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Guerra Mondiale, Età Giolittiana, seconda Rivoluzione Industriale & Rivoluzione Russa, Appunti di Storia

appunti di storia quinta liceo

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 27/01/2020

fry-weasley15
fry-weasley15 🇮🇹

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Scarica Guerra Mondiale, Età Giolittiana, seconda Rivoluzione Industriale & Rivoluzione Russa e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! Seconda Rivoluzione Industriale La Crisi del 1873: il Capitalismo ad una Svolta Gli storici usano il termine Rivoluzione in quanto ci sono trasformazioni radicali. A partire dagli ultimi 30 anni del 1800 ci sono questi cambiamenti. Viene presa una data simbolo, il 1873, la data della Grande Depressione. Si trattò di crisi di sovrapproduzione e non di mancanza. Il fenomeno si ripresentò nel 1929 con la crisi di Wall Street. È una crisi che si annuncia nel settore agricolo. Essa è determinata innanzitutto da uno squilibrio nell'economia europea: ci sono zone come la Germania, l'Inghilterra e l'Olanda con un'agricoltura di tipo capitalistico mentre la zona mediterranea e quella orientale con un’agricoltura di tipo feudale. Ma un secondo elemento che innescò la crisi fu l'arrivo di grano dall'America. Ciò era stato reso possibile a causa di una di- minuzione dei costi dei trasporti con il vapore. Con questa sovrapproduzione si altera la legge della domanda e dell'offerta. C'è più offerta rispetto alla domanda e il prezzo dei cereali scende. Molti agricoltori non riescono dunque a coprire i costi di produzione e molte aziende agricole falli- scono, facendo aumentare la disoccupazione. Ciò determina da un lato delle forti tensioni so- ciali (Scioperi e Proteste) e dall'altro un aumento dell'Emigrazione. Anche a livello industriale si producono più cose grazie allo sviluppo tecnologico, i prezzi scendono e si determina una crisi. Come si risponde a questi problemi? Alla crisi agraria si risponde con il protezionismo, alzando le tasse doganali per impedire l'afflusso di merce dall'estero. La prima a fare ciò è la Germania, seguita dall'Italia e altri paesi. Un po' tutti i paesi Europei si orientarono verso il protezionismo, mentre l'Inghilterra rimase al Liberoscambismo. In campo industriale si sviluppano invece i Trust (Orizzontali e Verticali) e i Cartelli, oltre che le Banche Miste, che fanno affluire capitali verso le industrie in difficoltà acquistando dei pacchetti azionari. Si sviluppa un Capitalismo Finanziario, in quanto c'è una compenetrazione tra industrie e sistema bancario e questi industriali ottengono un potere economico molto forte. Si crea anche una compenetrazione tra il sistema industriale e quello politico: lo stato dà spesso delle commesse e diventa il cliente privilegiato delle industrie.  L’Acciaio & Le Nuove Industrie Soprattutto, però, si determina la supremazia tedesca: la Germania raggiunge l'Inghilterra in alcuni settori, come quello siderurgico, per superarla in altri, come quello elettrico e quello chimi- co. Emergono anche gli Stati Uniti d'America come stato. La competizione tra Inghilterra e Ger- mania diventa molto accesa. Se la prima rivoluzione industriale fu definita quella del Carbone e del Ferro, la seconda fu detta Rivoluzione dell’Acciaio e dell'Elettricità. L'acciaio diventa la nuova materia forte, usato per la costruzione di case, ponti ecc. Viene addirittura fatto un monu- mento all'acciaio, la Tour Eiffel, costruita per l'Expo. Essa doveva essere smantellata in quanto tale, ma dato che fu molto apprezzata rimase li. Perché la Germania rimase però indietro nel set- tore siderurgico? Essi estraevano dalle loro miniere un minerale ferroso impuro per la produzione di acciaio (Doveva essere raffinato in Altoforno) ricco di fosforo, che richiedeva alti costi di lavora- zione. Quindi i Tedeschi lo compravano all'estero. La Germania si distingue anche per la ricerca scientifica. Un'altra differenza tra le due rivoluzioni industriali è che nella prima non c'era una ri- cerca scientifica: la macchina a vapore e i filai erano costruiti da artigiani e non da scienziati. Qui viene invece fatta una ricerca scientifica nelle università. I Tedeschi sperimentano il metodo Gil- christ-Thomas, che permette di ottenere l'acciaio anche da minerali estratti da miniere tedesche, consentendo la lavorazione anche di questi minerali impuri a costi contenuti. C'erano anche altri sistemi, come il Forno Martin-Siemens e il Convertitore Bessemer. Grazie a tutti questi sistemi si supera questo problema abbattendo i costi di produzione, riuscendo a raggiungere l'Inghilterra nel settore siderurgico. Oltre all'acciaio, un settore rivoluzionario in cui i tedeschi sono i primi è il Settore Chimico. La seconda rivoluzione industriale è anche la prima grande applicazione della Chimica: vengono sintetizzate sostanze come la Soda e l'Acido Solforico, con impieghi anche in settori industriali. Nascono anche vari coloranti. Anche nel settore dell'alimentazione la chimica ha il suo effetto: nascono i processi di refrigerazione, conservazione e surgelamento grazie ai conservanti chimici. Scompare quindi una paura secolare europea: la Carestia, non essendoci mai stati conservanti, eccetto il Sale, c'erano epoche in cui la popolazione era decimata da queste piaghe, ora scomparse. Inoltre, nel settore chimico, vengono sintetizzate delle fibre tessili artificiali come il Rajon e il Nylon. Il primo è simile alla Seta, elaborato però chimicamente. sfruttamento dei giacimenti, la Royal Dutch e la Shell. Questo sviluppo delle automobili si accom- pagna allo sviluppo di altri mezzi. Si diffonde la bicicletta, con una ruota più grande ed una più piccola. Connessa a queste è l'invenzione dello pneumatico da Dunlop, fatto di caucciù. C'è un accaparramento anche alle fonti di caucciù. Il Boom Demografico Dal punto di vista