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La natura degli eventi: entità indipendenti o successione di fatti?, Sintesi del corso di Sociologia

Sulla natura degli eventi, se dovrebbero essere considerati come entità indipendenti o una successione di fatti collocati nel tempo. Due concezioni del tempo e le implicazioni sulla comprensione degli eventi, il loro cambiamento e la relazione tra mente e corpo. Il testo conclude che la distinzione tra eventi e fatti è più complessa di quanto si possa immaginare.

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021

Caricato il 11/02/2022

AlessiaMartucci0
AlessiaMartucci0 🇮🇹

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Scarica La natura degli eventi: entità indipendenti o successione di fatti? e più Sintesi del corso in PDF di Sociologia solo su Docsity! Di un evento esiste una sua parte senza che possa accadere come tutto... il che sembra incoerente. In una concezione del tempo lineare dove gli enti esistono in successione senza divenire esistenti o inesistenti, gli eventi designerebbero entità individuali come sezioni di tale successione. Venuta meno la non esistenza delle cose, un evento non incorrerebbe la difficoltà di prima e poiché ciascun momento della successione non sarebbe un evento, quella degli eventi (senza estensione temporale) sarebbe una categoria spuria e non indicherebbe entità del mondo a prescindere della mente umana: in ogni momento della successione esisterebbero solo fatti. In entrambe le concezioni del tempo il termine evento indica un insieme di fatti che assembliamo in unità di ragioni di comodo, non un'entità ontologicamente primitiva e irriducibile. Si possono citare entità come eventi (cioè che accadano) ma dato che non si estendono temporalmente per una certa durata, questi sembrano istantanei (nascita, morte). La possibilità intuitiva di eventi istantanei potrebbe consentire una caratteristica degli eventi ben distinta da quelle dei fatti, cioè la loro possibilità di mutamento, cambiamento, passaggio, a differenza del fatto che occupa una porzione di tempo senza mutare (es. momento pelle chiara prima dell'abbronzatura, momento di cambiamento dell'abbronzatura e momento pelle abbronzata). Riassumendo: per alcuni gli eventi sono una categoria a sé stante di entità come i particolari e gli universali, per altri invece sono riconducibili a una successione di fatti collocati nel tempo. Una possibile caratteristica dell'evento che lo distingue dal fatto è che l'evento implica cambiamento. Per chi nega gli eventi come categorie irriducibili, il cambiamento è possedere una proprietà che prima non si possedeva, al contrario per chi l'ammette come categoria, designerebbe l'atto del mutare, irriducibile a stati in successione. Queste precisazioni categoriali sollecitano la riflessione sul rapporto mente/corpo. Sostenendo una concezione realistica degli eventi (non riducibili ad altre categorie) e che gli eventi possiedono parti temporali, ci si potrebbe chiedere se un pensiero sia un evento, costituito internamente da fasi temporali. Il pensiero, istantaneo, viene ripensato in ogni istante della frase che lo esprime, ma forse sarebbe meglio considerare i pensieri eventi, corroborando l'insostenibilità di una loro riduzione ad altre categorie. Ma anche in questo caso, se un pensiero è un evento composto da fasi temporali in successione, nella frase ''Socrate era ateniese'' mentre dico Socrate non so ancora che pensero ateniese, e
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