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HYBRID TIMES, HYBRID PEOPLE, Dispense di Antropologia

Le pratiche agricole nel Bijapur, in India, e come queste siano influenzate dalla religione, dalla comunità e dalla parentela. Gli agricoltori si definiscono 'persone ibride' a causa dell'impatto dell'agricoltura moderna sulla loro identità. Il documento esplora il rapporto tra pratiche tradizionali e agricoltura moderna, e come le nuove pratiche abbiano creato nuove forme simboliche. Viene descritta l'appropriazione della natura in modo culturale attraverso tre precetti strutturali: qualità della terra, adeguatezza e abbondanza conferita.

Tipologia: Dispense

2021/2022

In vendita dal 22/09/2022

luketch
luketch 🇮🇹

4.5

(66)

37 documenti

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Scarica HYBRID TIMES, HYBRID PEOPLE e più Dispense in PDF di Antropologia solo su Docsity! HYBRID TIMES, HYBRID PEOPLE: CULTURE AND AGRICULTURE IN SOUTH INDIA A. R. Vasavi L’antropologa indaga le pratiche agricole nel BIJAPUR dove uomini, terra e semi sono considerati legati tra loro. Gli agricoltori si riferiscono al presente come TEMPI IBRIDI e a loro stessi come PERSONE IBRIDE, vulnerabili e deboli, a causa dell’impatto dell’agricoltura moderna, che ha destabilizzato la loro identità. La religione, la comunità e la parentela influenzano le attività agricole e le relazioni sociali; ecologia e organizzazione sociale sono centrali nei discorsi locali; CHE RAPPORTO SI INSTAURA TRA PRATICHE TRADIZIONALI E AGRICOLTURA MODERNA? Le nuove pratiche hanno creato nuove forme simboliche portando le persone a fare i conti con la situazione difficile della cultura, ciò che CLIFFORD ha definito PREDICAMENT CULTURE; l’agricoltura moderna ha creato disordine. I commenti degli agricoltori sono STRUTTURE DEL SENTIRE (STRUCTURES OF FEELING), espressioni di ideologie ed esperienze incarnate; vi è un’oscillazione tra omogeneizzazione e emergenza, tra perdita e innovazione. BIJAPUR Ogni 4 anni si verificano periodi di siccità; scarsità di cibo ed epidemie sono endemiche nella regione; la maggior parte dei proprietari terrieri proviene dalla casta dominante (LINGAYAT); coltivatori e proprietari medi provengono dalla casta KURUBA (pastori) e KUMBARA (vasai). Le caste più numerose sono gli HOLEYA (intoccabili), MADHA (lavoratori della pelle) e VODDA (tagliatori di pietre); a loro il governo ha concesso terreni meno fertili e più estesi. Agricoltori e pastori utilizzano risorse diverse in periodi dell’anno diversi. Gli agricoltori allineano i loro lavori ai cicli climatici e al tempo propizio; vi sono riti propiziatori e tecniche di irrigazione della terra; MUYE indica uno scambio di lavoro e lo stesso termine si usa per il dono; il terreno pianeggiante è MADI, usato per indicare gli oggetti di buon auspicio. Vi è un’APPROPRIAZIONE DELLA NATURA in modo culturale attraverso tre precetti strutturali: QUALITÀ DELLA TERRA (BHUMI-GUNA), ADEGUATEZZA (HADA) E ABBONDANZA CONFERITA (HULIGE). QUALITÀ DELLA TERRA (BHUMI-GUNA) L’universo e tutti gli esseri viventi sono classificati nei 3 GUNA; BHUMI significa terra e vi sono tre tipi di terreno: YERE (terreno alluvionale nero), MADDI (terreno secco e sabbioso), THOTA (terreno irriguo o giardino), L’YERE si trova lungo le sponde del fiume, è ricco di umidità, è la terra che coltiva se stessa; si usa di inverno per coltivare la jolla (miglio). Il MADDI è completamente dipendente dalla pioggia, è una miscela di terra rossa, nera e bianca e contiene le acque sotterranee; si coltiva a legumi, miglio e noci tra giugno e settembre. THOTA sono le terre coltivate a canna da zucchero, curcuma, verdura, uva e melograni, con l’ausilio di pozzi o tubazioni, sono tutte coltivate dalla casta Lingayat; si fanno coltivazioni anche ad uso commerciale e sono state soggette alle tecniche moderne. I proprietari maggiori coltivano loro stessi o danno le terre in affitto; nel Maddi gli affitti sono più bassi essendoci meno resa; la manodopera extra è pagata in natura e si lavora fino al tramonto. Si pensa che le qualità della terra vengano trasferite alle persone; i prodotti provenienti da semi locali che non vengono irrigati sono considerati più gustosi; scelta del cibo e forza sono correlate; il miglio e il sorgo fanno diventare forti; il riso indebolisce. Le colture acquisiscono qualità dal suolo e le trasferiscono alle persone attraverso il consumo; tale concezione è correlata al SOSTANZIALISMO che considera la vita come assimilatrice di qualità delle sostanze; il sostanzialismo si oppone al dualismo occidentale e considera le sostanze e tutte le persone imbevute di proprietà relazionali; attori e contesti sono saldamente legati tra loro. Naturale, culturale e soprannaturale si riflettono l’uno sull’altro. ADEGUATEZZA (HADA) Il guna è la struttura che permette di associare alle persone le qualità del terreno; HADA invece esprime lo stato dei campi e valuta quando essi sono giusti per essere coltivati. È un indicatore di sequenze agricole che i lavoratori devono imparare; anche nella medicina ayurvedica il paziente è messo in relazione con la stagione e con la malattia. Tutto ciò che devia dal percorso previsto (comprese le azioni umane) si chiama HADAGHEDAKA (appropriatezza rovinata); anche le piogge devono essere del tipo adeguato; i campi diventano hada in tempi diversi l’uno dall’altro; ciò si differenzia dall’uniformità dell’agricoltura moderna che non tiene conto delle variazioni. ABBONDANZA (HULIGE) Il concetto di ABBONDANZA dei raccolti viene espresso dai RITI PROPIZIATORI; i riti semestrali sono riti di fertilità ed enfatizzano la produzione; LAKSMI è la dea della prosperità e viene rappresentata da una pietra decorata di rosso posta al centro del campo a cui si offre cibo; si pongono cibi anche ai lati del campo e si pronunciano le parole “Aumentare! Aumentare!”; questo rituale ha una forte importanza sociale; HULIGE significa prosperare, arricchirsi; HULIGYA è una divinità maschile complementare a Laksmi; viene rappresentato nell’aia da un pezzo di sterco di vacca sormontato da un rametto; gli incantesimi per la produzione coinvolgono un ampio
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