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i regimi totalitari, Dispense di Storia

hitler analisi dell'avvento del regime totalitario

Tipologia: Dispense

2017/2018

Caricato il 28/04/2018

Utente sconosciuto
Utente sconosciuto 🇮🇹

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Scarica i regimi totalitari e più Dispense in PDF di Storia solo su Docsity! STORIA: Analizza la politica Giolittiana alla luce della prassi del trasformismo. Il Termine trasformismo definì la prassi politica, inaugurata da Agostino Depretis, consistente nel formare di volta in volta maggioranze parlamentari intorno a singole personalità e su programmi contingenti, superando le tradizionali distinzioni tra destra e sinistra. Quando nel 1903 Zanardelli, leader della sinistra liberale, diede le dimissioni, l’incarico di formare il nuovo esecutivo passò a Giovanni Giolitti. La sua azione politica fu volta ad attenuare le divergenze fra l'ala conservatrice e quella fortemente progressista. Il tentativo di convergenza fu intrapreso dapprima cercando un'intesa con l'ala riformista del movimento socialista: al momento di nominare i suoi ministri Giolitti invitò il leader del partito socialista Filippo Turati a entrare nel complesso governativo. Dopo il rifiuto dei socialisti di entrare nel governo Giolitti resuscitò la prassi del trasformismo con l’intendo di costituire un vero e proprio partito liberale puntando su una vasta e flessibile aggregazione di deputati e assicurandosi una solida maggioranza parlamentare che gli consentì di perseguire un riformismo pragmatico e di ottenere risultati di rilievo ai fini di una modernizzazione del paese. A tal proposito nel 1912 Giolitti amplia il suffragio universale maschile ai maggiori di 25 anni, nell’elezioni del 1913 Giolitti, avendo registrato un notevole avanzamento del partito socialista, decide di stipulare un accordo con i cattolici il cosiddetto Patto Gentiloni che segnava l’ingresso ufficiale dei cattolici nella vita politica italiana, Giolitti convincendo il papa che il socialismo era una minaccia per il cattolicesimo si assicura il suo appoggio che decide infatti di eliminare il non expedit di papa Pio IX. Con Giolitti si assiste ad una grande rinascita dal punto di vista economico attraverso un progetto di industrializzazione che si era però concentrato nel nord italia specialmente nel triangolo: Torino, Genova, Milano, mentre il sud rimase ai margini della crescita economica con una stazionarietà della produzione agricola. Per quanto riguarda le imprese coloniali Giolitti il 29 settembre 1911 dichiara guerra alla turchia che si conclude con la pace di Losanna in cui l’impero ottomano riconosce la sovranità politica dell’Italia sulla Libia rivelatosi uno “scatolone di sabbia”. Dopo la vittoria delle elezioni del 1914 Giolitti, non più appoggiato dai radicali, si dimise lasciando il governo ai liberal- conservatori di Salandra che venne contestato dalla CGdL con la settimana rossa di scioperi nel 1914. STORIA : Analizza le scelte di Bismark nelle alleanze con la Russia, l’Austria e l’Italia. L’Europa dal 1871 vive uno dei più lunghi periodi di stabilità degli ultimi secoli; nonostante gli anni precedenti siano stati caratterizzati da diversi confronti tra le grandi potenze, le cui conseguenze hanno modificato gli equilibri continentali. Protagonista indiscusso di questi mutamenti è il cancelliere prussiano Otto von Bismarck. La politica estera di Bismarck fu caratterizzata dal tentativo di mantenere lo status quo degli assetti europei, finalizzato prima di tutto a salvaguardare l'unità tedesca di fronte alle rivendicazioni territoriali e alle smanie espansionistiche degli altri paesi europei. Eletto nel 1862, Bismarck conduce una politica estera spregiudicata unita ad una particolare abilità diplomatica, con l’intento di giungere all’unificazione tedesca con un ruolo centrale per la Prussia di Guglielmo I. egli decise pertanto di adottare la politica dell'”isolamento”: si trattava di riuscire a stabilire linee diplomatiche con le altre potenze europee, in modo da impedire alla Francia di creare alleanze, diventando troppo potente. Proprio a tal proposito intraprende una politica di alleanze con le altre potenze europee. infatti Bismarck cercò di bloccare la rivalità tra Austria e Russia che avrebbe potuto causare una guerra che avrebbe portato la fine del Reich; a questo scopo Bismarck nel 1873 fece stringere un’alleanza tra Austria e Russia e ne consegui una coalizione tra il kaiser tedesco, lo zar russo e l’imperatore austriaco (chiamata appunto la lega dei tre imperatori). Questi erano spinti da un interesse comune: quello di mantenere l’ordine esistente. Successivamente la lega entrò in crisi a causa dell’irrisolta egemonia sui territori Balcani. Infatti nel 1875 si scatenarono due rivolte contro il governo turco, in Bosnia e in Bulgaria. Si ruppe cosi l’alleanza tra Austria e Russia in quanto erano entrambe interessate allo stesso territorio. La Russia si schierò a favore dei bulgari, sconfiggendo i turchi e creando uno stato bulgaro ma soggetto ai russi. L’intento di Bismark era quello di mantenere un equilibrio europeo. Egli infatti nel 1878 convocò un congresso a Berlino in cui riuscì a ridurre le pretese dello zar nei Balcani , per impedire un eventuale scontro internazionale ; tra Russia e impero turco vennero creati tre nuovi stati indipendenti : Montenegro, Serbia e Bulgaria.
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