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Igiene dell'assassino, Appunti di Teoria della Letteratura

Appunti lezioni di sociologia della letteratura

Tipologia: Appunti

2023/2024

Caricato il 07/03/2024

maria-de-grazia-2
maria-de-grazia-2 🇮🇹

8 documenti

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Anteprima parziale del testo

Scarica Igiene dell'assassino e più Appunti in PDF di Teoria della Letteratura solo su Docsity! IGIENE DELL’ASSASSINO (1992) Amélie Nothomb è una scrittrice di nazionalità belga (classe 1966), ha trascorso l’infanzia e l’adolescenza in Giappone e Cina: il padre era un diplomatico. Dopo Igiene dell’assassino (1992), subito bestseller, pubblica un libro all’anno (ad agosto). Soggetto di Igiene dell’assassino: è un romanzo di argomento letterario che mette in scena l’intervista a uno scrittore Premio Nobel, Pretextat Tach, nel suo appartamento. Il romanziere Premio Nobel accetta di concedere un’intervista perché sa che sta per morire e, in ogni caso, l’intervista non dovrebbe avere troppe ripercussioni su di lui. Il libro si suddivide in due parti:  Prima parte : quattro giornalisti si succedono dal 14 al 17 gennaio 1991 (Guerra del Golfo). I quattro giornalisti che tentano l’impresa falliscono abbastanza presto perché non riescono a tenere testa allo scrittore. Questa sezione è propedeutica alla riuscita della giornalista che compare nella seconda parte.  Seconda parte : intervista da parte di una giornalista il 18 gennaio 1991. La donna riuscirà a sconfiggere il giornalista premio Nobel. Questo tipo di intervista è da mettere in rapporto con un sottogenere che già esiste. L’intervista a fine vita ha una funzione precisa nella storia, anche se consideriamo che tutti i personaggi sulla scena, al di fuori di Tach, sono dei giornalistiinizia ad affermarsi la forma del romanzo intervista. Il modello reale è quello di the last interview dell’autore. Anche la morte diviene parte dello spettacolo mediatico, ma possono esserci motivazioni politiche: AIDS ed eutanasia (cfr. cap. 2 Intervista immaginata). In particolare, rispetto all’esplosione del caso AIDS come piaga sociale, scrittori e intellettuali rilasciano una serie di interviste prima di morire di questa malattia. Tuttavia, non solo l’AIDS: malato di cancro, il conduttore britannico Denis Potter appare in televisione nel 1994 mentre beve morfina diluita per sopportare lo sforzo dell’intervista. Prima parte: ricerca di un intervistatore Nothomb vuole mettere in scena interviste che falliscono solo per far capire che lo scrittore ha bisogno di un intervistatore all'altezza. Il linguaggio è molto semplice e adagiato sulla lingua della cultura di massa. Nel momento in cui lo scrittore fece sapere dell’intervista, le richieste che arrivarono furono innumerevoli e furono selezionate dal suo segretario: solo giornali francesi, nessun reporter di colore, nessuna trasmissione televisiva o rivista femminile, nessuna rivista medica né tantomeno alcuna accusata di essere troppo politica. In particolare, non poteva sopportare la curiosità che le riviste mediche manifestavano a proposito della sua rarissima malattia: cancro alle cartilagini. Era stata scoperta nel XIX secolo da uno studioso che la aveva riscontrata in una dozzina di ergastolani reclusi per violenza sessuale con omicidio annesso; poi, la malattia si era estinta fino a ricomparire nel corpo dell’obeso Tach, che ne era abbastanza fiero: non avrebbe mai sopportato di morire per una banalissima malattia cardiovascolare. La notizia dell’imminente decesso era arrivata ai media il 10 gennaio. Giorno 14 il primo giornalista poté incontrare lo scrittore. L’autrice crea 4 giornalisti fortemente stereotipatifa vari tentativi e alla fine oscilla tra due generi di intervista:  intervistatore stage hand, che favorisce la creazione di un autoritratto da parte dello scrittore  intervistatore intruder, che tenta al contrario di dominare l’interazione POSSIBILI RUOLI DI UN INTERVISTATO: John Rodden stabilisce delle tipologie fisse per lo scrittore che si sottopone alle interviste: 1. Tradizionalista: rifiuta la modernità dei media (antimodernista), è anti-performativo e cerca l’impersonalità del rapporto con i media. 2. Aneddotista: racconta aneddoti della sua vita e ogni risposta è fatta da queste pillole, di solito sensazionalistiche per avere l’interesse del pubblico 3. Promotore: si concentra sulla promozione della propria immagine o dei propri testi, è imprenditore di sé stesso. 4. Provocatore e prevaricatore: a differenza del tradizionalista che rifiuta e si ritira dal media dell'intervista, il provocatore sa usare questo nuovo mezzo e non rifiuta l'intervista ma addirittura vuole vincerla e prevaricare il giornalista. Si pone come colui che provoca il pubblico per ottenere risonanza. Durante le prime quattro interviste con i malcapitati giornalisti, Tach incarna il ruolo da provocatore e prevaricatore. PRETEXTAT TACH E LOUIS FERDINAND CELINE Tach è uno che ha sempre rifiutato l'intervista e la accetta solo in punto di morte; quindi, appartiene al tipo tradizionalista se consideriamo questo punto di vista. Assistiamo a un’autoidentificazione di Tach con Celine (pp.50-52). Lo stesso Tach assunse la postura della vittima della società, proprio come fece Celine dopo il ritorno in Francia all’epoca della sua condanna per antisemitismo. Infatti, partecipe del governo di Vichy (governo collaborazionista nato nel 1940 in seguito alla sconfitta francese a opera dei nazisti), venne esiliato e potrà tornare in Francia solo con l’amnistia degli anni 50. A quel punto Celine volle riabilitare la sua immagine, cercando di far dimenticare il suo passato antisemita e collaborazionista, per presentarsi come uno che avrebbe pensato solo a scrivere. Trasformò la condanna morale della società in una condanna letteraria: il mondo ce l'aveva con lui perché era un inventore che non si adeguava alla massa e, quindi, attaccato dalla società. Celine creerà tutta una genealogia di vittime di grandi filosofi del passato per giustificarsi. Anche Tach si nasconderà nel ruolo della vittima rifiutando i media dicendo di non essere capito da loroè evidente il ribaltamento della situazione, dal momento che è lui il carnefice al centro del romanzo. L’INCIPIT: LA SEZIONE DEI GIONALISTI “MANIPOLO DI SACERDOTI MEDIATICI” «Il suo segretario […] eliminò tutti i giornali in lingue straniere perché il moribondo parlava solo francese e non si fidava di nessun interprete» «scartò i reporter di colore perché con l’età lo scrittore si era messo a fare discorsi razzisti»  propositi razzisti come Céline in Bagatelle per un massacro (1937) «il segretario scoraggiò garbatamente le richieste di reti televisive, di riviste femminili, di giornali giudicati troppo politici, e soprattutto delle riviste mediche che avrebbero voluto sapere in che modo il grand’uomo si fosse preso un cancro tanto raro» rifiuto di una last interview autocelebrativa e/o politica. Dunque, se Tach rifiuta l'intervista politica o autocelebrativa, perché vuole essere intervistato? Ci verrà svelato nella seconda parte e verrà ritardato nella prima parte tramite le 4 interviste fallite dei vari giornalisti. PRIMO INTERVISTATORE È accolto dalla voce di Tach in un luogo buio: l’ambiente è oscurità e il romanziere gli nega la possibilità di accendere una luce. I temi portanti di questa intervista e di questo primo momento sono:  Nascondimento visivo, il luogo è al buio e Tach parla con voce sepolcrale.  Ironia e prese in giro dell'intervistatore e dell'intervista.  