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Glossario di Microeconomia, Schemi e mappe concettuali di Microeconomia

Definizioni di microeconomia

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2015/2016
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Caricato il 25/06/2016

vincenza96
vincenza96 🇮🇹

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Scarica Glossario di Microeconomia e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Microeconomia solo su Docsity! BENE DI GIFFEN un bene per il quale un aumento del prezzo fa aumentare la quantità domandata (violazione della legge di domanda). Quindi l’effetto di reddito prevale sull’effetto di sostituzione. BENE INFERIORE un bene per il quale una diminuzione di reddito provoca un aumento della quantità domandata [se p↑q↓; p↓q↑] (es. non ho la macchina e uso il tram). BENE NORMALE un bene per il quale un aumento del reddito provoca un aumento della quantità domandata [se p↑q↑; p↓q↓] (es. sono più ricco e compro di più). BENI COMPLEMENTARI due beni per i quali l’aumento del prezzo dell’uno induce una diminuzione della domanda dell’altro. Sono coppie di beni che vengono utilizzati insieme (es. computer e software, auto e benzina). BENI SOSTITUTI due beni per i quali l’aumento del prezzo dell’uno induce un aumento della domanda dell’altro. Sono beni intercambiabili (es. maglioni e felpe, the e caffè). BREVE PERIODO orizzonte temporale entro il quale alcuni fattori di produzione non possono essere variati; cioè almeno un fattore di produzione è fisso. CARTELLO un gruppo di imprese che agisce in maniera coordinata. COLLUSIONE un accordo tra imprese che operano nel medesimo mercato volto a determinare le quantità prodotto o il prezzo da applicare. COMPLEMENTI PERFETTI due beni la cui curva di indifferenza è una spezzata ad angolo retto (es. scarpe destre e sinistre). CONCORRENZA MONOPOLISTICA la struttura di mercato nella quale sono presenti molti venditori, che offrono un prodotto simile ma non identico. Caratteristiche: numero elevato di imprese che competono per lo stesso gruppo di consumatori; differenziazione del prodotto; libertà di entrata ed uscita. Es. la maggior parte dei beni di consumo (libri, dischi, cibi, detersivi, etc.) CONCORRENZA PERFETTA un mercato in cui la presenza di più produttori rivali permette al consumatore di fare una scelta. Compratori e venditori in un mercato concorrenziale devono accettare il prezzo che il mercato stesso determina e, perciò, si dice che subiscono il prezzo (o sono price taker – D=O). Caratteristiche: numero molto elevato di imprese di piccola dimensione, beni omogenei (perfettamente sostituibili tra loro), assenza di barriere all’entrata e all’uscita, perfetta informazione. COSTI ESPLICITI i costi che richiedono un esborso di denaro da parte dell’impresa. COSTI FISSI costi che non variano al variare della quantità prodotta (il CF è sempre >0). COSTI IMPLICITI i costi che non richiedono un esborso di denaro da parte dell’impresa. COSTI VARIABILI costi che variano al variare della quantità prodotta (il CV parte da 0 e cresce). COSTO (OPPORTUNITÁ) ciò a cui rinuncia l’impresa per poter produrre un certo bene. Misura la disponibilità a vendere (p ≥ c). Costo-opportunità totale = costo esplicito + costo implicito COSTO MARGINALE è l’aumento del costo totale indotto da un aumento unitario della quantità prodotta [CMg=ΔCT/ΔQ]. Graficamente: aumenta all’aumentare della quantità prodotta e interseca la curva di CMeT nel suo punto di minimo, corrispondente alla dimensione efficiente (cioè la quantità di prodotto che minimizza il CMeT). COSTO MEDIO FISSO è il totale dei costi fissi diviso per la quantità prodotta [CMeF=CF/Q]. Graficamente: alto quando produco poco, scende rapidamente al crescere della produzione, tende a 0 tanto più grande è il livello di produzione. Il CMeF diminuisce progressivamente all’aumentare della produzione, dal momento che un ammontare predeterminato viene ripartito su una base di produzione più ampia. COSTO MEDIO TOTALE è il costo totale diviso per la quantità