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Guerra civile spagnola, Schemi e mappe concettuali di Storia

descrizione dei punti salienti della guerra civile spagnola

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2020/2021

In vendita dal 06/10/2021

elena-pompili
elena-pompili 🇮🇹

9 documenti

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Scarica Guerra civile spagnola e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia solo su Docsity! LA GUERRA CIVILE Fra il 1986 e il 1989 la Spagna fu coinvolta da una sanguinosa guerra civile + forte contrapposizione ideologica che presto si trasformò in uno scontro fra democrazia e fascismo / rivoluz. sociale vs reazione conservatrice. Scoppiato in un momento di forti tensioni internazionali però il conflitto aveva origini nazionali. La Spagna era allora un paese arretrato e prevalentemente agricolo, in cui forte era il peso politico ed economico dell'aristocrazia terriera strettamente legata a una chiesa conservatrice e tradizionalista. Ogni tentativo riformatore era ostacolato tanto dei ceti dominanti quanto dai settori delle classi lavoratrici influenzati dalle tendenze rivoluzionarie e anarchiche. Nel 1928 il generale Miguel Primo de Rivera diede vita a un governo semidittatoriale che durò fino al 1930, quando fu costretto a dimettersi in seguito a un'ondata di proteste popolari. Le successive elezioni videro il successo delle f@fZ@lrepubblicane: il re decise di lasciare il paese e fu proclamata la Repubblica. + periodo di grande instabilità economica, politica e sociale (principali forze politiche: divise in tutto il territorio e poco disposte ad accettare risultati elettorali favorevoli). COLPO DI STATO Febbraio 1936 la coalizione di Fronte popolare che raggruppava comunisti, repubblicani, socialisti trionfò alle elezioni politiche. Le classi popolari considerarono la vittoria come l'inizio di una rivoluzione sociale e rivolsero la loro collera contro i grandi proprietari, i notabili conservatori e soprattutto contro il clero cattolico. I gruppi di destra risposero con la violenza squadrista, in cui si distinsero le formazioni di ispirazione fascista della Falange. Un gruppo di militari decise all'ora di ribellarsi contro il governo repubblicano per imporre una dittatura autoritaria che ristabilisse l'ordine: la ribellione fu guidata da una giunta di cinque generali con a capo Francisco Franco. Le prime fasi dello scontro furono favorevoli al governo repubblicano che, appoggiato da una parte delle stesse forze armate e sostenuto da una larga mobilitazione popolare, mantenne il controllo della capitale e delle regioni del Nord-Est (+ ricche e industrializzate). I militari ribelli invece assunsero il controllo di gran parte della Spagna Occidentale. INTERVENTI ESTERNI Determinano l’esito della guerra il comportamento delle potenze europee. ITALIA e GERMANIA aiutarono gli insorti franchisti: Mussolini inviò in Spagna un contingente di 50.000 uomini e notevoli quantità di materiale bellico, mentre Hitler forni soprattutto aerei e piloti sperimentando così l'efficienza della sua aviazione. Le potenze democratiche invece non aiutarono la Repubblica temendo lo scontro con gli Stati fascisti. Nell'agosto del ’86 aderirono a un accordo per il non intervento nella crisi spagnola: accordo formalmente sottoscritto anche da Italia Germania, ma rispettato solo da Francia e Gran Bretagna. L'unico Stato ad aiutare la Repubblica fu l'Urss che rifornì il governo spagnolo di materiale bellico e favorì la formazione delle Brigate internazionali, reparti di volontari antifascisti provenienti da tutti i paesi. " intervento volontari: non bastò a controbilanciare militarmente il sostegno italo tedesco ai nazionalisti di Franco (tranne nella battaglia di Guadalajara- marzo 1937). DIVISIONI FRA I REPUBBLICANI E LA VITTORIA DEI FRANCHISTI Il fronte repubblicano era stato indebolito dalle divisioni interne, mentre Franco realizzava l'unità di tutte le destre in un partito unico chiamato Falange nazionalista. Attrito tra gli anarchici (ostili a qualsiasi disciplina militare e a ogni compromesso politico) e gli altri partiti della coalizione repubblicana. Il contrasto divenne conflitto armato nella primavera del '87, quando a Barcellona, gli anarchici si scontrarono con i comunisti e l'esercito regolare repubblicano. La risposta dei comunisti, strettamente legati all'Urss fu durissima: numerosi militanti anarchici scomparvero e un intero partito, il Poum, nato dall'unione fra trotzkisti e anarchici fu eliminato anche con l'intervento di agenti sovietici.
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