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I Regimi Totalitari: Unione Sovietica, Italia, Germania, Appunti di Storia

I regimi totalitari e l'Unione Sovietica, con particolare attenzione alla figura di Stalin e alla sua politica economica. Vengono analizzati gli elementi che accomunano i regimi totalitari, come l'ideologizzazione, il controllo delle masse, la propaganda e il sistema repressivo. Viene poi descritta la politica economica di Stalin, basata sulla pianificazione statale e sull'industrializzazione dell'URSS, con i suoi vantaggi e svantaggi. Infine, viene analizzata la politica di Stalin nei confronti dei contadini e delle opposizioni, attraverso le purghe e i campi di lavoro forzati.

Tipologia: Appunti

2021/2022

In vendita dal 21/09/2023

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Scarica I Regimi Totalitari: Unione Sovietica, Italia, Germania e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! I REGIMI TOTALITARI Tipo di regime che si pone l’obiettivo di acquistare un controllo totale sullo Stato e sui cittadini. Gli elementi che accomunano i regimi totalitari sono: • Ideologizzazione: sistema chiuso di valori, teorie e pratiche immodificabili, gestito dal partito unico. • Controllo delle masse: organizzazioni che si estendono a tutti gli ambiti della vita. • Propaganda: uso di mezzi per diffondere l'ideologia, come la radio, i giornali, il cinema. • Sistema repressivo organizzato per eliminare gli oppositori. • Culto del capo, che si identifica personalmente con il potere; capo, Stato, potere e ideologia coincidono • Dirigismo economico, che limita l'iniziativa privata; le direttive economiche vengono imposte dallo Stato. I regimi totalitari sono profondamente diversi dai regimi autoritari. Questi ultimi esercitavano infatti sulle istituzioni e sugli individui un controllo stretto, ma non esclusivo e tanto pervasivo come quello attuato dai tre regimi totalitari. Comunque prima della SGM ai regimi totalitari si affiancarono tante dittature soprattutto di destra. UNIONE SOVIETICA Lenin designa come suo successore Trockij (rivoluzione permanente) perché espresse delle perplessità su Stalin (socialismo in un solo Paese), che considerava brutale e ideologicamente troppo rigido. Ma in realtà non andranno così le cose. Alla morte di Lenin, Stalin estromette tutti i rivali al potere compreso Trockij che fu mandato in esilio e poi assassinato da un sicario. Stalin fu riconosciuto come il leader del movimento comunista mondiale. La vittoria della linea politica di Stalin comportò un'accelerazione sul programma di industrializzazione dell'Unione Sovietica. Viene abbandonato il sistema di economia mista della Nep e l'apparato di governo inclinò per un maggiore intervento statale sia sull'industria sia sull'agricoltura. Stalin ricorse alla Gosplan, una Commissione statale per la pianificazione, con il compito di indicare le linee di sviluppo dell'economia nazionale. Affidò alla commissione la stesura di un piano d'intervento quinquennale, con l'obiettivo di trasformare l'economia sovietica da agricola a industriale. La programmazione dello sviluppo dell'Urss fu guidata dal Gosplan, che decideva quali beni dovevano essere prodotti, in quali quantità e da quali fabbriche, in quali proporzioni per il mercato interno e per l'esportazione. Il governo poté considerare il piano industrializzazione un successo. L’Unione Sovietica era diventata la seconda potenza industriale del mondo. La pianificazione dell’economia presentava inoltre degli svantaggi. Il tenore di vita era estremamente basso e i costi sociali dell’industrializzazione evidentemente elevati. L’agricoltura rimase arretrata dal punto di vista tecnico e continuò a produrre meno di quanto sarebbe stato necessario a soddisfare il fabbisogno alimentare del Paese. Si diffuse, però, un movimento tra gli operai e fabbriche che esprimevano attraverso il lavoro la più alta dedizione al regime. Aleksej Stachanov era minatore nella regione del Donbass, che divenne un simbolo del lavoratore sovietico ideale, battendo ripetutamente i record individuali nell'estrazione del carbone durante un turno di lavoro: lo «stachanovismo» divenne un modello seguito in tutta l'Urss e ampiamente propagandato dal regime. Ben presto tuttavia i grandi sacrifici e il basso livello di salari e consumi alienarono molti consensi al governo anche da parte delle masse operaie. Stalin intraprese un'azione di governo per trasformare l'agricoltura. Il governo sovietico lanciò una battaglia contro i contadini agiati, i kulaki, e avviò la costituzione di grandi aziende agricole collettive, i kolchoz (aziende cooperative che riunivano più contadini tenuti a mettere in comune i mezzi di produzione e consegnavano allo Stato una parte considerevole del loro raccolto) e i souchoz (imprese gestite direttamente dallo Stato e incamerava tutto il raccolto). La propaganda stalinista fu fatta attraverso campagne di stampa e la cultura. Fu incoraggiato il culto della personalità di Stalin. Si presentò come il rassicurante piccolo padre della Patria, l’unico in grado di prendersi cura dei suoi figli-concittadini. Per combattere i nemici interni Stalin dà il via al «Grande terrore» attraverso le purghe (sono molto simile ai rastrellamenti fascisti e nazisti), epurando migliaia di dissidenti e deportando milioni di cittadini. Strumenti della repressione sono la polizia politica e i campi di lavoro forzati (gulag). Stalin salì al potere nella seconda metà degli anni Trenta, concentrando nelle sue mani un potere personale e assoluto. Ignari di questi crimini, i partiti comunisti occidentali seguono la linea politica imposta da Stalin e rifiutano l'alleanza con i partiti socialdemocratici; solo a metà degli anni Trenta il Komintern sostiene la nascita dei Fronti popolari dei partiti di sinistra contro l'avanzata dei regimi autoritari di destra. I piccoli proprietari terrieri dovettero quindi essere costretti con la forza a trasformarsi in lavoratori delle fattorie collettive. I rivoltosi furono eliminati sul posto e almeno due milioni di kulaki vennero deportati e costretti ai lavori forzati. L'opposizione dei contadini fu comunque tale che la produzione agricola non solo non aumentò, ma nei primi anni tornò addirittura al di sotto dei livelli dell'anteguerra. Si diffuse così una terribile carestia poiché il raccolto veniva incamerato dallo Stato.
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