Verga e la nascita del romanzo moderno in Italia, Appunti di Italiano

Scarica Verga e la nascita del romanzo moderno in Italia e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! GIOVANNI VERGA Se da una parte Manzoni è uno dei più grandi narratori dell’Ottocento senza cui non ci sarebbe stato il romanzo in Italia, Verga lo è in quanto ha permesso lo sviluppo nel nostro paese del romanzo moderno. La rivoluzione stilistica di Verga riguarda il fatto che per la prima volta nella storia del romanzo italiano si abbandona un atteggiamento di dominio ideologico e di giudizio dall’alto proprio del narratore onnisciente con la conseguente caduta delle tradizionali gerarchie narrative. L’autore non manifesta più direttamente i propri sentimenti e le proprie ideologie assumendo invece l’ottica narrativa, l’orizzonte culturale e il linguaggio dei suoi stessi personaggi. Il popolo non è più visto con distacco né giudicato entrando così nel mondo della letteratura italiana. Lo stesso Verga nasce nel sud Italia che, in un’epoca di industrializzazione e progresso, rimane meno modernizzato rispetto al Nord. (“Inchiesta di Sonnino-Franchetti”* per diffondere e far conoscere per poi risollevare la situazione del Sud Italia ancora legato ad un mondo seicentesco al contrario del Nord che iniziava a guardare oltralpe: nord sotto il controllo austriaco, sud sotto il governo spagnolo. Direzioni diverse sebbene gli italiani si sentivano uniti). Il protagonismo ideologico e culturale degli intellettuali, tipico dell’età romantica, e percepibile solo nelle prime opere verghiane, si rivela impossibile nella nuova Italia dominata dall’interesse economico e dal potere delle banche e delle imprese industriali. vita Periodo catanese 1840 nasce a Catania da una famiglia di proprietari terrieri di antica ascendenza nobiliare. Lui è aristocratico siciliano, non borghese come invece i Naturalisti francesi. Giovane educato ai valori romantico-risorgimentali, fedele ai valori dell’unità nazionale e al culto del Risorgimento. Mentalità chiusa e bigotta. Si appassiona ai romanzi patriottici catanesi di Domenico Castorina e va a scuola da un letterato e patriota siciliano Antonino Abate. Dirige vari giornali sempre di matrice patriottica e scrive diverse opere in questo ambito: -I carbonari della montagna, lotta del popolo calabrese vs invasori francesi; -Sulle lagune, romanzo patriottico veneziano -Una peccatrice, romanzo amore-passione Periodo fiorentino (Firenze capitale d’Italia) Frequenta uno scrittore romantico e viene influenzato dalla letteratura filantropico-sociale. Compone Storia di una capinera e Rose caduche Sviluppa atteggiamento moralistico e critico e un interesse verso situazioni estreme ed esasperate Periodo milanese (Milano capitale letteraria ed economica) Esperienza della Scapigliatura, conosce diversi letterati. Comprende, studiando il comportamento della gente e i meccanismi economici, che l’epoca romantica è finita e che l’arte è diventata ormai un lusso inutile in una società dove dominano unicamente le banche e le imprese industriali. Scapigliatura è un movimento culturale che si diffonde a Torino ma soprattutto a Milano nel quale si percepisce un’accelerazione dei fenomeni che induce una generazione a sentirsi distaccata da quella precedente. è avanguardia: è un movimento che introduce novità nelle tendenze artistiche, considerato che nasce con un chiaro intento di distacco nei confronti del passato e di voler così rompere i rapporti con il “mondo dei padri”. Progresso non è solo positivo, porta talvolta situazioni di disagio legate al cambiamento. Scrive Tigre reale, Eros, Nedda e Primavera ed altri racconti. Arriva a Milano Luigi Capuana (scrittore e critico letterario siciliano) e si propone di creare il “romanzo moderno” attraverso l’adesione al programma naturalistico sostenuto in Francia da Emile Zola. Primo racconto naturalista o verista è Rosso Malpelo a cui seguono Vita dei campi e I Malavoglia a cui seguono Novelle Rusticane, Per le vie, Cavalleria rusticana, Vagabondaggio, Mastro don Gesualdo, Il marito di Elena, Drammi intimi. Scrive Eva* Evoluzione politica Appare inizialmente vicino agli ambienti della Destra storica per poi allontanandosi da qualsiasi prospettiva politica assumendo atteggiamenti sempre più conservatori e reazionari di tipo nazionalista e antisocialista. Non riesce a concludere il ciclo dei Vinti con la quale avrebbe descritto la fisionomia dell’Italia moderna a causa di un pessimismo scettico. Scrive La duchessa di Leyla, I ricordi del capitano d’Arce, Don Candeloro e c.i. Periodo catanese Lavora per il teatro: scrive La Lupa, Dal tuo dal mio, La caccia al lupo Per la musica: Cavalleria rusticana (opera musicale) 1922 muore a Catania. poetica e opere EVA p.168 La prefazione a Eva nasce dall’esperienza milanese*, dall’impatto con la vita di una grande città moderna e dalla coscienza che l’arte ha perso il suo ruolo centrale e di protagonista che aveva nell’antichità, apparendo così come un lusso inutile. Questo a causa del dominio economico di Banche e Imprese. L’unica cosa che l’arte può fare è documentare il vero al pubblico borghese. La prefazione appare così come un manifesto di poetica (si dichiara per la prima volta di volersi attenere al vero) e di protesta. Emerge la critica all’ipocrisia: arte del nudo principalmente. Immagine di Eva, ballerina di Cabaret con seno e gambe fuori: atteggiamento criticato dai genitori i quali loro stessi frequentano quei luoghi. L’uomo guarda e la donna si vede a sua volta in quel modo tanto criticato. Antico: bello Ora: vendita, denaro. Arte come prodotto, godimento materiale come fine anziché elevamento morale e spirituale. Denuncia alla borghesia che sa solo contemplare: i piaceri della gola (tavola) e i piaceri del sesso (donna). Questa appare quasi come metonimia del mondo capitalistico nel quale la società è strettamente legata al denaro. Funzione sociale dell’arte di svelare l’ipocrisia della borghesia che si scandalizza davanti all’immagine di una prostituta, frutto della stessa borghesia. Eva come civiltà industriale: aspetti positivi e altri negativi Storia d’amore con un siciliano, Enrico che però si allontanerà. PRIMAVERA Racconto principale della raccolta Primavera e altri racconti (1876) Storia ragazza che a Milano s’innamora di un giovane artista e che viene abbandonata non appena a lui si offre una possibilità di successo altrove. La ragazza è vittima rassegnata di un ragazzo in cui appare chiaro ‘egoismo dell’ambizione e che non esita a preferire all’amore il successo. Ella rappresenta l’abbandono delle posizioni romantiche dell’autore.