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"Hutu tutsi. Alle radici del genocidio rwandese" , Fusaschi Michela, Sintesi del corso di Storia Contemporanea

Riassunto dettagliato di "Huto-Tutsi. Alle radici del genocidio rwandese" di Fusaschi Michela. Spiegazione delle cause storiche del genocidio rwandese attraverso l'adozione di un prospettiva retrospettiva. Esamina le dinamiche e le molteplici implicazioni dei processi di costruzione identitaria in riferimento al caso rwandese, considerando l'identità non come un dato oggettivo e naturale ma come il risultato della sedimentazione di processi storici.

Tipologia: Sintesi del corso

2015/2016

Caricato il 08/06/2016

benedetta108
benedetta108 🇮🇹

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Scarica "Hutu tutsi. Alle radici del genocidio rwandese" , Fusaschi Michela e più Sintesi del corso in PDF di Storia Contemporanea solo su Docsity! HUTU-TUTSI Cap I Inizio anni 90 - immagine esotica del Rwanda, terra incognita, paese dalle mille colline ed eterna primavera 1994 – genocidio tra i più cruenti del XX sec., due mesi, circa un milione di vittime profilo demografico -Rwanda è un'eccezione ( superficie 26 340 kmq, densità 301,9 abitanti per kmq) → prima del genocidio popolazione di 7 952 000 abitanti di cui 500 000 in città o piccoli agglomerati – habitat insediativo disperso – già nel periodo coloniale deforestazione La forte densità demografica rivela un popolamento antico, le aree ad alta intensità demografica corrispondono a luoghi di prima installazione o sedentarizzazione ( che si fa risalire all'introduzione della metallurgia e del ferro). In Ruanda l'azione dell'uomo è onnipresente: coltivazione di banane, sorgo, mais, legumi e tuberi; allevamento di bovini e capre → principali risorse dell'economia domestica Difficoltà nell'analisi della preistoria e protostoria del Ruanda 1. paleoantropologia e archeologia – tardiva professionalizzazione del lavoro, sistematizzato intorno agli anni 50 – instabilità politica – condizioni acide del terreno che non favoriscono la conservazione 2. applicazione delle classificazioni cronologiche di derivazione europea → utilizzo di nuove strategie e metodologie di ricerca che hanno consentito una corretta datazione – paleolitico dell'area interlacustre individuato nell'Acheuleano ( manufatti litici bi-facciali, lanceolati e pugnali) – presenza di homo erectus, padroneggia il fuoco ed è cacciatore e raccoglitore – evoluzione tecnologica e adattamento ambientale attribuibile all'homo sapiens → già all'età della pietra sarebbe stata una regione di contatti tra le industrie della savana dell'est e quelle della foresta dell'ovest. Insediamenti su corsi d'acqua e rive dei laghi, luoghi ricchi di selvaggina e di pesce problema della transizione dal Paleolitico alla successiva età del ferro → in Ruanda non si riscontra l'esistenza dell'età del ferro – la metallurgia del ferro ha una provenienza esogena. Ipotesi: – dal Sudan e dalla Tanzania intorno alla seconda metà del I millennio a.C. – Collegato alle migrazioni di popolazioni parlanti una lingua proto-bantu l'espansione della metallurgia avrebbe corrisposto ad un periodo di evoluzione dell'economia sub-sahariana dal modello di sussistenza di caccia e raccolta ad uno prevalentemente agricolo (rivoluzione agricola) quindi un aumento della popolazione; introduzione dell'allevamento. Questa successione di modelli di sussistenza è stata interpretata anche in riferimento all'etnografia tradizionale (della colonizzazione) riguardo alla ripartizione dei tre gruppi Hutu, Tutsi e Twa. Si utilizzano anche ricostruzioni derivanti dalle fonti orali - importanti ricerche di Vansina e Kagame. Van Noten studiando la complessità della simbologia funeraria sostiene che l'antica società rwandese fosse un organismo sociale con una forte strutturazione gerarchica. Nome etnico è mu- hutu ecc per il singolare, ba- hutu ecc per il plurale – lingua: kinyarwanda ( lingua bantu con radicali e prefissi), in seguito alla colonizzazione sono state introdotte francese e inglese, lo swahili ( lingua nata dall'incontro tra bantu e arabi sulla costa orientale) è diffuso. Installazione dei gruppi: • ipotesi secondo la quale i Twa sarebbero gli abitanti autoctoni della regione, gli Hutu (popoli protobantu provenienti dal Camerun, intorno al 500) avrebbero introdotto il ferro, l'agricoltura e l'allevamento, i Tutsi pastori guerrieri nomadi sarebbero venuti dal nord intorno al XIII e XIV. Convivenza tra gruppi diversi fisicamente: Tutsi – alti, magri, lineamenti etiopi, Hutu – piccoli, tozzi dai tratti irregolari, Twa – pigmoidi, bassi, molto scuri Diversa origine: • antropologia coloniale elabora ipotesi e classificazioni – divisione razziale che costituirebbe la giustificazione ideologica al colonialismo • elemento di fondo dei processi storici di costruzione dell'identità rwandese In realtà i gruppi hanno una composizione genetica identica Centro del libro: processi storici connessi alla costruzione delle identità in conflitto i Twa sono una percentuale esigua della popolazione, e uno dei gruppi pigmei dell'africa centrale. Pigmei – relazione unica con l'ambiente della foresta ( modello di sussistenza caccia-raccolta) – caratteristiche fisiche ( tratti marcati e bassi – pigmei = nani, in greco) Due sottogruppi – uno presso la cresta Congo-Nilo, seminomadi, modello caccia-raccolta – due dispersi nel resto del territorio rwandese, sedentarizzati e produttori di ceramica Posizione socialmente e culturalmente marginale e presentati come prossimi al mondo animale → ma nella società pre-coloniale erano integrati: partecipavano attivamente alla vita di corte. Meticciamento, ma figli delle coppie miste erano considerati Twa. Cap 2 Società dotate di scrittura solo nelle fasce islamizzate e in Etiopia + fonti europee scarse fino a meta del XIX sec. = importanza di archeologia, linguistica … e tradizioni orali. Rwanda molto ricca di tradizioni orali. Prima raccolta: Kagame, poi Vansina (anni 60; le fonti orali sono scientifiche) Due generi letterari: • letteratura popolare (immediata, anonima, fatta di favole, canzoni, proverbi..) • letteratura di corte ( ufficiale, comunica fatti d'interesse pubblico ed è controllata dell'autorità politica Tutsi al fine di mantenere la regalità e la dinastia. Le falsificazioni non sono un ostacolo ma dati di valore per la ricostruzione storica) Europei giungono alla fine del XIX trovano società gerarchica e centralizzata con a capo il mwami che esercitava il potere attraverso grandi famiglie Tutsi legate a lui in termini di vassallaggio, distribuzione delle terre. Il potere regale era rappresentato dalla tradizione orale: • ubwiiru ( fa parte delle tradizioni ufficiali, è il codice della regalità e della dinastia. È conosciuto per intero solo dagli abiiru, 4 consiglieri del re. Il re non ha controllo sulla tradizione) • ubucurabwenge ( genealogie dinastiche, armatura della memoria, tramandato oralmente con un testo fisso. Detentori ufficiale: abacurabwenge, “coloro che forgiano l'intelletto”, con status particolare e privilegi) • ibisigo ( poemi dinastici, sig= lasciare dietro di se, esaltano i re passati e il presente, anche cantato, detenuto da funzionari privilegiati) funzione del sistema feudale (Marquet) L'appartenenza è definita alla nascita, i gruppi sono endogamici e l'occupazione lavorativa è ereditaria Marquet abbandona poi il termine casta per usare quello di classe sociale ( la relazione economica tra i due strati permette di considerarli come classi sociali) Questa terminologia è abbandonata negli anni: 1 attenzione ai processi di manipolazione da parte di colonizzatori ecc 2 revisione delle teorizzazioni precedenti Vengono sostituite con le categorie etniche, messe in discussione in anni più recenti L'utilizzazione dello schema gerarchico era una sorta di trascrizione in un lessico sociologico delle precedenti categorie razzialiste. Cap 3 Organizzazione territoriale del regno nel periodo che precede la colonizzazione: – il territorio è diviso in province dipendenti da grandi capi nominati da mwami. Questi svolgevano l'azione di governo e comandava l'armata – le province sono divise in distretti amministrativi, cioè parti di territorio adatte al pascolo concesse ad un allevatore. Questi distretti sono governati da due capi, nominati dal mwami: 1 prefetto del suolo, gestisce le attività agricole 2 prefetto dei pascoli, controlla l'allevamento. Di preferenza rispettivamente hutu e tutsi. In ogni distretto si trova almeno una capitale regale retta dalla regina madre o dalla umuja (servitrice del re) – i distretti sono divisi in colline, amministrati da sottocapi detti capi delle colline, nominati dai grandi capi – i sottocapi di quartiere, generalmente twa, svolgono le funzioni di polizia e sono designati dal mwami Due principi • amministrazione del territorio ( grandi capi, i due capi del distretto ..) • attori della regalità (mwami, regina madre, abiiru e altri funzionari) Ogni capo è controllato da altri capi → una struttura così complessa è frutto di una lunga evoluzione storica. NB Questa immagine statica riguarda il Rwanda centrale, i cui territori erano posti sotto il controllo diretto del mwami. Nelle province alte, lungo la dorsale Congo-Nilo, era in vigore un regime di protettorato con dei re umuhinza. Il regionalismo svolse un ruolo rilevante nella vicenda della colonizzazione; soprattutto la dominazione belga rilegge e riorganizza le strutture socio-territoriali secondo i propri interessi. Società fortemente gerarchizzata e stratificata: mwami → regina madre → guardini delle tradizioni dinastiche (abiiru) → consiglio dei grandi capi ( tra cui il re sceglie il consigliere favorito, una sorta di primo ministro) • mwami: vertice della gerarchica, è un re divino, con origine soprannaturale, ricordata in molti rituali, proprietario degli uomini, è il Rwanda personificato e ogni uomo si identifica con lui. La sua morte viene decisa dagli abiiru ai primi sintomi di vecchiaia perché le condizioni del corpo del re decidono le condizioni dello stato • gli abiiru si occupano della manipolazione del cadavere affumicandolo lentamente. La morte del re è lutto nazionale e periodo di disordine previsto. La fertilità del paese, che è associata alla vita del re, è sospesa • gli abiiru erano gli unici depositari dei segreti dell'intronizzazione del mwami fino alla sua sepoltura, essendo detentori dell'uwbiiru, il codice esoterico della dinastia Accesso al potere. Tre vie • via della sconvenienza (rituali di ossequio) • via della competizione (procedure magico-religiose compiute dagli abiiru per evitare conflitti tra i vari lignaggi. Il re morente infatti designa un successore, di solito suo figlio più giovane, e molto spesso le madre degli altri figli si oppongono alla decisione, difendendo la posizione di suo figlio e del proprio lignaggio) • via dell'intronizzazione ( 1 importanza degli abiiru 2 presenza di una serie di oggetti sacri e attività simboliche attraverso cui il re si identifica con i suoi ascendenti civilizzatori) Momento più importante dell'investitura: inaugurazione dei quattro tamburi dinastici, il più importante è Karinga → la sua fabbricazione avviene seguendo rituali precisi e si conclude nel momento in cui la pelle di una vacca precedentemente sacrificata veniva tesa sul tronco di n albero prescelto → tendere la pelle vuol dire far parlare il tamburo. Possedere Karinga voleva dire essere il re, ma solo ricevendolo secondo la tradizione. Gihanga, discendente di Kigwa, è l'ero fondatore del Rwanda → è lui che crea l'istituzione degli abiiru, ubiiru e del tamburo → il vero fondatore del Rwanda è colui che fonda e crea i simboli della regalità. L'istituzione degli abiiru è un oligarchia di uomini che salvaguardia i grandi gruppi di discendenza tutsi. Gli abiiru assicurano e garantiscono il rispetto della tradizione limitando i poteri del re → il mwami, che nei rituali appare il possessore del regno è in realtà posseduto da una logica e da forze che lo sovrastano → si parla di regalità che cattura il re Il tamburo in kinyarwanda si indica con il termine ignoma, che presenta connessioni con la regalità. Karinga, il più importante, è inaugurato sotto il regno del mwami Ruganzu II Ndori verso la fine del XVI – la sua costruzione avviene attraverso l'intervento diretto degli abiiru. È costituito da tre elementi: – ingoma: corpo ligneo del tamburo, di provenienza vegetale – uruhanga e indiba: le pelli fissate alle due estremità, di provenienza animale – imitima: cuori del tamburo, contenuti all'interno della cassa di risonanza. Possono essere statue o utensili, o il cranio del mwami predecessore la sfera animale e quella vegetale sono forze sociali che interagiscono, si realizza un'integrazione tra allevatori tutsi e agricoltori hutu. Almeno in origine tra gli abiiru c'erano degli hutu perché dovevano selezionare gli alberi partendo da una profonda conoscenza iniziatica – non dipendono dal re ma dal proprio sapere trasmesso ereditariamente. Attraverso i tamburi le società tradizionali realizzano una dimensione di unità e coesione assicurando le basi di continuità e persistenza delle loto istituzioni fondamentali. I tamburi sono dei centri politici, sociali ed economici neutrali rispetto alla stratificazione della società → attraverso di essi gli abiiru costruiscono le basi della regalità incorporando elementi eterogenei → quando il tamburo è pronto il re, percuotendolo con il suo proprio ritmo, re-inaugurerà la vita del regno. Karinga, rinnovando la regalità nella persona del mwami, assicura la continuità e la prosperità del Rwanda tutto intero. Il tamburo karinga è fonte di legittimazione , può essere interpretato come il noi, la personificazione del particolare accordo fra tutti → attraverso di esso si realizza la convenzione anteriore o il patto sociale (Rousseau) che si concretizza nell'associazione degli individui, nell'io comune quindi nel popolo. Per Rousseau esiste un precedente patto che gli individui stipulano tra loro prima che con il re – donarsi al sovrano è successivo. La costruzione di Karinga, che precede l'intronizzazione del mwami, a livello concettuale costituisce la condizione e l'esperienza attraverso cui prende vita il Rwanda tutto intero. Esprime il principio stesso della condivisione. Il mwami deve difendere Karinga, quindi il Rwanda, a costo della vita Nel Rwanda precoloniale la società possiede la regalità. In Karinga trova espressione un equilibrio che va oltre la stratificazione sociale che si presentava fortemente gerarchizzata. Altri elementi di unificazione sociale. L'accesso alla terra poteva avvenire in modi diversi – concessione diretta del mwami – successione – stipulazione di contratti ( forma più diffusa al livello più basso della società) il più importante è l'ubuhake → mette in relazione lo shebuja ( padre, padrone, cioè superiore in prestigio e ricchezza) e il garagu ( cioè il cliente) attraverso lo scambio di beni e servizi. Il cliente promette alcune prestazioni ( come lavori manuali e offerte di birra e sorgo); in cambio gli viene accordato l'usufrutto di uno o più capi di bestiame e la protezione del signore. Queste relazioni si trasmettevano per via ereditaria. Fino agli anni 60 interpretazione dell'ubuhake: elemento determinante di una struttura gerarchizzata, rappresenta la divisione castale, chiamato il “contratto di servitù pastorale”, sarebbe sfruttamento della classe sociale più debole e rafforzamento di una forma centralizzata di governo. In realtà la storia dell'ubuhake è stata spiegata secondo le funzioni che gli antropologi gli hanno attribuito, mai partendo da materiali raccolti sul terreno. → in origine non si concludeva tra hutu-poveri e tutsi-ricchi ma tra due lignaggi tutsu. Nelle zono periferiche invece esistevano forme hutu equivalenti L'ubuhake permetteva una ristretta circolazione di del capitale strategico e una limitata mobilità sociale → il possesso del bestiame veniva e definire l'appartenenza ad un gruppo piuttosto che ad un altro. Infatti – una volta dotato di bestiame un lignaggio hutu si dehutizzava, diventava tutsificato – un tutsi povero che perdeva il suo bestiame, diventava un “caduto”, cioè si hutuizzava es. Kagame definisce tutsi chiunque possieda più capi di grosso bestiame anche se non di razza hamita L'ubuhake definisce un rapporto sociale dominante, non un sistema a caste, quindi non determina un sistema di sfruttamento. Soltanto durante il periodo coloniale assumerà una forma gerarchizzata e controllata attraverso la quale si istituzionalizzerà una relazione di sfruttamento tra gli allevatori e gli agricoltori. Cap 4 – 1890 con la firma del trattato germano – britannico: le spedizioni europee in Rwanda si intensificano – 1894 spedizione del conte von Getzen : presa di contatto fra la Germania colonizzatrice e il Rwanda – 1896 le spedizioni si intensificano: i tedeschi vogliono costruire una prima linea ferroviaria – 1897 spedizione di Ramsay: inizio delle relazioni tra impero tedesco e regno rwandese. Ramsay stringe un patto di sangue con quello che credeva essere il mwami – pensava di instaurare delle relazioni con il re che implicitamente mettevano in discussione la sovranità di quest'ultimo Ma quello non era il vero mwami, perché? L'ex mwami Kigeri Rwabugiri era morto in battaglia → sceglie come successore Rutalindwa, però orfano di madre → viene scelta come regina-madre Kajogera, un'altra vedova del re → questa, con suo fratello Kabare, orchestra un complotto per uccidere Rutalindwa → lui muore suicida e viene bruciato anche Karinga → sale al trono Musinga, figlio di Kanjogera. È molto impopolare e non viene mai presentato ufficialmente agli amministratori. Anche nel caso del capitano Bethe, che si accorda con lo pseudo-mwami per regolamentare il problema dei belgi alla frontiera → per Bethe questo atteggiamento si tradusse in un' esplicita accettazione di Musinga del controllo tedesco. Cap 5 Con la deposizione di Musinga e l'intronizzazione di Mutara, inizia la seconda generazione di re, o la serie dei re bianchi. Mutara è portato al potere dalla volontà congiunta di monsignor Classe e l'amministrazione belga. Rappresenta: – definitiva desacralizzazione della regalità – si concretizza nella riorganizzazione politico-amministrativa del paese – l'accentuarsi delle divisioni etniche la massa contadina percepisce che il potere tutsi non aveva fondamento politico perché delegato agli europei l'oligarchia tutsi (composta da anziani studenti della scuola di Nyanza – formano una nuova classe, quella dei letterati, evoluti o borghesia nera) al potere riesce a trasformare i rapporti di reciprocità del tradizionale l'ubuhake in una obbligazione a loro vantaggio. Si forma nel frattempo una contro-elite hutu istruita nelle scuole cattoliche, esclusa dalle funzioni amministrative. Anni successivi alla seconda guerra mondiale → 1. assenza di interventi da parte dell'amministrazione coloniale 2. il personale dei Padri Bianche cambia (muore padre Classe) – i nuovi missionari sono di estrazione più bassa, in genere fiamminghi, e vengono da scuole dell'Azione Cattolica → denunciano gli abusi commessi dai capi tutsi 1946 → le Nazioni Unite conferiscono al Belgio la tutela del Rwanda-Urundi, e invitano a democratizzare le istituzione e ad assicurare agli abitanti una partecipazione crescente agli organi rappresentativi 1952 → vengono organizzati consigli elettivi che avrebbero assistito le autorità ai diversi livelli amministrativi 1956 → consultazione popolare di tutta la popolazione maschile – risultati favorevoli ai tutsi – pura astrazione. Ripercussioni: – movimento di emancipazione hutu → la conto-elite prende coscienza della propria forza e cerca l'aiuto dei missionari. Attenzione per la stampa cattolica es. Kinyamateka che dopo la guerra inizia ad occuparsi di questioni sociali con implicazioni politiche – è diretta da Kayibanda. Questo sa di dover affrontare gli ostacoli dell'amministrazione coloniale e della massa contadina, ancora legata alla monarchia* – tutsi ( soprattutto piccoli tutsi) vedono nella consultazione una messa in discussione di una dominazione che pensavano ormai incontestata *Viene nominato padre Perraudin – decisa svolta per il suo schierarsi a favore degli evolues hutu Kayiabanda diventa socio di alcune cooperative nelle zone del nord per 1 contrastare il potere economico tutsi 2 rendere più visibile il problema 1956 → Consiglio dei vicegovernatori generali per discutere la questione hutu-tutsi – porta ad un inasprimento dei rapporti tra il l'amministrazione e il mwami, che temeva di perdere i suoi privilegi → suffragio universale per riequilibrare i rapporti tra 1 tutsi fedeli alla monarchia, speravano nell'indipendenza del Rwanda da un'amministrazione che appoggiava la massa contadina 2 conto-elite hutu ed alcuni evolues tutsi, sostenuti dai missionari crescente tensione sociale 1957 Kayibanda e altri attivisti radicali firmano il Manifesto dei Bahutu – in risposta alla richiesta dei mwami di creare quattro ministeri accusa palesemente i tutsi di aver sottoposto la comunità hutu a una umiliazione e inferiorità socioeconomica contiene 16 richieste di riforme – non considerare più i tutsi appartenenti alla razza hamitica, quindi superiori – abolizione del lavoro forzato – la promozione degli hutu alle funzioni pubbliche, creazione di borse di studio ecc – si chiede però di mantenere la menzione etnica sulle carte d'identità per non impedire alla statistica di rendere conto della realtà dei fatti – la collaborazione dell'amministrazione coloniale – libertà d'espressione – utilizzo del termine razza ( adozione di un concetto di matrice europea ) - presenta un conflitto sociale come se fosse un problema razziale indigeno → non contro i belgi ma contro il “colonizzatore interno”, i tutsi con il manifesto l'elite si avvicina alla massa contadina i tutsi, due direzioni differenti: – conservatori – mwuami e uomini vicini alla corte – si impegnarono nella diffusione dei miti delle origini nei quali emergeva la superiorità tutsi – moderati – giovani evolues tutusi che simpatizzavano con le idee progressiste hutu e erano convinti che queste avrebbero liberato il paese dai colonizzatori mesi successivi alla pubblicazione del manifesto → nascita dei partiti politici. Quattro più importanti – MDR-PARMEHUTU, di Kayibanda, estremista, con vuole collaborare con i tutsi moderati, base nelle regioni del nord – APROSOMA, diventa ufficiale nel 1959, guidato da Gitera, conto i movimenti tutsi ma anche contro il MDR, base nella regione di Save (questi due nascono nelle zone delle colline nelle periferie del paese e giocano sulle divisioni regionale) – RADER, partito moderato tutsi, a tendenza liberale, aspira ad una monarchia costituzionale realizzando un fronte comune di Tutsi e Hutu progressisti – UNAR, partito estremista tutsi, con sede a Nyanza (ovviamente), aspirava a conservare la monarchia intorno a Karinga 1959 → muore Mutara e viene intronizzato dai notabili di corte, senza chiedere il consenso alle autorità belghe, Kigeri V un gruppo di giovani dell'UNAR attacca un leader hutu → scoppiano scontri molto violenti nei territori del nord. Molti tutsi furono cacciati, uccisi e le loro case date alle fiamme. Il mwami fa arrestare degli hutu - viene coinvolto anche il clero dopo l'intervento belga si contano 300 vittime, più di 2 000 abitazioni incendiate e un migliaio di persone incarcerate per lo più tutsi – vennero imputati solo molti leader tutsi 1960 → il governo coloniale decide di destituire gran parte dei capi tutsi e di sostituirli con capi hutu, che iniziarono ad organizzare una persecuzione violenta → primo esodo di decine di migliaia di tutsi le autorità belghe decidono di indire le elezioni municipali – i programmi politici pongono sempre più l'accento sulla componente razziale il PARMEHUTU risulta vincitore con il 70% dei voti → nomina di nuovi capi – oppressione dei tutsi → i tutsi monarchici costringono l'assemblea delle nazioni unite a intervenire chiedendo di indire un referendum → colpo di stato controllato dall'Amministrazione coloniale e da Kayibanda – 28 gennaio 1961 proclamazione della Repubblica – luglio 1962 il Rwanda è dichiarato indipendente KARINGA • periodo precoloniale – integrazione tra le diverse componenti sociali • periodo coloniale – perde il suo significato simbolico • tutsificazione anni 30 – manifestazione del potere tutsi quindi sottomissione della massa hutu • dibattito che precede l'indipendenza – è uno dei bersagli polemici da parte di leader hutu – documento “ La voce della massa dei piccoli uomini” chiedono la distruzione del tamburo – la chiesa invece attribuisce al tamburo il significato di emblema nazionale • mutara decide di sequestrare il tamburo e metterlo al sicuro e scompare • 1960 consiglio speciale decide la soppressione di karinga 6 Aprile 1994 → l'aero che trasportava il presidente rwandere e burundese viene abbattuto prima dell'atterraggio a Kigali → nelle ore successive le milizie hutu iniziano il massacro l'ondata di crudeltà collettiva è il frutto di un odio alimentato negli anni dalle manipolazioni politiche che hanno fatto dell'appartenenza etnica un criterio decisivo dal punto di vista dei massacratori con la rivoluzione e l'indipendenza la situazione si era ribaltata – la supremazia tutsi aveva lasciato il posto a quella hutu. Questa agiva come se i tutsi fossero un corpo estraneo nel paese → violente repressioni per ucciderli o costringerli ad abbandonare il paese 1963 → i tutsi rifugiati all'estero tentano di rientrare nel paese vengono perseguitati, più di 15 mila vittime → ulteriore esodo di rifugiati il presidente Kayibanda diventa il simbolo della sovranità hutu 5 luglio 1973 → il generale maggiore Habyarimana con un colpo di stato si impadronisce del potere – Ka. non aveva saputo gestire le tensioni in cui versava il Nord, dove si protestava violentemente contro la sua autorità → Ha. originario di quelle zone, approfitta dell'indebolimento dello stato per intervenire a favore dei contadini Bakinga. Questo si impegnava a garantire la sicurezza dei tutsi fine 1990 → Front patriotique rwandais FPR composto dai tutsi esiliati, lancia un'offensiva che si trasforma in un'azione di guerra. Gli hutu estremisti credevano che i tutsi esiliati e quelli ancora in Rwanda si sarebbero uniti → creano un organizzazione in grado di uccidere su larga scala; iniziano i massacri localizzati genocidio – pratica collettiva della crudeltà estrema – estetica della violenza, lo scopo della violenza non è uccidere ma dimostrare la crudeltà stessa prima di uccidere occorre tagliare =gutema i legami che gli altri hanno con il mondo definizione di genocidio adottata dall'ONU nel 44 : una serie di atti commessi con l'intenzione di distruggere, interamente o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale e religioso in quanto tale La moderna definizione di genocidio comprende l'annientamento deliberato di qualunque gruppo, compresi quelli su base politica e sociale crudeltà e gratuità della morte CONCLUSIONI “Note sull'aspetto sociale del problema razziale indigeno in Rwanda” riportato su Kangura – anche detti I dieci comandamenti hutu → evidenzia dei temi, come l'insegnamento o l'accesso agli incarici pubblici, che erano gli stessi che durante tutto il periodo coloniale avevano visto gli hutu subalterni → i rapporti hutu-tutsi vengono riproposti ribaltati, dopo la rivoluzione del 1959 → gli hutu proponevano la loro legittimità attraverso la “logica della vittima” secondo cui il loro gruppo maltrattato nel passato, avrebbe una linea di credito inesauribile.
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