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I guerra mondiale (1914/1918), Appunti di Storia

potete trovare le cause della prima guerra mondiale, dibattito interventisti e neutralisti, la grande strage (1915/16), la svolta del conflitto, l’ultimo anno di guerra, le conseguenze, la rivoluzione in Russia e la guerra civile, da Lenin a Stalin e L’URSS di Stalin.

Tipologia: Appunti

2023/2024

In vendita dal 30/06/2024

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Scarica I guerra mondiale (1914/1918) e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! 1’ GUERRA MONDIALE Le cause si dividono in: cause profonde e il pretesto cioè il casus belli (avvenimento che ha dato via al conflitto). Le cause profonde sono: 1. La tensione tra le due alleanze createsi nel periodo precedente è sempre più alta. La triplice alleanza 1882 (Depretis) formata da Austria, Germania, Italia (rapporti tra Austria Italia non erano buoni a causa delle terre irredenti). Triplice intesa 1907 formata da Inghilterra, Francia e Russia si alleano per fermare la politica imperialistica della Germania. 2. Politica coloniale portata avanti da quei paesi come l’Italia che aveva preso la Libia, la Francia che aveva preso il Marocco e l’Inghilterra che aveva preso l’Egitto. Questa espansione preoccupava la Germania che voleva ostacolare soprattutto la Francia. 3. La polveriera dei Balcani, c’era una situazione che stava per esplodere, i turchi stavano per crollare e i paesi vicini cioè Austria, Serbia, Russia erano pronti a spartirsi i territori dei Balcani. (l’Austria aveva annesso la Bosnia, Sarajevo) 4. Le agitazioni nazionali, alcuni paesi non erano contenti nello Stato in cui si trovavano. Popoli in Russia e Austria-Ungheria volevano liberarsi dalla dominazione austriaca e essere indipendenti. L’imperatore d’Austria, Francesco Giuseppe non si accontentava del suo stato dualistico ma voleva creare un terzo polo con gli slavi. 5. Eserciti di massa, sviluppo industriale (navi, armi, aerei, carri armati e sottomarini). Pretesto, casus belli: Il 28 giugno 1914 ci fu l’attentato di Sarajevo dove vengono uccisi l’erede al trono d’Austria Francesco Ferdinando e sua moglie Sofia mentre attraversavano le vie di Sarajevo a opera di uno studente bosniaco che faceva parte di un’organizzazione irredentista che aveva base in Serbia (la quale voleva allargarsi in quel territorio). Con questo pretesto accusano la Serbia di aver appoggiato l’attentato terroristico il quale si trasforma in un caso internazionale che mise in moto una catena di reazioni e controreazioni. - Perché è chiamata guerra mondiale? I paesi coinvolti nella prima guerra mondiale sono 28: Stati europei, il Giappone, gli Stati Uniti, la Cina e il Brasile e coinvolse anche i civili. E’una guerra di posizione non di movimento che portò a gravissime conseguenze. Catena di reazioni contro reazioni: L’Austria inviò alla Serbia un ultimatum il quale però venne respinto così Il 28 luglio 1914 l’Austria dichiara guerra alla Serbia. La Russia scende in campo ad appoggiare la Serbia. Il 1 agosto la Germania dichiara guerra alla Russia mentre la Francia inizia a prepararsi per scendere in campo. Il 3 agosto la Germania dichiarò guerra alla Francia. Fu dunque l’iniziativa del governo tedesco a far precipitare definitivamente la situazione. - Perché questo impegno da parte della Germania? Si sentiva accerchiata e soffocata dalle altre potenze e vi erano motivazioni di ordine militare, la strategia generata dai tedeschi (Schlieffen) si basava sulla rapidità e sull’effetto sorpresa. Aveva elaborato da tempo un piano di conflitto che prevedeva una guerra lampo attaccando la Francia (passando per un paese neutrale cioè il Belgio) e poi impegnandosi contro la Russia. La Germania in questo modo ottenne una serie di clamorosi successi iniziali arrivando lungo il corso del fiume Marna a poche decine di chilometri da Parigi. Ma l’invasione del Belgio neutrale determinò l’intervento inglese nel conflitto cosa che la Germania non aveva previsto. Così il 4 agosto l’Inghilterra dichiara guerra alla Germania. Francia e Inghilterra riescono a fermare l’avanzata tedesca e si passa da una guerra lampo a una guerra di trincea, di posizione fino al 1918. Nel mentre