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Giovanni Verga - Realismo, Naturalismo, Positivismo e Verismo, Schemi e mappe concettuali di Lingue e letterature classiche

Una panoramica sui movimenti letterari del Realismo, Positivismo, Naturalismo e Verismo, con particolare attenzione ai maggiori autori e alle loro opere. Si analizzano le caratteristiche di ogni movimento, le influenze culturali e storiche dell'epoca e le teorie filosofiche che li hanno ispirati.

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2021/2022

In vendita dal 11/10/2023

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Scarica Giovanni Verga - Realismo, Naturalismo, Positivismo e Verismo e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Lingue e letterature classiche solo su Docsity! IL REALISMO Europa, seconda metà dell’800, profondi mutamenti storici, politici e culturali dopo i moti del ’48. Al patriottismo si sostituisce l’aspirazione al successo economico, alla sicurezza e all’ordine. Progresso tecnico (maggiore impiego macchina a vapore) e grande urbanizzazione (ritmo di vita più frenetico), nuove invenzioni e scoperte scientifiche. Maggiore impiego del romanzo, più adatto ai temi sociali (cambiamenti e ingiustizie). Diventa un bene di consumo e deve soddisfare le esigenze di mercato. I maggiori romanzieri: Stendhal, Balzac e Flaubert. IL POSITIVISMO Dal latino: “ciò che è posto / ciò che è fondato” Metà/fine ‘800, Francia punto di riferimento culturale per l’intera Europa date innovazioni filosofiche, artistiche e letterarie (Parigi). Culto della scienza, della tecnica e del progresso, l’unica conoscenza valida è quella scientifica, oggettiva e verificabile, escludendo quelle di carattere spirituale, idealistico o religioso. Metodo scientifico esteso a tutti i campi del sapere, August Comte elabora la “Legge dei 3 stadi”, 3 fasi attraversate dal pensiero umano. - Teologico: ipotesi intervento soprannaturale; - Metafisico: attribuzione ad entità astratte; - Positivo: analisi scientifica attraverso il ragionamento e il metodo sperimentale. Altra figura influente: Charles Darwin, conosciuto per “L’origine della specie”. IL NATURALISMO Metà/fine ‘800, Francia. Passaggio dal positivismo al naturalismo grazie al contributo del filosofo Hippolyte Taine (l’essere umano è determinato da razza, ambiente e società). Emile Zola: “lo scrittore cerca di esprimere la realtà nel modo più oggettivo ed impersonale possibile, lasciando alle cose e ai fatti stessi narrati, la descrizione del compito di denunciare lo stato della situazione sociale, evidenziando il degrado e le ingiustizie della società”. Gli scrittori naturalisti abbandonano la scelta del narratore onnisciente sostituendola con una voce narrante che assiste ai fenomeni descritti, così come accadono. Nel 1880 Zola pubblica il “Romanzo sperimentale”, opera nel quale afferma che il compito dell’uomo è estendere il metodo scientifico in campo artistico. IL VERISMO 1870, Italia, influenzato da positivismo e naturalismo. Principale protagonista: Luigi Capuana (critico letterario, narratore e giornalista). Il maggiore autore è Giovanni Verga. Ritroviamo i principi dell’obiettività e impersonalità della narrazione, da realizzare in modo che il fatto parli da se e a concezione scientifica della letteratura. Ricostruzione narrativa basata sulle componenti ambiente sociale ed economico, ereditarietà e circostanze. VERGA - 2 settembre 1840: nasce a Catania in una famiglia di piccola nobiltà agraria; - 1858: si iscrive alla facoltà di legge dell’Uni di Catania (segue svogliatamente poiché attratto dalla letteratura); - 1865: primo viaggio a Firenze (capitale d’Italia) dove si interi nei salotti intellettuali fiorentini; - 1866: pubblica romanzo “Una peccatrice”; - 1870: tocca il successo con romanzo “Storia di un capinera”; - 1872: si trasferisce a Milano (per 20 anni) attratto dal mondo editoriale e giornalistico; - 1873: pubblica romanzo “Eva” e allo stesso tempo tentava anche esperimenti teatrali; - 1874: grazie alla pubblicazione della novella “Nedda”, inaugura un’intensa produzione di novelle e insieme ad esse l’interesse per il mondo popolare siciliano che l’avrebbe poi convertito al verismo; - 1875: pubblica “Tigre reale” ed “Eros”, nuovi romanzi collegati alla vita dei salotti borghesi; - 1878: perde la madre, a cui era molto legato. - 1880: pubblica novelle “Vita dei campi” - 1881: pubblica “I Malavoglia” (scarso successo), difficoltà economiche e psicologiche fecero arenare il suo ciclo romanzesco de “I vinti” e inizia a stendere “Il mastro Don Gesualdo” - 1882 “novelle rusticane”; - 1888-90: risiede in Sicilia, lavora ancora a “Il mastro Don Giosualdo” (pubblicato nel 1889 con grande successo). - 1893: si ritira a Catania per poi morirci nel 1922. LA PRIMA FASE DELLA PRODUZIONE: I primi romanzi di Verga ("Una peccatrice", "Storia di una capinera", "Eva", "Eros", "Tigre reale") sono accomunati i primi due da un gusto ancora tardoromantico, gli ultimi tre da una trama ripetitiva per catturare l’interesse del pubblico. Lo stile è fortemente artificioso e imita le caratteristiche del romanzo di consumo. LA SVOLTA VERISTA: L’incontro con le teorie di Capuana, la lettura delle opere di Zola, l’esperienza delle prime novelle spingono lo scrittore ad una svolta radicale. Verga decide di abbandonare la narrativa di successo, richiesta dal mercato editoriale, fondata su intrecci passionali e sensazionali, per accostarsi alla poetica verista. Nedda: Svolta nella narrativa di Verga: protagonista è una ragazza povera e la vicenda è ambientata in Sicilia. Trama: Nedda è una povera contadina che lavora duramente per curare la madre ammalata, la quale però muore. Orfana e sola al mondo, vaga di fattoria in fattoria per cercare lavoro. La sostiene l’amore per il contadino Janu, anch’egli povero, costretto a lavorare nonostante la febbre, perde la vita cadendo da un albero. A Nedda rimane solo la figlia avuta da Janu; anch’ella però si ammala e muore. Nedda resta sola, nella miseria e nel dolore. Nedda non è una novella verista poiché manca la perfetta impersonalità dell’opera a causa della presenza dei “direi” che rivelano la presenza del narratore Fantasticheria: Motiva le ragioni della propria svolta, si esprime in forma di “io narrante” e si rivolge ad una signora dell’alta società come in una sorta di lettera, richiamando alla memoria un soggiorno avvenuto ad Aci Trezza in compagnia della dama. La novella è fondamentale perché presenta la concezione dell’esistenza come “darwiniana lotta per sopravvivere”. Tale concezione è definita, in "Fantasticheria", come IDEALE DELL’OSTRICA: una sorta di religione della famiglia che implica la fondamentale convinzione verghiana secondo cui occorre restare attaccati allo scoglio (la famiglia, il luogo, l’ambiente, la classe sociale di appartenenza) sul quale la sorte ci ha lasciati cadere. Fra i “vinti”, nei suoi romanzi, si incontrano personaggi che non hanno accettato di restare legati alla propria condizione d’origine: egli stesso si considera uno di loro. Dopo la pubblicazione di "Fantasticheria", la narrazione impersonale è utilizzata in “Rosso Malpelo” e in molte altre novelle di ambientazione siciliana. Il bene della famiglia sembra il valore supremo: è questo il principale senso dell’ideale dell’ostrica. LA POETICA VERGHIANA NELLA PREFAZIONE A “I MALAVOGLIA”: Verga abbandona lo stile delle precedenti opere per raccontare le storie delle figure della vita di tutti i giorni “fotografando” la realtà. Egli intende raccontare, senza esprimere con riflessioni e commenti il proprio pensiero su quanto sta accadendo, non viene mai espressa direttamente dalla voce del narratore esterno. Il narratore implicito o corale: Verga introduce la novità dell’impersonalità della narrazione attraverso il narratore implicito o corale, sottinteso, "eclissato" nella storia e la cui voce appartiene completamente al mondo e alla cultura dei personaggi. Le innovazioni del linguaggio: Semplice, quasi parlato, vicino a quello della gente comune, un misto fra il dialetto locale e il toscano. La prefazione a “I Malavoglia”: Nelle intenzioni dell’autore, “I Malavoglia” dovevano far parte di una serie di romanzi destinati a costituire il "2Ciclo dei vinti”, dedicato ai “perdenti” di ogni classe sociale. Il ciclo avrebbe dovuto essere costituito da “I Malavoglia”, “Mastro don Gesualdo”, “La duchessa di Leyra”, “L’onorevole Scipioni”, “L’uomo di lusso”.
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