Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Heiddger sinetsi libro abbagnato, Appunti di Filosofia

riassunto Heiddger sinetsi libro abbagnato

Tipologia: Appunti

2023/2024

Caricato il 02/06/2024

donata-susca-1
donata-susca-1 🇮🇹

22 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Heiddger sinetsi libro abbagnato e più Appunti in PDF di Filosofia solo su Docsity! INTERNAL Il primo Heidegger Heidegger è una figura complessa sia per i suoi rapporti con il nazismo sia perché vuole creare un nuovo linguaggio con cui parlare di filosofia. Scrive nel 1927 tra le due guerre, quanto ormai l’Europa è caratterizzata dalla società di massa, intesa nella sua valenza negativa, cioè come grandi città, in cui vivono masse indistinte che assumono comportamenti simili e quindi l’individuo perde la propria importanza a favore della massa stessa. Considerato come il filosofo che piu ha incarnato lo spirito e le istanze della filosofia esistenziale del 900- Il problema centrale di H NON era quella della esistenza bensì quello dell’essere Nasce il 26.9 1889 a MessKirk nel badem da famiglia cattolica di povere origini. Nel 1909 con borsa di studio va a Friburgo per il liceo. 1913 dottorato con la tesi La dottrina del giudizio nello psicologismo . abbandona cattolicesimo nel 1927 scrive Essere e tempo (con questo segna il distacco dalla impostazione fenomenologica) nella sua tesi di dottorato, La dottrina del giudizio nello psicologismo , H prende posizione contro lo psicologismo cioè contro la riduzione delle leggi logiche a leggi pscicologiche e contrappone alla mutevolezza degli stati psichici la validità atempoarale degli enunciati logici. Essere e esistenza Heidegger si pone il problema di comprendere che cosa sia l’essere ed afferma che per far ciò bisogna partire dall’essere umano, che si domanda che cosa sia l’essere. • Scopo dell'opera Essere e tempo -> costituire un'ontologia che permetta di intendere di porre la domanda attorno all'essere giungendo ad una determinazione piena e completa del senso (SINN) dell'essere. Chi si interroga sull’essere è chiamato l’Esserci (Dasain) e questo Esserci è l’essere umano che si distingue da tutti gli altri enti, dalle altre cose, proprio perché si problematizza, ponendosi la domanda sull’essere Nella domanda Che cos'è l'essere? • Ciò che si domanda è l'essere stesso, • ciò che si trova è il senso dell'essere, • e ciò che si interroga non può che essere un ente giacchè l'essere è sempre proprio di un ente. • Quindi il primo problema dell'ontologia è di determinare qual'è l'ente che deve essere interrogato, cioè al quale la domanda sull'essere è rivolta • Questa domanda è il modo d'essere di un ente determinato che è l'uomo => egli possiede un primato ontologico sugli altri enti in quanto su lui deve cadere la scelta dell'interrogato Chi si interroga sull’essere è chiamato l’Esserci (Dasain) e questo Esserci è l’essere umano che si distingue da tutti gli altri enti, dalle altre cose, proprio perché si problematizza, ponendosi la domanda sull’essere. Quindi l’Esserci è essenziale, perché è solo grazie a lui se si può cercare che cosa sia l’essere e trovarne il senso. INTERNAL Il modo di essere dell’Esserci, cioè la tipicità degli esseri umani, è l’esistenza: l’esistere è diverso dall’essere. Le caratteristiche dell’esistenza sono: 1. Data la sua capacità di porsi il problema del cosa sia l’essere, l’esistenza è la possibilità di comprendere l’essere, ovvero di rapportarsi in qualche modo all’essere; 2. L’esistenza è possibilità di essere, in quanto l’Esserci è sempre una possibilità. Questo vuol dire che l’esistenza non è una realtà fissa e predeterminata ma un insieme di possibilità, tra le quali l’uomo può scegliere. Mentre le cose sono ciò che sono, ossia sono delle semplici “presenze”, l’uomo è ciò che sceglie o progetta di essere, quindi la sua esistenza è un progetto sempre in evoluzione, che si costruisce nel tempo. La scelta è un problema che si pone di fronte al singolo uomo e che dà luogo a: - la comprensione esistentiva (od ontica): concerne l'esistenza concreta di ognuno - la comprensione esistenziale (od ontologica): si propone di indagare teoreticamente le strutture fondamentali dell'esistenza (gli "esistenziali") • La comprensione esistenziale deve assumere come metodo quello fenomenologico => puntare direttamente sulle cose • Il fenomeno non è apparenza ma manifestazione di ciò che la cosa stessa è nel suo essere in sè (quindi non si contrappone ad una realtà più profonda) • Il logos è un discorso che manifesta ciò di cui si parla, ed è vero (ovvero "non nascosto") quando fa vedere ciò che era coperto • Heidegger dice che la filosofia è «ontologia universale e fenomenologica» -> applicato all'analisi esistenziale, il metodo fenomenologico si concretizza in una descrizione obiettiva e imparziale delle strutture essenziali (dimensioni invarianti) dell'esistenza. L'essere-nel-mondo e la visione ambientale preveggente Nell’analizzare l’uomo inteso come “poter essere “ o Esserci, Heidegger incomincia ad esaminarlo da quella che egli chiama “quotidianità” o “medietà”, cioè nelle situazioni in cui l’Esserci si trova “innanzitutto e per lo più”. Prima di tutto l’uomo è un “essere-nel-mondo”, ossia sta nel mondo ed ha relazioni con cose e persone. Il suo è un essere con, non un essere da solo. Queste relazioni, che intratteniamo nel mondo con le cose o le persone, possono essere di due tipi diversi: • cura e comprensione, ovvero possiamo avere nei loro confronti un atteggiamento pratico e teoretico. Cura