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Guerra dei 7 anni riassunto, Appunti di Storia Moderna

Appunti e riassunto guerra dei 7 anni

Tipologia: Appunti

2020/2021

In vendita dal 18/05/2021

giovanna-arena
giovanna-arena 🇮🇹

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Scarica Guerra dei 7 anni riassunto e più Appunti in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! Nel 18 secolo l’incremento demografico e lo sviluppo economico dell'Europa Occidentale portano alla ribalta l'importanza delle colonie. Esse sono ora non solo serbatoi di metalli preziosi, ma anche di prodotti alimentari e di beni di lusso destinati a incrementare il circuito mercantile. La Gran Bretagna ne è la più grande beneficiaria. Tutto ciò porta ad uno scontro con la Francia il cui circuito coloniale è limitrofo a quello inglese in America (Canada e Antille) e in India (Golfo del Bengala). Tuttavia gli insediamenti britannici erano molto più popolati poiché vi si erano trasferiti dall’Europa intere comunità ansiose di realizzare quella società ideale che era oggetto di persecuzione nel vecchio continente. In America volevano rifarsi una vita, cercavano la libertà ma era quella dei clan, circoscritta ai vari gruppi anglicani, presbiteriani, calvinisi, puritani. In India tuttavia si mostrava maggiormente il contrasto tra Francia e Inghilterra insediate nella costa orientale verso il golfo del Bengala con le rispettive Compagnie des Indie e East India Company che ricavavano buoni profitti dal commercio del cotone e delle spezie. Alla fine degli anni Quaranta il governatore francese Dupleix seppe instaurare buoni rapporti con i sovrani locali e ciò permise una penetrazione economico militare francese verso i paesi dell'interno. Questo portò ad un insanabile scontro con gli Inglesi. La guerra, mai dichiarata, si concluse con la conquista di Calcutta nel 1757 presto seguita dal Bengala, che avrebbero costituito la premessa dell’egemonia britannica su tutto il subcontinente indiano. Inoltre nel 1770 il comandante inglese James Cook portò a termine l‟esplorazione della Nuova Zelanda e dell’Australia. La colonizzazione del nuovo continente fu lenta e modesta; i primi insediamenti furono di deportati inglesi, poi seguirono i civili, mentre dopo la seconda guerra mondiale il paese si aprì all'emigrazione europea. 2. Il rovesciamento delle alleanze e la guerra dei Sette anni La fine delle guerre di successione aveva messo in luce il notevole rafforzamento della Prussia e un corrispondente indebolimento dell’Austria, ma Maria Teresa d'Austria non fece segreto di volersi riprendere la Slesia. La constatazione di interessi divergenti mina alla base le tradizionali alleanze. Al contrasto aburgico-borbonico si sostituisce il duello coloniale franco-inglese e quello austroprussiano per l'egemonia nell'Europa centrale. A portare a conclusione queste nuove realtà ci pensa l'ambasciatore austriaco a Versailles, principe di Kaunitz, che con il cosiddetto “rovesciamento delle alleanze”, il 1 maggio 1756 riuscì a concludere l'alleanza tra Francia e Austria. Altrettanto importante fu, qualche mese prima, il trattato di Westminster concluso tra Prussia – Inghilterra. La frattura tra l'Europa Occidentale e quella Orientale era evidente, e chiaro era il pericolo di una guerra imminente. La guerra dei Sette anni (1756 – 1763) comportò importanti conseguenze economiche e sociali e rappresentò un importante cambiamento nel modo di fare la guerra. Con l'invasione della Sassonia da parte di Federico II di Prussia iniziò il conflitto. Tuttavia la superiorità degli alleati ebbe la meglio. Nell’ottobre 1760 però morì la zarina Elisabetta e l'ascesa di Pietro III, grande ammiratore di Federico, al trono di Russia nel gennaio 1762 comportò una svolta. Pietro III firmò la pace con l'ex nemico, anche se dopo appena venti giorni, un colpo di stato lo eliminò. Oltre Manica, nell'Oceano Atlantico e nelle colonie americane, la guerra, in una prima fase, grazie anche all'appoggio degli spagnoli, volse a favore dei francesi, ma successivamente gli inglesi, grazie alla superiorità demografica, al blocco navale e alle risorse stanziate dal primo ministro William Pitt, riuscirono a prevalere. La guerra terminò nel 1763 con due paci distinte, quella di Parigi del 10 febbraio che regolava le questioni coloniali, e quella di Hubertsburg del 15 febbraio che poneva fine al conflitto continentale. Quest'ultima pace riconfermava la Slesia a Federico II e lasciava di fatto inalterarato il panorama continentale. Invece in base alla pace di Parigi la Spagna cedeva la Florida alla Gran Bretagna, anche se in cambio otteneva dalla Francia la Luisiana e tutto il Middle West. Fu la Francia a pagare il prezzo più alto perdendo Canada e Antille che passavano all'Inghilterra, la quale nel Mediterraneo conservava Gibilterra e si riprendeva Minorca nelle Baleari. Proprio per controbilanciare la presenza inglese nelle Baleari, la Francia nel 1768 acquisterà dalla Repubblica di Genova i diritti di sovranità sulla Corsica. 3. La rivolta dei coloni del Nord America Fino alla seconda metà del Settecento nel continente nordamericano non si erano avuti gli scontri e le devastazioni presenti nella parte meridionale del continente. In primo luogo perchè i nativi del luogo non avevano dato vita a società evolute come quelle degli Inca e degli Aztechi, in secondo luogo perchè gli europei emigrati nelle colonie inglesi e francesi non andavano a conquistare territori e ricchezze, ma a rifarsi una vita lavorando la terra. Lo scontro tra immigrati e indigeni diventerà però inevitabile negli ultimi decenni del Settecento a causa del fortissimo incremento demografico registratosi nelle colonie che spingerà i coloni ad andare alla conquista del west. Il dominio inglese del nuovo mondo entra in crisi a seguito della vittoria della guerra dei Sette anni. Senza più la minaccia rappresentata dai vicini francesi, i coloni inglesi non
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