Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Grande Guerra/Prima guerra mondiale, Schemi e mappe concettuali di Storia

Riassunto a punti della grande guerra

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2021/2022

Caricato il 15/05/2023

nadinerestuccia
nadinerestuccia 🇮🇹

5 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Grande Guerra/Prima guerra mondiale e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia solo su Docsity! GRANDE GUERRA A Sarajevo il 28 giugno 1914 l’arciduca ed erede al trono d’Austria-Ungheria, Francesco Ferdinando d’Asburgo viene ucciso insieme alla moglie Sofia, da Gravilo Princip, uno studente serbo-bosniaco, nazionalista e sostenitore dell’annessione della Bosnia alla Serbia. L'attentato fece esplodere le tensioni latenti, la cosiddetta “lunga miccia dei Balcani”, pertanto una crisi regionale assunse presto dimensioni mondiali portando allo scoppio della guerra mondiale. L’Austria-Ungheria invia alla Serbia un durissimo ultimatum. L’Austria-Ungheria e Germania si mossero con la convinzione di essere più pronti alla guerra di quanto non lo fosse la Russia e di poter ricavare vantaggi dallo scoppio del conflitto. L'ultimatum fu formulato infatti in modo tale da essere inaccettabile per la Serbia e l’Austria un mese dopo l’invade. In pochi giorni (31 luglio-4 agosto) scattano le clausole delle alleanze che legavano tra loro le principali potenze europee (Triplice Alleanza del 1882: Austria-Ungheria, Germania e Italia; Triplice Intesa del 1907: Regno Unito, Francia e Russia): • Il 1 agosto la Germania dichiara guerra alla Russia e il 3 agosto alla Francia • Inghilterra dichiara guerra alla Germania e sua volta l’Austria dichiara guerra alla Russia e la Serbia alla Germania • Il 4 agosto, l'esercito tedesco invase il Belgio, territorio neutrale, per aggredire la Francia da nord-est, dove aveva meno difese • Il 23 agosto il Giappone dichiara guerra alla Germania • Il 31 ottobre la Turchia si affianca agli Imperi Centrali (Germania e Austria). Il 2 agosto 1914 l'Italia di Salandra dichiarò la propria neutralità rifiutando di scendere in campo e di unirsi allo scontro europeo. Pretesto della decisione di Roma fu il fatto che Vienna aveva per prima dichiarato guerra alla Serbia: ed essendo la triplice alleanza un patto difensivo, il governo non si sentiva obbligato a intervenire. Tra il 1914 e 1915 crebbero le pressioni dell'intesa e degli imperi centrali perché l'Italia si schierasse e si scatenò un accesissimo dibattito tra neutralisti e interventisti I primi erano favorevoli a mantenere la neutralità ed erano composti da: • cattolici: seguivano l'insegnamento pacifista della Chiesa e non potevano accettare la violenza come mezzo di soluzione delle controversie internazionali. Inoltre la Chiesa e il nuovo Papa Benedetto XV erano preoccupati da una guerra contro la cattolica Austria- Ungheria e paventavano lo scoppio di una rivoluzione sociale • socialisti riformisti: furono l'unica frangia dei partiti socialisti europei a sostenere che i lavoratori non dovevano partecipare alla guerra voluta da governi e potentati economici imperialisti • Giolitti e i liberali Giolittiani: Giolitti era convinto che si potesse ottenere molto dalla guerra anche senza combattere ad esempio era sicuro che si potesse negoziare con l’Austria-Ungheria per ottenere il Trentino in cambio della neutralità. Dall'altra parte, egli temeva che l'Italia non fosse pronta a sostenere uno sforzo bellico prolungato perché non c'erano sufficienti uomini né capacità industriali e finanziarie per gli armamenti I secondi incitavano alla guerra ed erano composti da: • i liberali conservatori: erano guidati da Antonio Salandra e volevano per l'Italia una politica di potenza, che la eguagliasse per forza e prestigio ai maggiori paesi d'Europa • i nazionalisti: un gruppo composito e animato da sollecitazioni diverse; inizialmente erano favorevoli a intervenire a fianco della triplice alleanza ma poi sostennero la decisione di schierarsi con l'intesa in nome del compimento dell’unità territoriale italiana. I nazionalisti esaltavano il carattere irrazionale della guerra come una forza vitale e rigeneratrice della società, e speravano che la disciplina di guerra rafforzasse l'autoritarismo dello Stato, bloccando l'ascesa dei socialisti • gli irredentisti: fra i quali Cesare Battisti, convinti che la guerra avrebbe permesso all'Italia di conquistare le terre del Trentino e della Venezia Giulia e completare così il processo di unificazione nazionale intrapreso con il Risorgimento. Questa posizione era condivisa anche dai repubblicani e radicali • ampie parti della sinistra tra cui i sindacalisti rivoluzionari (Arturo Labriola) e i socialisti rivoluzionari (Benito Mussolini): erano convinti che solo la guerra avrebbe permesso alle masse lavoratrici di tutta l'Europa di scardinare il capitalismo e avviare il processo di dominio sulla società. Mussolini fu espulso dal partito per le sue posizioni e fondò “Il Popolo d’Italia”, quotidiano del fascismo Il 4 agosto 1914 le maggiori potenze europee avevano dato il via ad una pericolosa guerra che rischiava di distruggere gli equilibri costruiti sul continente nei decenni precedenti. Ciononostante, la prospettiva del conflitto fu accolta con manifestazioni di piazza entusiastiche. L'intervento fu sostenuto soprattutto dai vari movimenti nazionalisti, spinti da due motivazioni: incrementare attraverso la guerra la potenza e il prestigio del proprio Paese; e combattere le istituzioni liberali e parlamentari. Il 1915 vede l’entrata in guerra della Bulgaria con gli Imperi Centrali e dell’Italia con l’Intesa, in seguito alla firma del Patto di Londra del 26 aprile dello stesso anno con il quale l'Italia si impegnava a sostenere la guerra contro gli Imperi Centrali. L'accordo fu mantenuto segreto e rimase tale fino al 1917 quando fu reso pubblico dai rivoluzionari russi. Esso impegnava l'Italia entrare in guerra entro un mese dalla firma; in cambio al termine del conflitto, avrebbe ricevuto il Trentino e l'Alto Adige, Trieste e l'Istria, la Dalmazia esclusa Fiume, e Valona, in Albania. Mentre le manifestazioni di piazza a favore della guerra crescevano per numero e intensità in quelle che furono definite le “radiose giornate di maggio”, il parlamento dovette affrontare il rischio di una crisi costituzionale. La camera rinunciò allo scontro istituzionale e i deputati votarono i pieni poteri a Salandra, con la sola eccezione dei socialisti di Turati. Il 24 maggio del 1915 Vittorio
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved