Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

I fattori di push e pull nel mercato turistico dei Millennials, Tesine universitarie di Sociologia del Turismo

Tesina universitaria per il corso di Genere, Generazioni e Turismo svolta con il fine di investigare quali siano i fattori che spingono i soggetti appartenenti alla generazione "Millennials" a viaggiare e come le caratteristiche di questa generazione influenzino le loro scelte di viaggio. Presente inoltre un'intervista qualitativa su campione non probabilistico per indagare direttamente tramite un questionario, posto nell'appendice di questo testo, le preferenze dei soggetti interessati.

Tipologia: Tesine universitarie

2020/2021

In vendita dal 01/04/2021

ChristianRedaelli
ChristianRedaelli 🇮🇹

5

(1)

6 documenti

1 / 22

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica I fattori di push e pull nel mercato turistico dei Millennials e più Tesine universitarie in PDF di Sociologia del Turismo solo su Docsity! 1 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO - BICOCCA Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale Laurea Triennale in Scienze del Turismo e Comunità Locale Corso di Genere, Generazioni e Turismo I FATTORI DI PUSH E PULL NEL MERCATO TURISTICO DEI MILLENNIALS Garnieri Ambrogio 841734 Morandi Francesco 840693 Redaelli Christian 840895 Anno Accademico 2020-2021 2 ABSTRACT The purpose of this work is to investigate the motivations that push Millennials to travel and the consequences that their needs have on the organization of destinations. To do this, the work initially introduces the generation with its characteristics, learned through the study of the relevant literature and is then enriched by a qualitative research work carried out on a non-probabilistic sample made up of three Early millenials and three Late Millennials. The research work did not allow generalizations on the entire generation, but nevertheless provided interesting insights to confirm the theories analyzed. Between the two categories taken into consideration, some similar and other different data emerged, confirming the fact that although belonging to the same generation, there are different facets due to the difference in age. 5 1. REVISIONE DELLA LETTERATURA 1.1. Chi sono i Millennials? I Millenials vengono considerati come “i ragazzi che non avevano ancora raggiunto la maggiore età nel XXI secolo”. Il libro li definisce come una generazione differente dalla generazione Y, anche se le metodologie comuni li raggruppano in un’unica specifica generazione. (Staffieri, 2016) Abbiamo a che fare con i figli della rivoluzione digitale, i cosiddetti “padroni della tecnologia”. Si tratta della generazione più numerosa della storia, i nati fra gli anni Ottanta ed il duemila, la cui fascia di età considerata va dai 20 ai 40 anni. (Mani et al., 2020) La digitalizzazione sta trasformando notevolmente il turismo, consentendo ai consumatori di viaggiare in numero senza precedenti e offrendo alle imprese turistiche un accesso immediato ai mercati globali. Si stima che entro il 2040 i Millennials e le generazioni che seguono rappresenteranno la maggior parte dei turisti. (OECD, 2020) Il viaggio all’estero per loro consiste in una vera e propria integrazione “fisica” (CENSIS, 2015), un forte desiderio di arricchire la loro vita attraverso i viaggi; prediligono soprattutto le esperienze, scoperte di nuove realtà o anche semplicemente il viaggio per assistere ad eventi emozionanti come feste e spettacoli. (Mani et al., 2020) In pratica, i flussi di giovani pendolari globali sono un formidabile fertilizzante delle realtà locali. La loro vocazione globale viene confermata dalla conoscenza delle principali lingue straniere, come l’inglese, lo spagnolo ed il francese. (CENSIS, 2015) Le famose tre C che vanno a descrivere la generazione da noi presa in considerazione, riguardano caratteristiche per le quali vengono definiti all’interno del settore turistico: Confident, Connected e Open to Change, fiduciosi, sempre connessi ed aperti al cambiamento. (Staffieri, 2016) Pendergast (2010) ha istituito un’ulteriore classificazione importante riguardo le principali peculiarità di questa generazione; valori che si basano sull’essere considerati “speciali” dai propri genitori poiché nati nel periodo delle famiglie poco numerose e dei figli pienamente desiderati; si tratta di una generazione in cui regna la sicurezza generata dalle buone disponibilità economiche nella propria gioventù ma dove è presente allo stesso tempo anche incertezza causata dagli eventi accaduti tra gli anni ’80 e ’90. Capaci di raggiungere i propri obiettivi dal punto di vista accademico e lavorativo con predisposizione alta al lavoro di squadra, sono spesso anche sotto pressione per l’abitudine ad avere scadenze e programmi da rispettare. (Kesterson, 2013) 6 La popolazione cinese definisce i Millennials come “The generation that eats the old” ossia “La generazione che sovrasta gli anziani”, termine per esprimere come questa generazione sfrutti e viva “sulle spalle” dei propri cari… mi si passi il termine. Il popolo giapponese invece tende a sottolineare le loro capacità organizzative, definendoli come “The people who are always doing two things at once”, “Persone che fanno sempre due cose nello stesso momento”. (KPMG, 2017) Come accennato in precedenza, gli eventi passati rappresentano un elemento fondamentale. È risaputo infatti come in tutte le generazioni, quest’ultimi siano degli effetti principali di caratteri e comportamenti di ogni singola generazione, dai giovani agli anziani. Ne sono un esempio importante per i Millennials eventi come la morte della principessa Diana, il processo di impeachment del presidente Clinton, il processo OJ Simpson ed anche la caduta del muro di Berlino. Tutti eventi che hanno lasciato impressioni significative sui membri della generazione. (Howe & Strauss, 1997) Ovviamente bisogna citare purtroppo anche l’avvenimento che tutti conosciamo come “l’era del terrorismo”, i Millennials sono infatti la prima generazione a nascere durante questo ‘fenomeno’ (Pendergast, 2010). L'attività terroristica più influente è stata fatta risalire agli attacchi al World Trade Center negli Stati Uniti dell'11 settembre 2001. (Pendergast, 2010) Quando si tratta di viaggiare, i Millennials gestiscono quasi in totale autonomia l’organizzazione e la pianificazione del viaggio, un programma ben congegnato che affronti in modo intelligente il costo complessivo del loro viaggio. Cercano voli low cost ed opzioni di alloggio convenienti ed economiche. Abbiamo appunto a che fare con una generazione molto attenta alle ‘uscite economiche’, che però non rinuncia alle spese durante il proprio soggiorno turistico: essi rappresentano infatti il 50% degli acquirenti totali dell’intero settore. (The Nielsen Company, 2017) Si tratta di un segmento in ascesa, con una crescita esponenziale soprattutto per quello che riguarderà il futuro, stime dimostrano come i Millennials rappresenteranno il 50% di tutti i viaggiatori entro il 2025. Ormai molte aziende si sono rese conto di dover ripensare i servizi che offrono al fine di poter soddisfare a pieno le esigenze di questo ‘speciale’ settore. (Horwath, 2015) 1.2. I Millennials e il Turismo Per capire quali siano le tipologie di turismo preferite dai Millennials e in che modo essi si rapportino al mondo del turismo, è fondamentale riprendere le caratteristiche principali di questa generazione. Come già precedentemente affermato, è una generazione completamente immersa nel 7 mondo digitale, che lo utilizza e sfrutta come strumento per conoscere, comunicare e relazionarsi. Inoltre sono fiduciosi nelle proprie possibilità e aperti al cambiamento, pronti a mettere in discussione i loro ideali per confrontarsi con altre realtà. Questo permette ai Millennials di guardare ai problemi globali cercando soluzione collettive e non da una prospettiva individualista (Ruspini, 2013). Avendo inoltre fatto esperienza delle crisi economiche e ambientali causate dalle generazioni che li hanno preceduti, i Millennials preferiscono prendere decisioni che siano sostenibili, responsabili e nel rispetto di ciò che li circonda (Corbisiero, Ruspini, 2018). In quest’ottica, il turismo svolge perciò un ruolo fondamentale nel raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. (UNWTO, 2019) Vari studi hanno evidenziato come i Millennials abbiano un approccio diverso nel decidere quali viaggi intraprendere rispetto alle generazioni che li hanno preceduti. Difatti, essi