la Germania l’Inghilterra danno avvio a una guerra navale. Nell'agosto 1914 scende in campo anche il Giappone contro la Germania per impadronirsi dei possedimenti tedeschi in Estremo Oriente. Le potenze di intesa occupano le colonie tedesche in Africa, anch’essa viene così coinvolta nella guerra. Nel Novembre la Turchia interviene a favore degli imperi centrali. L’Italia nel maggio 1915 entra in guerra contro l’Austria Ungheria. A fianco della Germania e dell’Austria sarebbe poi intervenuta la Bulgaria mentre nel campo opposto si sarebbero schierati il Portogallo, la Romania, la Grecia e più avanti gli Stati Uniti che si trascinarono dietro dietro numerosi paesi extraeuropei (Cina, Brasile e altri repubbliche latino-americane). >La guerra assume sempre più un carattere mondiale coinvolgendo per la prima volta tutti e cinque i continenti. L’Italia entra nel primo conflitto mondiale nel maggio del 1915 quando la guerra era già iniziata da 10 mesi, schierandosi a fianco dell’intesa contro l’impero austro-ungarico che fino allora era stato suo alleato. Nell’agosto 1914 il governo con a capo Salandra aveva dichiarato la neutralità dell’Italia per due motivi: 1. Non era stato informato dell’ultimatum inviato da Austria e Germania alla Serbia. 2. La triplice alleanza era un trattato difensivo che prevedeva che l’Italia sarebbe dovuta intervenire a fianco di Austria e Germania se fossero state attaccate, ma non prevedeva il suo intervento nel caso in cui fossero loro ad attaccare. Ci fu un acceso dibattito tra neutralisti e interventisti sul far entrare in guerra o meno l’Italia. Facevano parte dei neutralisti: - Il mondo cattolico italiano che era ostile all’intervento e il nuovo Papa Benedetto XV (che definisce la guerra un'inutile strage) non voleva vedere l’Italia schierata a fianco della Francia anticlericale contro la cattolica Austria-Ungheria. - I socialisti erano pacifisti ma uno dei leader più importanti, Mussolini era per la guerra si ha così uno spaccatura tra socialisti e Mussolini. - L’ala più consistente dello schieramento liberale con a capo Giolitti, riteneva che il paese non era preparato ad affrontare la guerra, non era equipaggiato ed era convinto che l’Italia avrebbe potuto ottenere le terre irredenti in cambio della neutralità. - Moltitudine di gente comune, la guerra avrebbe portato dolore e peggioramento delle condizioni di vita. Facevano parte degli interventisti: - Salandra (Primo Ministro) e Sonnino (ministro degli esteri) ritenevano che se l’Italia non fosse entrata in guerra avrebbe compromesso la sua posizione internazionale, si sarebbe isolata e avrebbe perso il prestigio della monarchia. - Il re, Vittorio Emanuele III per gli stessi motivi pensava che la monarchia si sarebbe indebolita. - I gruppi più estremi della sinistra (repubblicani, radicali, social riformisti). - I gruppi più estremi del movimento operaio, pensavano che una guerra avrebbe rovesciato gli equilibri sociali (più potere ai poveri e meno ai ricchi). - I nazionalisti che volevano che l’Italia si affermasse come grande potenza imperialista. - Gli intellettuali: Gabriele D’Annunzio pensava che la guerra avrebbe risolto la questione delle terre irredenti (impresa di fiume, occupa militarmente), i futuristi esaltano la guerra, Marinetti e Ungaretti il quale all’inizio era per la guerra. LA SVOLTA DEL CONFLITTO Nel 1917 si ha l’anno della svolta del conflitto perché avvengono tre fatti importanti: 1. La disfatta di Caporetto per le truppe italiane 2. Il ritiro della Russia dal conflitto (stava con l’intesa) 3. L’entrata in guerra degli Stati Uniti (si stancano della guerra sottomarina portata avanti dalla Germania) 1 Questo fu un anno molto difficile per l’Italia, Cadorna a capo delle truppe italiane ordinò una nuova serie di offensive sull’Isonzo, ci furono però tante perdite senza alcuna vittoria. L'umore delle truppe peggiora e anche la popolazione civile è scontenta. Approfittando di questa crisi, gli imperi centrali decisero di attaccare in maniera decisiva l’esercito italiano e il 24 ottobre 1917 gli italiani vennero sconfitti dagli austriaci a Caporetto. Gli austriaci mettono in atto per la prima volta la nuova tattica dell’infiltrazione; sfondano la trincea cercando di entrare