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Hawthorne e la Lettera Scarlatta, Appunti di Letteratura Angloamericana

Vita e trama dell'opera più importante di uno dei principali esponenti del romanticismo americano

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 14/10/2019

Mara_C
Mara_C 🇮🇹

4.4

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15 documenti

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Scarica Hawthorne e la Lettera Scarlatta e più Appunti in PDF di Letteratura Angloamericana solo su Docsity! La lettera scarlatta Nathaniel Hawthorne “La lettera scarlatta” è un romanzo di Nathaniel Hawthorne pubblicato nel 1890. È considerato un classico americano, nonché uno dei primi romanzi a essere prettamente americano e non inglese. Le situazioni, i valori, i personaggi stessi sono intimamente del Nuovo Mondo, nessuno potrebbe confondersi collocandoli in Gran Bretagna. Il romanzo all’epoca fece scandalo per la sua trattazione su un argomento taboo come l’adulterio. Il libro si apre con un artificio molto usato all’epoca: lo scrittore finge di stare per narrare una vicenda veramente accaduta, basandosi su documenti reali. 1642, Boston, comunità puritana. Hester Prynne dà alla luce una bambina, Pearl, nonostante il marito manchi da anni da casa (al punto che nessuno in città lo conosce). Per questo motivo viene processata per adulterio. Alcuni vorrebbero addirittura che Hester venisse giustiziata per il suo comportamento peccaminoso, ma infine viene condannata a essere esposta sul patibolo alla pubblica umiliazione, esibendo una lettera A cucita di rosso che la renderà una pariah per il resto della vita. Fa inoltre scalpore la decisione della donna di non rivelare il padre della bambina. Per combinazione il marito di Hester, Roger Chillingworth, fa ritorno proprio il giorno in cui la moglie viene esposta sul patibolo. Chillingworth, che era stato prigioniero degli indiani, chiede alla donna chi sia l’uomo con cui l’ha tradito, ma lei rifiuta di rivelarlo anche a lui. L’uomo quindi si mette a praticare l’attività di medico sotto falso nome, sperando di ottenere indizi sul padre della bambina. Il padre in verità è il reverendo Dimmesdale, uno degli uomini più rispettati della città , nessuno potrebbe mai sospettare di lui. Dimmesdale si tormenta per la propria ipocrisia e vigliaccheria, mentre Hester lo protegge e sconta la pena per entrambi. Passano sette anni. Pearl è diventata una forte, bella, fantasiosa bambina. Hester, sempre innamorata di Dimmesdale, sta espiando la sua colpa conducendo una vita riservata e aiutando i poveri. Chillingworth continua a desiderare di trovare il padre di Pearl e di vendicarsi. La salute del reverendo, a causa del suo tormento interiore, peggiora sempre di più, al punto che deve richiedere le cure di Chillingworth. Una sera Dimmesdale si decide: sale sul patibolo, pronto a farsi trovare dalla folla e a confessare la sua colpa. Hester lo convince a scendere, ma ormai Chillingworth, che li ha visti, ha capito. Hester svela al reverendo che il medico è in realtà suo marito. I due progettano di scappare con la bambina. Ma durante un corteo Dimmesdale sale di nuovo sul patibolo, deciso a rivelare tutto, e per l’emozione muore.Ma prima fa in tempo a indicare qualcosa sul suo petto nudo. Alcuni sostengono di aver visto una lettera A rossa marchiata sulla pelle. La comunità puritana cerca di dare una spiegazione all’accaduto: un’opinione diffusa è che Dimmesdale si sia inflitto quella tortura per la pena che provava per Hester, altri dicono che sia Chillingworth il colpevole, e così via. Hester e Pearl se ne vanno per iniziare una nuova vita. La bambina