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I problemi dell’Italia post-unità, Slide di Storia

Parla dei problemi dell’Italia dopo l’unità d’Italia

Tipologia: Slide

2022/2023

Caricato il 28/01/2024

ludovica-rizzo-1
ludovica-rizzo-1 🇮🇹

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Scarica I problemi dell’Italia post-unità e più Slide in PDF di Storia solo su Docsity! I problemi dell’Italia post-unitaria La situazione economica Il Regno d'Italia proclamato nel marzo 1861, risolta la questione dell'unità istituzionale, si trova davanti a molte sfide date dalle profonde differenze esistenti tra le varie regioni. L'unione economica, sociale e culturale è ancora lontana. L'economia è ancora prevalentemente agricola e le infrastrutture sono molto limitate; la meccanizzazione industriale è limitata al Nord del paese, mentre nel Meridione domina il latifondo. La classe dirigente della nuova Italia non conosceva queste condizioni e nessuno aveva mai compiuto un'inchiesta seria sulla realtà contadina Destra e Sinistra a confronto Dopo la morte di Cavour nel giugno 1861 la leadership politica viene contesa tra i due gruppi, Destra storica e Sinistra storica. La loro composizione sociale è molto simile ma divergono sulle politiche economiche da adottare. La Sinistra Storica, formata da repubblicani e democratici, è guidata da Mazzini che lotta per il superamento della monarchia, costituiscono una forza di minoranza al governo del paese. La Destra storica, formata da piemontesi e esponenti della borghesia settentrionale, è favorevole al libero scambio e alla modernizzazione economica. Vinte le prime elezioni parlamentari, la Destra Storica, guida il governo nei primi anni dell'Unità, dal 1861 al 1876. Le elezioni del 1861 La Sinistra Storica, all'opposizione, unisce l'ala più progressista del parlamento piemontese e gli esponenti del mazziniani e garibaldini delle varie zone d'Italia. Ha un'impronta anticlericale e orientata alla tutela dei ceti inferiori; la sua base sociale è costituita da piccoli e medi proprietari terrieri e da professionisti. Il Nuovo Stato Venne adottato un modello di stato centralista sull'esempio di quello francese, l’Italia venne divisa in province e il governo nominò per ogni provincia un suo rappresentante, il prefetto. Lo Statuto albertino divenne la Costituzione del Regno d’Italia, così come a tutta Italia vennero estese la legislazione e la moneta piemontese, la lira. Depretis resta presidente del Consiglio fino al 1887, per ben otto mandati: la sua politica si basa su posizioni moderate e flessibili, in modo da trovare appoggio anche a destra, secondo una prassi passata alla storia con il nome di trasformismo. Le maggioranze variabili creano uno schieramento centrista e aprono spazi per la corruzione e l'opportunismo politico. I Governi Depretis Tra i provvedimenti della Sinistra storica: abolizione della tassa sul macinato; alleggerimento della pressione fiscale; obbligo di istruzione per tutti i bambini dai 6 ai 9 anni, grazie alla Legge Coppino del 1877. Creazione asili ì e scuole serali per permettere agli adulti di leggere e scrivere. decentramento amministrativo; revisione della legge elettorale con estensione del diritto di voto; politica economica protezionista, con l'introduzione di dazi, e interventista, con sovvenzioni statali che avviano l'industrializzazione del Nord. Il protezionismo ebbe effetti negativi sull’agricoltura del Sud, poiché determinò la crisi dell’agricoltura specializzata che non trovò più sbocco in Europa. Le riforme Situazione generale: * Diversità; * Cattive condizioni sociali, economiche, culturali, di salute; Analfabetismo (no lingua unica) Problemi di strade e ferrovie La classe dirigente: ®e Sconoscele varie realtà ® Prendespunto > Piemonte (per lo Statuto e la moneta £); Sardegna (per il sistema elettorale) La destra storica al Governo: - Segue gli ideali moderati di Cavour; - Fa parte dell'aristocrazia terriera; - Propositi liberali; - Sistema elettorale: uomini di 25 anni, che pagano minimo 40 £ di imposte annue; - Nelle province governano i prefetti che rispondono direttamente allo stato centrale; - Seguono lo Statuto Albertino come legge costituente; - Fissano delle imposte indirette > tassa sul macinato del 1868; - Istruzione: legge Casati del 1859 che determina l'obbligo di frequenza scolastica per i primi 2 anni; - La moneta è la lira = No dogane + problemi economia meridionale + concorrenza straniera - Governo Minghetti 1876 > Crisi Differenze nei sistemi produttivi: ® Nord= industrie e aziende ® Centro =mezzadria ® Sud=latifondo Unità d’Italia 1861 - Cosa succede dopo? ° La sinistra storica al governo: Segue gli ideali democratici di Mazzini e Garibaldi; Fa parte della borghesia cittadina; Governa per 20 anni, dal 1876 al 1896; Il primo governo è quello di Depretis; 1877 Legge Coppino che porta l'obbligo scolastico a 9 anni Abolisce la tassa sul macinato Sistema elettorale: uomini di 21 anni, istruiti e che pagano 20£ di imposta annua; Alzano le tariffe doganali. Questo tutela la giovane industria italiana ma > scarse condizioni di vita delle masse popolari / effetti negativi sull'agricoltura specializzata del Sud. Il Brigantaggio La ribellione delle masse popolari del Sud si espresse nella formazione di bande armate di briganti che diedero vita al fenomeno del brigantaggio, tra il 1861 e il 1865. Vi fu un rigetto nei confronti del governo da parte del meridione tanto che lo Stato italiano era identificato come il “nemico”. Iniziarono vere e proprie azioni di guerriglia nei confronti delle proprietà dei nuovi ricchi, assaltavano le carceri o incendiavano gli archivi comunali per distruggere i registri di leva e quelli fiscali. Il brigantaggio fu una vera e propria attività di guerriglia che, nei cinque anni che vanno dal 1860 e il 1865, chiamati anni del “grande brigantaggio” incendiò diverse zone del Meridione; La politica di repressione adottata nei confronti dei briganti fu durissima. Il governo, attraverso la legge Pica del 1863, difese l’ordine mobilitando metà dell’esercito e imponendo al Sud lo stato d’assedio. Il fenomeno fu duramente represso (1863-65) senza che si intervenisse sulle cause. Il malessere del Sud e la diffusa sfiducia verso lo Stato restano tuttavia dei problemi molto gravi. “L'Italia è fatta. Ora bisogna fare gli Italiani” Il Sud, fu fortemente penalizzato dalla grande emigrazione. La difficoltà di trovare lavoro e di raggiungere un tenore di vita dignitoso, portò a un’ondata migratoria sia interna verso il nord dell’Italia, sia esterna verso l’estero, in luoghi come Stati Uniti, Brasile, Argentina. L’emigrazione era vista con favore dal Governo, che però non fece nulla per tutelare gli emigranti, anzi si aggrava sempre più il divario. Le leggi speciali per il Mezzogiorno non cambiano la situazione. L’emigrazione italiana
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