non vanno alla ricerca di una vacanza prettamente rilassante, come ad esempio una tipica villeggiatura al mare immersi nel relax, ma bensì sono continuamente alla ricerca di un’esperienza che gli permetta di sentirsi vivi. I Millennials esplorano le comunità con cui entrano in contatto, si relazionano e cercano di far nascere un dialogo che sia per loro costruttivo, che gli permetta di scoprire usanze, lingue nuove, cibi mai provati. (Mani et al., 2020) A differenza delle generazioni precedenti, che viaggiavano per motivi di lavoro o per occasioni eccezionali, come ad esempio l’annuale viaggio familiare, i Millennials hanno molte più possibilità e interesse a viaggiare ripetutamente. Infatti, all’interno di un anno, essi dichiarano di compiere da due a quattro viaggi verso paesi esteri e lontani dal luogo di residenza, andando così a rappresentare circa il 50% della clientela totale annuale. (The Nielsen Company, 2017) Essendo una generazione molto variegata, amano sia le brevi fughe dalla vita quotidiana di una o due notti massimo, sia i lunghi viaggi, anche della durata di un mese o due, per visitare e vivere pienamente le realtà che incontrano. (Mani et al., 2020) I Millennials sono una generazione globale, che vede i viaggi all’estero come una possibilità di integrazione e non di fuga dal proprio paese d’origine. A conferma della loro propensione alla globalizzazione vi è il dato sulla conoscenza delle lingue straniere: l’87% dei Millennials dichiara di conoscere almeno una lingua straniera, di contro al dato medio della popolazione, cioè meno del 59%. Più nello specifico, il 79,8% dei Millennials dichiara di conoscere l’inglese, a fronte del 45,3% del resto della popolazione, il 32,6% il francese, a fronte del 28,3% della popolazione, e il 16,7% lo spagnolo, a fronte del 6,3% della popolazione restante. (CENSIS, 2015) La conoscenza delle lingue straniere è uno dei fattori che li rende una generazione molto indipendente dal punto di 10 Subito al di sopra delle prime due categorie fondamentali, troviamo le necessità sociali, ossia quelle legate ai rapporti interpersonali di ciascun individuo. Nei gradini più alti troviamo infine i bisogni legati all’autostima e alla realizzazione dei propri obiettivi prima, e all’autorealizzazione poi. (Maslow, 1954) Questo studio è stato largamente approvato ed utilizzato anche in ambito turistico per capire come i bisogni dei viaggiatori, partendo da quelli essenziali fino ad arrivare a quelli più in alto nella piramide, influiscano sulle loro scelte finali. Passando invece al caso specifico dei Millennials, prendiamo come esempio, per cercare di approfondire maggiormente la questione teorica in merito ai fattori di push e pull, una ricerca effettuata nel 2013 (Kesterson) su un campione di 429 studenti, di età compresa tra i 18 ed i 33 anni, in merito al turismo culturale in Arkansas. Innanzitutto, i fattori di push, emersi dall’analisi preliminare svolta, sono stati suddivisi in quattro categorie principali: 1. legati all’aspetto culturale e dell’apprendimento, 2. visita a luoghi nuovi e caratteristici, 3. di carattere sociale, 4. relax/godimento della vacanza. Il primo aspetto analizzato è un importante segnale di quanto, anche per questa generazione, la spinta culturale sia uno dei motivi principali di viaggio. Sono inoltre spinti a visitare luoghi nuovi, in cui non sono mai stati, per entrare in contatto con la cultura locale ed in generale per fare nuove esperienze. Questi due aspetti collegano la generazione Y alle precedenti, poichè anche per le altre generazioni risultano essere i principali fattori di push per il particolare tipo di turismo preso in considerazione. Arrivando poi al terzo aspetto, quello sociale, è emerso dalla ricerca quanto, soprattutto per una generazione così fortemente digitalizzata e quindi molto propensa a vivere le proprie relazioni sociali per via virtuale, sia importante il contatto con la popolazione locale ed il conseguente scambio culturale. L’ultimo fattore preso in considerazione, ossia la ricerca del relax e del godimento in generale della vacanza, porta con sé la conferma di quanto teorizzato su questa generazione: i Millennials sono ritenuti molto propensi al relax per natura e questo carattere emerge anche quando decidono di compiere un viaggio. Figura 1 11 Dopo aver effettuato l’analisi dei risultati, la ricerca ha stabilito che, per quanto riguarda il tipo di turismo osservato, ossia quello culturale, i fattori predominanti nella scelta rimangono quelli delle prime due categorie. In merito agli altri due, è emerso come invece non siano decisivi per questo tipo di scelta turistica ma anzi, la scarsa associazione tra socializzazione, relax, divertimento e i luoghi di interesse culturale, portano i giovani Millennials a compiere scelte che ricadono su altri tipi di turismo. (Kesterson. 