L'Economia e la Società nell'Età Moderna: Open Fields, Nobiltà e Povertà, Sintesi del corso di Storia Moderna

Scarica L'Economia e la Società nell'Età Moderna: Open Fields, Nobiltà e Povertà e più Sintesi del corso in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! CAP.3 : economia e società All’inizio del ‘500 ci fu un forte aumento della domanda di beni. Dapprima questo fenomeno causò un aumento dei prezzi dei generi alimentari, poi di tutti gli altri prodotti. L’aumento dei prezzi, in particolar modo dei prodotti agricoli (cerealicoli in particolare), ebbe effetti diversi in Europa : nell’Europa orientale aumentò la forza dei signori che esportavano questi prodotti agricoli a discapito dei contadini sui quali non ricadde nessun beneficio; mentre in quella occidentale il fenomeno inflazionistico, colpi le rendite dei signori costringendoli ad unirsi per favorire la formazione di proprietà medio grandi. Per quanto riguarda invece la condizione dei contadini nell’Europa centro-settentrionale, si formarono i cosiddetti open fields, ovvero un sistema di “proprietà comune” degli appezzamenti di terreno. Attraverso questo sistema si esprimeva lo spirito collettivistico e tradizionalistico delle campagne europee di Antico regime. L’economia di queste società agricole era orientata verso l’autoconsumo; fu l’ingresso nell’economia di mercato a determinare la fine di strutture quali quelle degli open fields, che vennero sostituite da recinzioni che privatizzarono le proprietà collettive. Anche le regole delle corporazioni, proprio come le strutture economiche del villaggio contadino, non erano orientate tanto al profitto, quanto all’equilibrio e all’eguaglianza tra i membri. Su tutto il sistema economico gravavano pesanti vincoli e limitazioni, dal tardo ‘500 fino all’avvento dell’illuminismo prevalse la teoria del “mercantilismo” secondo la quale gli stati dovevano fare il possibile per accaparrarsi quanta più ricchezza possibile e trattenerla all’interno dei propri confini per tenere in attivo la bilancia commerciale. In Antico regime la società europea fu una società di ceti o “stati”. Le barriere tra i diversi ceti erano ritenute un qualcosa di immutabile, proprio come i privilegi di cui godeva la nobiltà prima dell’illuminismo. Quest’ultima era considerata una qualità innata ed ereditaria. Oltre alla nascita altra componente fondamentale del concetto di nobiltà era l’onore, sfera ampia in cui rientravano la reputazione, il comportamento in pubblico e la ricchezza. A proposito di quest’ultima possiamo senza dubbio dire che i nobili erano privi di “razionalità economica”, ovvero per mantenere il proprio status erano costretti a spendere anche più di quanto potevano. Pur non potendo parlare ancora di borghesia, esistevano professione che oggi definiremmo “borghesi” quali quelle dei mercanti e dei banchieri. Quest’ultimi consideravano spesso i titoli nobiliari, il possesso della terra e la vita di rendita delle mete ideali da perseguire, in particolar modo nell’Europa continentale.