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I regimi totalitari: URSS; Italia e Germania, Sintesi del corso di Storia

Il documento tratta di: - caratteri e distinzioni del totalitarismo; - URSS: Stalin e il Grande terrore; - Italia: Mussolini e il fascismo; - Germania: Hitler e il nazionalsocialismo.

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

In vendita dal 05/02/2020

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4.6

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Scarica I regimi totalitari: URSS; Italia e Germania e più Sintesi del corso in PDF di Storia solo su Docsity! I REGIMI TOTALITARI  Fascismo in Italia, nazismo in Germania e comunismo staliniano in URSS: regimi totalitari che subordinano l’intera vita sociale e culturale del Paese allo Stato, ponendosi come obiettivo un controllo totale sullo Stato e sui cittadini.  Totalitarismo italiano come coesistenza di due aspetti: o Carattere rivoluzionario, al fine di sovvertire le istituzioni viventi per risanare la vita politica; o Carattere statalista: concezione onnicomprensiva dello Stato, contro ogni forma di pluralismo.  Tratti distintivo del regime totalitario: o Costruzione di un’ideologia organica e coerente (condizionamenti fisici e psicologici); o Controllo della vita politica da parte di un partito unico, unico mediatore tra Stato e popolo; o Il capo è un dittatore carismatico, depositario dell’intero potere dello Stato, che impone il culto della propria persona; o Legittimazione delle azioni attraverso un uso sapiente dei mezzi di comunicazione di massa, sui quali esercita il monopolio; o Le masse sono tenute in costante agitazione attraverso una serie capillare di organizzazioni che condizionano la quotidianità ed il tempo libero; o Economia posta sotto il controllo dello Stato (burocratizzazione dell’apparato produttivo con conseguente limitazione dell’iniziativa economica individuale); o Organizzazione di un fitto sistema di repressione degli oppositori da parte della polizia segreta (con ricorso ad eliminazioni fisiche, torture e detenzioni); o Tentativo di creazione di un “uomo nuovo”, cittadino ideale del regime (l’individuo ha senso solo come espressione dell’ideologia del regime).  Negli autoritarismi il controllo sul cittadino si esercita in modo stretto, ma non pervasivo ed esclusivo come nel totalitarismo. L’UNIONE SOVIETICA  Morte di Lenin (1924), tra i suoi collaboratori si accende la lotta per la successione tra Trotskij e Stalin: o Trotskij (capo dell’Armata Rossa poi espulso dal partito, esiliato ed assassinato) sostiene che il compito dell’URSS sia fomentare, finanziare e armare la “rivoluzione permanente” in Europa al fine di distruggere completamente il capitalismo; o Stalin, considerato da Lenin ideologicamente troppo rigido, sostiene che l’obiettivo sia il consolidamento del comunismo russo, optando solo in un secondo momento per l’espansione attraverso l’azione del Komintern (“socialismo in un solo Paese”).  Con una progressiva estromissione dei rivali dalla corsa al potere e degli oppositori, Stalin consolida il suo ruolo (1927) ed allarga il suo consenso tra i nuovi iscritti al partito (analfabeti e facilmente influenzabili).  Programmi quinquennali di industrializzazione dell’URSS, in risposta alla scarsa efficacia del sistema di economia della Nep: ricorso al Gosplan (Commissione statale per la pianificazione che stabilisce quali beni produrre, in che quantità e in che proporzioni per importazione ed esportazione) con l’obiettivo di convertire la produzione agricola in produzione industriale, superando i paesi capitalistici e, così, ritenersi al sicuro.  Drastico e rapido cambiamento nelle campagne per scongiurare il rischio di un ritorno al capitalismo: alla fine degli anni Trenta l’URSS è la seconda potenza industriale del mondo.  Il primo piano quinquennale comporta uno spostamento delle masse contadine verso le città (inurbamento).  L’industria viene orientata ai settori pesanti, che non forniscono sufficienti beni di consumo (basso tenore di vita degli operai che comporta una perdita di consensi), mentre l’agricoltura resta tecnicamente arretrata.  La centralizzazione risulta controproducente, perché stabilisce obiettivi senza tener conto delle condizioni delle singole aziende.  Mancanza di incentivi aziendali, la più alta dedizione al regime si esprime attraverso il lavoro (Stachanov, minatore che batte i record di estrazione del carbone).  Trasformazione dell’agricoltura (1929) attraverso una battaglia contro i contadini agiati e l’apertura di grandi aziende agricole (opposizione dei contadini, che si sentono privati della loro libertà di poter guadagnare dalla vendita del raccolto, controllata tramite la deportazione e i lavori forzati).  Stalin, presentato come difensore dell’eredità di Lenin, porta avanti culturalmente l’idea del “realismo socialista” dal valore politico (arte come mero strumento di propaganda).  Grande terrore (1934): forte ondata repressiva nei confronti degli interni al partito che richiedono di intraprendere una politica economica meno forzata (uccisioni, lavori forzati nei gulag, “purghe”, ovvero processi-farsa in cui i condannati, costretti a confessare crimini immaginari, vengono giustiziati). L’ITALIA  Creazione della Camera dei fasci e delle corporazioni (1939) che difende gli interessi della classe imprenditoriale e sostituisce la Camera dei deputati.  Reazione alla crisi dovuta al crollo di Wall Street (dunque al taglio dei prestiti statunitensi, alla crisi delle banche e alla contrazione dei commerci internazionali): fallimento di molte aziende e aumento della disoccupazione, cui Mussolini risponde con un forte intervento dello Stato in economia.  Istituzione di due enti pubblici: Istituto mobiliare italiano per finanziare con denaro pubblico le imprese in difficoltà (Imi) ed Istituto per la ricostruzione industriale (Iri), che si fa carico dei debiti contratti dai cinque maggiori istituti di credito.  Rilancio del programma di autosufficienza alimentare e del piano di bonifica integrale, con l’obiettivo di liberare terreno per le coltivazioni.  Creazione di un’ampia architettura assistenziale: istituzione di enti in campo sanitario, previdenziale, sportivo e culturale.
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