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Giovanni Verga e Gabriele D'Annunzio/ positivismo, naturalismo, verismo, decadentismo, Appunti di Italiano

Introduzione dei movimenti culturali del positivismo, naturalismo, e verismo. Giovanni Verga, fasi, opere, pensiero .Decadentismo e Gabriele D'Annunzio, pensiero.

Tipologia: Appunti

2021/2022

In vendita dal 05/05/2022

Francescaraviglia
Francescaraviglia 🇮🇹

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Scarica Giovanni Verga e Gabriele D'Annunzio/ positivismo, naturalismo, verismo, decadentismo e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! Positivismo, Naturalismo, Verismo Nella prima metà dell’ottocento nasce in Francia una corrente di pensiero chiamata Positivismo, basata sulla conoscenza della realtà tramite un pensiero scientifico positivo fondato sull’osservazione di fenomeni reali verificabili con i fatti. Affronta tematiche sociali e crede del progresso, tantoché il positivismo trova il suo teorico in Auguste Comte, fondatore della sociologia. Il positivismo è correlato al determinismo (Taine) e quindi alla concezione secondo la quale tutti i fenomeni sono riconducibili a cause precise. Positivisti italiani: Ardigò. Lombroso, Sonnino. Il pensiero positivista à influenzato anche dalla teoria della selezione naturale di Darwin, secondo la quale i più forti sovrastano i più deboli. In ambito letterario, in Francia si sviluppa il Naturalismo, mentre in Italia il Verismo, entrambe prosecuzioni del Realismo, i cui principali esponenti furono Dickens, Stendhal e Balzac e le cui opere furono caratterizzate da una tecnica descrittiva, un’attenzione particolare alla classe borghese, una prosa accessibile e un narratore esterno. Il precursore del Naturalismo, e quindi l’innovatore del Realismo fu Flaubert, autore di Madame Bovary, il quale introdusse la focalizzazione interna. Il Naturalismo francese si opponeva alla borghesia , allo sviluppo industriale e alle disuguaglianze sociali, a favore delle classi meno agiate. I Naturalisti credono in un miglioramento della società, il cui compito spettava agli intellettuali. I rappresentanti furono i fratelli Goncourt, ed Emile Zola, autore dell’Assomoir, che verrà divulgato dal corriere della sera da Luigi Capuana, esponente del verismo italiano che introduce il canone dell’impersonalità e sii focalizza su un romanzo di tipo contemporaneo e non più storico. La letteratura naturalista si diffonde nella Scapigliatura milanese, (la quale affronta temi contrastanti come amore-odio, e borghesia-artisti) e causa la nascita del Verismo nel 1870. I principi di questa nuova corrente letteraria sono espressi per la prima volta in Rosso Malpelo. Il Verismo a differenza del Naturalismo non ha nessuna sfumatura progressista, ma si limita a descrivere la realtà così com’è, o addirittura (come nel caso di Verga) con una nota pessimistica; mentre il romanzo naturalista francese è ambientati nei sobborghi parigini, quello verista italiano rappresenta le vicende vissute dai ceti più umili del sud contadino. Lo scopo del verismo è quello di far conoscere la realtà, non di modificare come intende fare il Naturalismo. Giovanni Verga Il massimo esponente del Verismo è Giovanni Verga, nato a Catania nel 1840 da una famiglia agiata di proprietari terrieri. Suo maestro fu Antonio Abate, il quale gli inspirò degli ideali patriottici che lo porteranno a scrivere Amore e Patria. Nel 1865 si trasferisce a Firenze, per lui stimolante dove conoscerà Luigi Capuana. Scrive ‘’una peccatrice’’ racconto autobiografico. Nel 1872 si trasferisce a Milano dove incontrerà i membri della scapigliatura e pubblicherà tre romanzi dalla tematica romantica dell’amore-passione (trittico dei romanzi milanesi di Verga: Eva, Eros, Tigre Reale). Nel 1868 pubblica ‘’storia di una capinera’’, romanzo epistolare di un amore impossibile, dove la protagonista Maria, costretta a farsi monaca, non può stare con il suo amato, che sposa sua sorella. Dopo aver scoperto i naturalisti francesi, pubblicherà nel 1878 Rosso Malpelo. Si dedicherà poi alla scrittura del Ciclo dei Vinti, le raccolte di novelle Vita dei campi e le Novelle Rusticane nel 1883. Nel 1893 torna a Catania a causa di una crisi creativa; si schiererà su posizioni interventiste e sarà nominato senatore a vita. FASI CREATIVE Fase preverista: affronta temi patriottici e sentimentali, tipici della Scapigliatura. Si apre con Amore e Patria e si chiude con Nedda, la quale presenta elementi che anticipano il verismo, ovvero un ambientazione contadina volta a descrivere le condizioni di vita di una raccoglitrice di olive, la quale dopo essere rimasta incinta e vedova, subisce i pregiudizi e le discriminazioni dalla società in cui vive. Fanno parte di questo periodo il trittico dei romanzi milanesi e storia di una capinera. In ‘’Eva’’ viene narrata la storia di un amore infelice tra un giovane siciliano e una ballerina, simbolo della borghesia corrotta. ‘’Tigre reale’’ racconta la storia di un amore distruttivo e adultero di un uomo verso una nobildonna: come in ‘’Eros’’ vi è una contrapposizione tra ‘’donna fatale’’ (di cui parlerà anche D’annunzio’’ e donna fedele. -Lo straniamento, grazie al quale Verga riesce a far apparire normale ciò che è strano, e strano ciò che non lo è. Vi è un contrasto tra il punto di vista del narratore che coincide con quello popolare e quello del lettore borghese. -Verga utilizza il discorso indiretto libero con focalizzazione interna. Le novelle rusticane si focalizzano sull’avidità di ricchezza e sulle differenze sociali tra ricchi e poveri. DECADENTISMO e GABRIELE D’ANNUNZIO A seguito della Grande Depressione del 1873 e della crisi economica si diffuse in Europa un profondo disagio sociale, soprattutto tra le classi più umili. (Un esempio è il brigantaggio post unitario, e i fenomeni migratori verso gli stati uniti). La borghesia inizia ad essere sempre più criticata dagli intellettuali, il cui unico scopo era il profitto economico. L’artista decadente conduce uno stile di vita bohémien, immerso nella povertà e nel disordine, ma libero e anticonformista rispetto alla società borghese in cui vive. Vi è un rifiuto del progresso positivo: la scienza non è più l’unica fonte di conoscenza in quanto la verità delle cose si nasconde al di là delle cose, in forme di conoscenza come l’immaginazione e l’irrazionalità, di cui solo l’artista decadente sembra esserne provvisto. Il decadente rifiuta l’ipocrisia borghese, pertanto pur di non fingere di essere qualcun altro vive condizioni di emarginazione e assume tendenze autodistruttive attraverso le assunzioni di alcol e droghe. Il realismo e il naturalismo vengono rifiutati. Con il decadentismo è un’ involuzione e un calo dei valori tradizionali. A differenza del romanticismo, l’artista romantico si concentra sul vivere e ha uno spirito più dinamico rispetto a quello del decadente che è più passivo e tende a vedersi vivere, essendo malinconico. Il movimento decadentista, viene definito così in modo quasi sprezzante, ma nonostante ciò a Parigi si diffonde la rivista di tendenza ‘’Le Décadent’’ ed è stato influenzato dai pensieri filosofici di Nietzsche e Bergson, dalle scoperte sulla relatività di Einstein, e dell’inconscio di Freud. Fanno parte del decadentismo il simbolismo, il cui esponente principale è Pascoli, e l’estetismo. Alla base del simbolismo, il cui precursore è Charles Baudelaire, autore dei ‘’fiori del male ’’ troviamo un rifiuto del positivismo e la credenza che dietro all’apparenza ci sia una realtà più profonda conoscibile tramite intuizioni e linguaggi simbolici e analogie tra corrispondenze. Si diffonde la teoria del superuomo di Nietzsche: e quindi di un uomo nuovo, anticonformista, libero, il cui compito è quello di perseguire una vita eccezionale e unica. Un esempio di super uomo è Gabriele D’Annunzio stesso: alla continua ricerca del superamento dei propri limiti, votato a esperienze straordinarie e di una vita piena tantoché afferma che bisogna fare della propria vita un’opera d’arte, unica nel suo genere. Nasce negli ultimi decenni dell’ottocento in Inghilterra l’estetismo, un movimento artistico che esalta la bellezza come supremo valore della vita. La ricerca del bello è affiancata da quella dello straordinario; l’esteta, anche chiamato ‘’dandy’’ è una figura raffinata, di buon gusto, che rifiuta il materialismo borghese, ma che allo stesso tempo è attratto dalla mondanità e dalla vita frivola, proprio come D’annunzio. Nel Piacere, Andrea Sperelli, alter ego dell’autore incarna perfettamente il ruolo di esteta, anche nelle sue debolezze. L’esteta, nonostante le sue aspirazioni, è vittima del suo autoisolamento e spesso anche della figura della ‘’donna fatale’’, come nel caso di Giorgio Aurispa, protagonista del ‘’trionfo della morte’’. Le figure del decadentismo sono: -L’artista maledetto, il quale segue una vita sregolata e una condotta ribelle: uno di questi fu Oscar Wilde; -L’esteta, personaggio che disprezza la vita comune alla continua ricerca del piacere: un esempio è Dorian Gray, dell’omonimo romanzo di Wilde; -Il superuomo: il quale afferma la propria eccezionalità e andando fuori dal comune fino a compiere azioni violente. (D’annunzio) -La donna fatale, ambigua e sensuale. Legato alla figura del superuomo è il vitalismo: l’esaltazione della vita e il desiderio di dominare la realtà. Il concetto di spirito dionisiaco (istintivo, violento e sfrenato) di Nietzsche appartiene al superuomo, il quale non si fa fermare dalla morale. E’ proprio l’opposizione tra lo stato dionisiaco e quello apollineo che determina in D’Annunzio una vera e propria personificazione della natura: si parla di panismo. Gabriele D’annunzio nacque a Pescara nel 1863 da famiglia agiata. Conseguì la licenza liceale e a soli sedici anni pubblicò a spese del padre ‘’il primo vere’’, una raccolta di poesie che ebbe molto successo anche perché D’annunzio mise in giro la voce che l’autore fosse morto, caduto da cavallo. Autore dalla personalità stravagante, spregudicata, vivace ed eccentrica, Gabriele D’Annunzio è un amante della vita mondana, che lo porterà a vivere in condizioni precarie a causa del suo tenore di vita lussuoso. Nell’arco della sua vita avrà più donne, tra cui un matrimonio che gli darà due figli e varie storie di breve durata; la più importante, durata un decennio è quella con l’attrice Eleonora Duse, la quale lo farà avvicinare al mondo del teatro e con la quale andrà a vivere in una villa vicino Firenze fino alla loro rottura conseguente alla pubblicazione del romanzo il fuoco, nel quale viene narrata la loro storia d’amore. Barbara Leoni, gli sarà invece d’ispirazione per la sua opera più importante ‘’il piacere’’ ma anche per ‘’il trionfo della morte’’. Gli esordi poetici di D’Annunzio risentono dell’influenza di Carducci, nelle odi, e di Verga nelle raccolte di novelle Terra Vergine e Novelle della Pescara. Si trasferirà a Roma nel 1881, per poi nel 1991 a Napoli a causa di difficoltà economiche, dove scriverà l’Innocente, appartenente alla sua fase della bontà, (di cui fa parte anche Giovanni Episcopo) e ispirata dai russi Tolstoj e Dostoevkij. Nel 1894 tentò di entrare in politica schierandosi con la destra per poi passare alla sinistra affermando ‘’vado verso la vita’’. Si trasferisce in Francia fino allo scoppio della prima guerra mondiale. Si dedicherà al cinema e diventerà un interventista a favore dell’entrata in guerra dell’Italia, vista come fonte di gloria. Nonostante avesse 51 anni prende posto in alcune azioni belliche e
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