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I MALAVOGLIA, Appunti di Letteratura Italiana

appunti - appunti

Tipologia: Appunti

2013/2014

Caricato il 19/05/2014

picci123
picci123 🇮🇹

4.3

(4)

6 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica I MALAVOGLIA e più Appunti in PDF di Letteratura Italiana solo su Docsity! I MALAVOGLIA Presso il paese di Aci Trezza, nel catanese, vive la laboriosa famiglia Toscano, soprannominata Malavoglia per antifrasi. Il patriarca è Padron 'Ntoni, vedovo, che vive presso la casa del nespolo insieme al figlio Bastiano, detto Bastianazzo, il quale è sposato con Maria (la Longa). Bastiano ha cinque figli: 'Ntoni, Luca, Filomena (detta Mena o Sant'Agata), Alessio (detto Alessi) e Rosalia (detta Lia). Il principale mezzo di sostentamento è la "Provvidenza", una piccola imbarcazione utilizzata per la pesca. Nel 1863 'Ntoni, il maggiore dei figli, parte per la leva militare. È la prima volta che un membro della famiglia dei Malavoglia parte per la leva nell'esercito del Regno d'Italia, e sarà questo evento (che rappresenta l'irruzione del mondo moderno in quello rurale della Sicilia contemporanea) a segnare l'inizio della rovina della famiglia stessa. Per far fronte alla mancanza, Padron ‘Ntoni tenta infatti un affare comprando una grossa partita di lupini (peraltro avariati), da un suo compaesano, chiamato Zio Crocifisso per via delle sue continue lamentele e del suo perenne pessimismo. Il carico viene affidato al figlio Bastianazzo perché vada a venderlo a Riposto, ma durante il viaggio la barca subisce naufragio e Bastianazzo muore. A seguito di questa sventura, la famiglia si ritrova con una triplice disgrazia: è morto il padre, principale fonte di sostentamento della famiglia, mentre il debito dei lupini è ancora da pagare e la Provvidenza va riparata. Finito il servizio militare, 'Ntoni torna malvolentieri alla dura vita di pescatore alla giornata, e non dà alcun sostegno alla già precaria situazione economica del nucleo familiare. Le disgrazie per la famiglia non terminano. Luca, uno dei nipoti, muore nella battaglia di Lissa (1866); ciò determina anche la rottura del fidanzamento di Mena con Brasi Cipolla. Il debito costa alla famiglia anche la perdita dell'amata Casa del nespolo, e la reputazione e l'onore della famiglia peggiore fino a raggiungere livelli umilianti. Un nuovo naufragio della "Provvidenza" porta Padron 'Ntoni ad un passo dalla morte; Maruzza, la nuora, muore invece di colera. Il primogenito 'Ntoni decide di andare via dal paese per far ricchezze, ma, una volta tornato ancora più impoverito, perde ogni desiderio di lavorare, dandosi all'ozio e all'alcolismo. La partenza di 'Ntoni costringe nel frattempo la famiglia a vendere la Provvidenza per accumulare denaro al fine di riacquistare la Casa del nespolo, mai dimenticata. La padrona dell'osteria Santuzza, già desiderata dallo sbirro Don Michele, si invaghisce invece di 'Ntoni (che intanto entra nel giro del contrabbando), mantenendolo gratuitamente all'interno del suo locale. La condotta di 'Ntoni e le lamentele del padre la convincono a distogliere le sue aspirazioni dal ragazzo, e a richiamare Don Michele all'osteria. Ciò diventa origine di una rissa tra i due pretendenti, che sfocia nella coltellata di 'Ntoni al petto di Don Michele, nel corso di una retata anti-contrabbando. 'Ntoni finisce dunque in prigione e Padron 'Ntoni, accorso al processo e sentite le voci circa la relazione tra Don Michele e sua nipote Lia, sviene in fin di vita. Ormai vecchio, il suo salmodiare si fa sconnesso e i suoi proverbi (che accompagnano tutta la narrazione) iniziano a venire pronunciati senza cognizione di causa. Lia, la sorella minore, vittima delle malelingue e del disonore, lascia il paese e si abbandona all'umiliante mestiere della prostituta a Catania. Mena, a causa della vergognosa situazione della sorella, sceglie di rinunciare a sposarsi con compare Alfio, di cui è innamorata, e rimane in casa ad accudire i figli di Nunziata e di Alessi, il minore dei fratelli, che continuando a fare il pescatore ricostruisce alla fine il nucleo famigliare e ricompra la "casa del nespolo". Acquistata la casa, ciò che resta della famiglia farà visita all'ospedale al vecchio Padron 'Ntoni, per informarlo della compravendita e annunciargli un suo imminente ritorno a casa. È questa l'ultima gioia per il vecchio, che muore proprio nel giorno del suo agognato ritorno: neanche il desiderio di morire nella casa dov'era nato viene dunque esaudito. Quando 'Ntoni, uscito di prigione, ritorna al paese, si rende conto di non poter restare a causa del suo passato: con il suo comportamento egli si è auto- escluso dal nucleo familiare, rinnegando sistematicamente i suoi valori. L'opera Tutta la narrazione si svolge alla fine dell'800 ad Aci Trezza, piccolo paese della Sicilia. Si può dividere l'intera opera fondamentalmente in tre parti: • La prima parte (capitoli I-IV) inizia con la presentazione dei membri della famiglia Toscano, in ordine di età, alla quale seguono la partenza di 'Ntoni per il servizio militare e, soprattutto, lo sfortunato affare dei lupini e la morte di Bastianazzo. È questo elemento scatenante a rompere l'"equilibrio" preesistente e dare inziio alla vicenda. I funerali di Bastianazzo sono l'occasione, per Verga, di presentare i personaggi del romanzo e l'ambiente popolare contestualmente ai fatti narrati, secondo la tecnica della regressione teorizzata dell'autore. • Nella seconda parte (capitoli V-IX) assistiamo al continuo declino della famiglia, dovuto principalmente alle conseguenze dello sfortunato affare dei lupini e al tentativo dei Malavoglia di saldarlo senza rinunciare alla casa e all'onore della famiglia; questo non impedisce la perdita della Casa del nespolo e il trasferimento nella casa del beccaio. • La terza ed ultima parte inizia dopo un capitolo di transizione (il X), in cui 'Ntoni si trasferisce temporaneamente in città a far fortuna, dopo la morte della Longa (contraria alla sua partenza). Quindi inizia la terza parte (capitoli XI-XV), che narra la vendita della barca da parte di Padron 'Ntoni, che lavora a giornata da Padron Cipolla, e il ritorno di 'Ntoni che, ancora più povero che alla partenza, si dà al contrabbando. 'Ntoni accoltella don Michele; l'avvocato di 'Ntoni però getta discredito sulla famiglia rivelando una presunta relazione tra Don Michele e la Lia, che fugge verso la città. Il nonno cade in uno stato di depressione e 'Ntoni finisce in prigione. La conclusione vede la ricomposizione del nucleo familiare ad opera di Alessi e la partenza di 'Ntoni, che ormai non può più fare parte del mondo che ha rinnegato. Alla "riconsacrazione" della Casa del Nespolo (L. Russo) segue però la consapevolezza che ormai nulla potrà essere come prima: la partenza di 'Ntoni segna infatti un distacco definitivo, provocato dall'irrompere dei "tempi nuovi" (la modernità) nel mondo contadino siciliano. L'ambiente L'ambientazione è molto importante per lo svolgersi della vicenda: infatti, quello che fa da sfondo al racconto è un paese con attività agricole o marittime di scarsa entità, volte alla sopravvivenza più che all'arricchimento dei privati che le praticano, in linea con un sistema economico arretrato ed antitetico ai precetti borghesi. Il mondo ad Aci Trezza non cambia, e non cambierà nonostante le vicende dei Malavoglia: a testimonianza di questo aspetto, Giovanni Verga applica uno stile ripetitivo nella parte finale del racconto per creare l'idea di ripetizione nella mente del lettore. L'autore vuole insegnarci che il progresso travolge le classi più umili, ancora legate ai valori arcaici, le quali soccombono perdendo le antiche usanze senza riuscire comunque ad adeguarsi alla società moderna. L'idea è quella di un progresso impossibile ed inattuabile. Ogni personaggio viene chiamato con un nomignolo attribuitogli dal popolo, e la famiglia stessa viene chiamata dai concittadini i Malavoglia. Verga usa così una serie di antifrasi, per le quali il soprannome attribuito a ciascun personaggio indica una caratteristica opposta a quella reale. Ad esempio i Malavoglia sono così chiamati per la loro volontà e la loro voglia di lavorare per poter sanare i propri debiti ed elevare la loro condizione sociale. Caratteristiche di alcuni personaggi • Padron 'Ntoni: è il capostipite della famiglia. Si esprime spesso attraverso proverbi e vecchi detti. Secondo lui "Gli uomini sono come le dita di una mano:il dito grosso fa da dito grosso e il dito piccolo fa da dito piccolo". • Zio Crocifisso: detto anche "Campana di legno", è l' usuraio del paese, vecchio e avaro, protagonista di "negozi" e proprietario di barche e case. È zio della Vespa, con la quale si sposerà non per amore, ma per appropriarsi della sua chiusa; il matrimonio si rivelerà per lui un inferno, poiché la moglie dilapida in breve tempo il patrimonio da lui costruito in una vita interamente trascorsa ad accumulare denaro. • Compare Agostino Piedipapera: sensale di pochi scrupoli, zoppo, immischiato nella vicenda del contrabbando. Si rende responsabile, assieme allo zio Crocifisso, della rovina economica dei Malavoglia, fingendo di acquistare il credito che Padron 'Ntoni deve al vecchio usuraio e poter così far uscire la famiglia dalla casa del nespolo. È sposato con Grazia Piedipapera, donna pettegola ma sensibile ai problemi dei Malavoglia. • La Locca: sorella dello zio Crocifisso, vedova, è una vecchia demente e fuori di senno, che vaga perennemente per il paese alla ricerca del figlio Menico, morto in mare sulla Provvidenza assieme a Bastianazzo ed al carico di lupini. È madre di un altro ragazzo che non viene mai nominato, e che è sempre chiamato "figlio della Locca". Dopo l'arresto di quest'ultimo, viene mandata all'ospedale dei poveri. • Alfio Mosca: onesto lavoratore, possiede un asino ed (in seguito) un mulo, ed ha la sua ambizione lavorativa. Si innamora di Mena, che ricambia, ma i due non possono sposarsi perché Alfio è povero, e per convenienza Mena tenterà invece il matrimonio con Brasi Cipolla. Alfio tornerà ad Aci Trezza 8 anni dopo la sua partenza.
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