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La Crisi Economica del 1929 e l'Asse Roma-Berlino: Origini e Conquiste, Esercizi di Letteratura

La crisi economica del 1929, la ripresa produttiva e commerciale seguente, e la conseguente instabilità monetaria che portò allo scoppio di una bolla speculativa negli Stati Uniti. Viene inoltre analizzata la risposta di diversi paesi europei, tra cui l'Italia e la Germania, e la figura di leader come Mussolini e Hitler. Il testo tratta anche della politica estera di questi leader, le loro ideologie e le conseguenze sulla Europa e sul mondo.

Tipologia: Esercizi

2021/2022

Caricato il 10/02/2022

beatricemg2000
beatricemg2000 🇮🇹

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Scarica La Crisi Economica del 1929 e l'Asse Roma-Berlino: Origini e Conquiste e più Esercizi in PDF di Letteratura solo su Docsity! 1. CRISI BORSISTICA 1929: negli anni ‘20 c’è una ripresa produttiva, una ripresa commerciale anche dei vecchi sistemi monetari dell’800 in cui ciascun paese fissava la sua moneta sulla base dell’oro e ciò dura fino ad un momento di inciampo, cioè lo scoppio di una bolla speculativa negli USA a causa del sistema poco regolato negli anni ‘20, le amministrazioni repubblicane non avevano messo dei limiti per cui c’erano delle banche che avevano un capitale per esempio di 100 e compravano titoli per 1000, ovviamente facendosi prestare dei soldi, ma non avevano una riserva di capitale talmente solido da essere responsabili in caso appunto di un crollo. Quindi la gente comincia a ritirare i risparmi, avviene la corsa agli sportelli e la gente non investe più. La crisi diventa una crisi mondiale perché gli USA avevano fatto dei finanziamenti per sanare i debiti di gran parte degli Stati europei dopo la guerra, avevano investito capitali PRIVATI in Europa. ROOSVELT cerca di attuare un programma per risanare il paese con un nuovo progetto, il NEW DEAL, che prevedeva che ogni paese doveva crearsi un proprio sistema economico politico chiuso, una propria area di influenza cercando di entrare in competizione con gli altri paesi. Tutti i paesi attuarono il New Deal a parte Giappone e Germania. Il Giappone aveva un’area di influenza in Cina e in Russia. Ma il Giappone dipende da altri paesi per il rifornimento delle sue materie prime, come la Malesia che era una colonia britannica, ma quando la GB chiude la propria area, il Giappone è in difficolta, quindi decide di espandere i suoi confini in Manciuria, dal ‘35 al ‘36 si sviluppa verso la Cina del Nord, c’è l’occupazione di Pechino, Nanjing e Shanghai. La Germania invece ha delle limitazioni a causa della guerra, quindi non ha un’influenza naturale, qui emerge la figura di Hitler. Mussolini si pone il problema di salvare il sistema e lancia una ideologia che si chiama CORPORATIVISMO, cioè l’idea che lo Stato favorisca la convergenza di tutti gli interessi del Paese intorno alle necessità di fare grande la Nazione. Quindi gli imprenditori devono collaborare con i lavoratori, lo Stato salverà le imprese in difficoltà intervenendo in maniera pratica e il governo fascista fare sì che lo Stato compri azioni attraverso società finanziarie che vengono raccolte intorno all’IRI (istituto per la ricostruzione industriale). 2. DISCESA DI HITLER: Hitler mette in piedi un partito nazional socialista, è un partito che si ispira in parte a quello fatto da Mussolini in Italia perché ha quell’idea di far convergere il socialismo in una comunità con la nazione. Mussolini ci ha messo 5-6 anni (dal ‘22 al ‘27), Hitler ci mette 6 mesi (‘33). La differenza con Mussolini è che Hitler prende molto più radicalmente l’antisemitismo, cioè l’idea che il capro espiatorio delle difficoltà tedesche siano gli ebrei. Fa un programma in tre tappe: - bisognava dare alla Germania la forza di poter agire a livello internazionale: cercando di riarmarsi e cercando di aggirare i limiti del trattato di Versailles senza farsi fermare dagli avversari - bisognava unire tutti i tedeschi d'Europa sotto il governo dell’unico Reich, dell’unico Stato tedesco: cercando di applicare un’annessione con tutti quei paesi che usassero il tedesco come lingua principale: Polonia, Boemia e anche Austria - bisognava creare il Lebensraum (lo spazio vitale): creare una grande area europea in cui ci siano i Paesi dell’est che forniscono materie prime, che comprano beni dalla Germania e che facciano il lavoro servile. L’obiettivo di Hitler era creare una grande Germania unificando i popoli di lingua tedesca, ciò rimette in piedi la questione austriaca, nel ’38 riuscì a conquistare l’Austria con una strategia di sollevamento del problema all’interno, cioè presentare la cosa come offesa al senso della nazione e quindi poi imporre la soluzione che lui voleva. Ciò funzionò benissimo in Austria nel marzo del ‘38. Hitler tenta di fare lo stesso in Boemia / Moravia, poi con Praga che resistette. Mancava il tentativo della Cecoslovacchia e della Polonia da parte di Hitler, ma qui intervenne Mussolini che decise di fare un congresso. Al congresso di Monaco parteciparono Italia, Francia, Gran Bretagna e la Germania. Hitler dice che la Cecoslovacchia sarebbe stata la sua ultima richiesta (non è vero, mancava ancora la Polonia), la Francia e la GB accettano pur di scongiurare un’altra guerra. Unione sovietica e Germania fanno il PATTO DI NON AGGRESSIONE (Ribbentrop-Molotov) che prevedeva la spartizione della Polonia tramite un protocollo segreto. Quindi se Hitler si fosse preso la parte di Polonia dove ci sono cittadini tedeschi allora avrebbe dovuto dare a Stalin la parte di Polonia orientale. Questa fu la mossa cruciale che permise a Hitler di invadere la Polonia il 1 Settembre 1939 e inizia la guerra in occidente Germania vs. Francia e GB. All’inizio fu una guerra di rapido successo per Hitler in quanto i francesi nel giro di due mesi chiedono la resa e gli inglesi scappano.
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