prodotta e può essere espresso a sua volta come la somma del costo medio fisso e del costo medio variabile [CMeT=CT/Q]. Graficamente: ha forma ad U; a livelli molto bassi di produzione il CMeT è elevato, perché il CF si ripartisce su una base di produzione ristrettissima, poi il CMeT diminuisce progressivamente fino a raggiungere un minimo. COSTO MEDIO VARIABILE è il totale dei costi variabili diviso per la quantità prodotta [CMeV=CV/Q]. Graficamente: aumenta più che proporzionalmente al crescere della produzione. COSTO TOTALE NEL BP è la somma di costi fissi e costi variabili [CT=CF+CV] (il CT è la traslazione della funzione di CV ad un valore di intercetta più alto). Graficamente: l’andamento della curva di costo totale è crescente, cioè cresce più che proporzionalmente rispetto alla quantità prodotta. COSTO TOTALE NEL LP è rappresentato dall’equazione CT=WL+RK; dove WL (salario moltiplicato per il numero di lavoratori) rappresenta l’ammontare totale che l’impresa spende nel lavoro, e RK (prezzo di capitale moltiplicato per la quantità di capitale) l’ammontare totale che spende nel capitale. CURVA DI DOMANDA un grafico che esprime i dati riportati nella scheda di domanda e mostra come varia la quantità domandata al variare del prezzo. La retta ha pendenza negativa. CURVA DI INDIFFERENZA combinazioni di beni/panieri che arrecano al consumatore lo stesso livello di soddisfazione. Proprietà: 1.monotonicità (curve di indifferenza più alte garantiscono un maggior livello di soddisfazione); 2.pendenza negativa (SMS è negativo); 3.transitività delle preferenze (le curve di indifferenza non si possono intersecare); 4.SMSxy decrescente (le curve di indifferenza sono in genere concave rispetto agli assi - SMS non è costante lungo la curva ma è decrescente: tanto maggiore è la q disponibile di un bene tanto più sono disposto a cederlo in cambio dell'altro). CURVA DI OFFERTA un grafico che esprime i dati elencati nella scheda di offerta e mostra come varia la quantità offerta al variare del prezzo del bene. La retta ha pendenza positiva. DILEMMA DEL PRIGIONIERO un particolare “gioco” tra due prigionieri, che illustra la ragione per la quale è difficile mantenere la cooperazione, anche quando questa sia vantaggiosa. DISPONIBILITA’ A PAGARE il massimo ammontare di denaro che un compratore è disposto a pagare per ottenere un bene. Ogni compratore acquisterebbe il bene a un prezzo inferiore alla propria disponibilità a pagare, rifiuterebbe di farlo a un prezzo superiore, e sarebbe indifferente tra acquistare e non acquistare se il prezzo fosse esattamente uguale alla propria disponibilità a pagare. ECCEDENZA (O SURPLUS) una situazione nella quale la quantità offerta è superiore a quella domandata (eccesso di offerta) → O>D p↓ fino a che O=D. EFFETTO REDDITO variazione di consumo che risulta quando una variazione di prezzo fa spostare il consumatore su una curva di indifferenza superiore (non cambia il SMS). L’effetto reddito è negativo nel caso di beni normali (p↓R↑q↑; p↑R↓q↓), ma può essere positivo quando si tratta di beni inferiori (p↓R↑q↓; p↑R↓q↑). EFFETTO SOSTITUZIONE dovuto al cambiamento dei prezzi relativi dei due beni. Il consumatore modifica le sue scelte di consumo sostituendo il bene relativamente più costoso con quello più conveniente. L’effetto di sostituzione si manifesta con un movimento lungo la stessa curva di indifferenza, verso un punto con pendenza diversa (varia il SMS). L’effetto sostituzione è sempre negativo (p↑q↓; p↓q↑). EFFETTO TOTALE è la somma tra l’effetto reddito e l’effetto sostituzione. L’effetto totale è sempre negativo nel caso di beni normali (ciò conferma la legge di domanda) ma è incerto, può cioè essere negativo o positivo, nel caso di beni inferiori. EFFICIENZA condizione tale per cui la rendita totale di cui godono i membri della società è massima ELASTICITA’ DELL’OFFERTA AL PREZZO misura la reazione della quantità offerta alle variazioni di prezzo, cioè misura come varia la quantità offerta delle imprese al variare del prezzo; viene calcolata come il rapporto tra la variazione percentuale della quantità offerta e la variazione percentuale del prezzo [eOP = Δ%qO / Δ%p]. PROFITTO ECONOMICO (O EXTRAPROFITTO) è dato dal ricavo totale meno il costo totale (inclusi i costi espliciti e quelli impliciti) PROFITTO NORMALE (O CONTABILE) è dato dal ricavo totale meno i costi espliciti e comprende anche la remunerazione dell’imprenditore. RENDIMENTI COSTANTI DI SCALA l’output varia nella stessa proporzione degli input (OA = AB = BC) RENDIMENTI CRESCENTI DI SCALA l’output varia in misura più che proporzionale rispetto agli input (OA > AB > BC). RENDIMENTI DECRESCENTI DI SCALA l’output varia in misura meno che proporzionale rispetto agli input (OA < AB < BC). RENDIMENTI DI SCALA VARIABILI la funzione di produzione di LP presenta rendimenti inizialmente crescenti, poi costanti e infine decrescenti (OA>AB=BC<CD) RICAVO MARGINALE è la variazione del ricavo totale generata da un aumento unitario della quantità venduta [RMg=ΔRT/ΔQ]. RICAVO MEDIO indica quanto incassa in media l’impresa per unità di prodotto venduta [RMe=RT/Q]. RICAVO TOTALE l’ammontare complessivamente incassato dai venditori di un bene e pagato dai consumatori; viene calcolato come prodotto del prezzo del bene per la quantità venduta [RT=PxQ]. Come varia il RT lungo la curva di domanda? → dipende dall’eDP : • quando eDP è < 1 (domanda rigida): RT↑ se effetto prezzo > effetto quantità; • quando eDP è > 1 (domanda elastica): RT↓ se effetto prezzo < effetto quantità; • quando eDP è = 1 (domanda ad elasticità unitaria): RT non cambia. SAGGIO MARGINALE DI SOSTITUZIONE (SMSxy) è la pendenza di una curva di indifferenza ed è il rapporto al quale il consumatore è disposto a scambiare un bene con un altro (a quante unità di y rinuncio per avere un'unità in più di x). [SMSxy = Δy/Δx = dislivello/distanza] → se y↓ x↑ per garantire un eguale benessere. SAGGIO MARGINALE DI SOSTITUZIONE TECNICA (SMST) è la pendenza dell’isoquanto ed è pari al rapporto tra il prodotto marginale dei due fattori di produzione (capitale e lavoro). Questo rapporto indica in quale misura l’impresa è in grado di sostituire capitale e lavoro lungo un isoquanto [SMSTLK=-ΔL/ΔK → decrescente]. Poiché in equilibrio, l’isoquanto e isocosto sono tangenti tra loro, il SMST (=pendenza dell’isoquanto) è anche uguale al prezzo relativo dei due fattori (=pendenza dell’isocosto=-R/W). SCHEDA DI DOMANDA una tabella nella quale si mostra in forma numerica la relazione tra quantità domandata a ogni dato prezzo. SOSTITUTI PERFETTI due beni la cui curva di indifferenza è rettilinea (es. monete di valore diverso). SPAZIO DI CONSUMO tutte le possibili scelte di combinazioni di beni y e x (panieri di consumo). STATICA COMPARATA confronto fra due condizioni di equilibrio. Se si verifica un evento che provoca uno spostamento di una delle due curve, il punto di equilibrio cambia. STRATEGIA DOMINANTE una strategia ottimale per un giocatore, indipendentemente dalle strategie scelte dagli altri giocatori. SURPLUS (O RENDITA) TOTALE è la somma tra il surplus del consumatore e il surplus del produttore. Graficamente, il surplus totale è rappresentato dall’area compresa tra la curva di domanda e la curva di offerta, fino al punto di equilibrio. SURPLUS DEL CONSUMATORE è la differenza tra il prezzo massimo che un compratore è disposto a pagare per l’acquisto di un bene e il prezzo che effettivamente paga. Graficamente, il surplus è l’area compresa tra la curva di domanda del mercato e il prezzo di equilibrio. surplus del consumatore = disponibilità a pagare – prezzo effettivamente pagato SURPLUS DEL PRODUTTORE è la differenza tra il prezzo pagato al venditore e il suo costo di produzione. Graficamente, è pari all’area compresa tra la curva di offerta del mercato e il prezzo di equilibrio. surplus del produttore = prezzo riscosso – costo VINCOLO DI BILANCIO mostra tutte le combinazioni di beni che il consumatore è in grado di acquistare, dato il suo reddito e il prezzo dei beni [pendenza: Δy/Δx = dislivello/distanza].
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