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Guerra Fredda + Italia post Seconda Guerra Mondiale, Appunti di Storia

Gli avvenimenti che portarono alla Guerra Fredda, la situazione delle nazioni; Gli effetti della Seconda Guerra Mondiale in Italia.

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 07/01/2020

Elpidius
Elpidius 🇮🇹

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Scarica Guerra Fredda + Italia post Seconda Guerra Mondiale e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! GUERRA FREDDA Già nella conferenza di Yalta che fecero Stati Uniti, Gran Bretagna e URSS, le tre potenze avevano deciso (in maniera non ancora ufficiale) la spartizione dei territori dopo il secondo conflitto mondiale e all’URSS furono assegnati tutti quei territori che erano stati liberati dalla armata rossa (Europa orientale e regioni baltiche). Inoltre fu decisa anche la divisione della Germania. I principi ai quali si ispiravano gli alleati furono:  libere elezioni in tutti i paesi europei,  diritto dei popoli a scegliere la forma di governo sotto cui vivere,  commercio internazionale aperto. Questi principi andavano in netta contraddizione con il fatto che avevano diviso l’Europa in zone di influenza. Sul piano economico, l’unico durante il conflitto mondiale che si era arricchito erano gli USA. Già nel luglio del 1944, nella città Statunitense di Brettonwoods, i paesi che stavano combattendo contro il nazismo, avevano deciso di istituire una banca mondiale per supportare economicamente quei paesi che erano usciti distrutti dal conflitto mondiale. Fu istituito anche il fondo monetario internazionale (F.M.I), il quale aveva il compito di vigilare sulla stabilità monetaria dei paesi coinvolti nel conflitto mondiale. Furono inoltre presi accordi finalizzati ad un sistema commerciale aperto, quindi aboliti i dazi doganali, come in America. Un’altra contraddizione è che la Banca Internazionale e l’FMI erano pur sempre controllate dagli Stati Uniti. NASCITA DELL’ONU Si sentiva il bisogno di creare un organismo in grado di risolvere pacificamente le controversie fra gli stati, per cui nel giugno del ‘45, si fondarono le Nazioni Unite, il cui compito era quello di garantire la sicurezza mondiale, garantire il rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali dell’uomo e garantire lo sviluppo economico, sociale e culturale dei paesi.  L’ONU è costituita da un’assemblea generale che ha compiti deliberativi, cui partecipano tutti gli stati membri.  Poi c’è il consiglio di sicurezza che è l’organo esecutivo composto da 5 stati membri permanenti (USA, Gran Bretagna, URSS, Francia e Cina). Nell’agosto del ‘45 i vincitori decisero di istituire un tribunale militare internazionale che avrebbe dovuto punire coloro che erano stati ritenuti responsabili dei maggiori crimini di guerra del secondo conflitto. Questo tribunale fu istituito nella città bavarese di Norimberga. Furono giudicati 24 fra i massimi esponenti del Nazismo e questo numero indignò il mondo intero. Nell’estate del ‘45, Stati Uniti, URSS e Gran Bretagna si confrontarono nella conferenza di Postdam; oramai, però, i rappresentanti di questi stati erano cambiati, era rimasto solo Stalin. A Roosvel era subentrato Truman e a Churchill era subentrato Hatley. In questa conferenza fu decisa poi l’effettiva divisione della Germania in quattro sfere di influenza, USA, GB, Francia e la parte orientale all’URSS. La stessa sorte toccò a Berlino e la parte orientale fu assegnata all’URSS. In questa conferenza cominciarono a venir fuori le prime incomprensioni perchè l’URSS voleva negare libere elezioni in Polonia e già all’inizio del ‘46 cominció questa frattura perchè Stalin parló di inevitabilità del conflitto fra blocco capitalista occidentale e blocco socialista. Anche Churchill sostenne che oramai s’era venuta a creare una ‘cortina di ferro’ in Europa che la divideva da Occidente a oriente. L’Europa si trovò realmente suddivisa in due blocchi:  Il blocco occidentale che era stato affidato agli Stati Uniti, basato sul libero commercio e la proprietà privata.  Il blocco orientale, invece, dall’URSS, che seguiva il sistema economico classico socialista. Si erano imposti dei governi di sinistra, inizialmente moderati. Dalla coalizione si arrivò al monopartitismo. Tutti questi paesi venivano direttamente controllati da Mosca. Nel marzo del ‘47, il presidente Truman tenne un discorso che passò alla storia come la ‘dottrina Truman’. All’interno del discorso affermò che erano venuti fuori due modi di vita alternativi: uno fondato sul rispetto di libertà politiche e civili, e l’altro fondato sull’oppressione e sui totalitarismi e promise un aiuto a tutti quei paesi democratici minacciati da manovre militari volte a istituire un regime di stampo comunista. Nel ‘47 Stalin sostituì il komintern con il kominform, attraverso il quale riusciva a controllare tutti quegli stati orientali che gravitavano nell’orbita Sovietica e dirigeva i partiti comunisti occidentali, in particolar modo quelli di Francia e Italia. PIANO MARSHALL Era un piano economico che era stato istituito per ricostruire i paesi colpiti dal secondo conflitto mondiale. Gli Stati Uniti volevano dare una solidità ai paesi dell’Europa occidentale per evitare un espansionismo comunista in Occidente. Dal punto di vista economico, il vantaggio per gli USA è che essi si creavano un mercato parallelo nel quale poter dare sfogo al proprio apparato produttivo in modo da evitare una crisi di sovrapproduzione come quella che portò alla caduta della borsa di Wall Street. Nonostante la seconda guerra, l’economica americana è accresciuta. Tutte queste iniziative portarono alla costruzione di un moderno stato sociale. Il modello del welfare state. Gli Stati Uniti promossero la ricostruzione dei paesi occidentali per fare in modo che le persone fossero felici di ciò e non si orientassero verso il modello comunista. L’URSS, nel 49, aveva dato vita al ‘COMECON’ che aveva il compito di promuovere gli scambi commerciali tra i paesi del blocco sovietico. La politica economica dell’URSS era totalmente controllata dallo stato e alla fine del secondo conflitto mondiale fu deliberato un nuovo piano quinquennale, indirizzato sempre al potenziamento dell’industria pesante e di quella militare, tutto a discapito della produzione agricola e dei beni di consumo. Mentre invece, gli stati satellite erano utili per lo sfruttamento delle risorse minerarie. Anche la parte orientale della Germania veniva sfruttata dai sovietici come una sorta di dazio da pagare come risarcimento di guerra. Particolare era la gestione dei prezzi in Unione Sovietica: non erano prezzi che venivano fissati in base all’andamento del mercato, ma i prezzi venivano fissati dallo stato stesso per assicurare a tutti l’accesso ai beni indispensabili. Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti, avevano manifestato l’intenzione di voler unificare la parte occidentale che avevano diviso. Ma i sovietici erano infastiditi da questo tentativo, perchè si erano già ampiamente opposti a questa unificazione. I sovietici bloccarono tutti i collegamenti stradali e ferroviari verso la parte occidentale della città (Berlino) e gli alleati crearono un ponte aereo: dato che le strade erano chiuse, con gli aerei portavano rifornimenti alla parte occidentale di Berlino e della Germania in generale per quasi un anno. ossia krushov rinunciò alle basi missilistiche da Cuba in cambio dello smantellamento delle basi americane in Europa. Per cui nell’agosto del 63 Stati Uniti, Unione sovietica e Gran Bretagna Firmarono un trattato che metteva al bando la sperimentazione nucleare nell’atmosfera, nella acque e spazio, ammettendo solo quella sotterranea. Fu ideata una linea russa per far comunicare Washington e Mosca. Il Papa Giovanni XXIII convocò il concilio vaticano secondo al fine di inserire anche la chiesa nelle problematiche mondiali. Nel novembre del 63 fu assassinato Kennedy, non si sa da chi. nello stato sovietico krushov fu sostituito bretznev, fu sostituito perché gli obiettivi prefissati non furono raggiunti. UNIONE SOVIETICA E CRISI DI PRAGA Dopo Krushov c’era stato Breznev, il quale attuò dei piani quinquennali finalizzati stavolta allo sviluppo dell’industria leggera, quindi alla produzione di beni di consumo. Inoltre, questi piani, prevedevano un’apertura nei confronti dell’occidente, in particolar modo per quanto riguarda gli scambi commerciali. Breznev sosteneva che se la Russia avesse voluto raggiungere un certo tipo di sviluppo, necessitava strumenti migliori rispetto a quelli prodotti nell’URSS. Anche Breznev si allineò a quella politica di distensione con gli Stati Uniti, però ribadì la teoria della sovranità limitata della Russia nei confronti dei paesi del blocco orientale. La Cecoslovacchia provò ad instaurare un regime democratico, la Russia rispose con l’occupazione della Cecoslovacchia con i carri armati e questa occupazione aveva messo fine a quella stagione che era stata definita ‘la primavera di Praga’. STATI UNITI E GUERRA DEL VIETNAM Dopo l’assassinio di Kennedy, era divenuto presidente degli Stati Uniti, Johnson. La politica di Johnson si era contraddistinta perchè la condizione pacifica che si era instaurata era venuta a mancare con la guerra del Vietnam. Il Vietnam era diviso, ne era stata proposta l’unificazione, alla