il più possibile in Italia così che l’esercito italiano era costretto ad indietreggiare se no sarebbero stati accerchiati. Questa nuova tecnica ebbe successo e gli italiani abbandonarono le posizioni, ritirandosi. Due settimane più tardi gli italiani arrivano sul fiume Piave (fa da barriera) ricreando una linea difensiva. Il generale Cadorna prima di essere sostituito gettò le colpe della disfatta sui suoi stessi soldati, accusandoli di essersi arresi senza combattere, ma in realtà gli errori erano dei comandanti che non avevano dato dei comandi precisi (la colpa poteva essere di Badoglio). Il fatto che questa linea di difesa arretri e si stabilisce sul Piave avrà però delle conseguenze positive: - I soldati italiani resistettero sul Piave dimostrando di sapere combattere valorosamente - Questa ritirata aveva consentito un notevole accorciamento del fronte, una linea minore da difendere - I soldati si trovano a combattere una guerra difensiva contro un nemico che occupava una parte del territorio nazionale, questo contribuì a rendere più comprensibili gli scopi del conflitto e aumentò la motivazione - Viene nominato nuovo capo delle truppe Armando Diaz che sapeva cosa significava combattere in trincea, cercava di incoraggiare, apprezza lo sforzo delle sue truppe. 2 La Russia si ritira dai conflitto: per l’intesa fu un anno difficile perché viene meno l’appoggio della Russia, gli americani non erano ancora entrati in guerra e i tedeschi avevano intensificato la guerra sottomarina (difficoltà ad avere approvvigionamenti). La Russia si ritira dal conflitto perché scoppia la rivoluzione d’ottobre, lo zar aveva abdicato e si instaura uno Stato comunista portato avanti da Lenin (proprietà comune dei mezzi di trasporto). Quindi si ritirano perché tutte le risorse che avevano Lenin le usa per creare questo nuovo Stato. Lenin firma così la pace per uscire dal conflitto nel marzo 1918 nella città di Brest-Litovsk. 3 Nel 1917 gli Stati Uniti entrano in guerra, il presidente era Wilson* che dichiara guerra alla Germania per le sue guerre sottomarine. Scendono in campo vicino all’intesa per difendere i valori come la democrazia e la pace (dietro ci sono anche motivazioni economiche). Gli Stati Uniti fecero arrivare in europa viveri, mezzi e uomini; questo determinò una maggiore dipendenza e indebitamento dell’europa verso gli Stati Uniti. *Precisò le linee ispiratrici della sua politica in un programma di pace in quattordici punti. L’ULTIMO ANNO DI GUERRA (1917\1918) - Come si conclude il conflitto? L’inizio del 1918 vedeva i due schieramenti (Intesa e imperi centrali) In una situazione di equilibrio dal punto di vista militare. Nel marzo 1918 l’Austria e Germania capiscono che devono attaccare prima che arrivino le truppe inglesi, si concentrano sul fronte francese, sulla Marna (vicino a Parigi) dove si ha la seconda battaglia di Marna che però non va a buon fine (la prima si ebbe quando l’Austria passò per il belgio). Nel frattempo sbarcano le truppe statunitensi in gran numero, la Germania viene sconfitta e si ritira, arrendendosi definitivamente (agosto). Gli austriaci tentano di sfondare la nuova linea difensiva italiana sul Piave, ma furono respinti. Le truppe italiane guidate da Diaz sconfiggono il 24 ottobre nella battaglia di Vittorio Veneto gli austriaci, i quali ormai sconfitti firmano l’armistizio di Villa Giusti che sancisce la fine della guerra mondiale. Finisce il dominio degli Asburgo e i vari gruppi nazionali si staccano. L’imperatore d’Austria Guglielmo I e anche quello della Germania scappano. L’11 novembre la Germania firma l’armistizio di pace. La Germania perde così la guerra che più degli altri aveva contribuito a far scoppiare. La perde perché aveva combattuto su vari fronti, a causa della stanchezza, fame delle truppe e per l’entrata delle forze statunitensi. Però non fu schiacciata sul piano militare e il territorio tedesco non era stato invaso da eserciti stranieri. Gli Stati dell’intesa, vincitori grazie agli Stati Uniti, escono dal conflitto stremati, erano stati battuti nel loro territorio. La guerra si chiude con molte vittime ma anche con un drastico ridimensionamento del peso politico del vecchio continente sulla scena internazionale. Il 18 gennaio 1919 cominciò la conferenza di pace nella reggia di Versailles (iniziata il 1 gennaio 1919), che aveva come scopo quello di ricostruire un equilibrio europeo e ristabilire i nuovi confini dei nuovi Stati. Trovare una soluzione era difficile perché gli stati vincitori volevano che la germania venisse punita, prendergli alcuni territori e impedirgli di riprendersi ma se si voleva mantenere la pace non poteva esserci uno stato più grande e potente. (applicare il principio di autodeterminazione dei popoli) Il trattato di Versailles firmato il 28 giugno 1919 (diktat) obbligò alla Germania di restituire alcuni territori conquistati, venne privata delle sue colonia, dovette risarcire i danni che aveva inflitto, abolire il servizio di leva e a ridimensionare l’esercito. Erano condizioni umilianti per la Germania, ferendo il suo orgoglio nazionale oltre che i suoi interessi. LE CONSEGUENZE DELLA GUERRA 1. Crollo di quattro imperi: russi (crollo dello zarismo), impero turco (polveriera), impero tedesco e austro-ungarico. 2. Si creano nuovi stati e confini: - austria e ungheria si separano e diventano due stati più piccoli - cecoslovacchia divenne uno stato a sé - si forma la jugoslavia (croazia, slovenia, serbia e montenegro si uniscono) - repubbliche baltiche (finlandia, estonia, lettonia e lituania) - turchia (penisola anatolica) - polonia formata da territori sia tedeschi che russi - romania si ingrandisce - bulgaria viene ridimensionata - si forma l’irlanda 3. Passaggi territoriali: alsazia e lorena tornano alla francia, mentre trentino, venezia giulia, istria e trieste tornano all’italia. 4. Rivoluzione russa: repubblica di tipo socialista, gli stati europei non la riconoscono e cercano di abbatterla. 5. formazione della società delle nazioni che vuole assicurare che il trattato di pace di parigi venga rispettato e venga salvaguardata la pace (questa istituzione era stata già proposta nei 14 punti di wilson). 6. Crisi economica. 7. Enormi perdite umane. 8. Desiderio di rivalsa nei confronti della germania (doveva cedere i territori) 9. Avanzata politica del movimento operaio europeo, per esempio la Russia dove abbiamo il biennio rosso (1918-1920). - instaura un tribunale rivoluzionario, per processare coloro che andavano contro i bolscevichi - introdotta la pena di morte - arresti arbitrari ed esecuzioni sommarie di ‘nemici di classe’ - obbligo di lavoro forzato - organizza l’esercito Questi provvedimenti sembravano rinnegare i principi della rivoluzione, ma Lenin disse che erano temporanei data la difficile situazione. Questo consentì alla Russia bolscevica di resistere allo scontro nemico. La guerra stava per essere vinta dai bolscevichi, Lenin nel marzo 1919 a Mosca organizzò la terza internazionale comunista cioè un’assemblea di rappresentanti dei partiti comunisti del mondo per diffondere in tutto il mondo la rivoluzione socialista (la prima avvenne a Londra da Marx e la seconda a Parigi). Suscitarono delle proteste da parte dei kulaki (piccoli proprietari terrieri) e si crearono così dei kolchoz che erano delle fattorie dove i contadini lavoravano insieme e i sovchoz che erano delle fattorie dirette dallo stato. Finisce la guerra civile, vinta dai bolscevichi ma l’esperienza del comunismo di guerra è un fallimento perché la Russia rimane un paese povero, Lenin abbandona il comunismo di guerra per una terribile carestia. Lenin per migliorare la situazione diede via alla NEP ( una nuova politica economica), una politica mista dove abbiamo il libero mercato e la collettività. Ebbe risultati positivi perché la Russia riallacciò i rapporti con le altre potenze occidentali. Nel 1922 nasce l’Urss (unione delle repubbliche socialiste sovietiche) federazione di repubbliche con capitale Mosca. Il potere supremo va al congresso dei soviet dell’unione ma il potere rimane comunque nel piccolo gruppo di persone del partito comunista. DA LENIN A STALIN: IL SOCIALISMO IN UN SOLO PAESE Nel 1922 Lenin viene colto da una emorragia cerebrale o ictus ed è costretto a lasciare il suo ruolo, morirà nel 1924. Scoppia così una lotta per decidere chi doveva prendere il suo posto: 1. Trotskij che ha guidato l’armata rossa durante la guerra civile 2. Stalin, detto uomo d’acciaio ed era il braccio destro di Lenin Avevano 2 visioni diverse dal punto di vista ideologico e organizzativo. Trotskij sosteneva l’idea della rivoluzione permanente, lo stato che si era costituito in Russia doveva essere diffuso e istituito in tutta Europa e il mondo. Stalin invece sosteneva che la vittoria del socialismo in un solo paese (Russia) fosse possibile e anche probabile perché aveva la forza sufficiente a fronteggiare l'ostilità del mondo capitalista (occidente) e in più era difficile che in quel momento queste idee potessero attecchire nel resto d’Europa. Tra i due ebbe la meglio Stalin (Trotskij viene esiliato) e i compagni bolscevichi sostenitori di Trotskij vengono espulsi dal partito. Inizia una nuova fase per la Russia caratterizzata dalla continua crescita del potere personale di Stalin e del suo tentativo di portare l’unione sovietica alla condizione di grande potenza industriale e militare. L’URSS DI STALIN Stalin salito al potere cosa fa in ambito economico? 1. La Russia era ancora arretrata e si basava sull’agricoltura, l’obiettivo di Stalin era una rapida e massiccia industrializzazione del paese. Interrompe così la NEP (Introdotta da Lenin nel 1921), impose la collettivizzazione forzata della terra (proprietà privata abolita e le terre venivano confiscate senza nulla in cambio) e infine assume il controllo delle campagne usando il denaro ottenuto per iniziare a creare le industrie. Ai kulaki (contadini benestanti) gli vengono tolte le proprietà terriere e vengono obbligati a lavorare in aziende agricole, non sono più proprietari terrieri ma dipendente dello Stato. Si diffonde ostilità nei confronti dei kulaki che protestando venivano accusati di essere contro il comunismo, tantissimi di loro morirono o per le pessime condizioni di lavoro o uccisi perché protestavano. > Spariscono così i kulaki sia come gruppo sociale ma anche fisicamente, tantissimi morti. 2. Stalin decide di sviluppare l’industria, che viene organizzata a tavolino con i piani quinquennali (1928-32/1933-37). Lo Stato decide cosa produrre, quanto produrre e fissa degli obiettivi da raggiungere in cinque anni. I risultati sono eccellenti; con il primo piano quinquennale la produzione aumentò dell’80% e aumentarono gli operai mentre con il secondo piano si ebbe un aumento della produzione del 120% e con esso aumentano anche gli operai. 3. Questo aumento della produzione si ebbe grazie al massiccio sfruttamento della forza lavoro, imponendo ritmi di lavoro maggiori e creando un clima di entusiasmo ideologico e patriottico nella classe operaia (minatore Stakanov In un giorno fece il lavoro di 14 operai, viene definito un eroe e nasce così il movimento stakhanovista). Cosa fa Stalin in ambito politico? Instaurò un regime di dittatoriale detto stalinismo fondato sul terrore, la repressione, attivò la censura, l’eliminazione fisica dei suoi avversari politici e il culto della personalità (si presentava in una luce positiva per essere visto come un eroe). Diventa così uno Stato totalitario dove lo Stato controlla tutto. >Questi sono i 5 punti che troviamo nei sistemi dittatoriali. Il terrore e la repressione raggiunsero l’apice tra il 1934 e il 1938, questi anni sono passati alla storia come il periodo delle grandi purghe perché furono condannati a morte cittadini accusati di non essere comunisti e quindi di essere nemici del popolo. I vecchi bolscevichi furono eliminati e sostituiti da persone fedeli a Stalin. Stalin fece realizzare i campi di lavoro coatto (forzato), detti Gulag. Erano dei luoghi di detenzione e di rieducazione per mezzo del lavoro (a differenza dei lager di Hitler c’era una data di ingresso e una di uscita, perché erano comunque russi). Le condizioni di vita e di lavoro erano terribili, la maggior parte si trovavano in Siberia (freddissimo), si soffriva la fame. Anche chi riusciva ad uscire era difficile che riuscisse ad abituarsi, danni psichici e fisici. Quali attività si svolgevano? attività che servono per l’industria - taglio e trasporto di legname - lavoro in miniera - costruzione di strade e ferrovie La cosa più grave era che un cittadino poteva essere arrestato e trasferito nel gulag anche in seguito ad una accusa anonima e infondata.
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