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Giovanni Verga: contesto storico, vita e opere, Schemi e mappe concettuali di Italiano

Riassunto di letteratura italiana su Giovanni Verga, cotesto storico, vita e analisi del testo novella intitolata ''La lupa''

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2021/2022

Caricato il 12/02/2023

teresa-massa
teresa-massa 🇮🇹

4.5

(4)

18 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Giovanni Verga: contesto storico, vita e opere e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Italiano solo su Docsity! VERGA Contesto storico I moti libertari del '48 sono falliti in tutta Europa; i grandi ideali di indipendenza nazionale, i grandi entusiasmi, le azioni eroiche non sono stati sufficienti a cambiare in modo duraturo il clima politico. N L'operato di Cavour, indirizzato a scelte realistiche porta a una svolta decisiva nella soluzione del problema italiano. Negli ultimi decenni del secolo trionfa la borghesia industriale che consolida il suo potere economico con la fiducia di un'espansione senza limiti e la fede in un progresso continuo della tecnica: in questi anni si fanno grandi scoperte scientifiche, si applicano nelle industrie le nuove tecnologie, per esempio la macchina a vapore. Questa è anche l'epoca in cui si sviluppa la questione sociale: le masse dei lavoratori prendono coscienza dei loro diritti e delle disuguaglianze sociali: a Londra nel 1864, si costituisce la Prima Internazionale socialista dei lavoratori. In concomitanza con le formulazioni teoriche del Positivismo, si affermarono nella letteratura europea della seconda metà dell’Ottocento le poetiche del Naturalismo (in Francia) e del Verismo (in Italia), che possono essere considerate prosecuzioni e sviluppi del Realismo degli anni Trenta dell’Ottocento. Questo termine indica la tendenza del genere romanzo a rappresentare la realtà in maniera concreta e oggettiva. Realismo narrativo e, per certi versi, l’iniziatore fu il francese Gustave Flaubert (1821-1880). Egli, specialmente nel suo capolavoro Madame Bovary (1857), romanzo incentrato sulla critica della mentalità e dei comportamenti della società piccolo-borghese di provinci ma introdusse due importanti novità: la focalizzazione interna ai personaggi e l’impersonalità del narratore, che segnarono l’abbandono del narratore onnisciente. Sul piano dei contenuti, il romanzo naturalista condivise con il romanzo realista l’attenzione per la realtà sociale contemporanea. Alla sua base c’era il proposito di applicare alla rappresentazione letteraria e artistica i metodi di ricerca impiegati nelle scienze naturali. Ma, oltre a essere un movimento letterario, il Naturalismo fu anche un movimento ideologico che si opponeva alla grande borghesia francese, accusata di escludere dal potere, dalla politica e dalla cultura le classi subalterne (piccola borghesia, proletariato urbano e contadino). Sul piano dei contenuti, il romanzo naturalista condivise con il romanzo realista l’attenzione per la realtà sociale contemporanea. Alla sua base c’era il proposito di applicare alla rappresentazione letteraria e artistica i metodi di ricerca impiegati nelle scienze naturali. Ma, oltre a essere un movimento letterario, il Naturalismo fu anche un movimento ideologico che si opponeva alla grande borghesia francese, accusata di escludere dal potere, dalla politica e dalla cultura le classi subalterne (piccola borghesia, proletariato urbano e contadino). In Italia le idee positiviste e la poetica del Naturalismo ebbero una grande risonanza. I principali scrittori italiani apprezzarono molto l’opera di Zola e, in particolare, il fatto che vi fossero rappresentati criticamente i mali e le contraddizioni della società francese. sorse così il movimento del Verismo, attivo a partire dagli anni Settanta circa. Il principale centro di diffusione del Verismo fu Milano, dove il dibattito sulle trasformazioni economiche e sociali innescate dal processo di unificazione territoriale italiano era più vivo. I maggiori esponenti del