2013) 1.3.2. I Fattori che attirano i Millennials in una destinazione Passando invece ai fattori di pull, anche qui la letteratura in merito è molto ampia e diverse sono le teorie condivise tra più studi e ricerche. Di fondamentale importanza è capire come sia la destinazione stessa, con le sue caratteristiche, ad essere considerata il fattore principale di attrazione. (Loncaric et al, 2019) Un’analisi molto interessante in merito è stata fatta da Morgan e Xu (2009) che hanno cercato di esplorare le caratteristiche comuni di ciascun luogo, partendo dal prisma di Kapferer sull’identità di brand. (Figura 2) Sulla base quindi del modello teorizzato dal sociologo nel 1996, Morgan e Xu hanno utilizzato sei categorie differenti: attributi fisici della destinazione, immagine della destinazione, vantaggi offerti, significato che ha per ciascun viaggiatore, possibilità di socializzare ed infine scambio culturale offerto. I primi due caratteri sono chiaramente i primi ad essere percepiti, andando a costituire l’idea generale della destinazione nell’immaginazione del turista. (Morgan & Xu, 2009) Si passa poi ai fattori più “interni” alla destinazione, legati quindi ai vantaggi che un turista ricerca scegliendo un determinato luogo rispetto ad un altro e ai significati che egli attribuisce alla destinazione, formati dai ricordi e dai sentimenti scatenati dall’incontro con il luogo scelto. (Loncaric et al., 2019) Troviamo infine i due fattori legati alla parte sociale del viaggio, che portano quindi il turista a fondersi con la destinazione che sceglie di esplorare. (Morgan e Xu, 2009) È possibile in sostanza affermare che i fattori di pull siano più lampanti, poiché considerano una serie di aspetti visibili dall’esterno che possono permettere un più immediato confronto tra le destinazioni. (Guha, 2009) Figura 2 12 Riprendendo anche in questo caso la ricerca effettuata da Kesterson nel 2013, entriamo più nel dettaglio nel caso Millennials. Anche qui l’analisi ha portato alla segmentazione in quattro macro aree: 1. storica, 2. attività nella destinazione, 3. servizi e 4. altri aspetti della destinazione. Il primo aspetto mostra come per questo tipo di turismo, l’appetibilità storico-culturale della destinazione sia di fondamentale importanza per i Millennials nella loro scelta finale. Ciò ci ricollega a quanto emerso dai risultati dei fattori di push e ne è quindi una logica conseguenza. Le attività in loco poi, contribuiscono fortemente a questa scelta, avvantaggiando le destinazioni che, oltre al proprio patrimonio culturale, offrono una serie di attività adatte ai turisti della generazione Y, come ad esempio festival locali ed escursioni nella natura su tutte, che permettano quindi di esplorare a 360° sia ambiente che cultura locali. Per i servizi invece c’è da specificare che, adattati alle caratteristiche dei Millennials, non comprendono semplicemente i meri comfort fisici offerti dalla destinazione, ma includono invece al loro interno tutta una serie di fattori legati alla “godibilità” dell’esperienza. Ne fanno quindi parte: la sicurezza, il clima, la quantità di informazioni disponibili, gli standard igienici e di pulizia, ecc. Questo punto permette quindi di comprendere che, nonostante per definizione questa generazione sia considerata più avventurosa delle precedenti, la ricerca di determinati standard di vivibilità rimane sempre un punto centrale. L’ultimo punto, definito come “variety” nella ricerca di Kesterson, comprende tutti gli aspetti accessori della destinazione: souvenir, accoglienza da parte della destinazione e degli abitanti locali, attività specifiche per particolari categorie, ecc. Anche questo aspetto è risultato molto considerato dalla generazione Y nella scelta finale. Anche qui, concludendo, è possibile riportare quanto studiato da Kesterson. Come nel caso dei fattori di push, il primo fattore, quello legato alla dimensione storica, è il più influente nella scelta della destinazione, mentre gli altri tre risultano più scarsamente considerati. In particolare i servizi, poiché le destinazioni prese in considerazione da questa ricerca non presentano generalmente grosse lacune riguardanti gli aspetti facenti parte della categoria di riferimento. (Kesterson, 2013) Tutti i dati e le teorie illustrate finora fanno riferimento al periodo precedente allo scoppio della pandemia di Covid-19. Infatti, il virus ha causato un crollo senza precedenti della domanda turistica mondiale e, come riportato da uno degli studi condotti dal UNWTO, gli arrivi di turisti a livello internazionale nel periodo tra Gennaio e Ottobre 2020 sono diminuiti del 72% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo dato in numeri di turisti si traduce in 900 milioni di persone in meno rispetto al 2019, ma soprattutto significa una perdita di 935 miliardi di dollari di introiti 15 2.1.2. Illustrazione del campione utilizzato per la ricerca Partendo dal presupposto che il nostro lavoro prende in considerazione un campione non probabilistico, poiché non abbastanza ampio per poter effettuare generalizzazioni sugli aspetti analizzati, è illustrata di seguito la scelta dei soggetti per l’intervista. È stato scelto di prendere in considerazione sei soggetti, di cui tre di sesso maschile e tre di sesso femminile ed inoltre tre di loro facenti parte della categoria “Early” Millennials e gli altri tre dei cosiddetti “Late” Millennials. La distinzione è stata fatta in modo da poter meglio cogliere eventuali sfumature tra i diversi sessi e le diverse categorie, equamente divise nel numero. 2.1.3. Illustrazione della traccia d’intervista La traccia d’intervista proposta è stata pensata per andare ad indagare in modo più specifico alcuni aspetti legati alle motivazioni che spingono i Millennials a scegliere una destinazione e compiervi il proprio viaggio. Dopo una prima parte di breve introduzione all’intervista, in cui il soggetto interessato viene messo a proprio agio con alcune domande di “riscaldamento”, inizia il centro del lavoro vero e proprio, composto da 8 domande (alcune delle quali sono multiple) e suddivise in quattro aree: introduttive al viaggio, pre-partenza, post-partenza, percezioni sul Covid. L’intento delle prime tre domande è quello di indagare, in modo generale, quali sono le preferenze di viaggio dell’intervistato e le sue idee in merito alle proprie aree di “competenza” e di esperienza. Continua poi con una piccola indagine sugli aspetti che precedono la vacanza, per capire, anche in questo caso, cosa precede la scelta del turista da noi intervistato. Al contrario le due domande che seguono hanno invece l’obiettivo di cogliere le sensazioni e le abitudini nella fase che segue l’esperienza appena compiuta. Infine una piccola, doverosa, parentesi sul Covid al fine di captare le prime impressioni in merito al “nuovo” mondo dei viaggi, dopo gli effetti di questa pandemia. 2.1.4. Illustrazione del lavoro di analisi dei risultati ottenuti Ad interviste concluse, per effettuare il successivo lavoro di analisi dei risultati, è stato poi utile considerare le tre fasi proposte da Spencer et al, (2003) e Rubin (2005) e citate all’interno del manuale specifico per la ricerca qualitativa (Sala, Ruspini et al., 2010): la prima relativa al riordino del materiale acquisito, tramite la trascrizione e la codifica dello stesso; segue poi la fase di analisi descrittiva, per inquadrare in modo ancora superficiale i temi trattati nel corso delle interviste ed 16 infine la fase di analisi esplicativa, utile a stabilire associazioni e relazioni fra i diversi concetti e temi esplorati. 2.2. Le interviste Giungendo ora all’analisi vera e propria dei risultati ottenuti, andiamo ad osservare nello specifico cosa è emerso dalle risposte degli intervistati. In riferimento alla prima domanda è emerso che sia per Late che per Early Millennials il viaggio rappresenti un'occasione per staccare dalla quotidianità e dagli impegni lavorativi, allontanarsi dallo stress della vita di tutti i giorni. Un altro tratto comune che lega le risposte che ci hanno dato riguarda la possibilità di arricchirsi culturalmente intraprendendo un viaggio. La differenza che invece è emersa tra i Late ed Early Millennials è che nel secondo caso il viaggio può essere parte integrante dell’attività lavorativa. Indagando invece le diverse tipologie di turismo che i soggetti intervistati preferiscono, sono emersi dei dati variegati. Questo può essere dovuto alle preferenze di ciascuno degli intervistati e non dipendere dall’appartenenza alla generazione Millennials. Turismo balneare, montano, in luoghi di benessere e culturale nelle città sono state le preferenze espresse. Per quanto riguarda il grado di soddisfazione delle destinazioni scelte per il turismo di riferimento, gli intervistati Early Millennials non si ritengono soddisfatti a pieno a causa della mancanza di alcuni servizi nella destinazione e “l’inevitabile sovraffollamento, che certe volte può essere d’ostacolo.”, come affermato da uno degli intervistati. I Late Millennials d’altro canto si ritengono pienamente soddisfatti e giudicano le destinazioni che frequentano pronte e attrezzate per accoglierli. Sui criteri di scelta della destinazione abbiamo riscontrato che sia per Early che Late Millennials è importante un certo grado di flessibilità e organizzazione dei servizi e dei trasporti in loco. Non basta però solo questo ad accontentare i più giovani, che invece ricercano anche un palinsesto interessante, senza trascurare il rapporto qualità/prezzo. È con la quinta domanda che emerge la più grande differenza nella nostra indagine: la differenza d’età evidenzia la spaccatura nei canali utilizzati per l’organizzazione del viaggio. Infatti, gli Early Millennials intervistati affermano che spesso il passaparola con amici o parenti è ciò che influenza maggiormente le loro scelte. “Solitamente mi faccio ispirare dai consigli di amici che hanno già fatto vacanza in un determinato luogo”, afferma uno degli intervistati. Per quanto riguarda i più giovani invece, a conferma delle teorie citate nel capitolo introduttivo riguardo la loro dimestichezza con internet in quanto nativi digitali, i social network assumono un ruolo più centrale nei processi di ispirazione e scelta del viaggio. 17 Passando alla sesta domanda, abbiamo di nuovo ottenuto delle risposte simili da entrambe le categorie della stessa generazione: sia per una che per l’altra risulta importante ai fini del raggiungimento della soddisfazione che le aspettative create prima di partire vengano rispettate. L’unica sfumatura che differenzia i nostri intervistati più giovani è l’esigenza di arricchimento culturale durante l’esperienza. Infatti, così afferma una di loro: “È soddisfacente quando porto a casa l’esperienza che ho fatto, aggiungendo alla vita quotidiana degli aspetti del luogo che ho visitato, come ad esempio riprodurre a casa dei piatti che ho assaggiato durante la vacanza.” Per quanto riguarda la settima domanda, l’accoglienza della comunità locale e la qualità delle strutture e dei servizi rappresentano i criteri su cui sia Late che Early Millennials basano le proprie valutazioni sulle destinazioni. L’ultima domanda è stata inserita per sondare le sensazioni degli intervistati in merito al tema Covid-19 e turismo. Le risposte che abbiamo ottenuto sono diverse tra loro, a seconda di come ognuno ha vissuto personalmente la pandemia. Mentre per alcuni la preoccupazione principale è relativa alla sicurezza del viaggio, altri credono che le precauzioni possano essere d’intralcio alla buona riuscita del viaggio. Qui sotto riportiamo le risposte più significative che ci hanno fornito: “Il COVID sarà sicuramente un ostacolo, sia per la scelta delle destinazioni che per il modo in cui viaggeremo. Ritengo che sia comunque fondamentale viaggiare per me e perciò mi adatterò alle nuove condizioni che dovremo rispettare, senza però sacrificare la possibilità di fare un viaggio.” “Il COVID rappresenta un ostacolo molto grande per quanto riguarda il viaggio, soprattutto per una famiglia con bambini che sono sempre in movimento. Sarà necessario essere prudenti e rispettare il più possibile le precauzioni, sperando che tutto questo non diventi un intralcio alla buona riuscita della vacanza.” 2.2.1. Analisi dei risultati ottenuti e formulazione di conclusioni Dopo aver analizzato domanda per domanda le interviste effettuate, possiamo ora analizzare i risultati emersi. Le risposte ottenute non sono risultate particolarmente diverse tra le due categorie, come invece ci aspettavamo prima di somministrare la traccia d’intervista ai soggetti interessati. Per quanto riguarda le prime tre domande, quelle relative in generale alla considerazione che gli intervistati hanno del viaggio e alle loro preferenze, le differenze sono dovute più a gusti personali che al gap di età tra Late ed Early Millennials. In particolare nella prima domanda abbiamo avuto 20 APPENDICE Traccia d’intervista: 1. Che valore attribuisci al viaggio? 2. Quale tipologia di turismo pratichi maggiormente? Perchè lo preferisci rispetto ad altri? 3. Credi che le destinazioni di riferimento soddisfino completamente le esigenze del turista? 4. Con che criteri scegli una destinazione? 5. Da quale mezzo ti fai ispirare per l’organizzazione del viaggio? Dove ti informi per l’organizzazione di un viaggio? 6. Quando reputi soddisfacente un viaggio? 7. In base a quali criteri valuti, invece, una destinazione dopo esserci stato? 8. È cambiata la tua percezione del viaggio in seguito al COVID19? Se sì, in che modo? 21 BIBLIOGRAFIA AirBnb (2016) “Airbnb and The Rise of Millennial Travel” CENSIS (2015) “Vita da Millennials. Web new media startup e molto altro”, Milano, Fondazione CENSIS Guha, S. (2009) Motivational Push Factors for Visiting Reenactment Sites. Masters Thesis. San Jose State University Horwath (2015) “Tourism Megatrends - 10 things you need to know about the future of Tourism” , Horwath HTL Howe, N. & Strauss, W. (2000) “Millennials Rising: The Next Great Generation. New York: Vintage Books”, a division of Random House, Inc. Kesterson, K. (2013) “The Relationships between ‘Push’ and ‘Pull’ Factors of Millennial Generation Tourists to Heritage Tourism Destinations: Antebellum and Civil War Sites in the State of Arkansas”, University of Central Arkansas Klenosky, D.B. (2002) “The “Pull” of Tourism Destinations: A Means-End Investigation. Journal of Travel Research”, 40, 385-395 KPMG (2017) “Meet the millennials”, KPMG LLP Loncaric, D. et al. (2019) “Attracting young travelers to a destination: exploring millennials’ dreams”, Vol. 5, pp. 405-417 Mani et al., (2020) “Millennials as New Age Tourist: Experiential travel contrasting Mass Tourism.” , Dogo Rangsang Research Journal, Vol-10 Issue-07 Maslow, A.H. (1954) “Motivation and Personality.” New York, NY: Harper & Row. Monaco, S. (2018) “Tourism and the new generations: emerging trends and social implications in Italy” , VOL. 4 NO. 1 2018, pp. 7-15, Emerald Publishing Limited Morgan, M. and Xu, F. (2009), "Student travel experiences: Memories and dreams", Journal of Hospitality Marketing & Management, Vol. 18, No. 2-3, pp. 216-236 OECD, (2020) “Tourism trends and policies” Pendergast, D. (2010) “Getting to Know the Y Generation. In Tourism and Generation Y.”Oxfordshire, UK: CAB International Ruspini, E. (2013) “Turismo, generi, generazioni”, Bologna, Zanichelli Ruspini, E. & Corbisiero, F. (2018) “Millennials and Generation Z: Challenges and Future Perspectives for International Tourism”, VOL. 4 NO. 1 2018 22 Sala, E., Ruspini, E. et al. (2010) “Il mondo della ricerca qualitativa”, Novara, DeAgostini Staffieri, S. (2016), “L’esperienza turistica dei giovani italiani”, Roma, Sapienza The Nielsen Company (2017) “Young and ready to travel and shop. A look at millennial travelers” UNWTO (2019) “Global report on women in tourism: second edition” Yousaf, A. et al (2018) “Tourists’ motivations to travel: a theoretical perspective on the existing literature”, Vol. 24, No. 1, pp. 197-211, 2018 SITOGRAFIA UNWTO (2020) “Impact of assessment of the Covid-19 outbreak on international tourism” Disponibile al link: www.unwto.org/impact-assessment-of-the-covid-19-outbreak- on-international-tourism FIG. 1 Disponibile al link: claudiomanginicanieaffini.blogspot.com/2015/12/la-piramide-di-maslow-facciamo- chiarezza.html FIG. 2 Disponibile al link: acapoverso.it/il-prisma-di-kapferer-quando-il-brand-indossa-i-panni-di-una-persona/
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved