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Giovanni Pascoli: vita, opere e pensiero, Appunti di Italiano

Giovanni Pascoli è un poeta simbolista italiano del XIX secolo. Dopo una tragedia familiare che lo segna profondamente, pubblica la raccolta di poesie "Myricae" nel 1891, caratterizzata da componimenti brevi e innovative figure retoriche. Uno dei componimenti, "Lavandare", simboleggia le vite delle lavandaie spezzate dalla guerra. Pascoli pubblica anche altre raccolte, come "I Poemetti" e "I Poemi Conviviali". Successivamente, assume la cattedra di Letteratura Italiana all'Università di Bologna e diventa un poeta "vate", celebrando i valori patriottici. In "La grande proletaria si è mossa", pronunciato nel 1911, Pascoli giustifica la guerra Italo-turca in Libia sostenendo che la colonizzazione italiana avrebbe portato progresso e onore alla nazione. "X agosto" è un capolavoro che affronta il tema del dolore e della perdita, mentre "Lavandare" descrive il lavoro umile delle lavandaie e la bellezza delle piccole cose.

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 25/06/2023

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di-vita-saverio 🇮🇹

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Scarica Giovanni Pascoli: vita, opere e pensiero e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! Giovanni Pascoli: vita, opere e pensiero Pascoli, considerato in Italia il poeta simbolista per eccellenza, nasce nel 1855 a San Mauro di Romagna e conduceva una vita piuttosto agiata fin quando il padre non viene assassinato ed il responsabile mai scoperto. Questa tragedia, seguita poco dopo dalla morte della madre e dei fratelli genera nel giovane Pascoli un forte senso di ingiustizia che lo porterà anche in età adulta ad avere un attaccamento morboso nei confronti delle sorelle ancora in vita e a cercare di ricreare sempre il nido familiare originale senza mai crearsi una famiglia sua. Nel 1891 Pascoli pubblica Myricae (tamerici = arbusti fioriti) che comprende 156 poesie, componimenti molto brevi che ritraggono la vita nei campi, considerata una raccolta innovativa per l’utilizzo originale di figure retoriche come l’onomatopea (che riproduce suoni di animali/cose con lettere). LAVANDARE (lavandaie) è un componimento che fa parte della raccolta Myricae è una poesia ricca di simboli in cui è presente soprattutto l’immagine simbolica del campo arato per metà dove ad un certo punto si sente il canto delle lavandaie, canto che simboleggia le vite delle lavandaie spezzate quando i loro uomini sono stati chiamati in guerra lasciandole sole = vita incompleta. Oltre a Myricae, Pascoli pubblica I Poemetti, I Canti di Castelecchio ed I Poemi Conviviali. Nel 1905 succede il suo maestro Carducci ed ottiene La cattedra di Letteratura Italiana dell’università di Bologna e negli ultimi anni diventa un poeta “vate” che si comporta cioè come un veggente, una guida spirituale celebrando i valori patriottici come in “La Grande Proletaria si è mossa” La grande proletaria si è mossa La grande proletaria si è mossa è un discorso pronunciato da Giovanni Pascoli nel Novembre 1911 in onore dei morti e dei feriti in Libia durante la guerra Italo-turca. Il poeta che aveva sempre avuto orrore della violenza e voleva un Italia unita ed in pace per poter accettare questa guerra trovava delle giustificazioni sostenendo che la Libia fosse un paese favorevole alla colonizzazione italiana, perché vicina geograficamente e molto fertile. Le potenzialità che questa terra offriva erano però sprecate dalle popolazioni locali, e gli italiani avevano il dovere “civilizzatore” d’intervenire per sfruttare a pieno il territorio, portandovi cultura e progresso. La Libia diveniva così, nelle parole di Pascoli, una seconda patria a tutti gli effetti per il nostro paese. Inoltre sosteneva a difesa della guerra che questa avrebbe portato onore alla nazione che era stato distrutto dall'emigrazione. Infatti in quest'opera il "nido" (sempre presente nelle opere di Pascoli) coincide con la patria e ai suoi occhi l'emigrazione visto come un evento traumatico perché gli italiani uscivano dal nido (la patria). X agosto La poesia "X agosto" è considerato uno dei capolavori di Giovanni Pascoli, affronta il tema del dolore e della perdita. La poesia ricorda la morte del padre di Pascoli, avvenuta il 10 agosto 1867. L'autore descrive l'atmosfera calma e serena dell'estate, ma la data evoca il ricordo doloroso della tragedia. Pascoli esprime la sua tristezza e solitudine di fronte alla natura apparentemente indifferente al suo lutto. Attraverso immagini e simboli, la poesia trasmette una profonda malinconia e nostalgia. Lavandare "Lavandare" è una poesia scritta da Giovanni Pascoli. Il poema racconta la storia di una giovane donna che svolge il lavoro di lavandaia, immergendo i panni nel fiume e cantando mentre lava. La poetica di Pascoli si concentra sulle immagini suggestive e sui suoni che evocano un senso di tranquillità e serenità. La lavandaia
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