Il romanzo incompiuto è un tema che torna spesso perché è il fulcro del successo dell'ultima intervistatrice L’intervista verrà vinta dal romanziere, che destabilizza l'interlocutore pronunciando voluti paradossi: insulta il giornalista quando gli fa domande ma si proclama la persona più gentile del mondo. Questo intervistatore incarna il modello del lettore metaforico, che cerca nei testi metafore con cui stabilire parallelismi con la vita dello scrittore. Quindi, immagina secondo lo schema classico della ricerca biografica, che l'autore sia l'origine dell'opera e che quindi lo scritto parta dalla biografia. Tach rifiuta questa interpretazione. Nell'ultima intervista tutto ciò viene rovesciato dalla giornalista che rovescia tutto addosso a Tach. Per Tach la "metafora è la malafede". Spiega al giornalista che le metafore sono come uno «scafandro»/scudo che l’interprete usa per proteggersi dall’opera (p. 19) Per disinnescare l'intervista accoglie il giornalista nell'oscurità che ci lega di più all'interrogatorio poliziesco; quindi, lui si pone quasi nella posizione di colui che farà le domande e appunto non si fa vedere per mettere sulla difensiva il suo avversario. In seguito al fallimento della sua intervista, il primo intervistatore avrà una riunione con gli altri giornalisti che lo aspettano nel bar sotto casa di Tach. Si vogliono confrontare sulla sua esperienza di intervistatore. Dopo aver ascoltato la registrazione, i colleghi lo prendono in giro perché lo accusano di aver parlato di letteratura come un manuale scolastico. Sono tutti convinti di poter fare meglio. SECONDO INTERVISTATORE È l’intervistatore prostrato (stage hand):  Si scusa per tutta la categoria dei giornalisti con Tach.  Per non parlare dei libri che nn ha letto, gli fa domande sulle sue abitudini alimentari.  Adula lo scrittore. Le contromisure di Tach saranno:  Raccontare le sue abitudini alimentari assurde per provocare in lui disgusto.  Interrogarlo sui propri romanzi tramite trabocchetti (p.29-30) L'intervistatore cederà a questa strategia e si arrenderà. A questo punto, proverà a intervistarlo anche sulla situazione politica dell'epoca (1991 guerra del Golfo: Iraq vs 35 stati, guidati da ONU e Stati Uniti). essere un omicida, ma lei non si accontentaessendo una lettrice, vuole andare più a fondo nella sua critica letteraria. 7. si giustifica, come ha fatto con gli altri intervistatori, con la necessità per uno scrittore famoso di lasciare un romanzo incompiuto 8. svia le domande con risposte astratte, ad esempio richiamandosi alla «metafisica» (p. 109) Con tutti questi stratagemmi, Tach cerca di mettere in atto una strategia che gli permetta di consegnare uno scoop fittizio per zittire la donna: con il quarto intervistatore lo aveva fatto dando in pasto il tema della sua verginità. Con la donna invece dichiara di essere un omicida, ma lei non si accontentaessendo una lettrice, vuole andare più a fondo nella sua critica letteraria. Il testo dichiara il suo compimento finale: appena la lettura del romanzo sarà evidente, la costituzione del personaggio della giornalista cambierà, subirà una metamorfosiTach la vede come un’insignificante femminuccia ma alla fine dovrà ricredersi. La giornalista porta avanti un breve esame delle figure femminili dei suoi romanzi. L’intervistatrice fa finta che manchi uno dal novero dei romanzi, che è proprio il romanzo non compiuto. La giornalista ripercorre i personaggi creati dallo scrittore e dimostra che la donna occupa un posto importante nella sua poetica: 1. dimostra la malafede della misoginia di Tach 2. con lo schema dei personaggi derivato da tutti i 22 libri di Tach, si concentra sul romanzo lasciato incompiuto, intitolato appunto Igiene dell’assassino 3. le sue deduzioni trovano una conferma materiale nelle ricerche d’archivio 4. ottiene la confessione di Tach (anche attraverso il bluff) (p. 99) L’intervistatrice si eleva sopra lo «pseudo-lettore» che, «bardato del suo scafandro, passa in assoluta impermeabilità attraverso le mie frasi più sanguinose. […] Lei, almeno sa leggere» (p. 113) «ora