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IDRAULICA boccaglio, diaframma e tubo di pitot, Appunti di Idraulica

appunti in classe sulle differenze tra boccaglio, diaframma e tubo di pitot

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 03/07/2019

Lullabi.
Lullabi. 🇮🇹

4.5

(4)

12 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica IDRAULICA boccaglio, diaframma e tubo di pitot e più Appunti in PDF di Idraulica solo su Docsity! IDRAULICA Abbiamo esteso il teorema di Bernoulli alle correnti. Nell’ipotesi di un fluido ideale, incomprimibile, nel campo della gravità, in condizioni di moto permanente, abbiamo potuto dire che: da una sezione trasversale all’altra della corrente, si mantiene costante il carico totale H così definito: Siccome è esteso alle correnti, e le correnti sono caratterizzate dal fatto che le traiettorie hanno tutte la stessa direzione, le sezioni trasversali sono praticamente piane. E quindi, nella corrente, per qualunque punto di una sezione trasversale, . Quando poi andiamo a disegnare la linea dei carichi totali e la linea piezometrica, facciamo riferimento, per la costruzione grafica, alla z della pressione del baricentro. Se è vero che la quota piezometrica , in una sezione trasversale, quando poi dobbiamo tracciare la linea dei carichi totali e la linea piezometrica sono una somma algebrica(perché possiamo avere anche pressioni negative) di segmenti, le dobbiamo tracciare sulla verticale, e quindi facciamo riferimento alla z del baricentro e poi alla sua pressione. Questo è il CARICO TOTALE MEDIO(è sempre energia meccanica per unità di peso). La potenza di una corrente, la potenza che una corrente fa passare in una data sezione, cioè l’energia nell’unità di tempo, è data da : P= . Inoltre abbiamo visto IL VENTURIMETRO, un misuratore di portata per le correnti all’interno di tubazioni, che presenta un tratto di convergente e uno di divergente, e un tratto a diametro costante. Per la misura delle portate, all’interno di condotte, abbiamo altri due strumenti che utilizzano lo stesso principio, cioè far avvenire una variazione di velocità, com’era nel venturimetro, a causa del restringimento, andare a misurare la differenza di quota piezometrica, così possiamo fare , e da li ricavare la portata, attraverso una formula che dà l’uguaglianza del carico tra una sezione e l’altra. Questi strumenti, che si basano tutti sullo stesso principio del venturimetro, sono: il DIAFRAMMA e il BOCCAGLIO. Sono un po’ meno precisi del venturimetro. Il diagramma è così fatto: noi abbiamo la nostra sezione, una condotta. Un setto all’interno provoca una variazione di sezione. A causa del setto la corrente è obbligata ad accelerare, e poco a valle forma una sezione contratta, poi si riallarga e si rimescola con il resto della corrente. Notiamo che in queste zone non abbiamo un vuoto, ma ci sarà del fluido fermo, quindi avremmo un getto annegato nel fluido fermo. Questa espansione della vena causa perdite di energia. Noi utilizziamo un manometro differenziale, in modo che un rame sia a monte dove le traiettorie sono rettilinee e parallele, e l’altro ramo sia in corrispondenza della sezione contratta. Si può leggere una differenza manometrica. Il manometro a destra ha un livello sul menisco più in alto, perchè lì le quote piezometriche del fluido sono basse, e di va a compiere questa lettura Δ. Nel diaframma, la portata che leggiamo, viene data come una funzione di Δ. Ogni diaframma ha una sua espressione, perché dipende dal rapporto tra le aree che ci sono all’interno, quindi ha una sua curva di taratura per cui la portata è funzione di Δ. Nel boccaglio invece, il setto accompagna un pochino di più la sezione contratta. Quindi abbiamo sempre la nostra condotta, e il fluido è obbligato ad aumentare la sua velocità. La parete solida che provoca il restringimento ha quella forma mostrata a sinistra (ad L). Il fluido arriva a monte, passa all’interno, e poi esce. Ancora come prima avremo un manometro differenziale, in corrispondenza della sezione contratta di valle, e Studente: Serena PecoraroPag. 1
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