Scarica Guerra Fredda, crisi di Berlino e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! 10. Guerra fredda (1947-1991) I protagonisti iniziali della guerra sono Harry Truman e Stalin. Il conflitto ha inizio nel 1947, in seguito ai cattivi rapporti tra Truman e Churchill da una parte e Stalin dall’altra. I primi segnali del conflitto si hanno all’inizio del 1947, precisamente in Grecia e Turchia, territori in cui era in corso una guerra civile tra le forze politiche interne ai due paesi, successiva alla guerra mondiale, nota come “crisi greco-turca”. Ha maggior rilevanza la Grecia: lo scontro era tra le forze comuniste che avevano lottato contro il nazifascismo nel paese e tra le forze nazionaliste che non volevano una Grecia comunista, ma neanche un ritorno al nazifascismo. Sottobanco i comunisti greci erano sostenuti dall’URSS e i nazionalisti dagli Alleati. Nel 1947 Truman, non disponibile a far entrare la Grecia (l’unico territorio dell’Est-Europa a non essere a guida socialista/comunista) nella sfera d’influenza sovietica, fa piazzare una flotta statunitense come minaccia a Stalin. Stalin decide quindi di fermare i finanziamenti, cosi la Grecia entra in orbita statunitense. Questa crisi sancisce l’inizio della guerra fredda. Sempre nel 1947, gli Stati Uniti avviano il “Piano Marshall”, un piano composto da una serie di aiuti dedicato ai paesi europei; viene proposto a tutti gli stati, ma sono solo quelli occidentali ad accettarlo; l’URSS per ovvi motivi rinuncia a questi aiuti e intima ai paesi della sua orbita di fare lo stesso. La Cecoslovacchia aveva il sentore di accettare il piano di aiuti, ma Stalin la fa desistere. Nel caso dell’Italia, a firmare l’accordo è Alcide De Gasperi, capo del governo ed esponente della Democrazia Cristiana; nello stesso periodo il presidente era Luigi Einaudi, che era subentrato a Enrico De Nicola, che aveva gestito il passaggio da monarchia a repubblica ed rimasto presidente solo per un mese. In cambio, gli USA chiedono a De Gasperi di formare un nuovo governo composto esclusivamente dalla DC, escludendo quindi il PCI (Togliatti) e il PSI (Nenni), per limitare il più possibile le influenze da parte dell’URSS sull’Italia. Un terzo elemento di crisi è la “crisi di Berlino”, che avviene nel 1948: i rapporti tra URSS e Alleati si fanno così tesi che i sovietici decidono di isolare Berlino (già divisa a metà da 3 anni), collegata con la Germania dell’Ovest tramite un’autostrada blindata. Il motivo di questa scelta era perché la popolazione aveva cominciato a emigrare nella zona occidentale della Germania, anche per via di una manovra che avevano compiuto gli USA sulla rivalutazione del Marco tedesco nella Germania occidentale. Stalin quindi per ripicca aveva fatto isolare la città, bloccando il collegamento autostradale. In risposta gli Alleati creano per un anno un collegamento aereo per rifornire Berlino ovest, finché i due paesi non decidono di scendere a un compromesso, per normalizzare la situazione. Successivamente, tra il 1961 e il 1962 avvengono altri tre eventi significativi che mettono ulteriormente in contrapposizione gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica. A capo degli USA vi era John Fitzgerald Kennedy (JFK) e a capo dell’URSS Nikita Krusciov. Nel 1961 viene avviata la costruzione del muro di Berlino, per via delle innumerevoli tensioni tra i due blocchi. Gli stili di vita nelle due Germanie erano notevolmente diversi e vi era una fuga sempre più massiccia di persone verso la parte occidentale di Berlino. Per questo l’URSS progetta la costruzione di un vero e proprio muro che avrebbe attraversato l’intera città e sarebbe stato presidiato dai militari. Questo renderà impossibile spostarsi non solo per chi intendeva emigrare, ma anche per chi andava al lavoro dall’altra parte di Berlino o a trovare i propri familiari. La realizzazione del muro avviene in due giorni ed è il simbolo più noto ed esplicito della guerra fredda: Berlino era divisa in due, così come la Germania, l’Europa e il Mondo.