Scarica I regimi totalitari: comunismo, fascismo e nazismo e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! | REGIMI TOTALITARI
Il totalitarismo è un termine utilizzato da alcuni studiosi politici e storici per spiegare le caratteristiche di
alcuni regimi nati nel XX secolo, al quale possono essere ricondotti il nazismo, il fascismo e lo stalinismo
che mobilitarono intere popolazioni nel nome di un'ideologia o di una nazione, accentrando il potere in
un unico partito.
Uno Stato totalitario è caratierizzato soprattutto dal tentativo di
in tutti gli ambiti di vita, imponendo
controlla lo Stato non si limita cioè a i
. Difatti un sistema totalitario è una
Lo Stato totalitario impone la propria ideologia ed elimina il dissenso mediante l'uso del terrore. Inoltre
esercita il monopolio dei mezzi di comunicazione di massa e priva i cittadini di ogni spazio di
autonomia: la cultura, la scuola, il tempo libero vengono organizzati in modo da assumere un significato
politico e ideologico. Fra le dittature del Novecento molti studiosi ritengono totalitarismi solo il nazismo
e lo stalinismo, considerando il fascismo un “totalitarismo imperfetto” (in quanto non riusci a
realizzare il totale controllo della società).
Alla base degli stati totalitari c'erano elementi caratterizzanti ossia
o ldeologia|organica e coerente Q
o Vita politica era controllata da un partito unico, venivano eliminate le opposizioni attraverso Il
terrore
o lIlcapo del regime è un dittatore carismatico che costruisce il culto della propria persona
(possiamo ricordare figure come Stalin, Mussolini, Hitler).
o Manipolazione dei mezzi di propaganda di massa (radio, giornali, cinema erano controllati
dallo Stato.)
o Le masse sono tenute in mobilitazione attraverso una serie di organizzazioni che gestiscono i
tempi di lavoro e il tempo libero.
o L'economia è posta al controllo dello stato (quindi vediamo una purocratizzarione) D
e La contestazione del regime è resa impossibile da un sistema organizzato di repressione
(luoghi remoti, tortura, eliminazione fisica)
DIFFERENZE TRA REGIMI DEMOCRATICI AUTORITARI E TOTALITARI
| regimi democratici si affidano alla partecipazione, spontanea dei cittadini per conseguire i valori di
uguaglianza, libertà e solidarietà.
| regimi autoritari esercitano un controllo stretto sulle istituzioni e sugli individui non esclusivo e
tanto pervasivo come quelli totalitari.
L'UNIONE SOVIETICA
Dopo la morte di Lenin avvenuta il 21 gennaio 1924 iniziò la lotta per chi dovesse prendere il potere di
guida del partito e ciò portò alla rivoluzione del paese. Il potere era interamente nelle mani dei
bolscevichi i quali al loro interno erano suddivisi in 2 linee politiche alternative guidate rispettivamente
da Tragkl) e Stalin. | due si fronteggiarono per anni a causa di diversi motivi;
TROCKIJ in quanto capo dell'armata rossa sosteneva che:
e licompimento dell'Urss fosse finanziare e sostenere la rivoluzione parlamentare;
* Voleva che in Europa ci fosse l'abolizione del papitalismo | per salvaguardare le conquiste ni
sovietiche.
» Voleva attuare una rivoluzione proletaria europea per liberare tutti i popoli dal capitalismo per
affermare il comunismo.
* Avevaunasensibilità cosmopolita e aveva come intento quello di influenzare i giovani
» Vedeva in Stalin un uomo che tradiva lo spirito della rivoluzione comunista che avrebbe
dovuto condurre all'emancipazione di tutti i popoli.
» Accusavala NEP di favorire contadini e commercianti a spese della classe operaia. Proponeva
Il completo controllo statale dell'economia
Stalin invece riassumeva Il suo pensiero attraverso lo slogan "Soclalismo in un solo paese”
* ligoverno avrebbe dovuto concentrarsi sul consolidamento del comunismo russo e solo in
secondo momento avrebbe potuto valutare l'opportunità di esportare la rivoluzione in
Occidente
»° Proponevala Russia come modello di una nuova civiltà opposta a quella capitalistica
* Segretario del Pcus.