non tornerà mai più, mentre Hester lo farà in vecchiaia, divenuta ormai ricca, per essere sepolta vicino all’amato. Sulla sua lapide verrà scritto "In campo nero, la lettera A scarlatta". La lettera scarlatta The Scarlet Letter), pubblicato nel 1850, è un classico della letteratura statunitense scritto da Nathaniel Hawthorne. Ambientato nella Nuova Inghilterra puritana e retrograda del XVII secolo, il romanzo racconta la storia di Hester Prynne che, dopo aver commesso adulterio, ha una figlia di cui si rifiuta di rivelare il padre, lottando per crearsi una nuova vita di pentimento e dignità. Nell'insieme Hawthorne esplora i temi della grazia, della legalità e della colpa. La lettera scarlatta è incorniciata da un'introduzione (chiamata "La dogana") nella quale lo scrittore, un alter ego di Hawthorne, finge di aver trovato documenti e carte che raccontano la storia di Prynne e ne provano l'autenticità. Il narratore sostiene anche che quando toccò la lettera ricamata (trovata assieme alle carte) aveva provato "un calore bruciante... come se la lettera non fosse di panno scarlatto, ma di ferro arroventato fino a diventare rosso". In precedenza Hawthorne aveva lavorato nella Dogana di Salem per lungo tempo, perdendo il proprio lavoro a causa di un cambiamento dell'amministrazione politica. Trama È il 1642 a Boston. L'ambiente sociale è caratterizzato da severità morale a sfondo religioso tipica dell'epoca. Hester ha dato alla luceuna bambina, Pearl, nonostante il marito sia assente da anni dalla città, e per questa ragione ha affrontato un processo per adulterio e, come punizione, viene esposta alla pubblica umiliazione su di un patibolo vestendo sul petto una lettera A scarlatta (che sta per "Adultera"). L'autore indugia sui discorsi delle comari, alcune delle quali vorrebbero che Hester venisse uccisa, in quanto la pena per l'adulterio sarebbe la morte. Hester non vuole rivelare chi sia il padre della bambina, anche se le viene domandato più e più volte. Il caso vuole che il marito di Hester (che in città nessuno conosce) faccia ritorno dopo una lunga prigionia a opera dei pellirossa, proprio nel giorno in cui la moglie è esposta sul patibolo. Siccome Hester non vuole rivelare neppure al marito il nome dell'uomo con cui ha commesso adulterio, suo marito assume il nome di Roger Chillingworth, e prende a esercitare l'attività di medico in città, forte dei suoi studi in Inghilterra, ma anche delle cognizioni di medicina indiana che ha appreso durante la prigionia; in tale modo, sotto falsa identità, egli spera di riuscire a identificare il padre di Pearl. Ma dopo qualche capitolo Hawthorne ci svela che il suo amante è il giovane reverendo Dimmesdale, un colto teologo, un eccellente predicatore, uno degli uomini più rispettati e venerati della città. La comunità lo considera un Santo e mai potrebbe sospettare di lui. Si capisce allora che se Hester tace, lo fa per amore, cioè per proteggere Dimmesdale, il quale però si tormenta per la propria vigliaccheria, la propria ipocrisia e la propria falsità: predica ripetutamente contro il peccato, ma il primo a peccare è stato proprio lui; il rimorso è tale da minare irreparabilmente la salute ed i nervi dello stesso pastore, nel corso degli anni. Hester invece decide di scontare la pena per entrambi per sempre. La vicenda si snoda quindi nel patologico triangolo che si viene a formare tra Hester, Roger e Dimmesdale, con un crescendo di tensione, sofferenza e angoscia che porta alla rivelazione finale. Passano sette anni, in cui Hester cerca di redimersi aiutando i poveri e vivendo una vita riservata, curandosi dell'unica figlia. Pearl cresce selvaggia, piena di fantasie e ribelle, un po' come la madre prima del processo. Hester la veste con abiti sfarzosi che non fanno che accrescere la sua bellezza. Spesso viene definita "La Bambina Folletto" per il suo carattere evanescente. Tuttavia Pearl intuisce che fra la madre e il reverendo c'è un legame. Chiede spesso alla madre: "Perché il Reverendo tiene la mano sul cuore?". Anche Roger Chillingworth, al quale vengono affidate le cure della salute sempre più precaria di Dimmesdale, capisce quanto sia forte il legame tra i due, e si rende conto di chi sia il padre di Pearl. Da sette anni, infatti, la vendetta è il suo unico scopo nella vita. Il rispetto nutrito dalla comunità per le sue abilità mediche e di studioso è un ottimo aiuto alla realizzazione dei suoi piani. Una notte Dimmesdale, particolarmente eccitato, sale sul patibolo. Vuole farsi trovare lì dalla Comunità. Per fortuna Hester riesce a convincerlo a mutare idea. Ma Roger Chillingworth li scorge, li saluta ed ha la conferma di quello che aveva intuito: Dimmesdale è stato l'amante di Hester. Hester si rende conto di quale errore sia stato non rivelare a Dimmesdale che Roger Chillingworth è il falso nome sotto cui si cela il marito. Decide di incontrarlo nella foresta. Gli rivela tutto. Decidono di fuggire assieme, con la piccola Pearl, e di nel 1842, e con lei si trasferì nella Old Manse a Concord, dove vissero per tre anni. Vi scrisse la maggior parte dei racconti di Muschi da una vecchia canonica. Ralph Waldo Emerson e Henry David Thoreau erano loro vicini. Nel 1846 Hawthorne fu nominato supervisore alla Dogana di Salem. Come il suo incarico precedente a Boston, questo impiego era soggetto alla politica detta spoils system. Le sue simpatie per i democratici gli fecero perdere il lavoro in seguito al cambio di amministrazione a Washington dopo le elezioni presidenziali del 1848. La carriera di romanziere di Hawthorne iniziò nel 1850 con La lettera scarlatta, nella cui prefazione si accenna ai tre anni trascorsi nella Dogana di Salem. Il romanzo, pubblicato nel mese di marzo, vendette 2.500 copie in tre giorni; nel mese di aprile uscì una seconda edizione [10]. Seguirono poi i romanzi La casa dei sette abbaini (1851) e Il romanzo di Valgioiosa (1852). Dal 1851 Hawthorne fu in grado di vivere con i proventi dei suoi scritti[5]. Nell'agosto del 1850 Hawthorne si stabilì a Lenox, nella contea di Berkshire, poco distante da Pittsfield, dove Herman Melville aveva acquistato una fattoria. I due si incontrarono e divennero subito amici; l'autore di Moby Dick diede ad Hawthorne diverse prove della sua grande ammirazione, dedicandogli il grande romanzo che pubblicò l'anno successivo, paragonandolo a Shakespeare[11]. Nel 1852 lo scrittore redasse la biografia per la campagna elettorale dell'amico Franklin Pierce. Con l'elezione di Pierce a presidente, Hawthorne fu nominato nel 1853 console degli Stati Uniti a Liverpool. Nel 1857, allo scadere dell'incarico, la famiglia Hawthorne viaggiò in Francia e in Italia, per ritornare a Concord nel 1860, anno in cui fu pubblicato il romanzo Il fauno di marmo. La salute malferma gli impedì di terminare diverse opere letterarie. Morì nel sonno il 19 maggio 1864, a Plymouth, New Hampshire durante una gita alle White Mountains con Pierce. Fu sepolto nello Sleepy Hollow Cemetery di Concord, Massachusetts. Nathaniel e Sophia Hawthorne ebbero tre figli: Una (1844-1877), Julian (1846-1934), e Rose (1851-1926). Una soffriva di una malattia mentale e morì giovane. Julian fu scrittore anche lui di romanzi e racconti e curò qualche opera del padre, scrivendo anche una biografia su di lui e sulla famiglia. Rose sposò George Parsons Lathrop e si convertì