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GLI INDIFFERENTI, ALBERTO MORAVIA, Dispense di Italiano

Analisi e commento de "Gli Indifferenti": lo sfondo storico, il fascismo, l'indifferenza del popolo italiano, il teatro, il sistema dei personaggi, la trama, la "mascherata", il finale emblematico, il linguaggio.

Tipologia: Dispense

2020/2021

In vendita dal 24/09/2021

cleliacitelli
cleliacitelli 🇮🇹

4.2

(22)

136 documenti

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Scarica GLI INDIFFERENTI, ALBERTO MORAVIA e più Dispense in PDF di Italiano solo su Docsity! GLI INDIFFERENTI Dopo essere tornato a Roma (dopo il soggiorno a Cortina d'Ampezzo), nel 1925 il giovane Moravia comincia a scrivere il romanzo, pubblicato poi nel 1929. Lo sfondo storico è essenziale per analizzare il romanzo: INFATTI siamo negli anni dell’affermazione del fascismo (Es: 25-26 leggi fascistissime) e tale scenario storico è in netto contrasto con il titolo del romanzo PERCHE! -il fascismo ci riporta all'immagine di un uomo forte, autoritario, ricco di vitalità, che agisce MENTRE il titolo allude all’indifferenza che è diffusa nella società italiana di quegli anni. DUNQUE dietro l’uomo forte e ricco di vitalità che il fascismo presentava, si nascondeva, in realtà, un uomo del tutto indifferente, che accetta la realtà senza fare nulla, senza ribellarsi né proporre alternative. TUTTAVIA gli scritti giovanili sono privi di qualsiasi presa di posizione ideologica o politica da parte dell'autore: INFATTI lo stesso Moravia ha dichiarato di non aver scritto il romanzo per criticare la classe borghese che il fascismo esaltava 0, in generale, la società MA di averlo scritto semplicemente per rappresentare quella classe a cui egli stesso apparteneva, così com'era. DUNQUE, SE LA CLASSE RAPPRESENTATA E’ CORROTTA, DEGRADATA E INDIFFERENTE, NON DIPENDE DI CERTO DALL’AUTORE. Il teatro ha ricoperto un ruolo essenziale nella formazione di Moravia: TUTTAVIA egli non ha scritto un’opera teatrale e ciò dimostra l’importanza del genere romanzo nel panorama letterario Novecentesco. TUTTAVIA l’opera porta i segni del teatro, INFATTI: -vi è l’unità di tempo; -vi è l’unità di luogo (scene si svolgono in spazi interni); -vi sono molti dialoghi; -i personaggi sono pochi; -la drammaticità del fatto è data proprio dalle relazioni fra i pochi personaggi. TUTTAVIA L'OPERA NON PUO’ RAPPRESENTARE UNA TRAGEDIA DAL MOMENTO CHE, secondo lo stesso Moravia, la tragedia è impossibile nel mondo borghese rappresentato a causa della mediocrità, della stupidità, dell’indifferenza di quel mondo. Il sistema dei personaggi, quindi, non è complesso: -nucleo familiare formato da Maria Grazia (mamma), Carla e Michele (Figli ventenni) (nucleo familiare tipico della tradizione teatrale ottocentesca); -Leo, ricco imprenditore amante di Maria Grazia e dedito solo al sesso e al denaro; -Lisa, amica di Maria Grazia. Il nucleo familiare appartiene all’alta borghesia MA, a causa di una vita lussuosa, si è ritrovato quasi senza averi e per questo la relazione tra Maria Grazia e Leo si giustifica anche in termini economici. DUNQUE Leo rappresenta proprio la possibilità di rimanere in quella classe sociale e di continuare a condurre una vita lussuosa. TUTTAVIA Leo corteggia la giovane Carla, la quale, del tutto indifferente a se stessa e ai propri bisogni e desideri da ventenne, accetta la corte dell’uomo maturo, anche se con disgusto, per motivi prettamente economici: INFATTI accetta anche l’idea di sposarlo, proprio immaginando una vita da ricca. La madre -non si accorge del corteggiamento; -finge di non accorgersi MENTRE Michele, anche egli indifferente a se stesso, prova disgusto e decide di sparare a Leo MA si accorge che la pistola è scarica. DUNQUE la scena dimostra come il romanzo si proponga come tragedia MA, in realtà, non è altro che una tragedia mancata e una “mascherata”. Il personaggio di Michele è importante: egli si accorge della negatività della realtà che lo circonda ed è anche disgustato; prova ad agire MA, fallendo, rimane nella più totale indifferenza, accettando la mascherata, l'impotenza e vivendo non integrato. Soffocato e disgustato, osserva da
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