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I malavoglia, Sintesi del corso di Italiano

Riassunto del romanzo I Malavoglia di Verga capitolo per capitolo

Tipologia: Sintesi del corso

2015/2016

Caricato il 12/05/2016

gaya91
gaya91 🇮🇹

3.8

(8)

4 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica I malavoglia e più Sintesi del corso in PDF di Italiano solo su Docsity! Capitolo 1. Il romanzo inizia con la presentazione della famiglia Toscano detti “Malavoglia” del paesino di Aci Trezza, famiglia di pescatori composta dal capo famiglia padron ‘Ntoni, il figlio Bastiano, la nuora Maruzza e cinque nipoti, ‘Ntoni, Luca, Mena, Alessi e Lia. Nel dicembre del 1863 il maggiore dei nipoti, ‘Ntoni viene chiamato per la leva di mare e parte malgrado i tentativi del nonno per evitarlo. Arrivano le lettere del ragazzo nelle quali inizialmente è entusiasta del lusso della città ma poi si lamenta della durezza della vita a bordo. Padron ‘Ntoni con l’aiuto di zio Crocifisso, acquista a credito una partita di lupini da rivendere, e così Bastianazzo e Menico della Rocca partono con il carico a bordo della Provvidenza, la vecchia barca della famiglia. Capitolo 2. Le chiacchere dei vari personaggi: compare Piedipapera e padron Fortunato Cipolla con il fratello di Menico della Locca parlano del carico di lupini, mentre padron ‘Ntoni è preoccupato per il figlio a causa del cambiamento del tempo. I dialoghi di altri personaggi, don Franco lo speziale, don Gianmaria il vicario, don Silvestro il segretario comunale e i pettegolezzi delle comari, la cugina Anna e la Zuppida, vicina di casa. Il colloquio di Mena e Alfio Mosca un carrettiere vicino di casa dei Malavoglia innamorato, ricambiato, della ragazza. Capitolo 3. Dopo la mezzanotte inizia la tempesta e tutti i paesani commentano quello che sta accadendo alla Provvidenza e ai suoi occupanti, e criticano i Malavoglia che, in quella disperata situazione, non vanno in chiesa a pregare. La Longa, moglie di Bastiano, non riesce a stare ferma e padron ‘Ntoni, sulla riva, guarda preoccupato il mare. Finchè qualcuno riporta la donna a casa, dove l’aspetta un gruppo di vicine ed ella con un urlo disperato si rintana a casa. Capitolo 4. Lo zio Crocifisso è preoccupato per il denaro prestato, che rivuole indietro. Tutti passano alla casa del nespolo per portare qualche cosa e per cercare di distrarre e consolare la famiglia e anche in quest’occasione si maligna sulla difficile situazione economica dei Malavoglia. La vedova rimane immobile, i bambini piangono per tre giorni e padron ‘Ntoni, invecchiato, si rimprovera di aver mandato il figlio in mare. Capitolo 5. Davanti al cancello Alfio Mosca informa Filomena di aver sentito dalla Vespa, nipote di zio Crocefisso, che vogliono maritarla con il figlio di padron Cipolla, ma lei non ci crede e imbarazzata se ne va. Intanto la Vespa cerca di convincere lo zio Crocefisso a sposarla, sapendo che egli mira alla sua chiusa. Viene rimorchiata a riva la Provvidenza e si cerca di capire se può valere ancora qualcosa, e mastro Zuppiddu, il calafato, dice che potrebbe rimetterla in mare per la buona stagione. Ritorna ‘Ntoni e la casa del nespolo si riempie di gente per accoglierlo. Capitolo 6. ‘Ntoni passa a salutare vicini e conoscenti, le ragazze gli fanno festa e si diverte tutto il giorno con gli amici. La sera a tavola il nonno gli comunica che gli ha trovato lavoro a giornata sulla paranza di compare Cipolla ed egli, la mattina seguente, dovendosi svegliare all’alba, si lamenta e così anche sulla barca. Tutti i Malavoglia, compresi i più piccoli lavorano duramente per guadagnare i soldi per coprire il debito con lo zio Crocefisso e far riparare la Provvidenza. ‘Campana di legno’ decide per riavere i suoi soldi di cedere il suo credito a Piedipapera e questi manda l’usciere. I Malavoglia disperati su consiglio di don Silvestro si rivolgono ad un avvocato che consiglia loro di non pagare ma, padron ‘Ntoni decide che è giusto pagare il carico di lupini e con l’aiuto di don Silvestro, dello zio Crocefisso e della moglie di Piedipapera convincono Piedipapera a prorogare la scadenza del prestito fino a Pasqua in cambio della rinuncia da parte di Maruzza all’ipoteca della casa dotale. Capitolo 7. Durante quel Natale Luca parte per la leva e purtroppo più tardi arriva la notizia della sua morte. Egli parte in un giorno di pioggia chiedendo alla madre di non accompagnarlo alla stazione perché piove, con la promessa di avvisarla prima del suo ritorno. La Provvidenza è pronta e viene messa in mare, la Longa pensa con tristezza al povero marito che non ha potuto vedere quel giorno di festa ma è sollevata all’idea che ora le cose andranno meglio per tutta la famiglia. Così la pensa anche padron ‘Ntoni che ricomincia a far programmi per saldare il debito. Intanto nel paese c’è agitazione perché circola voce che il Consiglio abbia intenzione di mettere il dazio sulla pece e sono tutti molto preoccupati e arrabbiati. Prima iniziano le donne a urlare e a minacciare, poi gli uomini si azzuffavano e infine i ricchi si rintanano in casa per paura di perdere i loro beni. La Zuppida e Piedipapera litigano, il giovane ‘Ntoni per difendere gli Zuppidu affronta Piedipapera e fanno a pugni, portato in casa e medicato da compare Zuppiddu il giovane chiede in moglie sua figlia. A casa la madre e il nonno lo rimproverano di non aver chiesto loro il permesso e gli dicono che prima deve sposarsi la sorella. Capitolo 8. Luca a militare fa il suo dovere preoccupandosi di mettere via un po’ di soldi per la famiglia. In paese continuano i pettegolezzi della Vespa su Mena e Alfio e di Barbara Zuppidda che vuole sposare ‘Ntoni e alla quale in molti corrono dietro. Una sera arriva la visita ufficiale di compare Cipolla e del figlio Brasi che guarda contento la Mena, mentre ella è triste per la partenza di Alfio ma rassegnata al loro destino. Quel sabato sera arriva Alfio a salutare i Malavoglia perché deve partire per cercare lavoro altrove, ma la ragazza rimane silenziosa. Più tardi Mena esce in compagnia di Nunziata, incontra il ragazzo e con gli occhi lucidi e rassegnati si dicono addio. Capitolo 9. Padron ‘Ntoni il giorno di Pasqua ha solo cento lire e deve quindi chiedere a compare Tino ancora tempo fino a San Giovanni per saldare il suo debito, ed egli imprecando alla fine accetta.
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