Scarica Gli Stati Uniti prima e dopo la guerra di successione e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia solo su Docsity! STATI UNITI PRIMA E DOPO LA GUERRA DI SUCCESSIONE Una crescita inarrestabile. Tra il 1848 e 1870 – Europa centro di sviluppo economico mondiale. Intanto Stati Uniti subiscono uno sviluppo economico – metà secolo è il 2° paese industriale al mondo. Anche un aumento demografico grazie all’immigrazione e all’espansione territoriale verso il Mississippi. Gli sviluppi della politica statunitense. Il presidente Andrew Jackson (da una famiglia umile è riuscito a diventare coltivatore e commerciante) si presentava come difensore degli uomini semplici e dei loro diritti. Jackson fa riforme democratiche (“democrazia Jacksoniana”): Inserisce nuove regole per l’organizzazione dei 2 partiti politici (bipartitismo), così entrambi tennero le loro prime convention Sostenne l’introduzione del suffragio universale maschile Amplia il sistema di istruzione pubblica. La politica estera. Gli Stati Uniti (neonata) dovette prendere una posizione all’interno dell’economia mondiale: di fronte all’aiuto che la Santa Alleanza stava offrendo per sopprimere le rivolte nell’America Latina, il presidente James Monroe introdusse la “dottrina Monroe” – gli Stati Uniti si astengono da qualsiasi introduzione o intervento reciproco con le questioni del Vecchio Mondo. Monroe pensa che Dio ha affidato agli Stati Uniti la missione di espandersi e di governare sul territorio (“destino manifesto”). Le guerre indiane. L’espansione verso ovest (Far West) era stata decisa dal Congresso americano nel 1784: La conquista dei territori tra Monti Appalachi e il Mississippi Acquistò i territori della Luoisiana e della Florida, approfittando del bisogno di oro degli spagnoli Con la vittoria sul Messico acquisì Colorado, Arizona, New Mexico, Utah, Nevada, California e, più avanti, Alaska Con i nativi americano (pellerossa) scoppiarono le “guerre indiane”, di varie durate e gravità, durante le quali questi furono costretti a lavorare come schiavi in condizioni miserabili; oltretutto vennero anche decimati sia per le malattie portate dai bianchi, sia dalla limitazione della disponibilità di cibo causata dalle ferrovie costruite dai bianchi (distrutti i territori di caccia). La questione schiavitù. La tratta di schiavi era stata abolita nel 1808, ma i trafficanti, eludendo i controlli continuavano illegalmente a viaggiare tra Africa a America, creando il contrasto tra Nord e Sud al riguardo. Gli schiavi continuavano a crescere e a vivere in condizioni pietose di lavoro sottopagato. Alcuni imprenditori sostenevano che la schiavitù fosse un bene per gli schiavi poiché vivevano in condizioni più sicure e meno brutali degli schiavi industriali del Nord. Metà 1800 – al Nord nasce un movimento contro la schiavitù, poiché questa andava contro gli ideali su cui si basava la civiltà statunitense (libertà di movimento, libertà di vivere e decidere il proprio destino, ecc.). 1860 – eletto alla Casa Bianca (Sud) Abraham Lincoln, che proveniva dal Nord, quindi era visto come un politico nordista, quindi una minaccia (i nordisti sostenevano l’abolizione della schiavitù, mentre il Sud faceva basare l’economia su di essa) – 11 stati si separano, creando la Confederazione degli Stati del Sud, che entrò subito in conflitto con l’Unione degli Stati del Nord (abolizionisti). 1861/1865 – guerra americana con armamenti tecnologicamente avanzati. Le ferrovie aumentarono la durata perché permettevano l’approvvigionamento di entrambi i fronti. 1863 – Lincoln proclama l’emancipazione degli schiavi del Sud: neri liberi si arruolano come volontari all’esercito. 1865 – Sud si arrende, la guerra finisce con più di 600.000 vittime. 15 aprile 1865 – Lincoln ucciso da un fanatico sudista.