so per certa che il suo romanzo è rigorosamente autobiografico. Ho tutte le ragioni di esserne fiera perché disponevo degli stessi elementi che sono sotto gli occhi di tutti. Ma sono stata la sola a fiutare la verità.» (p. 108) Nella crisi della parola di Tach, lui stesso si tradisce e, nel carcare di fermare le parole della donna, minaccia di strangolarla: “strangolare, questo verbo mi sembra rivelatore”assistiamo alla creazione del lapsus. Infatti, lo strangolamento sta al centro di questo romanzo incompiuto. Tach dice che si tratta di una tortura verbale, quindi è evidente che sta perdendo questa battaglia. Lei spiega a lui che sono anni che si dedica al caso di Tach, anche se lui crede di non aver lasciato tracce della sua vita. Il contratto che si stringe ancora di più non sembra essere un’intervista finalizzata alla semplice pubblicazione sul giornale. L’intervista non è solo un fatto professionale, ma si lega a qualcosa di più intimo che è nella vita della donna. L’obiettivo della donna è completare un passaggio mancante della storia di Tach: la giovinezza dell’uomo, nella fase che va dai due ai diciotto anni. Tra i due, la vita dell’uomo e l’obiettivo della donna, si sta creando un contatto. Lei stessa si fa affabulatrice nella storia narrativa che ha costruito lo stesso Tach. A pag.95 l’intervistatrice racconta che cosa avviene tra Tach e la giovane cugina: il racconto della giornalista si è contaminato dal testo di Tach. Noi non apprendiamo il testo del romanzo attraverso le parole di Tach, ma lei si sta contaminando della dimensione narrativa. Lei cessa a mano a mano di essere una giornalista per diventare qualcos’altro per poi arrivare a diventare qualcos’altro alla fine del romanzo. Il romanzo incompiuto di Tach ha come titolo “Igiene dell’assassino” che fa riferimento a delle pratiche igieniche che lui aveva imposto a lei e alla cugina, che volevano evitare di entrare nella pubertà. Le pratiche igieniche erano diverse: non dormire mai, al massimo due ore al giorno, nuotare molto, evitare alcuni alimenti come le pietanze giudicate troppo adulte, consumo di funghi non commestibili, bere un tè keniota poco diluito, nero come l’inchiostro La confessione dell’omicidio sembra in qualche modo la vittoria definitiva della giornalista, allora Tach si chiede perché lei voglia una confessione di qualcosa che lei ha già capito da sola. Lei vuole capire perché lui non ha terminato il racconto. La giornalista compie:  ricerca letteraria: legge i libri dell’autore  ricerca d’archivio: consulta gli archivi che confermano l’esistenza del castello  ricerca sul campo: ascolta le altre interviste  abilità retorica che le fa ottenere la confessione Rispetto all’altro interrogativo che la donna ha, continua a incalzare chiedendo a Tach perché non ha concluso il romanzo. Non abbandona il campo di battaglia e continua il suo interrogatorio: a lui non serviva ispirazione per raccontare fatti reali. Lei bluffa a proposito di una foto e lui ci crede: lei lo smaschera e gli dice che da giovane era bellissimo e lei lo sa grazie a una foto. Dopo l’assassinio lui è diventato l’obeso che è adesso. In ogni caso, convinto lui del bluff lei rivela la sua strategia. Lei opera una sostituzione di lei stessa al narratore, sostituzione che non passa inosservata e impunita. L’ordine dell’intervista, lo scambio dei personaggi: «Ha l’abilità di sfuggire, di cambiare argomento, di partire in tutte le direzioni. Bisogna sempre richiamarla all’ordine» (p. 102)  intervistatrice a Tach. 1. lapsus: «Strangolare? La scelta del verbo mi sembra rivelatrice» (p. 89)basta solo nominare il lapsus che questo si fa operativo. La parola inaugura un’azione che avverrà nella trama del romanzo. 2. raccontando lei stessa la storia trasfigurata da Tach, inizia la contaminazione narrativa con il romanzo Igiene dell’assassino, che ha come protagonista Philemon Tractatus (da p. 95) 3. corregge lei stessa le risposte di Tach: «perché ha lasciato quel romanzo incompiuto» (p. 103) 4. lei stessa inizia a modificarsi: agli occhi di Tach diventa «bella» (p. 117) Nel momento in cui aveva confessato l’omicidio di Leopoldine, Tach aveva affermato che nessuno amava quella bambina più di lui e ucciderla era stato il più grande atto d’amore nei suoi confronti. Ora che la giornalista stava diventando bella ai suoi occhi, inizia a nutrire il desiderio di uccidere anche lei per amore. 5. diventa sempre più simile a lui: lo deride come lui aveva fatto con gli altri giornalisti 6. infine, si sostituisce a lui come narratrice in grado di portare a termine il romanzo incompiuto. Lei si sta tramutando in Leopoldine e lui preannuncia un altro omicidio. Solo verso la fine del romanzo scopriremo il nome proprio della giornalista: Nina. All’interno del testo narrativo, una volta che si dà il nome al personaggio, questo acquisisce una sua personalità. Per Tach, gli unici nomi femminili degni di attenzione sono Leopoldine e Adele, quinta figlia di Hugo, ricordata per un’ossessione romantica sviluppata nei confronti di un militare britannico. “Non chiamarsi Leopoldine o Adele è un’ingiustizia fondamentale, una tragedia primordiale, soprattutto per lei, afflitta da questo nome pagano…” (p.121) Gli altri giornalisti, invece, non hanno un nome perché rappresentano solo uno stereotipo. Lei non è solo una lettrice che fa il riassunto dell’opera, ma assume il ruolo di autrice che completa l’opera di Tach, dandole una conclusione. Si trasforma nello stesso Tach. A Tach viene lasciato raccontare il giorno dell’omicidio: 13 agosto 1925. Era una giornata splendida per Tach, tanto che si augura che ogni essere umano abbia vissuto il suo 13 agosto 1925. Dopo un rapporto incestuoso con la cugina, il bagno nel lago e poi, durante la contemplazione di quel corpo asessuato immerso nell’acqua, ecco scorrere un filo di sangue. Nel racconto di Tach, quello che legava i due era un tacito accordo: resasi conto della sua situazione, Leopoldine aveva tacitamente acconsentito al suo destino, che sapeva benissimo quale fosse. Racconta di come, prima dello strangolamento, sia stata la stessa Leopldine che, sorridendo, si è seduta sulle ginocchia di suo cugino per portare a compimento quel loro patto. “Non potrà mai immaginare quanto era bella Leopoldine, soprattutto in quel momento. Lo strangolamento si addice ai colli lunghi e graziosi” (p.134) Involontariamente, l’intervistatrice offre a Tach una fine per il suo romanzo incompiuto: «Chi ha ucciso di cartilagini, perirà di cartilagini» (p. 134). Tach era stupefatto: gli mancava una spiegazione del perché lo avesse colpito proprio quella malattia e gliela aveva appena fornita la giornalistaTach vive un delirio della coerenza al fine ritrovata. Eppure, poco dopo la stessa giornalista nega la validità di questa ipotesi, perché il rifiuto della metafora (primo intervistatore) si ritorce contro lo stesso Tach: la giornalista gli fa notare come immaginare di strozzare Leopoldine in quel preciso istante non si a altro che una metafora. Mentre Tach pensa a come finire il suo romanzo, Tach si è fatto metaforizzatore e lei si è fatta vera e propria scrittrice«Spero che non abbia l’intenzione di rovinare il suo bel romanzo innestandogli il delirio cartilagineo che mi ha propinato poco fa» (p. 140) Tach: «Questo sta a me giudicarlo. Ma lei mi porterà un’altra cosa. […] Mi dirà finalmente chi è lei?» «Non può certo negare che un’intervista del genere sia stata orchestrata da uno strano denominatore.» (p. 142) Secondo Tach l’intervista non è stata fatta solo per la stampa, ma Nina dice che non c’è alcuna motivazione personale. La giornalista, sporca impicciona (come si definisce lei stessa, riprendendo le stesse parole di Tach), vuole affondare le mani nella verità solo in quanto giornalista. È proprio per questo che lei vince questa partita, tuttavia il suo essere forte non la mette al riparo dal contagio. È qui che opera l’ultima metamorfosiTach si dichiara sconfitto, ma la vittoria della giornalista significa la sua trasformazione definitiva. La vittoria definitiva si ha quando il termine strangolare diventa il nucleo definitivo del testo, da lapsus che era. Dunque, lei può mettere in atto lo strangolamento dell’autore. Lei gode dello strangolamento perché l’identificazione tra Leopoldine e Nina che lui ha stabilito deve concludersi con la vendetta. Lei può così vendicare Leopoldine. Nina = Leopoldine Tach = Nina La giornalista prende dalle ascelle il vecchio e lo scaraventa a terra, costringendolo a strisciare verso di lei, per far fede a quel patto siglato all’inizio della conversazione. Tach sta per esalare l’anima a causa di quello sforzo e, nel momento in cui Nina lo aiuta a rigirarsi a pancia in su, lui riconosce che il momento del trapasso sia tremendo. Forse anche Leopoldine ha sofferto quella terribile angoscia, da cui lui crede che però lei sia stata sollevata. Di fronte alla dichiarazione d’amore di Tach per Nina, ecco che lei è talmente disgustata da provare il desiderio di uccidere lo scrittore “Credevo, come il più comune dei mortali, che la reincarnazione fosse un fenomeno post- mortem. Ed ecco che, sotto i miei occhi, da vivo, la vedo diventare me!” (p.155). Lei stessa, istigata da Tach, arriverà a strangolare il romanziere che, dieci anni dopo, sarà diventato un classico. TECNICA DELLA MISE EN ABYME: LA STORIA NELLA STORIA E I SUOI EFFETTI Mise en abyme è un'espressione usata inizialmente da André Gide per indicare un espediente narratologico che prevede la reduplicazione di una sequenza di eventi o la collocazione di una sequenza esemplare che condensi in sé il significato ultimo della vicenda in cui è collocata e a cui rassomiglia. Anche nell’Amleto abbiamo questa tecnica: lui mette in scena a teatro l’omicidio del padre da parte dello zioè la stessa struttura che riappare dentro l’opera, come se fosse ripetuta due volte. Questa tecnica presuppone una scena ripetuta due volte. Qui però ci sono tre livelli:  ll testo è Igiene dell’Assassino di Nothomb, il più facile da individuare perché è quello che appartiene alla realtàla giornalista diventa assassina=racconto finzionale primo livello.  Igiene dell’Assassino di Tach, testo dentro al testo. È un romanzo scritto da uno dei personaggi di Nothomb=racconto finzionale secondo livello, però Tach ha raccontato la sua autobiografia in questo romanzo.  Attraverso altri personaggi, Tach racconta la sua vera vita in quell’opera= racconto finzionale terzo livello 1. Tach da intelligente è diventato stupido, poiché si proclama «innamorato» dell’intervistatrice 2. «Il desiderio di uccidere muore in me, ed ecco che rinasce in lei […] sotto i miei occhi, da vivo, la vedo diventare me!» (p. 155) 3. Tach da carnefice diventa vittima 4. La giornalista omicida si trasforma in «avatar», in doppio dello scrittore 5. L’intervista si fa arma mortale: la vendetta della giornalista (p. 146). Il trasferimento delle proprietà finzionali da un personaggio all’altro è completo, con l’uccisione da parte dell’intervistatrice dell’intervistato. La myse en abyme C’è lo stesso modello narrativo (omicida e vittima) che dalle profondità della finzione emergeva a un livello più superficiale: quello della trama. La profondità è una funzione che coincide con l’enigma del testo. Dietro alla vita di Tach, ricostruita attraverso l’intervista, era celato un omicidio, compiuto dallo scrittore ai danni della cugina. Questo non basta alla Nothomb per dare segno del successo della giornalista, della quale vuole sottolineare ancora meglio la vittoriasceglie di inserire altri due livelli della narrazione:
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