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L'Età dei Totalitarismi: Nazionalsocialismo e Stalinismo in Germania e Unione Sovietica, Appunti di Storia

La nascita del totalitarismo in Germania e Unione Sovietica, con particolare riferimento alla Repubblica di Weimar, alla Lega di Spartaco, all'ascesa di Hitler e del Partito Nazionalsocialista, alla crisi economica e politica, alla marcia verso il potere e alla politica culturale e economica nazista. Inoltre, vengono trattati i principali eventi della storia sovietica, come la lotta per la successione a Lenin, la collettivizzazione e la morte di Trotsky.

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 10/02/2022

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jeannette-rubino 🇮🇹

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Scarica L'Età dei Totalitarismi: Nazionalsocialismo e Stalinismo in Germania e Unione Sovietica e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! L’età dei totalitarismi L’ETÀ DEI TOTALITARISMI LA NASCITA DELLA REPUBBLICA DI WEIMAR In Germania la sconfitta della Prima guerra mondiale aveva portato all’abdicazione dell’imperatore e all’alleanza fra il Partito socialdemocratico e i gruppi conservatori che portò alla nascita della Repubblica di Weimar nel 1918 nacque la Lega di Spartaco, d’ispirazione comunista, che incitava le masse proletarie alla rivoluzione, la repressione governativa fu terribile: i dirigenti spartachisti, Karl Liebknecht e Rosa Luxemburg, furono rapiti e uccisi i governi che si succedettero si mostrarono deboli e non ebbero il consenso necessario per affrontare la disastrosa crisi economica e fnanziaria l’esercito e i nazionalisti erano contrari alla repubblica, e nel 1920 vi fu un tentato di colpo di Stato, ordito dal generale Wolfgang Kapp, espressione del nazionalismo di destra nel 1923 l’esercito francese occupò militarmente i bacini minerari della Ruhr e della Saar perché la Germania aveva dichiarato di non potere pagare gli ingenti danni di guerra a Francia e Gran Bretagna. L’ETÀ DEI TOTALITARISMI LA FINE DELLA REPUBBLICA DI WEIMAR i nazisti seppero cogliere da un lato il sentimento di rabbia dei disoccupati, dall’altro significativi consensi nelle aree conservatrici del Paese, industriali, agrari e vertici dell’esercito, stanchi della fragilità dei governi. ancora una volta i governi socialdemocratici si mostrarono incapaci di garantire un assetto sociale ed economico stabile, ciò determinò la vertiginosa ascesa di Hitler anche la mancata alleanza fra socialdemocratici e comunisti in un fronte comune antinazista spianò la strada ai nazisti che ottennero sempre maggiori consensi elettorale Il crollo di Wall Street del ‘29 spinse banche e investitori a richiamare negli Stati Uniti i capitali impegnati in Germania che causò una nuova crisi economico-fnanziaria: le aziende fallirono e il numero di disoccupati aumentò L’ETÀ DEI TOTALITARISMI IL NAZISMO AL POTERE Il Partito nazista era coadiuvato dalle SA, squadre d’assalto, composte per la maggior parte da reduci di guerra e disoccupati, comandate da Ernst Röhm Hitler le usò per mantenere l’ordine pubblico: il Paese divenne preda delle violenze naziste, che avvenivano sotto gli occhi delle forze dell’ordine, impotenti a intervenire o sollecitate a non farlo. Anche i moderati non disdegnavano i metodi nazisti, in grado di garantire quell’ordine che il governo non sapeva mantenere. L’ETÀ DEI TOTALITARISMI / IL NAZISMO AL POTERE LA MARCIA VERSO IL POTERE 1928 Elezioni politiche: il Partito nazista ottenne il 2,6% dei voti. 1929 Grande depressione: la propaganda nazista ne approfittò e sfruttò le paure dei tedeschi. 1930 Elezioni politiche: il Partito nazista passò dal 2,6 al 18,3% dei voti. 1931 Patto di Bad Harzburg: Hitler ottenne l’appoggio della grande industria. Aprile 1932 Elezioni presidenziali: Von Hindenburg fu riconfermato, ma Hitler ottenne 13 milioni di voti. Luglio 1932 Elezioni politiche: il Partito nazista divenne il primo partito con il 37% dei voti. Novembre 1932 Elezioni politiche: il Partito nazista registrò un calo, ma ebbe sempre il 33% dei voti. Gennaio 1933 Hitler fu nominato cancelliere. Febbraio 1933 Incendio del Reichstag (sede del Parlamento): Hitler accusò i comunisti che vennero perseguitati e ne approfittò per limitare le libertà politiche e di stampa e di estendere il controllo poliziesco. Marzo 1933 Elezioni politiche: nonostante il clima repressione, il Partito nazista prese il 44% dei voti, Hitler dichiarò decaduti i deputati socialisti e comunisti e si fece affidare pieni poteri. L’ETÀ DEI TOTALITARISMI LO STATO TOTALITARIO Politica culturale il nazismo usò la propaganda e i moderni mass media per mobilitare il consenso a favore del Regime Hitler istituì un ministero della Propaganda affidato a Goebbel, uno dei più importanti gerarchi del Reich fu creata una Camera per la cultura che controllava ogni espressione artistica e intellettuale ed espelleva gli indesiderati la Forza attraverso la gioia organizzava attività ricreative e gestiva il tempo libero e lo sport i programmi e i testi scolastici furono riscritti e tutti i docenti dovevano appartenere alla Lega nazionalsocialista degli insegnanti a diciotto anni i ragazzi dovevano essere inquadrati nell’organizzazione paramilitare della Gioventù hitleriana L’ETÀ DEI TOTALITARISMI / LO STATO TOTALITARIO La politica economica della Germania nazista lo scioglimento dei sindacati e dei partiti di sinistra garantì il pieno appoggio dei ceti imprenditoriali l’industria mise le sue fabbriche a disposizione del riarmo nazista, mentre le commesse statali di armi finanziavano lo sviluppo dell’industria pesante costruzione di opere pubbliche e celebrative del Regime che diminuì la disoccupazione il forte aumento della spesa pubblica era compensato dal livellamento dei salari nelle campagne il nazismo favorì i grandi proprietari terrieri legge sull’ereditarietà dei poderi: i piccoli agricoltori mantenevano le terre ma si legavano ad esse; fu favorito il ritorno delle donne al lavoro nei campi, sottraendole alle fabbriche L’ETÀ DEI TOTALITARISMI / LO STATO TOTALITARIO La politica estera della Germania nazista lo scopo di Hitler era riunire all’interno della Germania tutti i popoli di lingua tedesca nel 1936 Hitler organizzò un Piano quadriennale con lo scopo di rendere la Germania indipendente dalle importazioni sia industriali che agricole nel 1933 la Germania uscì dalla Società delle Nazioni, creando una definitiva frattura con Francia e Inghilterra fra il 1934 e il 1939, violando le clausole del trattato di Versailles, Hitler procedette al riarmo dell’esercito L’ETÀ DEI TOTALITARISMI LO STALINISMO IN UNIONE SOVIETICA Alla mote di Lenin nel 1924, all’interno del partito si scatenò la lotta per la successione fra Trotzkij Stalin sconfitto politicamente, fu costretto all’esilio e nel 1940 fu ucciso in Messico da un sicario di Stalin aveva l’appoggio dei quadri dirigenti del partito e prese le redini del potere Nel 1928, per dotare l’Urss di un’industria pesante e rendere la sua economia competitiva sul piano internazionale, Stalin varò il primo piano quinquennale. L’ETÀ DEI TOTALITARISMI / LO STALINISMO IN UNIONE SOVIETICA dal 1930 i sindacati furono aboliti e si sviluppò una sorta di mistica del lavoro, tesa a esaltare i successi nel lavoro: Stachanov, un minatore che in un giorno aveva estratto più di 100 tonnellate di carbone, divenne un modello per la propaganda staliniana il secondo piano quinquennale (1933) continuò la strategia del primo, prestando attenzione quasi esclusiva alla produzione pesante. l’opera di collettivizzazione delle campagne fu realizzata con il ricorso alla violenza: i kulaki (piccoli e medi proprietari) furono deportati e uccisi, e le loro proprietà confiscate il piano istituì aziende di Stato (sovchoz), in cui i contadini erano salariati, e cooperative gestite dai contadini (kolchoz), in cui la terra era dello Stato ma ai i contadini erano lasciati in proprietà l’abitazione e un piccolo appezzamento di terreno per uso proprio L’incremento della produzione, però, riguardò quasi esclusivamente l’industria pesante non avendo alcun impatto sui consumi e sul benessere della popolazione L’ETÀ DEI TOTALITARISMI LA GERMANIA VERSO IL TOTALITARISMO Nel 1936 l’Urss si diede un nuovo assetto istituzionale il Soviet supremo ratificava le decisioni del Consiglio dei commissari del popolo, espressione del partito e di Stalin i soviet locali divennero organi elettivi preposti all’amministrazione locale nonostante la struttura federalista, il sistema era dominato dall’unico partito comunista i dissidenti interni ed esterni al partito furono condannati a morte o alla deportazione in Siberia nei gulag (campi di prigionia) il culto della personalità di Stalin fu al centro della propaganda politica. Gli organi del partito controllavano che le espressioni culturali fossero conformi alle indicazioni del governo i giovani furono radunati in organizzazioni di partito, la principale era il Komsomol, dove partecipavano a corsi di formazione politica, militare e di educazione fisica
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