non va inteso nel senso di terapia, ma nel senso latino di prendersi cura delle cose che gli occorrono,costruendole, manipolandole, riparandole: l’Esserci progetta la realtà come un insieme di strumenti che egli può utilizzare (la casa per abitare, il sentiero per camminare, la stella per orientarsi). Se per l’Esserci trovarsi nel mondo vuol dire prendersi cura delle cose, l’essere di queste ultime coincide con il loro poter essere utilizzate: quindi, l’uomo è nel mondo in modo tale da progettare il mondo secondo la sua utilizzabilità, cioè in modo da subordinare le cose ai propri bisogni e ai propri scopi. L'uomo è nel mondo secondo la modalità di commercio, ovvero la manipolazione degli enti (e non secondo la modalità di conoscenza) => le cose non sono oggetto di studio, ma strumenti di azione (utilizzabilità delle cose) INTERNAL Essa è: • la possibilità dell’Esserci più propria, in quanto riguarda l’essere stesso dell’uomo; • è la possibilità incondizionata, in quanto appartiene all’uomo in quanto individualmente isolato, mentre tutte le altre possibilità riguardano l’uomo in mezzo alle altre cose e agli altri uomini; la morte, invece, lo isola con se stesso; • è una possibilità certa e come tale indeterminata e insuperabile. Heidegger parla di “essere per la morte” e con ciò non dice che dobbiamo cercare la morte o dobbiamo vivere la vita in attesa di morte. “Essere per la morte” è l’assunzione della consapevolezza che l’uomo è finito e mortale per natura, quindi bisogna progettare la vita partendo dall’idea che siamo esseri storici e non entità statiche e impermeabili alla storia. La morte è la finitezza che ci caratterizza più degli altri, la possibilità ultima che delimita le nostre possibilità. Dire che siamo consapevoli che siamo finiti vuol dire che siamo consapevoli della precarietà e della nullità dell’esistenza. Pascal metteva Dio in cima al mondo, Heidegger non è religioso e quindi dice che la nostra vita non ha senso. Cio che richiama l’uomo alla sua esistenza autentica è cio che H denomina voce della coscienza (con questa espressione intende il richiamo dell’esistenza a se stessa . questa voce si rivolge all’uomo n quanto immerso nel mondo e dominato dalla cura e lo richiama a se stesso e a ciò che egli autenticamente è e non può essere. • L'uomo, essendo un progetto-gettato, non risulta il fondamento del proprio fondamento -> nullità di base che lo costituisce • Anche in quanto progetto concreto in atto, l'uomo incontra il nulla, in quanto il progettatsi su delle possibilità è possibile solo mediante l'esclusione di altre possibilità, ciò tramite un "non" progettarsi su altre possibilità => l'uomo risulta doppiamente attraversato dalla negatività • La Cura, nella sua stessa essenza, è totalmente permeata dalla nullità -> la Cura (l'essere dell'uomo in quanto progetto gettato) significa il "nullo" essere fondamento di una nullità • Tale «nullità esistenziale» non ha un carattere di privazione • Il richiamo che la «voce della coscienza» fa risuonare all'uomo è il richiamo a questo nulla -> necessità di una "decisione" maturata all'interno della situazione emotiva dell'angoscia • Decidersi per nulla equivale però di fatto a decidersi per l'anticipazione della morte -> la "decisione" in merito al nostro originariamente negativi, si può costituire nella sua autenticità solo come "decisione anticipatrice della morte" L’esistenza autentica è caratterizzata dalla modalità affettiva dell’angoscia, che deriva dall’incertezza e dal confrontarsi con il nulla: essa pone l’uomo davanti al nulla ma in tal modo rivela il significato vero della presenza dell’uomo nel mondo. Essa tramite l’angoscia realizza la radicale nullità dell’esistenza . L’esistenza quotidiana è una fuga di fronte alla morte: l’individuo considera la morte soltanto come un caso tra i tanti della vita di ogni giorno cercando di dimenticarla. INTERNAL IL TEMPO C’è una relazione stretta tra l’uomo e il tempo, in quanto l’uomo è tempo e l’esserci ha carattere temporale e storico. Il linguaggio filosofico ereditato dalla metafisica è dominato dall’idea dell’essere come presenza, cioè come intrappolato nel presente. Invece, il rapporto di Esserci e tempo è definito dai tre vertici del triangolo della progettualità: • il progetto che proietta l’Esserci verso il futuro (che è la dimensione fondamentale del tempo), • l’essere gettato che lega l’Esserci al passato, in quanto è il punto di partenza che non ci siamo scelti ma che ci condiziona; • la deiezione che radica l’Esserci nel presente inautentico del prendersi cura delle cose a cui si contrappone il presente autentico dell’attimo, a cui si collega la decisione anticipatrice della morte. Questo vuol dire che il tempo è insito nella struttura unitaria dell’Esserci, in quanto questo è essere-avanti-a sé, essere gettato e essere presso. Quindi, il tempo non si aggiunge all’esistenza ma Esserci è tempo o temporalità. LA STORIA La consapevolezza della propria finitezza, che deriva dall’esistenza autentica, rende liberi di accettare l’esistenza, come essa è, e, poiché l’esistenza è un coesistere con altri uomini e tra le cose del mondo, l’esistenza autentica conferisce all’uomo la possibilità di rimanere fedele alla comunità o popolo a cui appartiene. Questa è l’autentica storicità e vuol dire sia ripresa della tradizione del passato, che coincide con il destino, sia lo storicizzarsi dell’Esserci, l’atto con cui l’uomo si tramanda in una possibilità ereditata e tuttavia scelta.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved