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I DIRITTI UMANI TESINA TERZA MEDIA, Tesine di Maturità di Italiano

Tesina di terza media sui Diritti Umani

Tipologia: Tesine di Maturità

2019/2020

Caricato il 03/03/2022

nadja1974
nadja1974 🇮🇹

4.3

(9)

3 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica I DIRITTI UMANI TESINA TERZA MEDIA e più Tesine di Maturità in PDF di Italiano solo su Docsity! Indice Introduzione 1 Storia: la Shoah 2 Italiano: Primo Levi, “Se questo è un uomo” 5 Arte: Pablo Picasso, la Guernica 7 Scienze: Mendel e la genetica 9 Inglese: Nelson Mandela 11 Francese: le racisme 12 Geografia: lo sfruttamento minorile in Cina 13 Musica: Giacomo Puccini, la Turandot 15 Tecnologia: i mezzi di comunicazione di massa 17 Educazione fisica: il baskin 19 1 I DIRITTI UMANI ________ Introduzione È difficile trovare un periodo nella storia dell'umanità dove la questione dei diritti umani ha avuto così grande rilevanza in teoria e in pratica come quello che si è sviluppato nel corso della prima metà del Novecento. La storia dei diritti umani si confonde con la storia dell'uomo. Riflette le diverse tappe che sono state segnate dall'evoluzione del pensiero in generale e dalla prassi. Gli stessi pensieri religiosi, filosofici e politici che analizzano e spiegano la trama del modo di vivere in società, fondano anch' essi i diritti dell'uomo. I crimini contro l'umanità e l'ineguaglianza che il mondo intero ha conosciuto in un passato recente e che per certi aspetti sono ancora una crudele realtà, hanno fortificato la determinazione degli uomini e delle donne di impegnarsi nella lotta in favore dei diritti della persona umana. Per il mio percorso ho scelto come argomento centrale i diritti umani. Questa scelta è dovuta dal fatto che, essendo un giovane che vive a contatto con altri giovani, mi sono reso conto che molto spesso i principi fondamentali dei diritti umani vengono trascurati proprio da noi stessi che più di altri dovremmo farli nostri per crescere in maniera sana e responsabile, per non ripetere gli stessi errori del passato e per mantenere viva la memoria di coloro che sono morti. 2 ____________ Italiano: Primo Levi, “Se questo è un uomo” Primo Levi nacque a Torino nel 1919 da una famiglia ebrea; dopo gli studi liceali frequentò la facoltà di chimica, laureandosi nel 1941. Nel settembre del 1943 abbandonò l'impiego di chimico per partecipare alla Resistenza armata in Val d'Aosta. Esperienza centrale nella sua vita è il lager di Buna-Monowitz ad Auschwitz, dove venne deportato nel febbraio del 1944. Dopo circa un anno, all'inizio del 1945, fu liberato. Nel 1947 si sposò e iniziò a lavorare in un'industria di vernici. Da questo momento l'attività di chimico ha convissuto con quella di scrittore e di intellettuale-testimone di un'esperienza atroce per l'intera umanità. E' morto suicida a Torino nel 1987. Dall'esperienza della prigionia nasce “Se questo è un uomo” che racconta gli undici mesi di prigionia trascorsi dall'autore nel campo di lavoro e di sterminio di Buna-Monowitz. L'autore racconta per episodi la sua esperienza, senza seguire sempre l'ordine cronologico dei fatti. Dalle pagine emergono soprattutto la condizione disumana in cui si trovano i deportati, la perdita d'identità e di qualsiasi regola. La forza dell'opera è accentuata dal modo in cui l'autore racconta l'esperienza vissuta, senza mostrare odio nei confronti dei nazisti, ma cercando di far emergere con precisione le motivazioni profonde dei comportamenti di tutti. Il romanzo successivo è “La tregua”, che racconta il difficile rientro da Auschwitz. Il libro narra la storia dell’autore, ebreo e partigiano, che viene catturato dai fascisti il 13 dicembre 1943 e portato nel campo di internamento di Fossoli (Modena), dove gli viene annunciato che sarà deportato con gli altri ebrei verso una destinazione ignota. Partono su un treno e affrontano uno scomodo viaggio di 15 giorni. Arrivati alla stazione di destinazione i deportati vengono divisi in due gruppi: quelli validi per lavorare e quelli non validi per lavorare. Si lascia intendere che questi ultimi verranno subito uccisi. Gli altri vengono portati nel campo di concentramento di Auschwitz, dove leggono sopra al cancello d’entrata le parole: Arbeit macht frei (Il lavoro rende liberi). 5 Nel campo i deportati vengono rasati, lavati, gli viene fatta indossare la divisa a righe dei prigionieri e gli viene tatuato il numero, avviando il processo di spersonalizzazione. Gli viene detto che si trovano in un campo di lavoro. Il narratore ha la sensazione che tutto sia fatto allo scopo di burlarsi di loro e che il loro destino sia segnato fin dall’inizio. L’ultimo capitolo narra il ricovero di Levi colpito della scarlattina, che lo salva dall’uccisione di massa dei prigionieri messa in atto dai tedeschi quando si vedono ormai accerchiati dalle truppe russe. La storia termina con la fuga dei tedeschi e l’arrivo delle truppe russe, che liberano i prigionieri. Il racconto dell'esperienza vissuta deve servire, secondo Levi, a non far dimenticare la tragedia della Shoah, per evitare che si possa ripetere, come dice nella poesia Shemà, che precede “Se questo è un uomo”, ricordare è un dovere di tutti. “Meditate che questo è stato: vi raccomando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore” 6 ______ Arte: Pablo Picasso, “La Guernica” Pablo Picasso nacque a Malaga il 25 ottobre. è stato un pittore e scultore spagnolo di fama mondiale, considerato uno dei protagonisti assoluti della pittura del XX secolo. Snodo cruciale tra la tradizione ottocentesca e l'arte contemporanea, Picasso è stato un artista innovatore e poliedrico, che ha lasciato un segno indelebile nella storia dell'arte mondiale per esser stato il fondatore, insieme a Georges Braque, del cubismo. Dopo aver trascorso una gioventù burrascosa, ben espressa nei quadri dei cosiddetti periodi blu e rosa, a partire dagli anni venti del Novecento conobbe una rapidissima fama; tra le sue opere universalmente conosciute vi sono Les demoiselles d'Avignon (1907) e Guernica (1937). Prima della realizzazione di Guernica, Picasso fu invitato dal governo spagnolo a progettare un dipinto che rappresentasse la Spagna all’Esposizione Universale di Parigi del 1937. La triste coincidenza dell’episodio della cittadina spagnola spinse Picasso a sfruttare una vetrina 7 Seconda legge di Mendel Mendel continuò i sui esperimenti sulle piantine e fece incrociare tra di loro le piantine della prima generazione e notò che nella seconda generazione si manifestava di nuovo il carattere recessivo. I tre quarti delle piantine presentavano il carattere dominante e un quarto delle piantine ripresentavano il carattere recessivo. Da qui la seconda legge di Mendel, o legge della disgiunzione dei caratteri: Nella seconda generazione riappare il carattere recessivo e i due caratteri si manifestano con un rapporto 3: 1 Terza legge di mendel  Mendel proseguì con i suoi esperimenti incrociando piante che differivano per due diversi caratteri. Incrociò piselli con i semi gialli e lisci con piselli con i semi verdi e rugosi. Nella prima generazione vennero tutti piselli con i semi gialli e lisci (il carattere dominante) nella seconda generazione gli altri caratteri si manifestarono nuovamente. Su 16 piantine: - 9 gialle e lisce - 3 gialle e rugose - 3 verdi e lisce - 1 verde e rugosa Mendel dedusse che tutti i caratteri si trasmettono in maniera indipendente combinandosi in tutti i modi possibili, anche in modo diverso da quello dei genitori. _________ Inglese: Nelson Mandela Nelson Mandela was born in 1918. His real name was Rolihlahla, but when he went to school his teachers 10 called him Nelson. He enjoyed boxing and running and he was intelligent. He studied hard and became a lawyer. In South Africa at that time, black people were considered inferior and were often poor. In 1948, the South African government, which had only white members, reinforced apartheid. This meant that blacks and whites had to live in different areas, they couldn't marry, sit together in a restaurant or on bus, study in the same school or play in the same sports team. Inspired by Gandhi, Mandela started a peaceful protest, but he was arrested. In 1964, he was sent to a terrible prison on Robben Island. He spent 18 years there and only two visitors could visit him every year. An international campaign to free Mandela began. Countries boycotted South Africa: they stopped trade and they refused to send sports teams or entertainers there. Finally in 1990, South Africa got a new President called F.W. De Klerk. He freed Mandela after 28 years in prison. The two men worked together to create a multiracial democracy for South Africa, and in 1993, they won the Nobel Peace Prize for their work. In 1994, black people in South Africa voted for the first time. Mandela became South Africa's first black President. And was recognized as a great leader. He was an inspiration to millions of people for his courage and wisdom. He wrote a book called “Long Walk to Freedom” and did a lot of work to help poor and sick people. When he died on 5 th December 2013, the whole world realized it had lost a very great man. _______ Francese: le racism Les racistes sont définis comme ceux qui croient que les caractéristiques innées, héritées biologiquement, déterminent le comportement humain. La doctrine raciste affirme que l'identité ethnique et nationale d'un peuple est définie par le « sang ». Du point de vue du racisme, la valeur 11 