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GUERRA CIVILE SPAGNOLA, Appunti di Storia Contemporanea

appunti lezione di storia contemporanea

Tipologia: Appunti

2013/2014

Caricato il 17/07/2014

asiandub90
asiandub90 🇮🇹

4.3

(3)

10 documenti

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Scarica GUERRA CIVILE SPAGNOLA e più Appunti in PDF di Storia Contemporanea solo su Docsity! GUERRA CIVILE SPAGNOLA Mentre in Francia si consumava l’esperienza dei Fronti popolari, tra il 1936 e il 1939 la Spagna fu sconvolta da una drammatica e sanguinosa guerra civile, le cui cause vanno rintracciate nei contrasti che avevano lacerato il Paese nella prima metà degli anni Trenta. La Spagna era rimasta ai margini di quel processo di modernizzazione europea e dagli stessi sconvolgimenti della WWI, cui non aveva partecipato. L’arretratezza del paese, dove dominava un’agricoltura arcaica, si manifestava nel perdurare di rapporti sociali di stampo feudale, nella prevalenza della grande proprietà fondiaria, appoggiata da una chiesa cattolica di tradizione autoritaria e reazionaria ed essa stessa fra i maggiori latifondisti. La stessa unità del paese era minacciata da rivendicazioni autonomistiche (Paesi Baschi e Catalogna, la regione economicamente più avanzata). 1923-1930 : re Alfonso XIII di Borbone aveva appoggiato il regime militare di Miguel I de Rivera, che uscì indebolito dalle ripercussioni della grande crisi. ELEZIONI DEL 1931: vittoria delle forze di sinistra • Re abbandona il Paese, si proclama la Repubblica. Il governo a guida repubblicana, sostenuto dalla sinistra e dagli autonomisti baschi e catalani, tentò di attuare le riforme più urgenti: • laicizzazione dello stato; • riforma agraria; • nazionalizzazione dei servizi pubblici. Ma già nel 1933 la situazione si rovesciò: la nuova maggioranza costituita da gruppi filo-monarchici e cattolici attuò una dura repressione sociale, soffocando nel sangue uno sciopero dei minatori delle Asturie. Alle elezioni del febbraio 1936 tutte le forze di sinistra si presentarono unite e il FRONTE POPOLARE, formato da repubblicani, socialisti, comunisti, anarchici e dal Poum (trockisti + anarcosindacalisti), conquistò la maggioranza parlamentare. Le masse proletarie vissero la vittoria come l’inizio di una rivoluzione sociale: un’autentica esplosione di collera popolare si riversò contrò i grandi proprietari, i notabili conservatori, il clero cattolico. I gruppi di destra risposero con la violenza squadristica, in cui si distinsero le formazioni della Falange, di ispirazione fascista. La guerra civile era già in corso quando le truppe di stanza in Marocco, guidate da Francisco Franco, marciarono su Madrid con l’intenzione di rovesciare il governo con la forza (luglio 1936). (L’evento scatenante fu l’uccisione da parte dei repubblicani di un esponente monarchico-conservatore, Jose Calvo Sotelo). Le prime fasi dello scontro parvero volgere a favore dei repubblicani che, appoggiati da un’intensa mobilitazione popolare, poterono mantenere il controllo della capitale e delle regioni del Nord-Est, le più ricche e industrializzate. Ciò che fece pendere la bilancia a favore di Franco fu l’atteggiamento tenuto dalle potenze europee. Italia e Germania aiutarono massicciamente gli insorti franchisti. Nessun aiuto nei confronti della Repubblica venne da parte delle potenze democratiche. Un timido tentativo francese di bloccare gli aiuti l campo opposto si tradusse in un accordo per il non intervento nel ’36, sottoscritto dalle stesse potenze filo-franchiste. L’unico stato a portare un aiuto efficace alla Repubblica fu l’Urss che promosse la formazione, attraverso il Comintern, di BRIGATE INTERNAZIONALI, ovvero reparti di volontari provenienti da tutta Europa (Orwell, Hemingway, Carlo Rosselli). I repubblicani erano penalizzati anche dalle divisioni interne: il contributo della borghesia progressista si fece sempre più limitato, a causa della disapprovazione nei confronti degli eccessi di violenza cui si abbandonavano gli anarchici.
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