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I malavoglia, Appunti di Italiano

Recensione

Tipologia: Appunti

2015/2016

Caricato il 14/05/2016

gianmarco_alessi
gianmarco_alessi 🇮🇹

5

(1)

1 documento

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Scarica I malavoglia e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! I Malavoglia Personaggi principali: Padron ‘Ntoni: è l’autorità della famiglia ed è un vecchio pescatore onesto, è un uomo laborioso, devoto al lavoro e alla famiglia, non si interessa delle beghe politiche e si esprime spesso attraverso proverbi e vecchi detti. Secondo lui "Gli uomini sono come le dita di una mano: il dito grosso fa da dito grosso e il dito piccolo fa da dito piccolo"e la sua famiglia era disposta come le dita della mano: cioè ognuno aveva il proprio compito da assolvere. Bastiano: chiamato “Bastianazzo”è il figlio di padron ‘Ntoni ed è un gran lavoratore, una persona grande, grossa, buona e molto ubbidiente. Muore nel naufragio della “Provvidenza” del 1865. Maruzza soprannominata la Longa: è una donna piccina e minuta, moglie di Bastianazzo, è una buona massaia, si dedica principalmente alla tessitura, a salare le acciughe e di generare figli. Muore nella epidemia di colera del 1877. I due (Bastiano e Maruzza), hanno cinque figli: ‘Ntoni: Antonio il figlio maggiore; è un ragazzo pigro, debole, egoista, che turba l’ordine statico della famiglia e del paese perché assume un comportamento del tutto differente rispetto a quello dei Malavoglia, che sono dediti al lavoro e al sacrificio. ‘Ntoni non ha voglia di lavorare, predica il rinnovamento sociale, sostiene l’uguaglianza, diventa un vagabondo, ubriacone e contrabbandiere. Questo modo di vivere lo porterà a scontare cinque anni di galera. Dopo aver scontato la pena, ‘Ntoni ritorna a casa, ma capisce che non può più restare perché la sua ribellione lo aveva escluso dalla vita della famiglia e del paese. Luca: secondogenito, è più responsabile di 'Ntoni e degli altri fratelli. E’ un ragazzo generoso, muore nel corso della battaglia di Lissa. (terza guerra d'indipendenza 1866), Mena: Filomena è la terzogenita, una ragazza buona, che passa tutto il tempo al telaio. Si sacrifica e si impegna per risollevare le sorti della famiglia con l’aiuto del fratello Alessi. La ragazza rinuncia alla dote e anche al matrimonio con compare Alfio Mosca a causa della cattiva reputazione dell’altra sorella. Alla fine resterà accanto ad Alessi e sua moglie Nunziata nella casa del nespolo. Alessi: Alessio, il figlio minore, dimostra interesse per i proverbi e per l'esperienza marinara del nonno. Grazie al suo impegno, la famiglia dei Malavoglia riesce a superare alcuni momenti duri e difficili. Alessio è un bravo ragazzo, si rimbocca le maniche per tirare su la famiglia dopo la morte del padre, la “fuga” di ‘Ntoni, la morte della madre e del nonno. Alessio lavora sodo per riscattare la casa del Nespolo e ricostituisce il nido alla famiglia dei Malavoglia. Lia: Rosalia è la più piccola della famiglia Malavoglia. Inizialmente sembra una ragazza con del giudizio, ma dopo aver perso la reputazione e l'onore a causa delle chiacchiere dei paesani, che sostenevano una sua relazione con il brigadiere don Michele, si trasferisce in città dove diventerà una prostituta. ALTRI PERSONAGGI F 0 B 7 Zio Crocifisso: detto "Campana di legno", è un vecchio avaro, è l’usuraio del paese, protagonista di affari loschi, ed è proprietario di barche e case. È zio della Vespa, con la quale si sposerà non per amore, ma per appropriarsi della sua chiusa. Il matrimonio per lui si rivelerà un inferno, poiché la moglie dilapida in breve tempo il patrimonio, che egli aveva realizzato nel corso della sua vita. F 0 B 7 Compare Agostino (Piedipapera): un sensale (procuratore di affari), con pochi scrupoli, è zoppo ed è coinvolto nel contrabbando. Egli e lo zio Crocifisso sono i responsabili, della rovina economica dei Malavoglia. Piedipapera finge di acquistare il credito, che Padron 'Ntoni deve al vecchio usuraio per espropriare l alla famiglia Malavoglia a casa del nespolo. L’uomo è sposato con Grazia Piedipapera, donna pettegola ma sensibile alle vicende dei Malavoglia. F 0 B 7 La Locca: è la sorella di zio Crocifisso, vedova, è una vecchia demente e fuori di senno, che vaga perennemente per il paese alla ricerca del figlio Menico, morto in mare sulla Provvidenza assieme a Bastianazzo. Quando arrestano l’ altro figlio(noto come "figlio della Locca) per contrabbando la donna è mandata all'ospedale dei poveri. Alfio Mosca: E’ un carrettiere, onesto lavoratore, possiede un asino e successivamente un mulo. Si innamora di Mena che ricambia, ma i due non si possono sposare perché Alfio è troppo povero. AUTORE Giovanni Verga, scrittore italiano nato a Catania il 2 settembre 1840,da una famiglia di nobili origini. Fu il massimo esponente del verismo. Dopo i primi studi nella scuola privata di Antonio Abate,letterato e patriota,che lo avvicinò alle idee risorgimentali, si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza e incominciò l’attività letteraria. La sua prima pubblicazione è il romanzo i carbonari della montagna(1861-1862).Tra il 1865 e il 1871 soggiornò a Firenze,dove divenne amico con il teorico del verismo Luigi Capuana(1839-1915) e dove pubblicò i romanzi Una peccatrice (1866) e la storia di una capinera(1871). Si stabilì a Milano dove frequentò i salotti mondani e si appassionò alla letteratura francese. Frutto di queste nuove esperienze sono: Eva, 1873; Tigre Reale, 1873; Eros, 1875. Nel 1874 Verga scrisse la novella Nedda un “ bozzetto siciliano, pubblicato in rivista, che attirò l’attenzione dei critici sia per la novità del soggetto, sia per lo stile. A questa novella seguiranno racconti e romanzi di ambiente siciliano: Vita nei campi, 1880 I Malavoglia, 1881 Novelle rusticane, 1883 Mastro don Gesualdo, 1889. Lo scrittore crede nel progresso, ma si interessa ai vinti e ai deboli; la sua è una visione della vita tragicamente pessimistica che si pone in contrasto con l'ottimismo, che domina nei suoi tempi. Rappresenta un mondo di primitivi in lotta con il destino avverso cui inevitabilmente sono sconfitti quando si staccano dalla religione, dalla famiglia e dal lavoro. Il linguaggio verghiano è innovatore: dando spazio al linguaggio dialettale (ma comprensibile), riesce a raggiungere effetti di grandiosa efficace coralità. Alla produzione narrativa si accompagnò quella teatrale: Cavalleria rusticana, 1884 La lupa, 1884 In portineria, 1885 Dal tuo al mio, 1903. Giovanni Verga muore nella sua città natale il 27 gennaio 1922. TRAMA I Toscano, soprannominati "i Malavoglia" (i soprannomi nell’uso popolare indicano spesso qualità contrarie di chi li porta) è una famiglia di pescatori che vive ad Aci Trezza nella casa del nespolo. La famiglia è composta da: Padron ‘Ntoni, dal figlio Bastianazzo con la moglie la Longa e dai nipoti: ‘Ntoni, Luca, Mena, Alessi e Lia. I malavoglia possiedono una casa e una barca “La provvidenza”, grazie alla quale riescono a condurre una vita laboriosa e serena. Tuttavia, una serie di sventure si abbatteranno sulla famiglia. La vita dei Malavoglia viene sconvolta quando il giovane ‘Ntoni è chiamato alle armi e si reca a Napoli per svolgere il servizio militare (dopo un inutile tentativo di corruzione delle autorità del paese, da parte del nonno ‘Ntoni). La famiglia privata delle sue braccia, si trova in difficoltà, dovendo pagare un lavorante. A ciò si aggiunge una cattiva annata per la pesca e Mena, la figlia maggiore, che ha bisogno della dote per sposarsi. Per migliorare le condizioni della famiglia padron ‘Ntoni pensa di dedicarsi al commercio ed acquista a credito da Zio Crocifisso, un usuraio del paese un carico di lupini (legumi), da rivendere a Riposto, un porto vicino. Ma la barca naufraga nella tempesta, Bastianazzo che la dirigeva, muore assieme al lavorante Menico e il carico va perso. Gli abitanti del luogo si recano a casa dei Malavoglia per la visita del consolo, cioè per portare conforto e offerte di cibo alla famiglia colpita dalla grave disgrazia. In questa occasione in tutto il paese non mancano le chiacchiere perchè l’intenzione del commercio dei Malavoglia era oggetto di
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