Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Teoria del Prospetto: La Valutazione Decisionale Non Lineare - Prof. Spataro, Slide di Psicologia Forense

La teoria del prospetto, una teoria descrittiva della scelta proposta da kahneman e tversky per rispondere ai limiti della teoria dell'utilità attesa. La teoria del prospetto attribuisce un valore soggettivo alle conseguenze, determinato in base a una funzione di valore e una funzione di ponderazione delle probabilità. La teoria assume inoltre che le probabilità degli esiti incidano in modo non lineare sul comportamento del decisore.

Tipologia: Slide

2021/2022

Caricato il 28/01/2024

diletta-fabrizi
diletta-fabrizi 🇮🇹

4.4

(5)

38 documenti

1 / 9

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica Teoria del Prospetto: La Valutazione Decisionale Non Lineare - Prof. Spataro e più Slide in PDF di Psicologia Forense solo su Docsity! I processi decisionali: (Parte II) La teoria del prospetto Finora abbiamo visto come nelle decisioni di avvocati e giudici non si proceda sempre a un confronto contestuale tra tutte le alternative rilevanti e su tutte le dimensioni, secondo il modello normativo; Kahneman e Tversky [1979; 1992] hanno proposto una teoria descrittiva della scelta che costituisce la proposta teorica più importante per rispondere ai limiti della teoria dell’utilità attesa. Un prospetto è un’alternativa, o corso d’azione, che può produrre conseguenze; Il valore di un prospetto è determinato: 1. dal valore soggettivo delle conseguenze 2. ponderato in base alla loro probabilità di occorrenza. Quindi, la teoria del prospetto, analogamente alla teoria dell’utilità attesa, attribuisce un valore soggettivo alle conseguenze; Nella teoria del prospetto tale valore si determina in base a una funzione di valore, che incorpora alcune peculiari assunzioni sul modo in cui le persone valutano le conseguenze. La teoria assume inoltre che le probabilità degli esiti incidano in modo non lineare sul comportamento del decisore: il passaggio da una probabilità di 0,9 a 1 avrà un impatto maggiore rispetto al passaggio da una probabilità di 0,2 a 0,3; Per rendere conto dell’impatto non lineare delle probabilità sulla decisione, la teoria del prospetto introduce una peculiare funzione di ponderazione, che trasforma le probabilità in pesi decisionali. I pesi decisionali vengono utilizzati per determinare il valore dei prospetti, che è dato dall’equazione: V=∑i(vi × pi) Il valore complessivo di un prospetto è quindi il risultato della sommatoria, per ogni i- esimo esito, del valore soggettivo delle conseguenze associate all’esito (v i ) ponderato in base al peso decisionale (p i ). La teoria del prospetto si articola in due costituenti principali: una parte quantitativa e una parte qualitativa: a) La parte quantitativa coincide con la funzione di ponderazione delle probabilità r(p) e con la funzione di valore v(x); b) La parte qualitativa riguarda invece il processo di scelta, nel quale vengono distinte una fase di strutturazione e una conseguente fase di valutazione del problema decisionale 1. Nello stadio di «editing» o strutturazione, il decisore adotta una rappresentazione del problema (che include corsi d’azione, aspettative ed esiti), che è soggettiva e variabile da soggetto a soggetto. o In questa fase, il decisore assume un punto di riferimento rispetto al quale vengono valutate le conseguenze degli esiti, determinando quindi quali conseguenze verranno considerate guadagni e quali saranno considerate perdite. 2. Nello stadio di valutazione, il decisore determina il valore di ciascun prospetto e sceglie il prospetto che offre il valore maggiore. o La fase di valutazione implica a sua volta tre operazioni: la valutazione delle conseguenze secondo la funzione di valore (A), la valutazione delle probabilità delle conseguenze in base alla funzione di ponderazione (B) e l’integrazione di tali valori al fine di determinare il valore complessivo di ciascun prospetto. La funzione di valore riassume le assunzioni sulla corrispondenza tra conseguenze oggettive (utilità oggettiva) e valutazioni soggettive delle conseguenze stesse (utilità soggettiva). La funzione di valore ha tre caratteristiche peculiari, che permettono di dar conto di svariati fenomeni, non spiegabili alla luce dei modelli normativi della decisione. Caratteristica 1: la funzione di valore assume che gli esiti non sono codificati in termini assoluti, ma come deviazioni da un punto di riferimento soggettivo in direzione positiva (guadagni) o negativa (perdite); Ciò implica che le decisioni delle persone dipendono da come viene percepito il problema e, in particolare, dal