* Ritenevacheinuna prima fase fosse necessario rafforzare ll socialismo nella sola URSS, per
far divenire il Paese una potenza industriale capace di fronteggiare l'ostilità del mondo
capitalista (socialismo in un solo paese)
Nel 1922 Stalin era stato nominato segretario generale del PCUS, carica che gli assicurava la
leadership nel partito e, di conseguenza, il controllo dello Stato. Stalin riuscì ad avere la meglio
sull'opposizione troeckista. e riusci a consolidare la propria autorità grazie al consenso dei nuovi
iscritti al partito che erano prettamente persone analfabeti e quindi facilmente manovrabili. Trockij,
invece fu vittima di una campagna denigratoria, venne espulso dal partito comunista, mandato in
esilio e in fine assassinato in Messico. Dopo la sua morte fu imposto il regime staliniano, e Stalin
venne riconosciuto come leader del movimento comunista mondiale. A differenza delle altre
dittature europee, lo stalinismo non si appoggia ad un partito di destra, bensi ad un partito di sinistra:
il Partito comunista russo. Stalin voleva trasformare ì
perciò fece in modo che lo Stato controllasse rigidamente tutti | settori economici e che l'industria
fosse privilegiata rispetto all'agricoltura
L'INDUSTRIALIZZAZIONE FORZATA
Nel 1927 il paese conobbe una grave crisi economica, la crisi cerealicola. Rovesciando le sue
posizioni precedenti, Stalin ripudiò la NEP accusandola di
. Stalin decise quindi
di industrializzare il paese nel più breve tempo possibile e di realizzare il controllo completo
dell'economia da parte dello Stato. L'obiettivo dell'industrializzazione fu perseguito senza badare al
costi umani. Per industrializzare ll paese doveva abbattere | hapmenle per farlo ricorse alla Gosplan|
Nel 1928 fu varato il primo piano quinquennale che stabiliva gli obiettivi per la crescita industriale e
aveva l'obiettivo di
un'industrializzazione forzata che mirava alla mode:
capitalismo. Con il primo piano quinquennale:
* sidoveva aumentare la produzione delle materie prime (ferro carbone, acciaio, petrolio...)
necessari per la produzione di macchinari e beni di consumo; veniva così privilegiato lo
sviluppo dell'industria pesante, elemento che caratterizzerà la futura industria sovietica.
Parti allora peri comunisti europei una nuova parola d'ordine: “allearsi con quanti erano disposti a
Nacque così, sempre su ispirazione del
Kemirten, la politica dei Fronti popolare, che ebbe in Francia e più ancora nel corso della Guerra
civile spagnola il suo banco di prova. Nel nome del dialogo con le democrazie, necessario per
fronteggiare le destre, Stalin portò nel 1934 l'Unione Sovietica nella Società delle Nazioni e l'anno
dopo firmò un patto militare di assistenza reciproca con la Francia
L’ITALIA
A parlire dagli anni ‘20 il regime fascista aveva intrapreso un processo di svuotamento delle
istituzioni. La Monarchia e Vittorio Emanuele ll si facevamo promotori dello Statuto Albertino mentre
la milizia volontaria per la sicurezza nazionale era stata inglobata dalle forze armate come corpo
regolare dell'esercito, le elezioni politiche del marzo 1929 confermarono l'appoggio della
popolazione al fascismo e di conseguenza il passaggio da un regime autoritario ad un regime
totalitario.
Il progetto di costituzione dello Stato totalitario dell'Italia mussoliniana degli anni Trenta ebbe come
strumento l'ordinamento corporativo, che doveva sostituire la lotta di classe con la collaborazione
tra le categorie produttive, in vista della realizzazione del supremo interesse della nazione, Il
corporativismo, cioè, si presentò come una via alternativa tanto al capitalismo quanto al
socialismo. Nel 1934 furono definitivamente istituite le 22 corporazioni, suddivise tra mondo agricolo,
industriale, commerciale e dei servizi, e formate dai rappresentanti di padroni e salariati di uno
specifico comparto produttivo.
Le corporazioni, non assunsero mai dei veri e propri poteri ma fu l'ennesimo apparato burocratico
dello Stato totalitario. Tuttavia, esse ricoprirono un ruolo fondamentale infatti nel 1939 fu creata la
Camera dei fasci e delle corporazioni per sostituire la Camera dei deputati.
Lo Stato italiano, dovette fronteggiare la crisi nata dal crollo di Wall Street. A questa emergenza il
governo di Mussolini rispose con un intervento dello stato in economia. Il regime fascista istitul
innanzitutto due grandi enti pubblici: l'Istituto mobiliare italiano (Imi), un istituto di credito, nato nel
novembre 1931 con il compito di finanziare con denaro pubblico le imprese in difficoltà, e l'Istituto
per la ricostruzione industriale (Iri), creato nel gennaio 1933 per farsi carico dei debiti con tratti dai
cinque maggiori istituti di credito nazionali ed evitare il fallimento. L'iri divenne azionista
privilegiato dell'industria italiana.
Negli anni 30 l’Italia era considerata uno stato-banchiere e uno stato-imprenditore. Ciò rappresentò il
cosiddetto in cui lo
La crisi fu superata verso la
metà del decennio, proprio grazie alla statalizzazione di una parte considerevole dell'economia e a
imponenti programmi di lavori pubblici resi possibili attraverso la riduzione del salari e del consumi.
LA BATTAGLIA DEL GRANO
L'intervento dello Stato riguardò anche una massiccia pianificazione nel settore dell'agricoltura. DI
fronte ai risultati insoddisfacenti della battaglia del grano, lasciata a metà
In realtà, tutto ciò era contraddittorio perchè. nelle regioni meridionali, dove la
produttività era minore, lo Stato continuò a proteggere i latifondisti assenteisti, senza promuovere
un reale avanzamento dell'agricoltura. Gli alti tassi doganali imposti sui beni agricoli di
importazione facevano arricchire i grandi proprietari terrieri del Sud e tutto ciò non garantiva un
avanzamento totalitario.
LA BONIFICA INTEGRALE
Di conseguenza Mussolini lanciò il programma della bonifica integrale, per strappare alle paludi e
guadagnare alle coltivazioni parti imponenti e fino ad allora improduttive del territorio nazionale.
Vasti lavori furono compiuti in molte regioni, dal Veneto all'Emilia, dalla Campania alla Sicilia e alla
Sardegna. | più rilevanti riguardarono l'Agro Pontino.
La bonifica integrale, attuata anche con misure repressive, permise un Notevole aumento della
pur limitato nel tempo. Inoltre, con il suo piano di lavori pubblici, contribui
LO STATO SOCIALE FASCISTA
La costruzione dello Stato totalitario si concretizzò anche attraverso la creazione di un'ampia
architettura assistenziale. L'istituzione di nuovi enti in campo sanitario, previdenziale, sportivo,
culturale fu addirittura sovrabbondante e costitui un lascito duraturo del regime fascista. Ad
‘esempio, furono fondate:
o L'Opera nazionale per la maternità e l'infanzia, che assisteva le madri e i bambini
bisognosi.
o L'Opera nazionale dopolavoro, con il compito di organizzare il tempo libero dei salariati.
L'Istituto nazionale fascista della previdenza sociale (Infps) si occupò delle pensioni.
o L'Istituto nazionale fascista per l'assicurazione infortuni sul lavoro (Infail assorbi tutti gli
enti in precedenza incaricati di tutelare gli infortunati.
o La Cassa nazionale di maternità centralizzò invece la gestione delle assicurazioni e dei
congedi per maternità di tutte le donne lavoratrici.
Il fascismo, investi molte risorse nella creazione di uno Stato sociale centralizzato. Tuttavia, non di
rado enti e istituti si stratificarono gli uni sugli altri, creando un groviglio inefficiente e disperdendo
i fondi, perché ognuno cercava di difendere i propri interessi. Ciò favorì un forte clientelismo all'interno
dello Stato,
D
LA BATTAGLIA DEMOGRAFICA
Il regime promosse una politica demografica che avrebbe dovuto rendere l'italia una potenza
agricola, industriale e militare grazie al numero dei propri cittadini. Esso, dunque, lanciò una
campagna con l'obiettivo di incrementare la popolazione italiana da 40 a 60 milioni di abitanti.
L'INSEGNAMENTO DURANTE IL REGIME FASCISTA
L'obiettivo del regime fascista era quello di plasmare un «Uomo nuovo grado di pensare e agire come
lin «perfetto fascista» ciò. richiese un pervasivo intervento del regime nei confronti del mondo
dell'istruzione e della ricerca. Gli Insegnanti, come del resto i funzionari di ogni altro settore
dell'amministrazione pubblica, furono costretti a prendere la tessera del Pf, e a giurare fedeltà al
regime. | programmi furono uniformati all'ideologia fascista e dal 1928, bambini e ragazzi delle
elementari e delle medie studiarono su un libro di testo unico.
Il giuramento di fedeltà al fascismo fu reso obbligatorio anche per i docenti universitari nel 1931:
all'epoca, erano circa 1200 e solo 12 rifiutarono di obbedire, dovendo quindi abbandonare la loro
carriera. Perfino importanti esponenti dell'antifascismo, come Croce e Togliatti, invitarono i
professori a firmare, per poter continuare a far sentire all'interno dell'accademia voci dissonanti
rispetto al regime. Anche il mondo della cultura, infatti, si adeguò rapidamente alle richieste del
regime. Scrittori come Luigi Pirandello, artisti come Filippo Tommaso Marinetti, storici come
Gioacchino Volpe, scienziati come Guglielmo Marconi non alzarono mai la voce contro il regime è
LE ORGANIZZAZIONI GIOVANILI
L'opera di indottrinamento fascista cercò di plasmare le duttili menti dei giovani che furono
inquadrati in organizzazioni con lo scopo di educarli ai valori del regime fin dalla prima infanzia: dal
1926 agi in questo senso l'Opera nazionale Balilfa. assorbita nel 1937 dalla Gioventù itallana del
Littorio (GI).
Essa si curava della pratica di
| bambini e
| ragazzi italiani erano divisi secondo classi di età: i figli della Lupa, fino agli otto anni; i balilla, fino
al 12 e gli avanguardisti, fino ai 18. La medesima suddivisione valeva per le ragazze, che
partecipavano alle attività delle figlie della Lupa, piccole italiane e giovani italiane. Al di sopra dei 18
anni, i Gruppi universitari fascisti (Gup) svolgevano funzioni analoghe per gli iscritti alle università
IL MONOPOLIO DELLA COMUNICAZIONE
Il giornalismo, veicolato da mezzi di comunicazione di massa - carta stampata, radio e cinema - fu
considerato da Mussolini una scuola degli adulti. In un Paese dall'elevato numero di analfabeti come
l'italia, radio e cinema divennero strumenti di propaganda del regime. La stampa fu pienamente
sottomessa a un rigido dirigismo e la pubblicazione delle notizie provenienti dall'italia e dal mondo fu
subordinata al vaglio dell'Ufficio per ia stampa e la propaganda, che determinava contenuti e stili di
comunicazione. L'ufficio divenne nel 1937 Ministero della Cultura popolare (Minculpop).
La radio fu controllata dall'Ente italiano audizioni radiofoniche (Eiar, 1927) e l'industria
cinematografica fu ampiamente incoraggiata a scopo di propaganda. Mussolini ordinò, infatti, nel 1924
la creazione dell'Istituto Luce, che preparava cinegiornali settimanali proiettati prima di ogni spettacolo
in tutte le sale del Paese. Il regime inoltre costituì Cinecittà per far sì che cia a ia
La penetrazione del regime nella vita quotidiana avvenne anche tramite |
“motti” di Mussolini i quali divennero per eccellenza il monopolio assoluto sulla formazione delle
opinioni degli italiani.
