Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

I problemi dell'Italia Unita (nella seconda metà dell'800), Appunti di Storia

Riassunto della spiegazione utile per il ripasso.

Tipologia: Appunti

2020/2021

In vendita dal 21/07/2021

soffiasofiasoffia
soffiasofiasoffia 🇮🇹

5

(1)

40 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica I problemi dell'Italia Unita (nella seconda metà dell'800) e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! I PROBLEMI dell’ITALIA UNITA Nel 1861. 22 milioni di abitanti Il Nord era parzialmente industrializzato con un’agricoltura in cui prevaleva l’azienda capitalistica. Il Centro era meno industrializzato e l'agricoltura consisteva nella mezzadria. Nel Sud prevale il latifondo e le industrie sono soprattutto di conservazione alimentare. La città più popolosa era Napoli, con 450mila abitanti, circa il doppio delle altre città. La libera circolazione delle merci, con l’eliminazione delle barriere doganali tra le regioni distrusse l’imprenditoria meridionale. Problema dell’analfabetismo in tutta Italia. In Sicilia il 90% delle persone era analfabeta. Viene promulgata nel 1859 la legge Casati, la quale stabiliva l’istruzione elementare gratuita ed obbligatoria per due anni. Estesa nel 61 in tutta Italia. I comuni avrebbero dovuto occuparsi di trovare le scuole e i maestri. Nei comuni poveri non si aprì nessuna scuola. Rimasero oltre 2/3 analfabeti. Problema del controllo delle zone periferiche. Il centro-nord Italia accettò le nuove norme, già abitate. In Sicilia esplosero fenomeni di ribellione per attaccamento al vecchio ordine sociale e rifiuto delle nuove tasse e delusione per un miglioramento di condizione di vita che non ci fu. Questa fu peggiorata dall’introduzione della circoscrizione/leva obbligatoria che teneva i maschi per anni fuori casa. Aumenta quindi il fenomeno del brigantaggio che porta alla mafia e alla camorra. Errore la risposta dura del Regno + legge Pica (1861) che stabiliva legittimo far intervenire l’esercito + dichiarato subito lo stato d’assedio in Sicilia. Per i primi 2 anni di Regno fu occupata militarmente (non aiutò il progresso di integrazione nel Regno) In parlamento: - destra: Bettino Ricasoli (dittatore della toscana), Alfonso LaMarmora, Massimo d’ Azeglio, Quintino Sella (industriale piemontese) - sinistra: Francesco Crispi, I Mazziniani, Garibaldi, Urbano Rattazzi (Cavour muore nel giugno del 1861, improvvisamente.) Le Politiche della DESTRA La legge elettorale: suffragio censitario e maschile Diritto di voto ai maschi con più di 25 anni, precettori di un reddito che gli fa pagare 40 lire di tasse, in alternativa per votare era necessario avere un titolo di capacità (ovvero essere assunti come docenti universitari o come avvocati, medici, personale amministrativo dell’esercito) Vota il 2 0 2,2% della popolazione Sistema elettorale maggioritario a doppio turno. Obbiettivi politici della SINISTRA: - decentramento amministrativo (stato più federale) - ampliamento del diritto di voto con qualche sostenitore del suffragio universale maschile (tra cui Garibaldi, deputato del Regno d’Italia, sempre eletto nel sud-italia) - volontà di completare l’unità d’Italia attraverso le armistizi I più radicali (socialisti ecc) erano nella sinistra extraparlamentare (Non rappresentati in parlamento) Obbiettivi politici della DESTRA: - suffragio ristretto - accentramento amministrativo - via diplomatica per le annessioni territoriali problema del deficit statale: debiti sommati di tutti gli altri stati uniti la lira era in uso in Piemonte (fondata con Carlo Magno) in Toscana: fiorino, francescone (introdotto da Francesco I), paolone (inventato a Roma da Papa Paolo III) — tre monete in uso - pareggio di bilancio + ottenuto aumentando le tasse (decine di milioni di lire di incasso) indirette, sui consumi: tassa sul sale (perché era usato per la conservazione alimentare) e tassa sul macinato (sui mulini che macinano i cereali) Questo aumento è più duro sulle classi meno abbienti ma tutela le condizioni di vita delle classi al potere (il contadino pagava le stesse tasse di un nobile) Lo Stato italiano è laico. Infatti avviene un esproprio di quasi 600mila ettari di terreno alla Chiesa, tolti al patrimonio ecclesiastico. Una parte dei territori diviene demanio di proprietà dello stato, l’altra parte è messa in vendita e comprata dai borghesi benestanti e dai proprietari terrieri. Ma i terreni sono troppo grandi e i contadini furono incapaci di comprarli — impedita la nascita di piccoli proprietari terrieri Quelli di destra ritenevano che l’agricoltura fosse il motore economico del paese > fondarono un ministero dell’agricoltura Mancarono gli investimenti a sostegno dell’industria, eccetto le infrastutture ferroviarie date in appalto a ditte straniere La destra era liberale. 1864: Marco Minghetti diventa Primo Ministro italiano e stipula con Napoleone la “Convenzione di settembre”, che prevedeva che la Francia ritirasse nel giro di due anni (ritiro progressivo) le proprie truppe da Roma, lasciate lì indifesa del Papa. In cambio l’Italia avrebbe rinunciato a Roma per sempre, limitandosi a difenderla. Una clausola del trattato prevedeva che la capitale fosse trasferita a Firenze. 3 febbraio 1865: la capitale è spostata da Torino a Firenze e rimarrà lì fino al 30 giugno 1871. Firenze aveva quindi un giro economico e diplomatico non indifferente e a Torino, privata di ciò, ci furono dei tumulti.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved