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Hegel Abbagnano Fornero, Sintesi del corso di Filosofia

Hegel e il suo pensiero filosofico ripreso dal libro di abbagnano e fornero

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019

Caricato il 28/02/2019

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gabriele-incognito 🇮🇹

4.5

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Scarica Hegel Abbagnano Fornero e più Sintesi del corso in PDF di Filosofia solo su Docsity! Hegel Hegel nacque a Stoccarda nel 1770 da una famiglia benestante e conformista. Seguì i corsi di filosofia e di teologia all’Università di Tubinga, dove strinse amicizia con Schelling. Terminati gli studi, Hegel fece il precettore in case private prima a Berna e poi a Francoforte. Alla morte del padre, ereditò una cospicua somma che gli permise di stabilirsi a Jena, di esercitare la docenza e di diventare redattore capo di un giornale. Gli ultimi anni della vita di Hegel non furono meno frenetici: dapprima divenne direttore del ginnasio di Norimberga, poi professore di filosofia a Heidelberg ed infine all’Università di Berlino. Nella odierna capitale tedesca raggiunse l’apice del suo successo sino a quando morì, forse di colera, nel 1831. La produzione letteraria di Hegel è vasta e diversificata: agli scritti giovanili di carattere soprattutto religioso, segue la scrittura del suo capolavoro: la Fenomenologia dello Spirito (1807) e la formulazione più compiuta del suo sistema filosofico: Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio (1817). A Berlino, infine, scrisse la sua ultima opera significativa: Lineamenti di filosofia del diritto (1821). In più scrisse la Scienza della Logica. Le tesi di fondo del sistema Le tesi di fondo dell’idealismo di Hegel sono: • La risoluzione del finito nell’infinito • L’identità tra ragione e realtà • La funzione giustificatrice della filosofia Finito e infinito. Per Hegel la realtà è un organismo unitario di cui tutto ciò che esiste è parte o manifestazione. Di conseguenza la realtà è sia di carattere finito che infinito. Questa visione viene identificata come "Monismo panteistico", cioè una teoria che vede nel mondo (nel finito) la manifestazione di Dio (dell’infinito). Questo concetto si avvicina a quello che Spinoza definisce sostanza. In realtà la sostanza di Spinoza è razionalista e quindi determinata da un processo statico, mentre l'infinito di Hegel è un processo caratterizzato da una continua riproduzione che avviene mediante tre momenti fondamentali (arte, filosofia e religione) che esplicitano la filosofia dello spirito assoluto. Infine l’infinito, o Dio, è un soggetto spirituale in divenire, che si realizza progressivamente in tutti i suoi momenti e che solo alla fine, cioè nell’uomo, acquista piena coscienza di sé. Ragione e realtà. Il soggetto spirituale infinito che sta alla base della realtà viene denominato da Hegel idea o ragione, termini che esprimono l’identità di pensiero ed essere, o meglio di ragione e realtà. Un suo noto aforisma dice. “Ciò che è razionale è reale; e ciò che è reale è razionale”. Con la prima parte di questa formula, Hegel intende dire che la razionalità è forma stessa di ciò che esiste. Viceversa la seconda parte afferma che la realtà non è una materia caotica, ma il dispiegarsi di una struttura razionale. Infatti quest’ultima si manifesta in modo inconsapevole nella natura e in modo consapevole nell’uomo. L’idea o ragione è identità totale e necessaria di ragione e realtà (= la ragione non è astrazione, ma la forma stessa della realtà, intesa come sviluppo dell’idea) e anche essere e dover essere (= ciò che esiste è ciò che razionalmente deve essere). La funzione della filosofia. Secondo Hegel la filosofia analizza ciò che già esiste, quindi ha il compito di giustificare e prendere atto di ciò che è reale. La filosofia non realizza la realtà, ma la coglie e la comprende elaborando i concetti che derivano dall'esperienza. Hegel usa così una metafora paragonando la filosofia alla Nottola di Minerva, un uccello notturno che spicca il volo al crepuscolo, così come la filosofia interviene nella società quando ormai il suo percorso è al declino. Idea , natura e spirito: le partizioni della filosofia Hegel afferma che l’assoluto avviene attraverso tre momenti dell’idea: • L’idea in sé e per sé o idea pura (TESI). l’idea viene paragonata a Dio prima della creazione della natura e di uno spirito finito ed è l’idea in se stessa a prescindere dalla sua realizzazione nella natura e nello spirito. • L’idea “fuori di sé”(ANTITESI) è la natura, cioè l’alienazione dell’idea nelle realtà spaziotemporali del mondo. • L’idea che “ritorna in sé” è lo spirito, cioè l’idea che, dopo essersi fatta natura, acquista coscienza di sé nell’uomo. A questi tre momenti dell’Assoluto Hegel fa corrispondere le tre sezioni in cui si divide il sapere filosofico: • La logica, che è la scienza dell’idea in sé e per sé. • La filosofia della natura, che è la scienza dell’idea nel suo alienarsi da sé. • La filosofia dello spirito, che è la scienza dell’idea, che dal suo alienamento ritorna in sè. Tuttavia abbiamo una paradossale inversione di ruoli, quindi il signore diviene servo del servo e il servo signore del signore. Questo processo avviene attraverso tre momenti: la paura della morte, il servizio e il lavoro. - la paura della morte: lo schiavo è tale perché ha tremato dinanzi alla morte e, attraverso la paura di perdere la propria essenza, lo schiavo ha potuto sperimentare il proprio essere come qualcosa di distinto o di indipendente dal mondo della realtà; - il servizio: in esso la coscienza si autodisciplina e impara a vincere, in tutti i singoli momenti, i suoi impulsi naturali; - il lavoro: in esso il servo imprime una forma alle cose, forma se stesso e imprime nell’essere quella forma che è l’autocoscienza. Questo si conclude con la coscienza dell’indipendenza del servo nei confronti delle cose e della dipendenza del signore nei confronti del lavoro servile. Stoicismo e scetticismo. L’autocoscienza trova la sua manifestazione filosofica nello stoicismo, però raggiunge soltanto un'astratta libertà interiore, perché la realtà esterna non è negata. Lo stoicismo mette quindi tra parentesi la dipendenza dell’uomo dalla realtà. Abbiamo però un’indipendenza “apparente” dell’uomo dalla realtà. Lo scetticismo esclude il mondo esterno ma cade nel suo classico atteggiamento contradditorio e insostenibile. Lo scetticismo non si pone domande sulla realtà. Abbiamo una contraddizione perché da un lato dice che tutto è vano, mentre dall’altro lato pretende di dire qualcosa di vero. Inoltre la coscienza di cui parla lo scettico è una “coscienza singola”, che non può fare a meno di essere in conflitto con altre coscienze singole. La coscienza infelice. La coscienza infelice è la separazione radicale tra l’uomo e Dio. Inoltre la coscienza infelice è quella che non sa di essere tutta la realtà. Questo accade nell’ebraismo nel quale l’assoluto e la realtà vera vengono sentiti lontani dalla coscienza e Dio diventa padrone assoluto di vita e morte. Nel secondo momento, l’intrasmutabile assume la figura di un Dio incarnato. Questa è la situazione del cristianesimo medievale. Dio è considerato come un “Dio che perdona”, quindi in maniera positiva. Egli, come Dio trascendente, esprime il momento dell’aldilà, e come Dio incarnato risulta pur sempre lontano. Quindi con il cristianesimo la coscienza continua ad essere infelice, e Dio è un essere “irraggiungibile al di là che sfugge”. Manifestazioni di questa infelicità sono: 1) la devozione è quel pensiero a sfondo sentimentale e religioso che non si è elevato a concetto. 2) il fare o l’operare è il momento in cui la coscienza cerca di esprimersi nel lavoro (che però viene considerato come dono di Dio); 3) la mortificazione di sé in cui si ha una negazione dell’io a favore di Dio. L’uomo si rende conto di essere parte del mondo. Ma il punto più basso toccato dal singolo è destinato a passare dialetticamente nel punto più alto, quando la coscienza (tentando l’unione con Dio) si rende conto di essere Dio (l’Universale, il soggetto assoluto). È il passaggio alla Ragione. Ragione Come soggetto assoluto, l’autocoscienza è diventata ragione e ha assunto in sè ogni realtà. La ragione, secondo Hegel, è la certezza di essere ogni realtà. L’Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio Il sistema hegeliano si articola, come già detto, nelle tre sezioni della logica, della filosofia della natura e della filosofia dello spirito. Alla Logica, in particolare, Hegel dedica la seconda delle sue opere fondamentali, la “Scienza della Logica”, i cui contenuti vengono ricapitolati nella prima parte dell’Enciclopedia. La logica è la scienza dell’idea pura o dell’idea in sé, cioè lo studio dell’idea considerata nel suo essere implicito e nel suo graduale esplicarsi. La logica esamina i “concetti” o le “categorie” che non sono pensieri soggettivi, ma bensì oggettivi, che esprimono la realtà stessa nella sua essenza. Per Hegel la logica (lo studio del pensiero) e la metafisica (studio dell’essere) sono la stessa cosa. Hegel articola la sua logica in tre momenti fondamentali: la logica dell’essere, la logica dell’essenza e la logica del concetto. La logica dell’essere si divide in logica della qualità (la categoria più immediata attraverso cui si colgono le cose), della quantità e della misura. Il punto di partenza è l’essere, l’essere assolutamente indeterminato, privo di ogni possibile contenuto e quindi vuoto e astratto. In quest’astrazione, l’essere è identico al nulla, e il concetto di questa identità è il divenire. L’essere e il nulla, come pura astrazione, sono l’opposto dell’essere determinato. La filosofia della natura Nella filosofia della natura Hegel parla di uno spirito che dalla logica si aliena e diventa natura; Hegel considera la natura negativa perché è come se non la considerasse un qualcosa di razionale,è come se non la identificasse con la realtà. Secondo Hegel, la natura è l’idea nella forma dell’essere altro e come tale è esteriorità. La filosofia della natura si divide in: • Meccanica, studia il movimento dei corpi (spazio e tempo; materia e movimento; meccanica assolutà). • Fisica, studia la qualità dei corpi (individualità universale; individualità personale; individualità totale). • Fisica organica, studia l’interazione tra i corpi (natura geologica; natura vegetale; organismo animale). Filosofia dello spirito La filosofia dello spirito è la conoscenza più alta e difficile ed è lo studio dell’idea che non è più natura ma si fa soggettività e libertà. Lo spirito ha tre momenti: • Lo spirito soggettivo che è lo spirito individuale nell’insieme delle sue facoltà. • Lo spirito oggettivo che è lo spirito sociale. • Lo spirito assoluto che è lo spirito che sa e conosce se stesso nell’arte, religione e filosofia. Spirito soggettivo: è lo spirito individuale che cerca di emergere dalla natura e si divide in tre parti: • antropologia • fenomenologia • psicologia Spirito oggettivo: la volontà di libertà trova la realizzazione nello spirito oggettivo, in cui lo spirito si manifesta in intuizioni sociali concrete, ossia in quell’insieme di determinazioni sovra-individuali che Hegel raccoglie sotto il concetto di diritto in senso lato. I momenti dello spirito oggettivo, che è la sezione storicamente più importante del pensiero hegeliano, sono tre: • il diritto astratto Quindi il fine ultimo della storia è la realizzazione della libertà dello spirito. Questa libertà si realizza, secondo Hegel, nello Stato; lo Stato è dunque il fine supremo. I tre momenti della storia sono: il mondo orientale,il mondo greco-romano e il mondo germanico. Lo spirito assoluto Lo spirito assoluto è la più alta forma del sapere. Nello spirito assoluto l’idea giunge alla piena coscienza della propria infinità e assolutezza e quindi tutto è spirito e non vi è niente al di fuori di esso. Lo spirito assoluto si divide in 3 momenti: • L’arte conosce l’Assoluto nella forma dell’intuizione sensibile. • La religione nella forma della rappresentazione. • La filosofia nella forma del puro concetto. L’arte rappresenta il primo gradino attraverso cui lo spirito acquista coscienza di se medesimo, in quanto, tramite essa, l’uomo assume la consapevolezza di sé. Nell’arte lo spirito vive la fusione tra soggetto e oggetto, spirito e natura: nell’esperienza del bello artistico spirito e natura vengono recepiti come un tutt’uno. Hegel dialettizza la storia dell’arte: • arte simbolica: squilibrio tra forma e contenuto. • arte classica: perfetto equilibrio tra forma e contenuto. • arte romantica: nuovo squilibrio tra forma e contenuto. La religione La religione è la seconda forma dello spirito assoluto, quella in cui l’Assoluto si manifesta nella forma della rappresentazione, la quale sta a metà strada tra l’intuizione sensibile dell’arte e il concetto razionale della filosofia. La rappresentazione procede in modo a-dialettico, ovvero giustapponendo le proprie determinazioni, quasi fossero indipendenti le une dalle altre. Ad esempio, la rappresentazione cristiana di Dio-Padre che crea il mondo è la rappresentazione, ossia l’ipostatizzazione metaforica del fatto che la natura costituisce un momento dialettico della vita dello spirito. La filosofia Nella filosofia l’idea giunge alla piena e concettuale coscienza di se medesima. La filosofia è ragione di Dio, cioè la comprensione che Dio o l’Assoluto ha di se stesso. Hegel ritiene che la filosofia sia una formazione storica, che si conclude con l’idealismo. La filosofia è nient’altro che l’intera storia della filosofia giunta finalmente a compimento con Hegel. I vari sistemi filosofici non sono in un insieme disordinato, ma costituiscono una tappa necessaria del farsi della verità.
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