punto di riferimento utilizzato per valutare gli esiti. Supponiamo che un trentenne al quale rimanga un’invalidità permanente del 10% a seguito di un illecito ottenga, come risarcimento del danno e in applicazione delle tabelle di Milano, la somma di 23.468 euro. o Se il cliente prende a riferimento le tabelle milanesi, quella somma non verrà percepita né come guadagno né come perdita. Se però un cliente è in una situazione economica precaria e ha un reddito molto basso, potrebbe prendere a riferimento i mesi che avrebbe impiegato a guadagnare quella somma, e quindi ritenere che si tratti di un guadagno; Alternativamente, se il cliente sa che un conoscente, per un sinistro simile, ha ricevuto di più per la stessa lesione, percepirà l’incasso come una perdita e non come un guadagno e così via. Caratteristica 2: La seconda caratteristica della funzione di valore riguarda la sua forma: essa infatti è concava per i guadagni e convessa per le perdite. Questo particolare andamento rende conto del fatto che uguali differenze tra coppie di valori saranno considerate soggettivamente diverse se tali differenze si riferiscono a quantità oggettive grandi o piccole; In particolare, la valutazione soggettiva della differenza sarà più estrema (sia in positivo sia in negativo) se essa si riferisce a quantità oggettivamente piccole.  Anche questo fenomeno è ben noto a giudici e avvocati: in una transazione è molto più facile far accettare al cliente una perdita di 500 euro se la pretesa al pagamento è di 500.000 euro che non se essa è di 1.500 euro.  Ciò costituisce una violazione del principio dell’invarianza per cui l’espressione di preferenza non può subire modificazioni in funzione del modo in cui il dilemma decisionale o le opzioni di scelta sono descritte. 1. Una prima classe di effetti di incorniciamento si produce quando un dilemma decisionale viene esposto in modo da indurre il decisore a valutare gli esiti come guadagni oppure come perdite. Si è visto che le persone rifuggono dal rischio nel dominio dei guadagni, mentre cercano il rischio nel dominio delle perdite; Ciò fa sì che lo stesso dilemma, se posto in termini di guadagno o di perdita, può condurre a decisioni diverse: si considerino i seguenti dilemmi decisionali, proposti da Kahneman e Tversky [1979].  Dilemma 1. Supponete di aver appena ricevuto 1.000 dollari. Vi viene offerta la possibilità di scegliere tra: A. la possibilità del 50% di vincere 1.000 dollari e la possibilità del 50% di non vincere nulla; B. un guadagno sicuro di 500 dollari. Dilemma 2. Supponete di aver appena ricevuto 2.000 dollari. Vi viene offerta la possibilità di scegliere tra: C. la possibilità del 50% di perdere 1.000 dollari e la possibilità del 50% di non perdere nulla; D. una perdita sicura di 500 dollari.  Benché i due dilemmi presentino opzioni identiche, i partecipanti scelgono la vincita sicura nel dilemma 1 (opzione B: 85%) ma l’opzione rischiosa nel dilemma 2 (opzione C: 69%). Secondo la teoria del prospetto, la diversa descrizione dei dilemmi induce una differente valutazione degli esiti: • Nel dilemma 1 una vincita sicura di 500 dollari è percepita come più attraente del 50% della probabilità di vincere 1.000 dollari; • Nel dilemma 2 la perdita sicura di 500 dollari è percepita come più dolorosa del 50% della probabilità di perdere 1.000 dollari. Un altro dilemma decisionale è denominato «problema della malattia asiatica» [Tversky e Kahneman, 1981]:  Immaginate che gli Stati Uniti si stiano preparando ad affrontare una malattia asiatica che dovrebbe provocare la morte di 600 persone. Per far fronte a questo evento a un gruppo di soggetti viene chiesto di scegliere tra due programmi di intervento. A un primo gruppo di soggetti viene chiesto di scegliere tra i due piani seguenti: a) programma A: 200 persone saranno salvate; b) programma B: c’è 1/3 di probabilità che saranno salvate 600 persone e 2/3 di probabilità che nessuno si salverà. Un secondo gruppo di soggetti deve scegliere tra due piani formulati diversamente: a) programma C: 400 persone moriranno; b) programma D: c’è 1/3 di probabilità che nessuno morirà e 2/3 di probabilità che 600 persone moriranno. Come si può osservare i due problemi sono equivalenti, per cui la diversa formulazione dei dilemmi non dovrebbe produrre alcun effetto sulle scelte: al contrario anche in questo caso si osserva un rovesciamento delle preferenze. Infatti, il 72% del primo gruppo sceglieva l’opzione certa (opzione A), mentre il 78% del secondo gruppo sceglieva l’opzione rischiosa (opzione D). Tale risultato è imputabile al fatto che le alternative sono incorniciate in maniera differente e ciò induce i