di alimentazione, farmaceutico, del tempo libero la vita europea cambia ra- dicalmente. Cambia anche il lavoro in fabbrica: il ritmo produttivo accelera in quanto queste sco- perte nuove esigono tempi di lavoro molto rapidi. Vengono studiati sistemi per produrre di più in meno tempo. La sfida del capitalismo è proprio questo. Un ingegnere americano studiò proprio questo, Frederick Taylor. Egli studiò i tempi standard per realizzare un determinato prodotto e cercò di adeguare il ritmo degli operai a questo tempo, eliminando le pause ingiustificate e i tempi morti. Calcolò ad esempio un tempo per mangiare non superabile, al quale tutti si devono ade- guare. Il taylorismo fu attuato per primo nella fabbrica Ford. Tutte queste trasformazioni ebbero in Europa un'incidenza positiva sulla popolazione. La durata media della vita era rimasta quasi inva- riata dal Medioevo, mentre ora raggiunge i 50 anni. C'è un aumento della durata media della vita connesso ad una diminuzione della mortalità e della natalità. Si è diffuso quindi un processo di razionalizzazione delle nascite e diffusione di sistemi contraccettivi. Anche nel 1500 era aumentata la popolazione, ma solo perchè nascevano persone e non perchè si era allungata la vita. Ciò fa capire che la società si sta laicizzando e che la chiesa cattolica sta perdendo la pre- sa sulla società. Età Giolittiana Il Nuovo Capo di Governo Il termine età è usato quando un personaggio ha fortemente influenzato un periodo da tanti punti di vista. Giovanni Giolitti lasciò infatti un’impronta fortissima, governando dal 1903 al 1913 con qualche breve interruzione strategica. Nel luglio del 1900 Umberto I viene sparato da Bresci a Monza. A succedergli è il figlio, Vittorio Emanuele III. Dopo aver affidato il governo a Saracco, ot- tantenne, affida l'incarico a Zanardelli, della sinistra democratica nel 1901. Egli nomina Giolitti come ministro degli interni. Giolitti introduce il principio di neutralità dello stato nei conflitti la- vorativi. Dato che sanno che lo stato non sarebbe intervenuto se non in caso estremo, gli scio- peri aumentano. C'è anche il bisogno di riforme, in quanto l'Italia è molto indietro rispetto al re- sto d'Europa. Promulga la tutela dell'invalidità, della vecchiaia e dell'infanzia. I bambini più piccoli di 9 anni non possono essere utilizzati per il lavoro da questo momento. Gli infortuni sul lavoro vengono ora coperti. Nel 1911 viene anche introdotta la legge scolastica Daneo-Credaro: viene affidata allo stato la gestione pubblica dell'istruzione, tolta ai comuni. Nel 1903, poi, lui sale alla presidenza diventando capo di governo. Il Partito Socialista in Italia Da questo momento può agire in modo ancora più libero. Questa sua linea di neutralità negli scioperi porta nel 1904 al primo Sciopero Nazionale Italiano che si caratterizza anche per atti di violenza in alcune zone, che saranno repressi, in particolar modo in Sicilia e Sardegna. Egli rim- provererà gli esponenti del socialismo che si fecero sfuggire di mano la situazione. Questo partito cresce notevolemente in questo periodo. Di fianco alle vecchie correnti se ne sviluppano di nuo- ve. Schema Correnti Partito <-Sin---- Sindacalismo Massimalismo   Riformismo   Revisionismo ----Dex-> 1) Programma Massimo Far crollare il capitalismo preparando la Rivoluzione 2) Programma Minimo o Riformista Ottenere delle riforme sociali per far crollare il capitalismo. Si sviluppano ora altre 2 correnti. 3) Corrente Revisionista  Essa fa capo ad un tedesco, Eduard Bernstein. La dottrina Marxista andava rivista. Secondo Marx il capitalismo sarebbe crollato per un rafforzamento del proletariato. Ciò non si era realizza- to, e secondo questo gruppo i socialisti non dovevano contrastare lo stato violentemente ma scendere a patti con esso per migliorare la propria situazione. Non bisogna chiudersi al governo. Gli esponenti del Revisionismo sono Bonomi e Bissolati.  4) Sindacalismo Rivoluzionario Si rifà alla teoria di Georges Eugène Sorel, un francese. Egli sosteneva che la rivoluzione do- veva essere innescata da un grande sciopero generale organizzato dal partito. In Italia il leader è Arturo Labriola, ma in seguito anche Benito Mussolini. Egli dunque apparteneva a questa corren- te estremista. Il Revisionismo e il Riformismo (Di Filippo Turati e di Anna Kuliscioff) avevano un'atteggiamen- to di disponibilità verso Giolitti. "Dall'altra parte c'è un uomo che ci ha capiti. Può essere simpati- co o antipatico, ma ci ha capiti." Essi cercavano di avere un'apertura e non fare un'opposizione forte, in quanto possono ottenere riforme per i lavoratori. Massimalismo e Sindacalismo manife- stano invece un atteggiamento di chiusura e opposizione. Giolitti, secondo loro, sta provando a devitalizzare il partito e a snaturarlo. L'opposizione dev’essere forte. Giolitti devitalizzava in effetti l'opposizione, era una delle sue tecniche politiche. Questa sua strategia viene definita dagli storici "Dittatura Parlamentare", nel senso che esercitò un ruolo molto forte nel parlamento. Egli rafforza la pratica del trasformismo. Cercava di portare gli oppo- sitori nella sfera del governo. Ci proverà anche con Filippo Turati, che rifiuterà. Apre comunque la strada al clientelismo e agli accordi. dania (Trust Zuccheriero), che sfrutta la Barbabietola Da Zucchero della Pianura Padana. Questo sviluppo cambia il volto delle città italiane. Si diffonde l'acqua corrente nelle case, una rete fo- gnaria e un'illuminazione migliore. Si riduce la mortalità infantile e non, con la diminuzione delle malattie causate da scarse condizioni igieniche. Il reddito pro capite aumenta. Quello che gua- dagnavano le famiglie a fine 1800 serviva solo per mangiare, ora le famiglie possono permettersi di acquistare anche altri beni, come ad esempio una macchina per cucire. Paragonando il reddito pro capite italiano con quello Tedesco o Inglese esso era comunque molto basso. I consumi di Carne, Té, Caffè e Zucchero in Italia erano ancora molto bassi rispetto a quelli Europei. Questi prodotti sono usati dagli storici come indicatori, in quanto beni di lusso. Situazione al Meridione C'è comunque un limite, quello geografico. Il triangolo Milano-Torino-Genova fu molto for- te, ma la questione meridionale si aggrava in questo periodo. Giolitti emana delle Leggi Speciali per Basilicata, Calabria e Napoli, con la quale vengono costruite delle strade. Ma le strade non servivano, serviva una maggiore attenzione verso il Meridione. È per questo che i Meridionalisti, Intellettuali che studiano la questione meridionale, si oppongono. Don Luigi Sturzo, Giustino Fortunato, Gaetano Salvemini, Francesco Saverio Nitti furono i principali Meridionalisti e at- taccarono in maniera forte Giolitti. Salvemini dedicò addirittura un libro a Giolitti: “Il Ministro della Malavita”. Egli dice che Giolitti non è il primo ad aver trattato così il Sud, ma egli ha creato le condizioni per una degenerazione morale dell'Italia Meridionale, considerando il sud come un deposito di voti. Per averli usava poi la Mafia, o comunque persone che minacciavano altre per farle votare. Nitti dice che bisognerebbe industrializzare il Sud, e non costruire semplicemente ponti. Sturzo vorrebbe abolire il latifondo. Giolitti non considerò questi uomini però. Il tasso di emigrazione infatti non diminuì. Quindi questa rivoluzione non interessò affatto il sud. L’Opposizione a Giolitti Un critico, Asor Rosa, dice "La cultura dell'età Giolittiana è fondamentalmente anti-Giolittia- na". Giolitti ebbe infatti molti avversari, tra i quali anche i liberali conservatori, come anche Son- nino e Luigi Albertini, direttore del Corriere della Sera. Rimproverarono Giolitti di essere troppo morbido verso gli avversari, con la politica della neutralità. Vorrebbero una politica più forte. Un altro attacco lo riceverà da un nuovo movimento, che cercherà di devitalizzare: il Nazionalismo. Nasce come movimento letterario a Firenze, ma si diffonde un po' in tutta la penisola. Ha espo- nenti come Giovanni Papini, che crea il “Manifesto del Nazionalismo”. “Il Regno” e “Leonardo” erano le riviste letterarie che diffondevano queste idee. Benedetto Croce, filosofo del periodo, at- taccò il movimento. Il Nazionalismo si scaglia contro la vita sociale italiana, che vede dominata dalla "Politica del Piede di Casa". È un attacco contro Giolitti, che porta avanti una politica me- diocre e piatta. Vorrebbero una politica di prestigio a livello internazionale. Il movimento viene ali- mentato da alcune correnti politiche, come l'Irredentismo (Lotta per le Terre Irredente) e il Colo- nialismo. Quindi da movimento letterario diventa Politico. Ha un suo giornale: “L'Idea Nazionale”. Trova i suoi leader in politici veri e propri, come Enrico Corradini. È un movimento anti-democrati- co. Esso è sostenuto da un ambiente letterario che fa capo a Marinetti, caposcuola del futurismo, e D'Annunzio. Il nazionalismo è sostenuto molto dagli studenti. Viene esaltata la Guerra, definita "Un bagno catartico che libera dalle scorie del Piede di Casa". Con la Guerra ci si libererebbe da questa politica mediocre. A livello letterario è dunque il periodo del futurismo. Esso esalta la ve- locità: sono gli anni dell'automobile e della pratica sportiva. L'uomo forte e aggressivo è esaltato. Nelle poesie futuriste si cerca infatti di riprodurre suoni di automobili o mezzi di locomozione. Queste tematiche vengono a dare supporto al nazionalismo. Il prestigio si afferma attraverso la guerra, che fa affermare anche l'uomo. Politica Estera: L’Interesse per la Libia Durante l'età Giolittiana anche la Politica Estera subisce trasformazioni notevoli. L'Italia è le- gata alla Triplice Alleanza con Germania e Austria, ma i vincoli dell'alleanza iniziano ad allentarsi. L'Italia e la Francia stringono un accordo sottobanco che prevedeva che qualora la Francia aves- se occupato il Marocco, l'Italia non sarebbe intervenuta in quanto interessata alla Libia. Già nel 1905 c'era stata una Prima Crisi Marocchina, la Francia aveva cercato di occupare il Marocco, ma la Germania l'aveva bloccata. Alla Germania quest'accordo non va ovviamente bene. Nel 1908 poi l'Austria annette la Bosnia Erzegovina senza consultare l'Italia e senza cedere nessuna terra irredente. Quindi anche l'Italia si risente. Era stato infatti detto che per ogni allargamento del- l'Austria l'Italia avrebbe dovuto ricevere qualcosa. L'Italia ha dunque un nuovo interesse: la Libia. Faceva parte dell'Impero Ottomano, ma nessuna potenza europea era interessata ad essa. "Che ne dobbiamo fare di quello scatolone di Sabbia?" disse Salvemini. Apparentemente essa non of- friva niente, anche se poi saranno scoperti ingenti quantità di petrolio nella nazione. L'Italia inizia dunque un'attività commerciale con la Libia, ponendo in essa delle basi commerciali. I Turchi ca- piscono il progetto italiano, e iniziano a boicottare il commercio. Nel 1911 c'è la Seconda Crisi Marocchina. La Francia prova ad occupare il Marocco, la Germania si oppone ma la Francia rie- sce nell'impresa. In Italia parte una campagna di stampa in cui si preme perché si occupi la Libia, in particolar modo i Nazionalisti. La Libia, in questa campagna di giornali, è presentata come un territorio ricco dove indirizzare un futuro flusso migratorio. Molti erano contrari: Socialisti, alcuni Economisti, alcuni Meridionalisti. C'era chi era favorevole e chi era contrario. Anche alcuni poeti, come Pascoli, erano favorevoli a questa guerra. La corrente revisionista del socialismo era favore- vole alla guerra, gli altri no. Giolitti decide poi d’intraprendere la guerra. Nel 1911 manda un ul- timatum alla Libia accusandola di boicottare l'Italia. L'esercito arriva in Libia, incontrando l'Eserci- to Turco e l'opposizione della