IL FASCISMO E | SUOI MITI
Il fascismo si servi di una simbologia e di una strategia di comunicazione capaci di penetrare nelle
abitudini e nei modi di pensare del cittadino medio. In tutti i campi, si costruì un'immagine del
; ad esempio, nell'ambito della battaglia demografica, si affermò
l'uso di adornare le porte di casa con un fiocco in occasione di una nuova nascita. O ancora, Il
regime arrivò a definire | comportamenti più banali della vita quotidiana, come
pica, a braccio teso e mano aperta, 0 l'introduzione del «voi» al posto del «lei», considerato
espressione di snobismo borghese. Tra ì simboli più ampiamente diffusi il fascio littorio comparve
Tra i cattolici, don Luigi Sturzo sì riparò all'estero, mentre Alcide De Gasperi, fu costretto a rifugiarsi
In Vaticano, dove lavoro per tutti gli anni Trenta come bibliotecario.
DEMOCRATICI E SOCIALISTI
Fiù attivi nell'antifascismo militante furono gli esponenti democratici e socialisti. Nata a Parigi
nell'aprile 1927, la Concentrazione antifascista raccoglieva numerosi fuoriusciti. Nel 1929 Carlo
Rosselli ed Emilio Lussu fondarono il movimento Giustizia e Libertà, con l'obiettivo di scatenare
un'insurrezione popolare.
L'ANTIFASCISMO COMUNISTA
L'opposizione al regime parti dai comunisti. Essi crearono in Italia una fitta rete di celtule
clandestine senza guadagnare un appoggio attivo e consistente nella popolazione. ll movimento
era guidato da Antonio Gramsci e alla sua morte subentrò come leader Palmiro Togliatti.
Germania (1933-1945)
L'ideologia nazista si fonda sull'idea della Il popolo tedesco discende da una razza
ariana superiore e deve liberarsi delle razze inferiori. Durante gli anni di permanenza in carcere Hitler
elaborò il manifesto del movimento nazista, il cosiddetto Mein Kampf “la mia battaglia”. Lo Stato era
da lui concepito come «comunità di popolo» fondata sulla purezza biologica e quindi doveva liberarsi
delle razze inferiori. Hitler considerava un elemento di grave debolerza la presenza in Germania di
una forte comunità ebralca. Essa costituiva una razza negativa e capace di danneggiare dall'interno
la purezza dei tedeschi. |ì suo progetto doveva realizzarsi mediante l'unità di tutte le popolazioni
tedesche e la conquista di uno bpazio vitale p Oriente.
Quando Hitler diventa cancelliere nel gennaio del 1933, chiede nuove elezioni, ma il 27 febbraio il
Parlamento viene incendiato. Nonostante la mancanza di prove certe, appare probabile la
responsabilità dei nazisti nell'attentato. Essi riversarono comunque la colpa del grave episodio sui
comunisti spingendo Hindenburg a firmare un decreto d'urgenza che sospendeva i diritti dei
clttadini.
| seguaci di Hitler approfittarono del provvedimento per scatenarsi in violenze contro tutti gli
oppositori. Alla riapertura del Parlamento i deputati furono minacciati di violenze personali: in
questo modo, Hitler ottenne l'appoggio dei cattolici per il varo di una legge che il
Nel giro di pochi
mesi viene sospesa la Costituzione, sono sciolti i SINDACATI (Reichstag) e | PARTITI POLITICI e
vengono epurati | funzionari ostili. Il (NSPDAP)
divenne l'unico anello di congiunzione tra Hitler è i tedeschi. (non esistevano oppositori)
Il 2 agosto 1934, alla morte del presidente Hindenburg, Hitler diventa CAPO DEL PAESE, e DELLE
FORZE ARMATE con il titolo di fuhrer. Il 19 agosto, i tedeschi confermarono a larghissimi consensi in
un plebiscito la nomina di Hitler fino alla sua morte nel 1945 di capo dellterzo Relch. RAIC
La notte dei lunghi coltelli
Nel 1934, Hitler si liberò anche di ogni possibile avversario intero al nazismo. A preoccuparlo erano
soprattutto la forza e l'indipendenza delle SA (STURM ABTEILUNGEN-squadre d'assalto), circa due
milioni di camicie brune che obbedivano agli ordini di Ernst Réhm.(1887-1934) e si contrapponevano
all'esercito regolare, ostile a questa formazione paramilitare. Il FUhrer ne ordinò quindi l'eliminazione
violenta: il 30 giugno 1934, nella cosiddetta Notte dellunghi coltelli. Rohm.e centinaia di suoi seguaci
furono svegliati in pieno sonno, prelevati e sommariamente uccisi. Questa operazione avvenne con
il supporto de SS (squadre armate del nazismo) che diventeranno le guardie del corpo di Hitler.
La Gestapo e i Lager
Negli anni del regime le SS diressero la Gestapo (la polizia segreta) e gestirono | campi di
concentramento dove vennero convogliati e costretti ai lavori forzati gli oppositori politici, gli zingari, gli
omosessuali, gli ablettori di coscienza, | delinquenti comuni, i vagabondi, | testimoni di Geova per il loro
rifiuto a prestare ll servizio militare. | «diW@rsà, tutti coloro che non si uniformavano al nazismo
furono emarginati e morirono nei lager per le condizioni di vita e di lavoro.
Le leggi di Norimberga
Hitler scatena una violenta campagna antisemita: con le i di Norim , varate nel 1935,
Le tre leggi del 1935 privarono gli ebrei della CITTADINANZA e del DIRITTO DI VOTO,
vietarono la pratica professionale, ribadirono il DIVIETO DI ACCESSO ALLA MAGISTRATURA,
ALL'AMMINISTRAZIONE e alle SCUOLE STATALI già introdotto nel 1933.
Inoltre, gli ebrei furono espropriati dei loro beni. Per tutelare la «razza ariana» furono impediti i
e i fapporti sessuali tra ebrei e cittadini di «razza ariana». Le Leggi di Norimberga
limitarono anche | diritti dei cittadini tedeschi: il «sangue tedesco», non era sufficiente per godere dei
diritti civili se non accompagnato da una condotta che dimostrasse il desiderio e l'idoneità a servire
fedelmente il Reich. La legge sulla cittadinanza, dunque, escludeva dal godimento dei diritti, non
solo le razze inferiori,
Nella notte dei cristalli, tra il 9 e 10 novembre 1938, furono distrutti oltre 7000 esercizi commerciali
di proprietà ebraica e furono incendiate quasi 200 sinagoghe. In tutta la Germania gli ebrei furono
bastonati o uccisi per strada e circa 30.000 di loro furono deportati nei campi di concentramento.
La soluzione finale
Dal 1940 prende corpo il piano della Soluzione finale: l'allontanamento di tutti gli elementi sgraditi.
Progressivamente si afferma un progetto più Radicale, lo sterminio biologico-razziale di tutti gli
Indesiderati. Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, la Germania intraprese concretamente e
sistematicamente questa strada, applicandola prima ai malati mentali e disabili e in seguito al popolo
ebraico.
Particolarmente penetrante fu il controllo nazista nella vita dei tedeschi, ad esempio i sindacati furono
sostituiti dal Fronte del Lavoro. Nel tempo libro gli adolescenti venivano formati all'attività fisica,
all'obbedienza e alla vita militare, inoltre venivano indottrinati sui principi del nazismo. Dalla scuola
furono estromessi gli insegnanti che non mostravano fedeltà al regime, mentre programmi di
studio è libri di testo furono uniformati alla visione nazista. Nel 1938 fu presentata la macchina del
popolo, strumento della motorizzazione die tedeschi, il Maggiolino. La radio, i giornali e | cinegiornali
diffondevano le parole d'ordine del nazismo. Non solo la radio, era controllato anche il mondo
dell'arte e della cultura. Le adunate, ovvero le manifestazioni pubbliche svolsero un ruolo
importantissimo nella creazione del consenso. Divenne un appuntamento fondamentale per tutti i
tedeschi il congresso annuale del Nsdap che si teneva a Norimberga
| CATTOLICI E IL NAZISMO
Le Chiese si uniformarono rapidamente ai voleri di Hitler. Nell'estate del 1933, il Vaticano firmò con la
Germania un concordato che assicurava al cattolici la libertà di culto. L'INTERVENTO delle
gerarchie cattoliche e la CONDANNA degli orrori della dittatura giunsero solo nel 1937, quando
papa Pio XI diffuse la lettera enciclica intitolata «Con cocente preoccupazione», nella quale denunciò
la violenze naziste a il tentativo di sostituire la religione tradizionale con i valori pagani della razza,
della nazione, del sangue.
IL NAZISMO E L'ECONOMIA
Al regime politico totalitario corrispose un'economia monopolistica. || dirigismo economico si
concretizzò con la nascita di nuovi trust a controllo statale. La Camera dell'Economia del Reich
favoriva le grandi proprietà agricole e industriali, attuando provvedimenti che avviarono la rapida
ripresa dalla crisi del ‘29. inoltre, l'esteso piano di lavori pubblici assicurò al governo nazista anche il
consenso del proletariato.
LA POLITICA ESTERA DI HITLER
Per quanto riguarda la politica estera, nel 1933 la Germania esce dalla Società delle Nazioni e nel
1934 bici l'annessione dell'Austria. Hitler aveva come obiettivo quello di restituire alla Germania
Nel 1935 Hitler riprende il controllo della saar e inizia un massiccio
programma di riarmo. Nel marzo del 1936 occupa la riva del Reno, violando il Trattato di Versailles e
Il 24 ottobre 1936 sigla con Mussolini l'asse Roma-Berlino
La guerra civile in Spagna e la dittatura di Francisco Franco
Nel luglio del 1936, ci fu un'insurrezione militare contro la repubblica guidata dal generale Francisco
Franco contro un esercito di civili, poco addestrati. Né scaturì una guerra civile che durò circa tre anni
e volse infine a favore di Franco. A indebolire il campo repubblicano furono anche le contrapposizioni tra
repubblicani e socialisti. Al termine della guerra Franco assunse il titolo di Caudillo e instaurò un
ispirandosi all'Italia. L'unico partito riconosciuto restò quello della falange
espanola, di cul Franco era il leader. La dittatura di Franco durò fino alla sua morte nel 1975,
Le altre nazioni - Germania, Italia, Francia, UK e URSSs
Il conflitto spagnolo ebbe l'effetto di saldare l'alleanza tra la Germania di Hitler e l'Italia di Mussolini
perché entrambi decisero di inviare aluti a Franco attraverso artiglieria pesante, e aerei che si resero
responsabili di terribili bombardamenti. Di questi ultimi celebre fu quello della città di Guernica,
immortalato in una tela dell'artista Pablo Picasso.
Sul fronte opposto, le democrazie occidentali, cioè Francia e Regno Unito, si limitarono a promuovere il
non intervento. L'unico paese europeo a schierarsi ufficialmente dalla parte dei repubblicani fu
l'Unione Sovietica. Considerevole fu l'appoggio delle Brigate internazionali, costituite da volontari
antifascisti, provenienti da ogni paese europeo e coordinate dal Komintemn. Le brigate internazionali si
distinsero nella battaglia di Guadalajara, combattuta nei marzo del 1937: nella quale si trovarono a
combattere italiani contro italiani, e antifascisti contro volontari inviati in Spagna da Mussolini
Il Giappone
L'alleanza tra Hitler e Mussolini fu ulteriormente rafforzata dal patto anti-Komintem tra Germania,
Giappone e l'Italia, Nel 1937, il Giappone, approfittando della guerra civile in Cina tra nazionalisti e
comunisti, penetrò con l'esercito nel territorio cinese, con l'intento di formare un impero asiatico,
estendendo i propri territori.
l'appeasement
L'aggressività in politica estera di Hitler seppe avvalersi proprio della debolezza della Società delle
Nazioni. La Francia e il Regno Unito, per evitare un nuovo scontro con la Germania, adottarono la
politica dell'appeasement. cioè pacificazione 0 accordo. Le due nazioni soddistavano le pretese
sempre più aggressive di Hitler con ampie concessioni, con la speranza di evitare la guerra.