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I Malavoglia: Romanzo Verista di Giovanni Verga, Appunti di Italiano

Narrativa italianaLiteratura Italiana Moderna e ContemporaneaVerismo

I Malavoglia è il romanzo più famoso di Giovanni Verga, pubblicato nel 1881, che narra le sventure di una famiglia di pescatori siciliani nella società e storia in fase di cambiamento. Il romanzo è il primo del 'Ciclo dei vinti' e rappresenta la prima tappa di quello che doveva essere il Ciclo. Verga descrive la vita di un villaggio di pescatori siciliano e introduce i temi e tecniche che poi saranno sviluppati nei romanzi. Il libro è dominato da forze opposte e contrapposte, tra il filone delle vicende di 'Ntoni e quelle della famiglia, il tempo della natura e quello della storia, lo spazio interno e quello esterno al villaggio.

Cosa imparerai

  • Che temi e tecniche Verga ha già utilizzato in precedenza in altre opere e come si sviluppano in I Malavoglia?
  • Come la famiglia Malavoglia è influenzata dalle forze opposte del tempo della natura e della storia?

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 24/05/2022

gabrielefusaro
gabrielefusaro 🇮🇹

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Scarica I Malavoglia: Romanzo Verista di Giovanni Verga e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! I Malavoglia Autore Giovanni Verga Cosa Romanzo verista Quando 1881 Caratteristiche Romanzo che narra le vicende sfortunate di una famiglia di pescatori siciliani, detti Malavoglia, in un periodo di cambiamento sociale e storico Movimento letterario Verismo Lingua Italiano Frase celebre «Veramente nel libro della parrocchia si chiamavano Toscano, ma questo non voleva dir nulla, poichè da che il mondo era mondo, all’Ognina, a Trezza e ad Aci Castello, li avevano sempre conosciuti per Malavoglia, di padre in figlio, che avevano sempre avuto delle barche sull’acqua, e delle tegole al sole.» ——————————————————————————————————————————— Introduzione a "I Malavoglia” I Malavoglia è il romanzo più famoso di Giovanni Verga e quello in cui l’autore riesce a esprimere al meglio la poetica del Verismo. Si tratta del racconto delle sventure di una famiglia di pescatori siciliani negli anni successivi all’Unità d’Italia.   Genesi e storia editoriale I Malavoglia viene pubblicato nel 1881 dall’editore Treves e inizialmente è accolto con freddezza da lettori e critici. Come succede spesso per le grandi opere della letteratura, solo più tardi il romanzo sarà recuperato e valutato positivamente.    I Malavoglia è il primo romanzo del "Ciclo dei vinti” Il romanzo è frutto di un lungo lavoro di progettazione e stesura e rappresenta la prima tappa di quello che doveva essere il  Ciclo dei vinti. In questo primo romanzo  Verga  parte dal livello sociale più basso e descrive la vita del villaggio di pescatori siciliano di Aci Trezza.    Nell’introduzione de  I Malavoglia, Verga così descrive i più deboli della società, i cosiddetti “vinti”: “Il cammino fatale, incessante, spesso faticoso e febbrile che segue l'umanità per raggiungere la conquista del  progresso, è grandioso nel suo risultato, visto nell'insieme, da lontano. Nella luce gloriosa che l'accompagna dileguansi le irrequietudini, le avidità, l'egoismo, tutte le passioni, tutti i vizi che si trasformano in virtù, tutte le debolezze che aiutano l'immane lavoro, tutte le contraddizioni, dal cui attrito sviluppasi la luce della verità. [...] Solo l'osservatore, travolto anch'esso dalla fiumana, guardandosi attorno, ha il diritto di interessarsi ai deboli che restano per via, ai fiacchi che si lasciano sorpassare dall'onda per finire più presto, ai vinti che levano le braccia disperate, e piegano il capo sotto il piede brutale dei sopravvegnenti, i vincitori d'oggi, affrettati anch'essi, avidi anch'essi d'arrivare, e che saranno sorpassati domani.”      L'uso dell'impersonalità e del narratore popolare Curioso è constatare come spesso temi e tecniche che poi saranno sviluppati nei romanzi siano già presenti nelle novelle. 
 Dal punto di vista delle tecniche in questo romanzo Verga ricorre all’impersonalità e al narratore popolare, che già aveva usato ad esempio Rosso Malpelo.              Dal punto di vista dei temi ci sono invece due novelle in particolare che fungono da modello per I Malavoglia:             • Padron ‘Ntoni  (1875), una novella non pubblicata, definita da Verga come un «bozzetto marinaresco», in cui inizia a prendere forma la vicenda dei Malavoglia. • Fantasticheria  (1979), la prima novella di Vita nei campi, in cui Verga  ci presenta un mondo siciliano fermo a valori arcaici e ci introduce al mondo di Acitrezza che tornerà ne  I Malavoglia, un mondo povero dominato da necessità naturali, fatto di ripetitività e rassegnazione, ma più autentico della vita mondana e cittadina. Al mondo in continua trasformazione si oppongono «quei sentimenti miti, semplici, che si succedono calmi e inalterati di generazione in generazione». Tuttavia, come vedremo, questo mondo va in pezzi ne I Malavoglia. I Malavoglia: la trama Il romanzo narra la storia della famiglia Toscano, detta malignamente dal popolo “Malavoglia”, una famiglia di pescatori del piccolo paese siciliano di Aci Trezza.     Padron ‘Ntoni è il capofamiglia e l’unità e l’economia familiare sono garantite dalla casa del nespolo e dal peschereccio, chiamato “La Provvidenza”, ma una serie inarrestabile di disastri colpirà la famiglia.     Il giovane ‘Ntoni, nipote di Padron ‘Ntoni, deve partire per il militare e la famiglia è costretta ad assumere un lavoratore. A ciò si aggiunge una cattiva annata per la pesca e il bisogno di una dote per Mena, la figlia maggiore, che si deve sposare.   Il naufragio delle "Provvidenza" Padron ‘Ntoni decide allora di tentare la via del commercio, ma la Provvidenza - la barca che serve al sostentamento di tutta la famiglia - naufraga e muore Bastianazzo, figlio di Padron ‘Ntoni e futuro capofamiglia. La nave era carica di lupini comprati a credito dall’usuraio Zio Crocefisso. Questo evento causa la rovina economica dei Malavoglia, che perdono anche la casa del nespolo.   Poco dopo il colera uccide la madre. La Provvidenza, che era stata riparata, naufraga di nuovo, i membri della famiglia rimangono senza lavoro e sono costretti ad arrangiarsi con lavoretti poco redditizi. Intanto il giovane ‘Ntoni, partito per il militare, entra in contatto con il mondo esterno. Finito il servizio militare si rifiuta di tornare a casa per dedicarsi al duro lavoro che le difficoltà economiche della famiglia gli imporrebbero. Decide di dedicarsi al contrabbando e a una vita dissipata. Finisce in carcere dopo una rissa con la guardia che aveva tentato di sedurre la sorella Lia. L’altro nipote, Luca, muore durante la battaglia di Lissa del 1866. Lia, dopo l’episodio con la guardia, si sente disonorata e fugge a Catania, dove finisce per lavorare come prostituta. A causa di questo Mena non può più sposarsi.  L'epilogo della storia
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