quale si erano opposti gli USA, per cui il Vietnam del sud era gestito da un governo filo-americano, che peró si dimostrò corrotto e inadeguato, tant’è che stesso nel Vietnam del sud nacquero movimenti di ribellione. Questi guerriglieri che si opponevano al regime americano erano i VietKong, di fede politica comunista. Questi VietKong provocarono una guerra civile per gli scontri contro le truppe del vietnam sudista, appoggiate anche dalle truppe del vietnam nordista (governo filo-sovietico). Questa partecipazione degli Stati Uniti alla guerra in Vietnam, generò un forte malumore tra la popolazione statinitente e ció provocò un’impopolarità del presidente. Ció portó alla caduta di Johnson, che decise di dimettersi, e al suo posto fu nominato Richard Nixon, il quale, attuó una politica che fu definita ‘Real Politik’, che indica una politica pragmatica, non basata sugli ideali ma sugli interessi. Con Nixon, infatti, abbiamo avuto l’avvicinamento alla Cina, inserita per mano sua nell’ONU. Inoltre, tra gli elementi della politica pragmatica, abbiamo anche il ritiro delle truppe americane dal Vietnam. Toccava ai due vietnam provare un punto di incontro. Questo ritiro segnò la prima sconfitta militare per gli Stati Uniti. La guerra terminó con la vittoria del Vietnam del nord. Nel 74, Nixon fu costretto a dimettersi a causa dello scandalo Watergate, ossia la stampa statunitense portò alla luce che i collaboratori di Nixon, durante la campagna elettorale contro i suoi avversari, aveva effettuato una sorta di spionaggio politico nei confronti dell’avversario. Per cui fu costretto a cedere il posto a Gerald Ford. DALLA NUOVA GUERRA FREDDA AL CROLLO DELL’URSS Agli inizi degli anni ‘80, Regan voleva risollevare l’immagine degli Stati Uniti dopo una crisi economica che aveva colpito il paese e la brutta figura della guerra in Vietnam. Questo tentativo di risollevare l’immagine statunitense prevedeva una nuova opposizione al comunismo e all’Unione sovietica, che egli definì l’”impero del male”. Per cui si passò a una nuova corsa agli armamenti che prima erano stati sospesi in virtù della convivenza pacifica. I russi, si dotarono di missili a medio raggio che potevano essere puntati direttamente verso i paesi europei. Regan, invece, decise di installare nelle basi americane che si trovavano in europa, gli “euromissili” che da queste basi missilistiche potevano colpire tranquillamente l’Unione sovietica. Regan parló anche del tentativo di creazione di uno scudo spaziale, una fitta rete di laser che avrebbero potuto salvare i paesi occidentali. Progetto che fu avviato ma mai terminato. Quando se ne parlava, ebbe un grande effetto propagandistico e l’URSS cominciò a preoccuparsi. Inoltre, questo conflitto fra Unione sovietica e Stati Uniti si rinnovò nel momento in cui le fazioni decisero di accaparrarsi o difendere le zone di influenza. Ad esempio, gli Stati Uniti, cecarono di combattere numerosi movimenti di ispirazione socialista che si erano formati in Africa e nell’America del sud. La Russia di Breznev fu colpita da una forte crisi economica dovuta, soprattutto, a un’esorbitante spesa per all’attività bellica. Alla sua morte, divenne segretario del partito comunista (quindi capo del governo russo) Gorbaciov. Le caratteristiche della politica di Gorbaciov sono due, che vengono identificate con un nome russo: la “glasnost” ossia la trasparenza e l’altro è la “perestrojka” ossia ristrutturazione. Questi principi prevedevano una trasparenza della politica russa, ci furono le libere elezioni e poi la ristrutturazione relativa all’ambito economico. Questa ristrutturazione prevedeva l’abbattimento dei costi per le spese militari. Per lui fu fondamentale introdurre i principi del libero mercato, soltanto che questa perestrojka non portò i risultati sperati, in quanto i paesi dell’Unione erano troppo povero per risollevarsi in tempo. Nei paesi del blocco era anche avvenuto lo scoppio della centrale di Chernobyl. Oltre alle morti imminenti ha portato conseguenze anche in futuro. CADUTA DEL MURO Nella Germania orientale nacque un movimento popolare che diede vita ad una rivolta pacifica contro il governo autoritario di Honecker. Queste persone volevano delle riforme di stampo liberale. Il movimento popolare fu appoggiato dallo stesso Gorbaciov. Tutto ciò generò una fuga di massa dei cittadini della Germania dell’est, che potevano raggiungere la Germania ovest passando per Cecoslovacchia e Unghieria, nelle quali si era instaurato un governo democratico. Questo portò alle dimissioni di Honecker e i nuovi dirigenti permisero il passaggio da Berlino Est alla Berlino Ovest. I berlinesi dell’est fuggirono ulteriormente, è ciò successe il 9 novembre dell’89. Avendo avuto il permesso da parte dei nuovi leader, i berlinesi insieme si unirono e buttarono giù il muro simbolo della divisione tra i due blocchi. La riunificazione della Germania, ufficialmente, avvenne nell’ottobre del 90. ITALIA POST SECONDA GUERRA MONDIALE Ci troviamo in un momento in cui l’Italia è uscita con le ossa rotte dalla guerra, quindi è necessaria una ricostruzione. Le città principali erano state bombardate e le ferrovie erano state distrutte. Uno dei principali obiettivi erano le ferrovie per evitare i rifornimenti. C’era stato un aumento della disoccupazione e inoltre servivano beni di prima necessità, per cui molte persone dovettero ricorre al mercato nero, cioè il contrabbando. I contrabbandieri cercavano di acquistare i beni primari in grandi quantità, sottraendoli al mercato di modo che le persone fossero costrette a rivolgersi a loro comprando a prezzo maggiorato. Un aiuto concreto arrivò dagli Stati Uniti. L’Italia era divisa in due, tra quelli che volevano un rinnovamento totale della situazione politica e sociale italiana e quelli che invece preferivano non mutare troppo i vecchi equilibri di potere. Questa divisione si ebbe anche all’interno del CLN (comitato di liberazione nazionale, formato dai partiti antifascisti: Democrazia Cristiana, partito Comunista, Socialista, partito d’Azione e partito Liberale) tra quelli che volevano un cambiamento radicale e quelli che volevano riprendere la vecchia politica. Inizialmente, quando terminò la guerra per l’Italia, restò sotto la tutela dell’amministrazione degli alleati che doveva gestire il passaggio di consegne al nuovo regime democratico. Il 21 giugno del 45 avemmo il primo governo dell’Italia liberale. .... che componevano il CLN e questo governo era presieduto da Ferruccio Parri, esponente del partito d’Azione. Il partito d’Azione era uno dei partiti più estremisti, per cui inizialmente si provó ad attuare un programma di rinnovamento radicale. Questo programma, però, non fu gradito dagli alleati e neanche dalle forze conservatrici e quelle industriali sul territorio italiano. Tutto ciò portò ad una prima crisi di governo (novembre del 45) e Parri fu costretto alle dimissioni. Una volta dimessosi Parri, divenne capo di questa coalizione Alcide de Gasperi che era il leader della Democrazia Cristiana. Inoltre, il 1 gennaio 46, l’Italia settentrionale fu restituita dal governo alleato alla giurisdizione italiana. Per cui, avemmo le prime elezioni amministrative. Queste elezioni vengono ricordate perchè fu esteso il diritto di voto anche alle donne. Si realizzava quindi il suffragio universale. Queste elezioni furono vinte dalla DC che raccoglieva consensi in ogni dove e poi perchè essendo una forza moderata, riceveva consensi dagli alleati e dalla chiesa. Il 2 giugno del 46, l’Italia fu chiamata a decidere la forma di governo, se repubblica o monarchia (il famoso referendum) e vinse la repubblica, soprattutto furono i settentrionali a votare per la repubblica, mentre nel meridione vinse la monarchia. Umberto di Savoia fu costretto ad andarsene in Portogallo. Fu nominata anche l’assemblea costituente incaricata di procedere alla stesura della costituzione. Il 28 giugno del 46 fu proclamata ufficialmente la repubblica in cui primo presidente fu un giurista e uomo politico napoletano, Enrico De Nicola. Ci si avviò quindi alla stesura della costituzione approvata nel dicembre del 47 ed entró in vigore il 1 gennaio del 48. Nel 47, De Gasperi firmó il trattato di pace, perdendo territori come Briga, Tenda e Moncevisio che dovette cedere alla Francia. Perse parte dalla Venezia Giulia con la Iugoslavia, le isole del dodecaneso alla Grecia e riconcederò l’indipendenza all’Albania. Perse anche Libia, Eritrea e Somalia. GLI ANNI DEL CENTRISMO E DELLA GUERRA FREDDA De Gasperi attuó una politica filo occidentale e anti comunista, perchè l’Italia necessitava degli aiuti economici dagli americani. In questo contesto, il partito comunista e il partito socialista uscirono dalla coalizione. Tra il 1948 e il 1953, l’Italia visse un periodo di ripresa economica grazie all’intraprendenza di Luigi Einaudi, dopodichè, il 18 aprile del 48, avemmo le prime elezioni politiche repubblicane, che videro nuovamente la stravittoria della DC (...). Nonostante, però, una vittoria schiacciante della DC, De Gasperi strinse un’alleanza con socialdemocratici, repubblicani e liberali, tutte forze politiche del centro, e prese forma un’alleanza quadripartitica, dando vita al periodo del “centrismo”, un periodo politico italiano che si sarebbe protratto fino ai primi anni ‘60.
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