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Giovanni Pascoli: vita, pensiero, opere, Appunti di Italiano

Cenni sulla vita; pensiero poetico e il concetto di fanciullino; Myricae; Canti di Castelvecchio; Poemetti; X Agosto; La tovaglia; La gatta; Il gelsomino notturno; Il tuono; Il lampo; Il temporale.

Tipologia: Appunti

2022/2023

In vendita dal 05/07/2023

akureyri
akureyri 🇮🇹

12 documenti

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Scarica Giovanni Pascoli: vita, pensiero, opere e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity!  VITA Giovanni Pascoli nasce nel 1855 a San Mauro di Romagna (attualmente San Mauro Pascoli). Frequenta per decisione dei genitori il collegio dei padri Scolopi a Urbino, e durante la sua adolescenza affronta numerosi lutti familiari: il padre che viene assassinato (di cui si portò il dolore ma anche l’ingiustizia di non aver trovato il colpevole), e in seguito madre, sorella e fratello. Nonostante ciò, si iscrive all’Università di Lettere di Bologna, frequentando lezioni di Giosue Carducci ed entrando in contatto con Andrea Costa, futuro padre del socialismo rivoluzionario italiano: Pascoli, attratto dall’ideologia socialista, si unisce allo scontento dell’Italia neo-unificata. Trascorre un ulteriore periodo buio quando la frequenza irregolare delle lezioni provoca la sospensione del sussidio e torna ad avere problemi economici, inoltre, finisce in carcere per aver contestato l’ergastolo di Passannante. Laureatosi, intraprende la carriera dell’insegnamento, rimanendo però appartato (a diff. di D’Annunzio) coltivando i propri rapporti personali senza esternarsi troppo pubblicamente. PROBLEMATICA RICOSTRUZ. FAMILIARE per via di un controllo troppo ossessivo sulla vita sentimentale altrui, tant’è che il rapporto con la sorella volge al termine per via delle nozze, viste da Pascoli come un tradimento alla famiglia. L’anno dopo la neonata amicizia con D’Annunzio dovuta alla collaborazione alla rivista Convito, Pascoli riceve il primo incarico all’Uni di Bologna, ma vi rinuncia per via di problemi familiari: seguenti nomine all’Uni di Messina, di Pisa e infine come sostituto di Carducci nuovamente a Bologna. *discorso ‘’La grande proletaria si è mossa’’, adesione alla Guerra di Libia atto giustificato come tutela del popolo italiano, povero e bisognoso  PENSIERO DI PASCOLI Il pensiero parte dalla constatazione dello stato di sofferenza dell’uomo, che lo spinge a procurare dolore ai propri simili. Pascoli, non trovando conforto né nella scienza né nella religione, si rivolge alla psicologia, sociologia e antropologia. Fu ispirato da: Schopenhauer (Il mondo come volontà e rappresentazione) CONCEZIONE MONDO Il mondo è pervaso da energia vitale in perenne mutamento, che da un lato causa al poeta incertezza e angoscia, e dall’altra porta a negare le gerarchie tra gli esseri, in quanto accomunati dallo stesso destino: la morte, che è l’unica effettiva certezza e deve quindi esortare l’uomo a vivere il presente arricchendolo di valori umani tra cui la solidarietà. Ciò che auspica è un’utopia umanitaria, il mondo esemplare in cui domina la fratellanza tra gli uomini. Il modello a cui si rivolge è la classe contadina, che si accontenta di poco e vive in armonia con la natura e gli altri. CONCEZIONE POESIA ben espressa ne Il fanciullino, in cui sostiene che in ognuno di noi ci sia un fanciullino, capace di meravigliarsi delle cose più semplici della natura, e di vedere cose con una sensibilità diversa, che l’uomo adulto razionale invece non vede. (conoscenza intuitiva e non logica). Il fanciullino di Pascoli si differenzia anche per il fatto che non si tratta di un bambino con la tendenza ad imitare l’adulto per apprendere, bensì una sorta di Adamo che percepisce e dà un nome alle cose. Questo sguardo che aspira alla purezza, innocenza e fragilità dell’infanzia, è precursore della poesia novecentesca. Il poeta si differenzia dall’uomo comune per la capacità di ascoltare questa vocina interiore e di rendere visibile a tutti, attraverso la poesia stessa, la bontà della natura, aprendo le ‘’invisibili porte’’ all’uomo comune. Per fare ciò, la poesia deve innanzitutto liberarsi dai vincoli logici e razionali ed entrare in un’ottica più naturale, proprio come quella di un bambino. 1. Linguaggio fono-simbolico: costituito da suoni della natura, onomatopee, immagini, oggetti, colori attraverso cui si creano suggestioni ed emozioni 2. Plurilinguismo: la poesia è la voce di tutti gli esseri, espressioni popolari e dialettali 3. Sintassi spezzata, irregolare e breve VALORE DELLA POESIA La poesia ha come unico fine sé stessa. E’ promotrice di moralità ed educatrice di civiltà, in quanto coglie l’autenticità e i veri valori della vita, la solidarietà e la giustizia.  MYRICAE Titolo deriva dalla quarta egloga di Virgilio, ‘’Non a tutti sono graditi gli arbusti e le umili tamerici’’ e allude ad una poesia umile, dedita a realtà semplici e dimesse. E’ considerata l’opera che spiega in modo esauriente la poetica di Pascoli, nonché l’opera della sua vita, come lo è il Canzoniere per Petrarca. Le edizioni più importanti quella del 1894, con la tematica degli affetti del ‘’nido’’ familiare e della morte, e quella del 1897 i cui toni divengono ancora più cupi a causa del matrimonio della sorella, vissuto come un tradimento. NATURA Sfondo campestre, strettamente correlato alla natura organizzata ciclicamente (basti pensare alle stagioni). Essa è vista, al contrario di Leopardi, intrinsecamente buona, ma morte e precarietà si nascondono dietro l’immagine idilliaca e questo fa sì che Myricae rimanga sempre sospesa in questa ambiguità. MORTE una costante nella poetica pascoliana, che si contrappone alle immagini campestri, i cui ‘’protagonisti’’ (uccelli, fiori, eventi atmosferici) divengono simbolo della caducità della vita. La morte del padre è rimasta per Pascoli una ferita aperta, che lo ha portato alla convinzione che essa incombe su tutti gli esseri viventi, ed è infatti l’unico dato certo vs l’inconsistenza della vita. MEMORIA dimensione onirica è altrettanto rilevante in quanto l’esistenza dei morti è percepita come reale. E’ nella memoria, cioè nel ricordo del passato, che Pascoli trova la felicità. STILE Pascoli ritrae la vita con forte gusto impressionistico e simbolistico. La sintassi è caratterizzata da frasi brevi e frequenti ricorsi a figure retoriche che tendono a spezzarla (enjambement, rima ipermetra, sinestesie parole di campi semantici diverse). Attraverso il fonosimbolismo Pascoli realizza pienamente la dimensione onirica, quella del sogno e dell’immaginazione.  CANTI DI CASTELVECCHIO Myricae fine 1800, Canti di Castelvecchio inizio 1900 Raccolta dedicata alla madre, anche qui le tematiche principali sono la natura e gli affetti familiari: Fondamentale è il simbolismo dei testi e il caratteristico parallelismo tra natura e realtà, ossia il partire da un dato naturalistico oggettivo per fare riferimento a un fatto reale. Questo simbolismo parte già dalla linea narrativa della raccolta, cioè la collocazione delle opere studiata secondo il ciclo delle stagioni, che allude all’alternanza di vita e morte. Riferimenti impliciti o espliciti sono presenti anche al senso della vita, piccola se paragonata alla grandezza del cosmo, e al ritorno dei morti nella vita umana con rimandi al poema dell’Odissea (il rovesciamento del viaggio di Odisseo nell’Ade nell’opera La Tovaglia). Dovendo servirsi di queste analogie e sfumature nascoste ne consegue che il linguaggio deve necessariamente essere più elevato (anche se talvolta si mescolano registri linguistici bassi e alti), figure retoriche e fonosimbolismi vari.  POEMETTI Rimangono presenti la riflessione sulla vita attraverso i cicli della natura ma è un’opera in cui si inseriscono tematiche politiche e dunque avvenimenti storici che ispirano Pascoli: l’uccisione del re Umberto I e l’imperialismo italiano. A proposito di quest’ultimo, il poeta propone un’ideale opposto, cioè la pacificazione sociale, il cui esempio viene egregiamente portato dai piccoli contadini che godono dei frutti del proprio modesto lavoro, che ha il potere di nobilitare l’uomo. *Racconto della sorella Maria dell’infanzia di Giovanni: bambino molto sensibile, attaccato molto alla madre, senza la quale faticava a dormire durante le prime notti al collegio dei padri Scolopi di Urbino, ma anche molto distratto e perso nei suoi pensieri, non recitava bene le messe e confondeva le varie azioni da fare
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