popolazione libica stessa. Quindi quest'operazione è più difficile di com'era stata dipinta. La Germania e la Francia si allarmano. L'Italia stava occupando quella zo- na, ma nel momento in cui l'Italia mantiene impegnate le forze turche, popoli differenti potrebbero ribellarsi in tutto l'impero. Quindi premono perché l'Italia finisca subito la guerra. Scoppia in effetti la Prima Guerra Balcanica. Serbia, Montenegro, Grecia e Bulgaria approfittano dell'occasione Prima Guerra Mondiale Gli storici l'hanno definita la Grande Guerra. È stata una guerra diversa dai conflitti ottocen- teschi. Cause: Conflitti Tra Stati e Attentato di Sarajevo Ci furono dei conflitti "localizzati", riguardavano infatti solo alcune nazioni. La stessa guerra Italo-Turco per la Libia innescò molte tensioni. L'annessione della Bosnia-Erzegovina inasprì i rapporti tra Austria e Italia. Le cause sono da riscontrare nella conflittualità tra le grandi potenze Inghilterra È stata sempre la prima nazione industrializzata, con la prima flotta e il primo dominio colo- niale. A fine 1800 emerge però la Germania, che superò l'Inghilterra in alcuni settori per poi rag- giungerla in altri. Guglielmo II aveva inoltre una flotta che contrastava il primato della flotta ingle- se. Le 2 nazioni si contendono quindi il primato europeo. Russia La Russia cercava di espandersi verso oriente, ma nel 1905 era stata bloccata dal Giappone. Torna quindi il bisogno di espandersi verso l'aerea balcanica. Anche l'Austria era interessata, ed emergono tensioni. Francia Aveva un motivo di odio profondo verso la Germania. Aveva perso Alsazia e Lorena, che aveva incrementato il sentimento di Revenge. Le 2 Crisi Marocchine contribuirono ancora di più. Era quasi naturale che le nazioni si trovarono naturalmente dalla stessa parte, per nemici si- mili. Russia, Francia ed Inghilterra si trovarono contro Austria e Germania, legate nel patto della Triplice Alleanza. Le prime si legano quindi nel patto della Triplice Intesa. Con le 2 guerre balcaniche, la Bulgaria si lega all'Austria, mentre la Serbia alla Russia. La Bulgaria vuole allargarsi in Serbia insieme all'Austria, la Russia contrasta l'Austria con la Serbia. Triplice Alleanza -> Germania, Austria, Bulgaria Triplice Intesa -> Inghilterra, Francia, Russia, Serbia La Germania aveva iniziato inoltre una corsa agli armamenti. Non c'era più Bismarck, ma Gu- glielmo II. Essa aveva ora armi e piani d'attacco. C'è un documento, emerso nel 1969, ancora oggetto di studio. Risale al 1912. Si parla di una riunione dell'esercito in cui Guglielmo dice: "Dobbiamo preparare l'esercito, dev’essere pronto per l’Estate tra 2 anni. Dobbiamo trovare un pretesto per la guerra o ce lo dobbiamo inventare". Questo lascerebbe intendere che l'attentato fu compiuto dagli Agenti Segreti Tedeschi. Pare infatti che proprio in quei giorni il capo dei servizi segreti tornò a Berlino, forse per preparare l'assalto. Quindi potrebbe trattarsi solo di un Casus Belli preparato dai Servizi Segreti Tedeschi. Il 28 Giugno del 1914, L'Arciduca Francesco Ferdinando (Erede al trono austriaco) e la mo- glie, si trovavano a Sarajevo, capitale della Bosnia. Pare che l'attentato fu organizzato da un gruppo di studenti irredentista serbo. Il capo di questi studenti, un certo Gavrilo Princip, aveva calcolato il percorso dell'erede al trono. Probabilmente i servizi segreti austriaci ebbero un'infor- mazione, e decisero di cambiare percorso all’ultimo minuto. Quindi Princip e compagni aspettano il futuro sovrano, ma egli non passa per il percorso da loro studiato. Il gruppo decide di sciogliersi quando Princip, passando per una strada secondaria, sente applausi ed urla. Essi sono causati dal passaggio dei reali, e Princip coglie l’occasione per sparare. La fatalità giocò molto in questo episodio, e morirono sia Francesco Ferdinando D'Asburgo che Sofia, sua moglie. Lo Scoppio della Guerra A questo punto l'Austria capisce che c'è un movimento serbo dietro, e manda un ultimatum alla Serbia. L’Austria chiede il permesso di mandare i propri funzionari in Serbia a scovare gli at- tentatori. La Serbia non accetta che dei funzionari di polizia entrino nello stato. Sarebbe stata una violazione della sovranità del popolo. L'Austria impone: o accettavano o sarebbe stata guerra. Ciò non pareva avrebbe portato ad una guerra mondiale. Ma il sistema delle alleanze inizia a scatta- re. Quando l'Austria dichiara guerra alla Serbia, immediatamente la Russia si schiera contro l'Au- stria. La Francia appoggia la Russia, la Germania appoggia l'Austria. La Germania aveva già un piano d'attacco pronto, il Piano Von Schlieffen. La Germania ha una strategia detta Guerra Lam- po o di Movimento. Mise a punto dei piani d'attacco molto rapidi, in modo da impedire l’organiz- zazione di una resistenza. Questo piano prevedeva che, per attaccare la Francia, si sarebbe dovu- to invadere il Belgio per tagliare la strada. Ma il Belgio era neutrale. Quindi la Germania invade il Belgio, sorprendendo la Francia che si aspettava un più lento accerchiamento. L'Inghilterra entra quindi in campo a favore di Russia, Francia e Serbia, perché non poteva tollerare l’invasione di un paese che sfociava sulla Manica, tra l’altro Neutrale. Il Belgio resiste, e il re dà l'ordine di far salta- re le linee ferroviarie per impedire ai convogli tedeschi di passare velocemente. La fanteria tede- sca prosegue a piedi, mantenendo comunque una velocità elevata. Arrivano al fiume Marna, a 40 km da Parigi. Scatta quindi la resistenza francese. Addirittura vengono utilizzati i Taxi per portare le truppe al fronte, si trattò quindi resistenza con qualsiasi mezzo. Sulla Marna si blocca l'avanza- ta tedesca. Intanto gli austriaci, sul fronte orientale, fronteggiavano Serbi e Russi. Entra in guerra anche il Giappone, con Serbia, Russia, Inghilterra e Francia. Esso voleva infatti strappare dei possedimenti tedeschi in Cina. Triplice Alleanza -> Germania, Austria, Bulgaria Triplice Intesa -> Inghilterra, Francia, Russia, Serbia, Giappone La Guerra di Logoramento e le Trincee Facendo una prima valutazione delle forze, c'è una superiorità numerica delle potenze dell'in- tesa. C'era la possibilità di attanagliare l’allenza. Ma questi avevano una superiorità bellica, in particolar modo la Germania. L'avanzata tedesca è bloccata, e a Verdun c'è un primo scontro tra Francesi e Tedeschi. In questa battaglia del 1914 non vince nessuno, con una serie di morti da entrambe le parti. Ma questa guerra fa cessare la guerra lampo: i tedeschi non riescono a sfonda- re la linea del generale Joffre francese, né i francesi riescono a respingere i tedeschi. Diventa quindi una guerra di posizione o logoramento, combattuta nelle trincee. Cos'erano le trincee? All'inizio erano semplici fossati in cui ripararsi. Ma quando la guerra diventa di posizione e si capi- sce che saranno rifugi per mesi e mesi, s’iniziano a migliorare le trincee. Si fanno dei ripari per dormire e proteggersi dalle intemperie. La terra scavata era messa alle spalle come riparo. Davan- ti c'erano sacchi ed altri oggetti. Di lato c'erano delle anse. Le protezioni vengono rafforzate dai cavalli di Frisia e reticolati. Le condizioni in trincea erano drammatiche. Quando pioveva esse si Interventisti I Nazionalisti erano a favore, e D'Annunzio sosteneva in particolar modo la guerra. Il gruppo d’interventisti era molto variegato, in quanto comprendeva i Socialisti Revisionisti guidati da Bo- nomi e Bissolani (Cacciati da Mussolini), i Repubblicani, gli Irredentisti (Guidati da Cesare Batti- sti, studente di Trento). Essi volevano la guerra in quanto la vedevano come una quarta guerra d'indipendenza. Mancavano ancora Trento e Trieste, e si ricollegano alla tradizione risorgimentale. È detto Interventismo Democratico. Erano interventisti anche un'altra frangia del partito sociali- sta: i Sindacalisti Rivoluzionari. Esso vedeva nell'intervento in guerra l'imput per una rivoluzione. Benito Mussolini era parte di questa corrente. In un primo momento fu contrario alla guerra, do- podiché cambiò idea. Egli è dunque espulso in quest'occasione dal partito. La corrente era già al di fuori dal partito, mentre lui in un primo momento era rimasto fedele ad esso. Perde anche la carica di direttore dell'Avanti. Alcuni gruppi industriali (Produttori d'Armi ecc) lo finanziano e lui apre un nuovo giornale, il Popolo d'Italia. Anche il governo era interventista, anche se all'inizio aveva proclamato la neutralità. Salandra, Sonnino, Albertini e gli altri del liberalismo conservatore vogliono entrare in guerra per strappare le terre all'Austria. Il governo e il re iniziano quindi delle trattative segrete (I tedeschi chiamarono per questo gli italiani traditori) all'insaputa del parlamento con inglesi e francesi a Londra. L'Italia era ancora nel- la triplice alleanza. Nell'aprile del 1915 l'Italia stringe Il Patto di Londra. L'Italia s’impegna ad en- trare in guerra entro un mese con l'intesa. Avrebbe ottenuto il Trentino Alto Adige fino al Brennero, il Friuli Venezia Giulia fino all'Istria, gran parte della Dalmazia tranne Fiume, Valona in Albania (L’Italia voleva tutta l'area adriatica, e Valona era importante), il bacino di Adalia. Essa avrebbe poi dovuto partecipare alla spartizione delle colonie tedesche. Perché l'Italia potesse entrare in guer- ra, però, il parlamento doveva saperlo. Ma il patto era già stretto, quindi ovviamente il gruppo dei neutralisti con Giolitti si oppone. Si cerca d’intimorire i neutralisti e il parlamento con "Le Radiose Giornate di Maggio", organizzate da D'Annunzio. "Se vi accorgete che affianco a voi c'è un paci- fista, siete autorizzati a fargli del male". Giolitti cerca di evitare la guerra, ma si rende conto che il patto era ormai stretto. Rifiutare sarebbe stato ridicolo. Il parlamento vota per la guerra con l'op- posizione dei socialisti. Giolitti sarà addirittura minacciato, e vota a favore dell'intervento. I cattoli- ci votano a favore, tranne Guido Miglioli. Il trattato della triplice alleanza è sciolto. La Guerra per l’Italia: L’Esercito Il 24 maggio del 1915 l'Italia entra in guerra. L'esercito è guidato dal generale capo Cador- na. L'esercito non è in ottime condizioni. Nella prima fase l'Italia dichiara guerra solo all'Austria, per poi dichiarare guerra solo successivamente alla Germania secondo accordo. Ci si rende subi- to conto che non è una guerra ottocentesca, ma gli italiani continuano a combattere come se si fosse ancora nel secolo precedente. Quindi l'esercito incontra subito delle difficoltà. Inoltre in questa guerra troviamo un Esercito di Massa: contadini, operai, impiegati ecc. In Italia i contadini non capivano il perché di questa guerra. Abbiamo delle lettere di soldati che scrivono a casa in cui si capisce ciò. I contadini dicono "Ma perché combattere contro gli austriaci? Mi hanno taglia- to la vigna? Mi hanno tagliato l'Orto?" Un altro dice "Perché combattere per questa terra? Qui non ci viene né il vino né niente". I contadini erano interessati a cose pratiche, non capivano perché accadeva ciò. I giovani invece la sentivano, in particolar modo quelli che seguivano D'Annunzio. Molti contadini, per non andare in guerra, si auto-lesionavano tagliandosi dita e arti. Fenomeni di ammutinamento erano puniti con la fucilazione. Solo con lo scoppio della rivoluzione russa si eb- bero poi degli scioperi militari. Le notizie della rivoluzione vennero comunque tenute nascoste dai superiori, finché potevano. La Guerra Totale Un secondo aspetto caratteristico della Grande Guerra è il fatto che essa sia definita Guerra Totale. Per la prima volta coinvolge anche le popolazioni civili. Gli Storici parlano di Fronte Inter- no, anche la popolazione è mobilitata. Nel 1800 le Battaglie si combattevano nei campi di batta- glia dove gli