al cattolicesimo. Dopo la morte del marito, divenne suora domenicana e fondò l'ordine delle Dominican Sisters of Hawthorne per l'assistenza delle vittime di mali incurabili. Curiosità[modifica | modifica wikitesto] Ad Hawthorne è stato intitolato l'omonimo cratere, sulla superficie di Mercurio. Carriera letteraria[modifica | modifica wikitesto] Hawthorne è oggi noto per i 95 racconti e per i quattro romanzi scritti tra il 1850 e il 1860: La lettera scarlatta (1850), La casa dei sette abbaini (1851), Il romanzo di Valgioiosa (1852) e Il fauno di marmo (del 1860, da cui è stata tratta nel 1977 la miniserie televisiva Il fauno di marmo). Un altro romanzo, Lo studente, fu pubblicato anonimo e a sue spese in precedenza, nel 1828. Hawthorne, insoddisfatto del risultato, fece poi tutto il possibile per recuperare le copie stampate de Lo studente e distruggerle[12]. Ricordiamo anche i romanzi incompiuti Settimio Felton, L'orma del passato, Il romanzo di Dolliver, e Il segreto del dottor Grimshawe. La prima raccolta di narrativa breve apparsa a suo nome — i Racconti narrati due volte [13] — risale al marzo del 1837 e fu pubblicata con la garanzia finanziaria dell'amico Horatio Bridge, senza però che Hawthorne lo sapesse[12]. La raccolta ebbe diverse successive edizioni: 1842 (allargata con altri racconti), 1851 (gli stessi con una "prefazione") e 1853(ristampa con poche correzioni). Precedentemente, Hawthorne aveva pubblicato anonimamente o sotto pseudonimi dei racconti su riviste e giornali quali Salem Gazette, The Token, The New-England Magazine e The United States Magazine and Democratic Review, The Knickerbocker, New- York Monthly Magazine e altri. Alcuni di questi racconti (tra i quali La sepoltura di Roger Malvin e Il mio parente, il maggiore Molineux) entreranno in un volume pubblicato nel 1829 dal titolo Provincial Tales [14] e in un'ulteriore antologia del 1834intitolata The Story Teller[5]. Nel 1828, inoltre, lo scrittore aveva già preparato un'antologia di racconti dal titolo Seven Tales from My Native Land ma in seguito la rifece completamente salvando solo il racconto dal titolo L'invocazione di Alice Doane [14]. Un'altra sua raccolta fu Muschi da una vecchia canonica, in due edizioni: 1846 e, allargata con nuovi racconti, 1854, anche queste con "prefazione" dell'autore. Una terza raccolta (che comprendeva anche la prima e una nuova "prefazione") fu L'immagine di neve e altri racconti narrati due volte (1852). Oltre alle tre raccolte predisposte dall'autore ci furono poi tre libri per bambini (Grandfather's Chair, Famous Old People, Liberty Tree, tutti del 1841)[5] e due volumi di storie e miti greci riscritti per i ragazzi: Il libro delle meraviglie (1852) e I racconti di Tanglewood (1853). Del 1851 è un'altra serie di biografie per bambini: True Stories from History and Biography. Nel 1863 Hawthorne pubblicò La nostra antica patria, un'antologia di note e impressioni sul suo soggiorno inglese dedicata a Franklin Pierce (del quale, lo ricordiamo, egli aveva già scritto una biografia nel 1852). Alcuni taccuini dello scrittore vennero pubblicati dalla moglie dopo la sua morte [15]: The American Notebooks, The English Notebooks, The French and Italian Notebooks. Aspetti della narrativa di Hawthorne Gran parte delle opere di Hawthorne sono ambientate nel New England delle colonie, e molti suoi racconti sono stati letti come allegorie morali influenzate dalla sua formazione puritana. La critica recente si è occupata della voce narrante di Hawthorne, considerandola una costruzione retorica a sé stante, da non confondersi con la voce dell'autore stesso. Un tale approccio confuta la tradizionale visione di Hawthorne come un moralista lugubre e ossessionato dal senso di colpa. Il discorso morale e l'allegoria, anche laddove si fanno sentire maggiormente, non prevalgono mai sulla originale creazione di personaggi, stati d'animo, situazioni e scenari, che a buon diritto hanno fatto di Hawthorne, assieme a Edgar Allan Poe, l'iniziatore della letteratura gotica americana[16]. Allegorie e simboli sono in realtà i mezzi di cui lo scrittore statunitense si serve per sondare gli strati profondi della psiche umana[17], per cercare di scoprire le radici del male, ma anche per dare un senso, se ciò è possibile, all'isolamento dell'individuo, ai suoi desideri inespressi, alla sua brama di conoscenza. Mentre gli amici Emerson e Thoreau si fanno testimoni del mondo americano contemporaneo mettendo in luce le trasformazioni che lo percorrono, Hawthorne si rivolge invece al passato e al suo fardello di colpe e sensi di colpa, di peccato e dannazione[16], riportando in vita l'atmosfera lugubre delle antiche case coloniali, le piccole piazze cittadine con il palco della gogna, le foreste intricate e misteriose, e con esse tutto un mondo in cui la paura, la superstizione e l'intolleranza erano quotidianamente presenti nella vita delle persone, autentiche "ombre" delle quali gli americani del tempo di Hawthorne non si sono ancora completamente liberati se non cercando di nasconderle sotto la vernice rassicurante della modernità. Sono temi, questi, che innervano pressoché l'intera produzione letteraria di Hawthorne. Ne La lettera scarlatta il peccato di una donna viene reso materialmente visibile a tutta una comunità di puritani tramite una lettera "A" ricamata e posta sugli abiti della reproba; ma nessuno, intorno a lei, può accusarla senza avvertire dentro di sé il peso di qualche altra colpa altrettanto grave. La casa dei sette abbaini è la storia di un'antica maledizione che rivive tra le mura di una grande abitazione incombendo sui discendenti del persecutore e della sua vittima. Il romanzo di Valgioiosa, come si è detto, è la trasposizione letteraria dell'esperienza trascendentalista di Brook Farm; ma neppure qui è del tutto assente il tema del passato che ritorna, stavolta con la forza di quelle tradizioni che affondano le loro radici nell'era pre-cristiana e quindi, secondo l'ottica puritana, nel periodo più buio e demoniaco dell'umanità[18]. Ne Il fauno di marmo lo scenario si sposta dall'America all'Europa, e più precisamente in Italia. Hawthorne, in quest'opera, risale fino alla mitica Età dell'oro, le cui vestigia sono riconoscibili nel discendente di un'antica stirpe di nobili. Per quel che riguarda i racconti si devono citare qui alcuni dei più rappresentativi: Il mio parente, Maggiore Molineux (1832), Il giovane Goodman Brown (1835), Il velo nero del pastore (1836), L'Albero di Maggio di Merry Mount (1836), La voglia (1843), La figlia di Rappaccini (1844), L'artista del Bello (1844) e Ethan Brand (1850). Il giovane Goodman Brown è la vicenda di un uomo che perde la fede quando scopre che tutti gli abitanti del villaggio di Salem sono dediti alla stregoneria. Ne Il velo nero del pastore un ministro della chiesa appare un giorno davanti alla sua comunità con il volto coperto da un crespo scuro, che lo accompagnerà fino alla tomba. L'Albero di Maggio di Merry Mount descrive un incontro tra i Puritani e le forze dell'anarchia e dell'edonismo. La voglia narra di un giovane medico che tenta di eliminare una voglia dal volto di sua moglie, ma l'operazione le risulta fatale. La figlia di Rappaccini racconta di una fanciulla sottoposta dal padre a un orribile esperimento che la condanna alla solitudine. Ethan Brand è la storia di un