Verismo, tuttavia, furono meridionali, giacché era nel Sud che si riscontravano in maniera più macroscopica quelle condizioni di arretratezza e di degrado che i veristi intendevano fare oggetto della loro narrazione; in particolare si distinsero due autori siciliani, Luigi Capuana e Giovanni Verga, e il napoletano Federico De Roberto. Capuana, il teorico del Verismo Il teorico del Verismo fu Luigi Capuana (1839-1915). C Secondo i princìpi fondamentali della sua poetica, lo scrittore deve: • abbandonare il romanzo storico-politico per il «romanzo di costumi contemporanei»; • scegliere la realtà italiana e ritrarla «dal vero»; • seguire il canone dell’impersonalità, cioè eliminare il narratore e i suoi giudizi dalle vicende raccontate, affinché i fatti giungano al lettore privi di qualsiasi mediazione; La pubblicazione dell’Assommoir nel 1877 suscita grande interesse anche in letterati e critici letterari italiani. De Santis, grande critico letterario, resta affascinato dal modo di fare letteratura dei naturalisti. In particolar modo è Capuana in Italia a restare folgorato dinanzi al romanzo di Zola dare inizio con la sua opera ad un tipo di scrittura che guarda al NATURALISMO FRANCESE. È la nascita del VERISMO, corrente letteraria italiana fondata sui seguenti elementi: 1. ESTREMIZZAZIONE DELLA TECNICA DELL’IMPERSONALITA’ to scrittore si eclissa. Se nel Naturalismo, resta la scelta del distacco oggettivo dalla materia trattata, è visibile l’intervento dell’autore mediante l’utilizzo di elementi come aggettivi o modi di dire, NEL VERISMO TALE PRESENZA VIENE ASSOLUTAMENTE ELIMINATA riducendo a zero la presenza dello scrittore nella materia narrata 2. Il Naturalismo aveva avuto un intento sociale molto importante gli scrittori naturalisti: trattando soprattutto le vicende degli emarginati e degli ultimi della società intendono denunciarne le condizioni di vita ai governanti al fine di ottenere per essi un miglioramento delle condizioni di vita. Gli scrittori francesi fanno, dunque, del loro romanzi dei veri e propri strumenti di denuncia sociale. L’obiettivo dei naturalisti francesi è politico e sociale. TALE OBIETTIVO SOCIALE E POLITICO MANCA DEL TUTTO NELLE OPERE DEI VERISTI. Gli scrittori Veristi pur essendo attenti alle condizioni di operai e contadini non hanno l’obiettivo di contribuire con la propria opera al miglioramento delle loro vite. Gli scrittori veristi sono profondamente conservatori e pessimisti, non credono che eventuali denunce relative alla durezza delle condizioni di vita di operai e contadini possano sortire l’effetto di migliorare le loro vite. NON VI è ALCUNO SCOPO DI DENUNCIA SOCIALE NÉ ALCUNA FIDUCIA NELLE POSSIBILITA’ DI MIGLIORAMENTO DELLE CONDIZIONI DI VITA DEGLI ULTIMI DELLA SOCIETA IN ITALIA VERGA È IL MASSIMO ESPONENTE DEL VERISMO (la sua opera avrà più successo degli scritti di Capuana e De Roberto) GIOVANNI VERGA È UN PERSONAGGIO SOLITARIO ED ESTREMAMENTE CONSERVATORE. La sua attività letteraria si svolge tra il 1873 ed il 1890. Nacque a Catania nel 1840 da una famiglia di proprietari terrieri di origini nobiliari. Fin da piccolo fu educato ai valori dell’unità d’Italia tant’è che la sua primaria formazione letteraria è basata sulla lettura di romanzi patriottici. Inizia a scrivere a 16 anni il primo romanzo che aveva un titolo significativo, “Amore e Patria”, pregno di amore di patria e di valori risorgimentali. Fino al 1869 abbiamo il momento della formazione dello scrittore, di stampo risorgimentale e patriottico. Dal 1869 al 1872 Verga si trasferisce a Firenze che, al tempo, era capitale d’Italia. Verga viene influenzato dalla letteratura di tipo “filantropico-sociale”, un filone letterario (narrazioni, romanzi) sviluppatosi negli anni ’40 dell’800 caratterizzato dal fatto di avere per protagonisti personaggi popolari di cui si mettevano in evidenza problematiche e sofferenze secondo un’ottica religiosa. Erano romanzi caratterizzati da un certo buonismo, da una certa enfatizzazione retorica, da un marcato moralismo.
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