eserciti se la vedevano tra di loro. Gli uomini erano invece ora tutti al fronte, e fabbri- che e agricoltura erano mandati avanti dalle Donne. Il ruolo della donna cambia con questa guer- ra. Esse devono sostituire in tutto e per tutto gli uomini. Cambia il loro aspetto familiare e sociale. La propaganda è un altro aspetto di ciò, in particolar modo con volantini per esortare la popola- zione. Un altro aspetto è quello dell'Economia. Le industrie si convertono da industrie civili a in- dustrie di guerra. Lo stato è il cliente privilegiato delle fabbriche, richiedendo anche tempi speci- fici. Nella guerra i produttori di armi si arricchiscono. L'agricoltura viene controllata dallo stato: i prodotti agricoli sono requisiti dallo stato e razionati da esso. C'era comunque un mercato nero, ma lo stato prova a fare quest'operazione in quanto c'era gente che ne aveva bisogno: era il co- siddetto Ammasso. Lo scenario della prima guerra mondiale si ambientò nel Carso, e il Sud fu poco toccato da alcuni aspetti della guerra. Un altro cambiamento è quello della Politica. Durante la guerra il parlamento perde valore e si rafforza il governo. Ci vuole molto tempo a far votare una legge ecc. Dato quindi che c'è bisogno di prendere decisioni veloci sarà il Governo ad operare senza consultare il parlamento. Sul governo ebbero molto peso i generali. L'influenza militare sulle decisioni governative fu dunque molto forte. È una guerra totale per tutti questi motivi. Tecnologia Inoltre la Guerra Mondiale fu diversa dalle precedenti in quanto Tecnologica. C'è una novità, durante la 2ª Rivoluzione Industriale, che consiste nell'invenzione delle Mitragliatrici da parte di Hiram Maxim. Abbiamo poi l'uso di gas velenosi, usati soprattutto dai tedeschi, ma anche dagli altri. I soldati indossavano spesso maschere anti-gas infatti, in quanto i gas erano indirizzati verso le trincee dove i soldati morivano per soffocamento. Un altro mezzo è l'aereo. L'aviazione non portò comunque a battaglie aeree. I veicoli, ancora rudimentali, venivano usati solo per ricogni- zione o propaganda, come fece D'Annunzio. Abbiamo però dei Duelli Aerei e dei Bombardamenti Aerei. È entrato nella Leggenda Von Richthofen, il Barone Rosso. Figura leggendaria, si caratteriz- zo per un bombardamento su Londra con degli Zeppelin. Un altra figura leggendaria fu Francesco Baracca, che abbatte alcuni aerei stranieri. Sull'aereo aveva il simbolo del cavallino rampante, successivamente preso dalla Ferrari. A queste figure venne data, però, fin troppa importanza. 1916: Fronte Francese, Strafexpedition & Trattative di Pace Nel 1916 gli Austriaci progettarono la Strafexpedition, la spedizione punitiva. Essi volevano togliere di mezzo gli Italiani, avversari più deboli, per rinforzare poi gli altri fronti. Essi invadono l'Altipiano di Asiago sfondando la difesa italiana, ma gli italiani riescono a ricostruire la difesa e a sfondano la linea difensiva con l'affondamento di una corazzata austriaca. Il 3 Novembre l'Austria chiede l'Armistizio, firmato il giorno dopo. L'Italia entra dunque trionfalmente a Trento e Trieste. I tedeschi vengono sconfitti su tutti i fronti, ed è il Caos. La guerra finisce, con 8 Milioni e Mezzo di morti, e 20.000.000 tra i feriti gravi e i mutilati. 1919: I Trattati di Pace & I 14 Punti di Wilson Ci fu, nel 1919, un'epidemia di Spagnola a colpire altre persone. Sempre nel 1919 ci fu la Conferenza di Parigi, nella quale si devono discutere i trattati da imporre ai paesi vinti. L'anno prima, però, Wilson aveva redatto "I 14 Punti di Wilson". In essi veniva ribadito il diritto di nazio- nalità e autodecisione del popolo, vengono eliminati gli accordi segreti, sono abolite le barriere economiche, la corsa agli armamenti è condannata e si prevede l'istituzione di un organismo su- per partes per evitare il rischio di una nuova guerra che avrebbe dovuto risolvere le controversie tra gli stati. Questi 14 Punti dovevano essere una piattaforma programmatica su cui discutere du- rante la conferenza di pace. C'è un tentativo degli Stati Uniti di presentarsi come Arbitro Europeo, ma si cercava di creare una situazione di democrazia e pace. Ma c'era davvero questo desiderio negli stati Europei? La Francia, che odiava la Germania dal 1871, avrebbe ora accettato di lavora- re per il bene democratico dell'Europa? L'Inghilterra che aveva visto nella Germania la sua avver- saria non avrebbe cercato vendetta? Quindi il programma di Wilson sarà un po' utopistico, e a farne le spese sarà proprio l'anello più debole, l'Italia. Una prima radice dello scoppio della seconda guerra mondiale è Il Trattato di Versailles, che riguardava le condizioni imposte alla Germania. È un trattato durissimo, punitivo ed umiliante. Si vuole annientare la Germania. I tedeschi non accettarono mai questo trattato. 1) Condizioni Territoriali La Germania è mutilata. Deve cedere diverse zone a Polonia, Cecoslovacchia, Danimarca e le altre zone confinante. Danzica è dichiarata città libera. Cede Alsazia e Lorena alla Francia. E alla Francia è anche ceduto il bacino carbonifero della Saar, con la clausola che dopo 15 anni verrà fatto un plebiscito, e la popolazione della zona deciderà da che parte stare. Tutte le colonie tede- sche saranno spartite, ma niente toccherà all'Italia. 2) Condizioni Militari L'esercito viene sciolto, con un limite di 100.000 unità con armamento leggero. La Germania non può dunque costruire armi, né sottomarini. Viene quindi soppressa la leva di massa. La zona della Renania, a sinistra del Reno, deve restare smilitarizzata. La Germania deve poi cedere la sua flotta all'Inghilterra. 3) Condizioni Economiche La Germania viene ritenuta la principale responsabile del conflitto, costretta a pagare 132 Mi- liardi di Marchi in 30 anni. Come Garanzia del Pagamento, dovevano subire a sinistra del Reno un'occupazione di truppe francesi ed inglesi. La dignità del popolo fu schiacciata. Nel Trattato di Saint-Germain-en-Laye vengono imposte le condizioni all'Austria. Anche l'Austria sarà mutilata e costretta a cedere zone alla Romania e all’Ungheria. È costretta poi a ce- dere il Friuli fino all'Istria, l'Alto Adige fino al Brennero e la flotta mercantile all'Italia. Ma l'Italia non è contenta, in quanto non ottenne quanto stabilito. Il presidente Wilson lancia il Proclama al Po- polo Italiano. "In base al principio di nazionalità e di Autodecisione dei popi avete ottenuto territo- ri italiani, ma Valona e gli altri territori non c'entrano nulla con l'Italia". L'Italia chiede quindi Fiume, in quanto abitata dagli Italiani, ma non viene ceduta. L'Italia, per protesta, esce dunque dal con- gresso per poi rientrare in quanto non sarà riconvocata da nessuno. L'Austria deve poi rispettare il divieto di Anschluss, il divieto reciproco di unirsi alla Germania. L'impero Austro-ungarico crol- la, dando origine ad Ungheria, Cecoslovacchia e Iugoslavia. Con il Trattato del Trianon nasce il regno di Ungheria. Abbiamo poi il Trattato di Neuilly, che riguarda le condizioni per la Bulgaria. Essa subisce solo mutilazioni territoriali, costretta a cedere zone a Macedonia, Grecia e Romania. Perde però lo sbocco sul mare Egeo. C'è poi il Trattato di Sèvres, che riguardava le condizioni imposte alla Turchia. L'Impero Ottomano cade, e le zone che lo componevano sono assegnate a Francia e Inghilterra. L'Inghilterra ottiene la Palestina, Iraq e Cisgiordania, mentre la Francia ottiene Siria e Libano. Non sono territori ammessi, hanno un man- dato amministrativo. Uno dei punti di Wilson era la nascita dell'organismo super partes, il cui obiettivo era dissol- vere le controversie internazionali. Sorge infatti a Ginevra la Società delle Nazioni. Sarà un po' il parallelo dell'ONU della seconda guerra mondiale. Non ebbe efficacia. Un suo limite molto forte fu che un ruolo molto forte fu esercitato da Inghilterra e Francia. In quest'organismo l'America non partecipò. Sarà esclusa la Germania e la Russia (Al cui potere c'erano ora i Bolscevichi). La Ger- mania fu umiliata anche in ciò. Un altro limite della società delle nazioni è che non aveva una forza armata. L'ONU ha i caschi blu, forza armata che fa azioni di difesa. La società delle nazioni dun- que come operava? Operava con sanzioni economiche, che non sempre funzionavano. Anche l'Italia sarà sanzionata in seguito. Rivoluzione Russa La Russia Zarista Influenzò vari eventi anche successivi. La Russia era un paese arretrato economicamente, in quanto l'economia girava intorno all'agricoltura feudale: c'era un immenso latifondo al quale lavo- ravano molti contadini asserviti. Non c'era uno sviluppo industriale, e le poche industrie erano straniere. La borghesia industriale era dunque molto limitata, e la stragrande maggioranza della popolazione era contadina. Gli operai erano pochi. C'era un ceto impiegatizio (Burocrati), che co- stituiva la Borghesia, praticamente. L'impero era retto dallo Zar, Nicola II Romanov, che governava con sistemi dispotici e l’Ochrana, polizia segreta. Era un sistema quasi dittatoriale. C'è poi un momento precedente alla rivoluzione, nella quale tutta la corte è influenzata da Grigorij Rasputin, figura controversa. Ma perché ebbe quest'influenza? Aleksandra Romanova, la zarina, ebbe di- versi figli: Ol’ga, Marija, Anastasija e Tat’jana erano le figlie, ma Aleksej (Alessio), l'erede del trono, era Emofiliaco. Era imparentato con la Regina Vittoria, che diffuse questa malattia genetica che impedisce la coagulazione del sangue. Rasputin aveva la fama di essere un taumaturgo, un guari- tore. Fu molto oggetto di studi, e si sa che aveva un carisma, in particolar modo sulle donne. Af- fascinava la Zarina e le figlie, che secondo alcune fonti finì anche per stuprare. Pare inoltre che non si lavasse mai, e che la sua pelle emanasse un odore di Bue Muschiato. Pare che ciò eserci- si delle terre, e gli operai a gestire le fabbriche. Cambia poi il nome del partito da Bolscevico a Partito Comunista. Lui è in forte contrasto con i Menscevichi, che ritengono le sue idee folli. Le- nin invita dunque il suo partito alla rivoluzione. C'è un primo tentativo rivoluzionario nel Luglio del 1917, che viene schiacciato dai soldati fedeli al governo provvisorio. Viene distrutta la tipogra- fia dove si stampava la Pravda ed è distrutta la sede del partito. Lenin fugge in Finlandia, nascon- dendosi in una capanna di paglia. Il generale zarista Lavr Kornilov organizza un’altra rivolta, che vuole riportare lo Zar sul Trono. Anche questa è repressa nel sangue. La guida del governo prov- visorio è assunta da Aleksandr Kerenskij; menscevico. Intanto però la guerra continuava, e la si- tuazione continua a peggiorare. La Russia subisce delle sconfitte e soprattuto la propaganda Bol- scevica inizia ad avere effetti. Alcuni contadini iniziano ad abbandonare il fronte per appropriarsi delle terre. Essi erano soggetti a molti rischi sul fronte, dunque preferiscono rischiare la fucilazione per diserzione ed andare a reclamare i loro terreni più che rimanere al fronte. Si tratta comunque di un fenomeno di massa, e non si riesce a contenerlo. Rivoluzione d’Ottobre L'esercito si stava quindi sfaldando. La situazione economica è sempre più precaria, e Lenin preme perché i suoi compagni inizino la rivoluzione. Ma il partito, per il primo fallimento, era titu- bante. Nell'Ottobre del 1917 Lenin ritorna ed organizza la rivoluzione. Si tratta di una rivoluzione che non attuò in maniera ortodossamente marxista, in quanto ci fu molto poco del suo pensie- ro. Marx dice che la rivoluzione deve essere fatta dal proletariato, ovvero gli operai. In Russia la rivoluzione la fecero i capi del partito, con operai che fornirono le armi e 12.000 guardie rosse. Quella che avvenne in Russia, quindi, fu più che altro un colpo di stato. Molta gente, nelle città, nemmeno se ne accorse. Kerenskij fugge, ma il Palazzo di Inverno di San Pietroburgo viene cir- condato e tutti vengono arrestati. Il governo è dunque preso dai rivoluzionari. Questa rivoluzione viene fatta con i contadini. Secondo Marx però i Contadini sono Reazionari e non Rivoluzionari, in quanto strettamente legati al passato. Per Marx per fare instaurare il comunismo ci vuole uno sta- to con un livello di capitalismo avanzato, ma qui manca un pezzo di dialettica storica. La Rus- sia è un paese agrario-feudale. Quindi manca proprio il contesto per una rivoluzione Marxista. Preso il potere i Bolscevichi, vengono emanati dei Decreti per la riorganizzazione dello stato. Le Terre devono essere gestite dai Soviet dei contadini. Le fabbriche vengono nazionalizzate. Le banche sono statalizzate anch'esse. La Chiesa subisce inoltre forti attacchi. Essa era molto ricca, e i suoi beni vengono soppressi. I locali delle chiese vengono adibiti a fini pubblici. L'insegnamen- to religioso viene vietato e s’inizia un insegnamento ateo. Si rifanno ad un ideologia atea, quella Marxista. Gli ecclesiastici che venivano meno a questa disposizioni erano arrestati e costretti ai lavori forzati in Siberia. Anche la Stampa è controllata dal partito. Tutto è sotto il controllo del partito. Queste prime disposizioni già portano ad opposizioni, in quanto le altre forze politiche non sono d'accordo. Nel 1919 vengono emanate delle elezioni per creare un'assemblea costi- tuente. I bolscevichi avranno una sorpresa amara, in quanto il popolo vota i Socialisti Rivoluzio- nari: i contadini si riconoscevano in essi. Ma Lenin non avrebbe ceduto così facilmente il potere. Lo Stato-Partito: La Pace di Brest-Litovsk & il Comunismo di Guerra Lenin, inoltre, non crede nella democrazia parlamentare e nei dibattiti. Crede solo nel partito e nella rivoluzione. Quindi con le Guardie Rosse scioglie con la forza l'assemblea costituente ed estromette dalla vita politica tutte le altre forze politiche. Si costituisce uno Stato-Partito simile ad una dittatura. Da questo momento solo i Bolscevichi sono al potere. Ci fu una fortissima opposi- zione: dalle forze politiche estromesse, dalle masse contadine legate fortemente alla chiesa, dai nobili fuggiti con la salita dei Bolscevichi al potere. Sono quindi soli a gestire una situazione com- plicatissima con un paese allo sfascio. Appena Lenin prende il potere c'è poi da risolvere la que- stione della guerra. Già nel 1917 deve far uscire la Russia. Viene stipulato il Trattato di Brest-Li- tovsk. La Russia si ritira dalla guerra, ma deve cedere alla Germania la Lituania, l’Estonia e la Let- tonia. Deve poi riconoscere l'Indipendenza dell'Ucraina, oltre che pagare un indennità. Fu un trat- tato molto pesante per la Russia. Cominciano a crescere quindi delle opposizioni interne. Cresco- no le difficoltà economiche, e i bolscevichi fanno una manovra che li allontana per sempre dai contadini: i contadini nascondevano i profitti per venderli di contrabbando. Le città erano alla fa- me. I Bolscevichi iniziano a requisire i prodotti con la forza. Essi poi fanno una collettivizzazio- ne della terra. Ma i contadini erano legati ai loro terreni, e ciò non gli piace. Vengono istituti i Kol- choz, fattorie collettive in cui i contadini avevano un piccolo terreno familiare, i Sovchoz, fabbri- che dove si lavorava 8 ore per giorno la terra. Ma sia l'agricoltura che l'industria furono un falli- mento. Non ci fu incremento, in quanto non c'era spinta a produrre di più in quanto tutto ciò che era prodotto veniva dato allo stato. Questo sistema economico è detto del “Comunismo di Guer- ra”. La produzione va scendendo. Soprattutto il denaro fortemente svalutato fa tornare alla prati- ca del baratto. Iniziano forti proteste verso i Bolscevichi. A Kronštadt, dove c'era la roccaforte Bolscevica parte la protesta. "Vogliamo i Soviet, ma non i Bolscevichi". Inizia proprio con i marinai della città, in quanto zona portuale. Inoltre c'erano ancora delle spinte filozariste. In questa si- tuazione molto tesa, Lenin istituisce una polizia segreta, la Ceka, per scovare gli oppositori dei Bolscevichi. Ed è in questo clima che matura l'idea di sopprimere la famiglia dello zar, in quanto le spinte filozariste sono molto forti. La famiglia, rifugiatasi nella residenza di campagna, viene fat- ta scendere in cantina e fucilata. Due cadaveri saranno poi trovati fuori vicino ad un albero, e ciò alimenta delle storie sulla sopravvivenza della figlia più piccola, Anastasia, che si pensava fuggita. In realtà ciò non avvenne mai. Con l'analisi del DNA si è risalito a tutti i corpi, anche se in passato molta gente fuggiva in Europa presentandosi come figli degli Zar sopravvissuti alla strage. La Guerra Civile Matura quindi questa forte opposizione interna, ma ad un certo punto nasce anche una certa opposizione esterna. Francia ed Inghilterra non accettano il ritiro russo, in quanto avevano subi- to un duro colpo. Dovevano abbattere il governo bolscevico non solo per fare rientrare la Russia con loro, ma anche perché costituiva un cattivo esempio per il popolo. Era un messaggio propa- gandistico molto pericoloso. Si cercava di bloccare la propaganda, in quanto le masse lavoratrici di tutti i paesi guardavano alla Russia come un mito. Francia ed Inghilterra mandano un contin- gente militare in Russia per sopprimere il governo. La Russia scivola nella guerra civile. I bolsce- vichi devono difendersi: Trotsky costituisce l'Armata Rossa, che va a combattere contro le Ar- mate Bianche, dei loro oppositori. Vince il logoramento: Francia ed Inghilterra, dato che la lotta non è risolutiva, sentono un forte bisogno del contingente dislocato in Russia al fronte. In questi paesi sorgono inoltre delle protesti di lavoratori. In Inghilterra degli scaricatori portuali attuano una
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