fornaciaio che parte alla ricerca del Peccato Imperdonabile, e finisce per commetterlo. Meritano tuttavia attenzione anche altri racconti, sui novantadue totali che Hawthorne scrisse[19]. Capo- Piumato, ultimo racconto scritto dall'autore di Salem nel 1852, anticipa i temi della vita artificiale, largamente ripresi dalla narrativa fantascientifica del Novecento[20]. È la storia di uno spaventapasseri al quale una strega ha dato vita con un incantesimo e che per un breve periodo vive l'illusione di poter fare una vita normale. Trentadue anni prima Hawthorne pubblicava il suo primo racconto sulla Salem Gazette: era La Valletta delle Tre Colline , del 1830, uno dei preferiti di Edgar Allan Poe[21]. Nelle poche pagine di questa novella l'autore racchiude quasi tutti, se non tutti i temi principali delle successive opere letterarie: il tormento che deriva dalla proprie colpe, il passato incancellabile, i panorami selvaggi del Nuovo Mondo in cui divengono palpabili le forze dell'occulto e della stregoneria, la follia, la morte. Se i temi narrativi di Hawthorne sono ricorrenti, ciò non significa che egli li tratti invariabilmente con il medesimo registro. Ne Lo Zio del Villaggio (1835) un vecchio pescatore, seduto con la famiglia davanti al camino, rievoca il proprio felice passato con toni poetici ma senza troppa malinconia, poiché è il presente, in fondo, che gli consente di creare le immagini di quei bei ricordi. Dello stesso anno è L'ospite ambizioso e anche qui si narra di una famiglia riunita attorno al focolare; ma ora gli accenti sono ridiventati inquietanti: un lugubre destino che sta per avverarsi viene preannunciato dalle sensazioni e dai pensieri di morte che colgono gli abitanti di una piccola casa. Notevole rilevanza letteraria ha riscosso il racconto Il ragazzo gentile, incentrato sulla storia di un giovane quacchero orfano di nome Ibrahim adottato da una coppia di Puritani, definito dal poeta statunitense Henry Wadsworth Longfellow come "nel complesso, la cosa più bella che egli (Hawthorne) abbia mai scritto". Hawthorne è considerato tra i primi sperimentatori della storia alternativa come forma letteraria. Il suo racconto del 1845 La corrispondenza di P. (che fa parte di Muschi da una vecchia canonica) è la prima opera completa in lingua inglese di questo genere e una delle prime in assoluto. Il protagonista è considerato un matto, perché immagina un 1845alternativo a quello reale, in cui personaggi storici e letterari da tempo scomparsi sono ancora vivi[22]. Critica[modifica | modifica wikitesto] Edgar Allan Poe scrisse importanti recensioni dei Racconti narrati due volte e di Muschi da una vecchia canonica. Nel 1842 ebbe occasione di occuparsi per due volte della prima antologia di Hawthorne, ad aprile e maggio, sulle pagine del Graham's Magazine. Pur presentando qualche riserva, queste recensioni furono molto positive: "Da americani", scriveva Poe, "siamo fieri di questo libro" [23]. Nel 1847, per una sua terza recensione dedicata ai Racconti raccontati due volte e ai Muschi da una vecchia canonica (pubblicata su Godey's Lady's Book), Poe ripartì da quelle riserve già espresse in precedenza e ampliandole ne trasse alla fine un giudizio poco favorevole alla narrativa di Hawthorne. "Egli è smisuratamente devoto all'allegoria", spiegava il critico letterario del Godey's, "e finché persiste su questa strada non potrà certo ambire alla popolarità"[24]. Ciononostante, questa terza recensione non poté cancellare del tutto quelle grandi qualità di scrittore che Poe aveva riconosciuto a Hawthorne nel suo secondo intervento: "Il tratto peculiare di Mr.
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