d'un être humain n'est pas déterminée par son individualité, mais par son appartenance à une « collectivité nationale et ethnique ». De nombreux intellectuels, dont plusieurs scientifiques, ont apporté un soutien pseudo-scientifique à la pensée raciste. Les théoriciens racistes du XIXe siècle, comme Chamberlain, ont exercé une forte influence sur la génération à laquelle appartenait Adolf Hitler. Le racisme, y compris l'antisémitisme (préjugés ou haine contre les juifs, basés sur de fausses théories biologiques) a toujours fait partie intégrante du national-socialisme allemand (nazisme). Les nazis considéraient l'histoire de l'homme comme l'histoire de la lutte à motivation biologique entre des peuples de races différentes. En 1931, les SS (la garde d'élite de l'État nazi) ont créé le Bureau de la race et des établissements humains, afin de mener des « recherches » sur la race et de déterminer l'aptitude d'un certain nombre de femmes à devenir épouses. De membres de la SS. Après leur arrivée au pouvoir, les nazis ont adopté les lois de Nuremberg en 1935, qui ont ratifié une fausse définition biologique du fait d'être juif. Le racisme nazi considérait les malades physiques et mentaux comme une tache sur la constitution génétique de la soi-disant race supérieure et, s'ils avaient des enfants, comme une menace pour la pureté de la race aryenne. En 1939, des médecins allemands ont commencé à éliminer les personnes handicapées hébergées dans diverses institutions en Allemagne, dans le cadre d'une opération appelée par euphémisme "Euthanasie". Selon les théories raciales nazies, les Allemands et les autres peuples d'Europe du Nord appartenaient à une race supérieure, les « aryens ». Pendant la Seconde Guerre mondiale, les médecins nazis ont mené de nombreuses expériences pour identifier « scientifiquement » les caractéristiques physiques capables de démontrer, d'une part, la supériorité aryenne et, d'autre part, l'infériorité des autres populations. Malgré le nombre élevé de morts parmi les prisonniers non aryens causés par ces expériences, les nazis n'ont pu trouver aucune preuve pour soutenir les théories d'une différence biologique entre les différentes races de l'humanité. Pendant la Seconde Guerre mondiale également, les dirigeants nazis ont mené ce qu'ils ont appelé le « nettoyage ethnique » dans les territoires occupés de Pologne et de l'Union soviétique en Europe de l'Est. Cette action comprenait le meurtre et l'anéantissement des soi-disant « races ennemies », ainsi que le génocide des juifs européens et la destruction de la classe dirigeante des pays slaves. Le principal produit du racisme national-socialiste était le meurtre de masse, à des niveaux jamais vus dans l'histoire. ______ Geografia: lo sfruttamento minorile in Cina 12 sviluppò con successo il suo lavoro in una direzione personale, includendo alcuni temi propri del Verismo musicale, un certo gusto per l'esotismo e studiando l'opera di Richard Wagner. Ricevette la formazione musicale presso il conservatorio di Milano. Le opere più famose di Puccini, considerate di repertorio per i maggiori teatri del mondo, sono La bohème (1896), Tosca (1900), Madama Butterfly (1903) e Turandot (1926). Quest'ultima lasciata incompiuta a causa della morte del suo autore, avvenuta il 29 novembre 1924, è stata completata da Franco Alfano, nel periodo che va dal 1925 al 1926. E’ il 25 Aprile 1926 quando al Teatro della Scala di Milano va in scena la prima rappresentazione assoluta della Turandot. Il direttore Arturo Toscanini, dopo aver pronunciato gli ultimi versi scritti da Giacomo Puccini, si ferma e avvisa il pubblico che l’opera termina lì dove il Maestro si era fermato prima di morire. La sera dopo, però, la rappresentazione viene eseguita per intero con il finale elaborato dal compositore Franco Alfano. A proposito del finale, c’è chi ipotizza che Puccini l’abbia evitato non per incapacità dovuta all’incalzare della malattia, ma perché non riusciva ad interpretare la trasformazione della principessa Turandot che, da donna fredda e senza slanci, diventa infuocata e passionale a causa dell’amore che la pervade. L’opera lirica è formata da tre atti e cinque quadri. Il soggetto di “Turandot” è ripreso da una fiaba teatrale del drammaturgo veneziano Carlo Gozzi. A Pechino, al tempo delle favole, vive Turandot, bellissima principessa dal cuore di ghiaccio. Molti principi chiedono la sua mano, ma la principessa sottopone tutti ad una terribile prova: se non risolvono tre enigmi difficilissimi, il boia taglia loro la testa. Il principe Calaf, figlio del re dei Tartari, a Pechino incontra casualmente suo padre Timur, arrivato lì dopo un lungo esilio; con lui c’è anche la fedele schiava Liù. Il principe, per non correre rischi, raccomanda loro di tenere segreta la sua identità. Calaf rimane talmente affascinato da Turandot da voler tentare a sua volta la prova degli enigmi. Il giorno seguente Calaf riesce a risolvere tutti gli enigmi di Turandot. Non vuole tuttavia sposarla contro la sua volontà, perciò le offre una scappatoia: se lei riuscirà a indovinare il suo nome prima dell’alba, potrà condannarlo a morte. 15 Tra le arie più celebri dell’opera ricordiamo il “Nessun dorma “, una romanza (basata sull’alternanza tra strofa e ritornello) intonata dal personaggio (tenore) di Calaf all’inizio dell’atto III. A Pechino è notte: in totale solitudine il Principe ignoto attende l’arrivo del nuovo giorno, quando finalmente avrà la possibilità di conquistare l’amore di Turandot, la principessa di ghiaccio (Tramontate stelle, all’alba vincerò). Turandot quella notte ordina che nessuna dorma a Pechino: le sue guardie bussano di porta in porta per farsi dire il nome del principe straniero. Alla fine trovano Timur e Liù, e li conducono di fronte a Turandot; Liù canta il suo amore segreto per il principe e poi, per paura di lasciarsi sfuggire il suo nome sotto tortura, si uccide con una spada. Mentre tutti piangono la sua morte, Calaf, rimasto solo con Turandot, la affronta con fermezza, finché con un bacio non riesce finalmente a sciogliere il suo cuore di ghiaccio. Ormai è l’alba del nuovo giorno quando Calaf le rivela il suo nome, mettendo la sua vita nelle sue mani. Davanti all’imperatore suo padre e alla folla esultante, Turandot dichiara che il nome dello straniero è ‘Amore’, e lo abbraccia. ________ Tecnologia: i mezzi di comunicazione di massa Nell'uso comune per comunicazioni di massa s'intende la trasmissione di messaggi attraverso la televisione, il cinema, la radio, i giornali, i libri e la rete Internet. Questi supporti sono chiamati 16 mezzi di comunicazione di massa o mass media (espressione composta del termine inglese mass "massa" e di quello latino media, plurale di medium "mezzo, strumento" di comunicazione). Oggi le comunicazioni raggiungono immediatamente un grandissimo numero di persone in luoghi diversi grazie ad antenne, satelliti e cavi Le comunicazioni di massa, a differenza di altre modalità di comunicazione, sono pubbliche, rapide e transitorie. Sono pubbliche perché i messaggi non sono indirizzati a qualcuno in particolare, ma si rivolgono a tutti; sono rapide perché devono raggiungere molta gente in tempi brevi; sono transitorie perché destinate all'immediato consumo. L'obiettivo da raggiungere è la massa, composta di individui che sono invece fisicamente lontani e accomunati soltanto dal fatto casuale di prestare attenzione allo stesso messaggio contemporaneamente. La massa, quindi, è un pubblico vasto, certamente in senso numerico ma soprattutto nel senso che il comunicatore non può interagire personalmente con i suoi interlocutori. Inoltre è un pubblico eterogeneo, costituito da gruppi diversi per condizione sociale, età, sesso, istruzione, etnia, religione, ambiente. In realtà, il primo mezzo di comunicazione di massa è stato il libro, poi nell'ordine sono apparsi i giornali, i film, la radio, la registrazione del suono, la televisione e, più recentemente, i mezzi di comunicazione telematici connessi con il computer. Intorno alla metà dell'Ottocento nel mondo della comunicazione si verificò una nuova rivoluzione: si passò dalla cultura tipografica alla cultura dei media elettrici e successivamente elettronici. Il cinema è la grande novità di fine Ottocento, mentre le prime trasmissioni radiofoniche (radio) furono realizzate nel 1920 a Pittsburgh negli Stati Uniti. In Italia programmi di radiodiffusione ebbero inizio nel 1924 con un successo trionfale Dopo le prime trasmissioni televisive (televisione) sperimentali effettuate a partire dal 1926, lo sviluppo delle reti in Europa si ebbe dopo la Seconda guerra mondiale e in Italia dal 1953. I mezzi di comunicazione di massa svolgono varie funzioni, che possono essere così enumerate:  informazione: i media forniscono notizie su fatti e situazioni che si verificano nella società, nel mondo della cultura e delle scienze, della politica e della vita quotidiana, e così via;  competenza: i media offrono commenti, critiche e interpretazioni su fatti ed eventi, contribuendo alla crescita personale di ciascun individuo, ma anche all'ordine/disordine della società e allo sviluppo del consenso/dissenso e dell'integrazione;  intrattenimento: i media forniscono divertimento e svago, offrendo spettacoli che contribuiscono a ridurre tensione e stress;  mobilitazione: i media possono essere utili anche come strumenti di mobilitazione verso obiettivi politici, economici, religiosi o sociali. 17
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