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Hegel - la fenomenologia dello spirito, Appunti di Filosofia

Il documento contiene una breve introduzione sul filosofo e il suo pensiero, la fenomenologia dello spirito suddivisa in coscienza, autocoscienza e ragione con le varie figure (maturità) Prof Annese - Liceo Scientifico PItagora

Tipologia: Appunti

2021/2022

In vendita dal 17/04/2023

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Scarica Hegel - la fenomenologia dello spirito e più Appunti in PDF di Filosofia solo su Docsity! Hegel Hegel nasce nel 1770 a Stoccarda in Germania, la rivoluzione francese e la successiva sconfitta di Napoleone suscitano in Hegel un entusiasmo verso i principi rivoluzionari della libertà e dell’uguaglianza. Gli scritti giovanili sono opere di natura teologica, successivamente si dedica alla scrittura della fenomenologia dello spirito nel 1807. Rapporto realtà-razionalità Per capire la struttura del pensiero di Hegel si può partire da una frase “qui è la rosa, qui danza” in cui la rosa corrisponde alla “realtà-razionalità” e la danza significa “qui comprendi concettualmente”. Il rapporto tra ragione e razionalità è dinamico Per Hegel la realtà: è un organismo unitario di cui tutto ciò che esiste è parte o manifestazione, è universale e racchiude tutte le possibilità, questo organismo coincide con l’Assoluto e con l’Infinito Le manifestazioni: di esso coincidono con il finito che non può esistere senza l’infinito. L’assoluto che sta alla base della realtà viene chiamato da Hegel “idea” o “ragione” da cui deriva l'aforisma “ciò che è razionale è reale, ciò che è reale è razionale”. Compito della filosofia Infatti per Hegel il compito della filosofia è comprendere “ciò che è”, non è possibile andare oltre la razionalità. Ciò che è realtà è razionale. Il sillogismo di Hegel è un sillogismo disgiuntivo che si contrappone a quello deduttivo di Aristotele. Il sillogismo di Hegel vuole essere specchio della possibilità, invece quello di Aristotele descrive una realtà ferma e bloccata. Hegel ritiene che lo sviluppo della ragione, passi attraverso tre momenti che corrispondono a tesi, antitesi e sintesi: - l’idea in sè per sè: corrisponde alla tesi, è un’idea pura a prescindere dalla sua concreta realizzazione nel mondo. Contiene tutte le possibilità e corrisponde all’essere. Per esempio una nuova specie animale è una possibilità. - l’idea fuori di sè: le idee si concretizzano nell'essenza attraverso un processo di mediazione, corrisponde alla natura, l’alienazione dell’idea nelle realtà spazio-temporali del mondo. - l’idea che ritorna in sé: è lo spirito, corrisponde alla sintesi e al concetto, l’idea dopo essersi fatta natura torna in sé nell'uomo. Il mondo ha senso in quanto l’uomo conosce ed è dotato di ragione. Corrisponde al concetto. Il concetto è l'aufhebung, superare inglobando. Per esempio come l’idea di stato si manifesta nella storia. La Fenomenologia dello Spirito (1807): La “Fenomenologia dello spirito” è un romanzo di formazione (la ragione individuale attraverso le tappe che sono state le tappe della storia), parla del manifestarsi del fenomeno attraverso la storia individuale, quindi attraverso l’uomo che è l’unico essere capace di coscienza e conoscenza. Le tre fasi principali sono in successione temporale e l’una integra l’altra, attraverso un meccanico chiamato “aufhebung”. “Aufhebung” significa superare includendo, non eliminando. Prospettiva diacronica: Hegel descrive in modo diacronico lo sviluppo dello spirito, una fase succede all’altra o è premessa dell’altra (L’altra è sintesi di quella precedente). C’è uno sviluppo sincronico? Lo sviluppo sincronico va di pari passo con qualcos’altro. Ci sono degli aspetti di una disciplina che è nella stessa fase di un’altra. Tutti i soggetti si sviluppano in modo sincronico, coloro che hanno la stessa età sviluppano nello stesso modo lo stile di pensiero. Lo spirito durante l’evoluzione attraversa tre tappe: Tripartizione dello spirito: coscienza, autocoscienza e ragione. Coscienza: La coscienza è la prima tappa della fenomenologia dello spirito, quando un individuo cresce si rapporta a un oggetto, è qualcosa di esterno. Le figure (la ragione individuale attraversa le tappe che sono state le tappe della cultura) sono certezza sensibile, percezione e intelletto. La certezza sensibile: Il bambino è un fascio di sensazioni, questa è l’unica cosa di cui è certo. Queste sensazioni non possono costituire una realtà oggettiva. Tu stai toccando un tavolo, ma non lo possiamo sapere con certezza perchè non esiste un tavolo come concetto ma solo come cosa singola. È sensibile perché basata sui sensi. Quello che vediamo nel mondo sono solo le nostre sensazioni. Percezione: Avviene il passaggio dal sapere immediato al sapere mediato, è un sapere più consapevole. La percezioni ci definisce come soggetti. Il soggetto comincia ad avere un atteggiamento critico delle sue sensazioni. Comprende che percepiamo il mondo in quel mondo perché siamo fatti così, l’individuo è cosciente che le sensazioni potrebbero essere distinte dall’oggetto. Intelletto: È la capacità di non cogliere l’oggetto come tale, ma come fenomeno. Non puoi percepire diversamente le tue sensazioni, il fenomeno è come appare a te, l’oggetto sul quale non puoi costruire un’oggettività se non attraverso un confronto con gli altri. Acquisisci completamente la consapevolezza che le cose che ti appaiono sono così per come siamo costituiti. Autocoscienza: (adolescenza) Con l’autocoscienza l’attenzione si sposta dall’oggetto al soggetto considerando i suoi rapporti con gli altri. Il soggetto diventa consapevole di sé attraverso il rapporto con gli altri soggetti a loro volta portatori di un’altra consapevolezza, il soggetto comprende se stesso attraverso l’interazione con gli altri. Dialettica servo-padrone: Per Hegel il confronto con gli altri non può avvenire attraverso dinamiche di amore perché secondo lui è un punto di vista soggettivo, si assegnano all’altra persona caratteristiche che non ci sono, per questo motivo Hegel parla solo di conflitto. Quando due individui si scontrano il punto di vista di chi vince è il punto di vista del padrone, il quale pur mettendo a repentaglio la propria vita vince il conflitto perché ha il coraggio. Il servo non vuole mettere a repentaglio la vita, e soggiace al volere e al punto di vista dell’altro che diventa padrone. Ma in una fase successiva il servo si riconosce come soggetto che ha delle esigenze (come la fame e la sete) e
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