soggetti a cambiare il punto di riferimento; Nel primo caso il riferimento è la situazione futura, la morte di 600 persone se non si fa nulla; perciò ogni sopravvissuto costituisce un guadagno; Nel secondo caso, invece, il riferimento è la situazione attuale, in cui nessuno è ancora morto; perciò ogni eventuale morto costituisce una perdita. In un altro esperimento ancora veniva proposta una situazione ipotetica di stipula di un’assicurazione automobilistica: 1. Agli automobilisti del New Jersey veniva detto che la copertura assicurativa base escludeva la tutela legale, la quale poteva però essere acquistata pagando un costo addizionale pari a X dollari; 2. Agli automobilisti della Pennsylvania veniva detto che la copertura assicurativa base includeva la tutela legale, ma che i sottoscrittori potevano rinunciarvi, pagando un premio assicurativo inferiore di X dollari. I risultati mostrarono che la maggior parte degli automobilisti della Pennsylvania mantenevano la copertura per la tutela legale; Al contrario, solo pochi automobilisti del New Jersey decidevano di acquistare la tutela. Anche in questo caso, il problema viene inteso a partire da un punto di riferimento che può posizionarsi nel dominio delle perdite (automobilisti del New Jersey) o in quello dei guadagni (automobilisti della Pennsylvania); i cambiamenti nel dominio delle perdite sono percepiti con un’intensità maggiore rispetto a corrispondenti cambiamenti nel dominio dei guadagni. Vari esperimenti hanno dimostrato il prodursi dell’effetto anche in contesti giudiziali: • In molti casi, l’attore deve optare fra accettare una transazione sicura o continuare il processo nella speranza di ottenere più di quanto offerto dalla controparte; • Analogamente il convenuto può scegliere di accettare la richiesta o scommettere sul fatto che all’esito del giudizio perderà meno di quanto chiesto dalla controparte; In un contesto come questo è naturale che attori e convenuti tendano a comportarsi in maniera opposta. L’attore tenderà a essere avverso al rischio e quindi a optare per un guadagno ridotto ma sicuro (accettando la transazione); Il convenuto, per contro, tenderà a cercare il rischio e quindi a continuare il processo (rifiutando la transazione).  Questa asimmetria nei comportamenti è stata provata da Rachlinski [1996]: L’esperimento si riferiva a una questione relativa alla violazione delle norme sui diritti d’autore, in cui un gruppo di partecipanti assumeva il ruolo di attore e un altro gruppo il ruolo di convenuto. Il primo gruppo (attori) doveva scegliere tra le opzioni:  accettare in via transattiva l’offerta di 200.000 dollari dal convenuto;  affrontare il processo con 50% di probabilità di ottenere 400.000 dollari e il 50% di non ottenere nulla; Il secondo gruppo (convenuti) doveva scegliere tra le opzioni:  pagare all’attore in via transattiva 200.000 dollari;  affrontare il processo con il 50% di probabilità di perdere 400.000 dollari e il 50% di non perdere alcunché.  Coerentemente con l’effetto di incorniciamento (framing), il 77% degli attori accettava la transazione, mentre il 69% dei convenuti sceglieva di andare davanti al giudice. L’effetto influenzava anche dei giudici ai quali veniva chiesto di dire se raccomandavano oppure no la conclusione di una transazione con la controparte [Guthrie, Rachlinski e Wistrich 2001]; I giudici venivano informati che l’attore aveva il 50% di probabilità di ottenere una condanna della controparte al pagamento di 200.000 dollari, ma anche il 50% di probabilità che la domanda venisse rigettata; inoltre le due parti dvevano sostenere un costo di 50.000 dollari per le spese legali; A metà dei giudici era chiesto di assumere il punto di vista dell’attore e considerare la possibilità di accettare l’offerta da parte del convenuto di pagare 60.000 dollari all’attore in via transattiva. Il gruppo di giudici doveva quindi scegliere tra:  un guadagno certo di 60.000 dollari;  la probabilità del 50% di ottenere 200.000 dollari (meno le spese legali di 50.000 dollari), ma anche la probabilità del 50% di non ottenere nulla. L’altra metà dei giudici doveva valutare il caso dal punto di vista del convenuto e avrebbe dovuto considerare la possibilità di accettare il pagamento di 140.000 dollari (chiesti dall’attore); Questo gruppo di giudici doveva quindi scegliere tra:  una perdita certa di 140.000 dollari;  la probabilità del 50% di perdere 200.000 dollari (meno le spese legali di 50.000 dollari), ma anche il 50% di probabilità di non perdere nulla. Come atteso, le opzioni in gioco erano percepite in modo molto differente nei due casi.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved