Scarica I DOLORI DEL GIOVANE WERTHER: ANALISI e più Appunti in PDF di Lingue e letterature classiche solo su Docsity! RECENSIONE “I DOLORI DEL GIOVANE WERTHER” “I dolori del giovane Werther” è un romanzo epistolare di Johann Wolfgang Goethe, scritto nel 1774. Goethe è uno scrittore, poeta e drammaturgo tedesco vissuto tra il 1749 ed il 1832. Per scrivere questo romanzo, il poeta s’ispira ad un’esperienza amorosa vissuta in persona tre anni prima. Nell’estate del 1771, infatti, l’allora ventiduenne praticante presso il tribunale di Wetzlar s’innamora, durante un ballo, di Charlotte Buff, già fidanzata con il segretario dell’ambasciata dello Hannover. Questa storia di emozioni represse e baci furtivi finisce quando Goethe capisce l’impossibilità di questo amore. Più complessa è la storia tra i personaggi del romanzo. Werther scrive al caro amico Guglielmo, raccontandogli le vicissitudini della sua avventura amorosa a Wahlheim. Appena arrivato al paese, il giovane conosce Carlotta, e se ne innamora. La ragazza è già fidanzata con Alberto, che al momento si trova fuori città. Al ritorno del funzionario, Werther si rende conto dell’impossibilità di coronare questo suo amore ma stringe comunque amicizia con Alberto, nonostante la loro differenza caratteriale: Werther è irrazionale e sognatore, Alberto invece è un uomo pragmatico e con minore apertura mentale. Carlotta e Werther instaurano un rapporto di profonda amicizia fondata su discussioni filosofiche, libri, musica, passeggiate e l’amore per i fratelli minori di lei. Werther poi sprofonda nello sconforto e, sotto consiglio di Guglielmo, si reca in città per allontanarsi dalla delusione amorosa, ma a causa delle ipocrisie e dell'indifferenza tipiche dell'alta società con la quale ha a che fare, sceglie quindi d'interrompere tale percorso e torna al villaggio. Werther, tuttavia, non riesce a liberarsi dall'ossessione per Carlotta, tanto da baciarla contro la sua volontà, durante il loro ultimo incontro prima di Natale, in occasione dell'assenza di Alberto. Il giovane tormentato, dopo aver ultimato i propri impegni, aver fatto un'ultima volta visita ai fratellini di Carlotta e aver percorso l'ultima passeggiata in campagna, si ritira nella propria abitazione, dove congeda il proprio servo e finisce di scrivere la lettera d'addio a Carlotta. A mezzanotte in punto, Werther si spara alla tempia con le pistole prestategli da Alberto. I periodi del romanzo sono abbastanza brevi e semplici, favorendo quindi una lettura scorrevole. Il linguaggio utilizzato, risalendo al 18esimo secolo, risulta, a volte, un può complesso. Nel libro prevalgono le descrizioni di fatti avvenuti, che il protagonista racconta all’amico nelle sue lettere. Nonostante la leggera complessità, il libro mi è piaciuto molto perché affronta temi profondi e filosofici che sono applicabili sia al 18esimo secolo, che ai nostri giorni. Uno dei miei passaggi preferiti si trova nella lettera del 19 Giugno, dove Werther scrive, riferendosi a Carlotta: “allora la lasciai chiedendole il permesso di rivederla lo stesso giorno; essa permise; e io son venuto; e da quel tempo il sole e la luna e le stelle possono girare a lor piacimento, ch’io non m’accorgo più se è giorno o notte, e tutto l’universo si perde intorno a me”. In conclusione consiglio questo libro perché aiuta a riflettere su argomenti come l’amore, la felicità, i vizi, l’amicizia, la sofferenza e il suicidio.
