Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Il 19esimo e il 20esimo secolo, Dispense di Storia

Ho creato un riassunto dei capitoli 18,20,1,2,3 del libro 'Tempo Nostro'. Gli argomenti in questione sono: Gli Stati Uniti (dalla schiavitù alla segregazione) e la Russia, Dominio coloniale del 19° secolo (Impero Ottomano, Cina e Giappone), Le origini della società di massa, L’Europa e il mondo all’inizio del 20° secolo, l'età Giolittiana.

Tipologia: Dispense

2023/2024

In vendita dal 26/12/2023

davide_di_vendra
davide_di_vendra 🇮🇹

2

(2)

10 documenti

1 / 20

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica Il 19esimo e il 20esimo secolo e più Dispense in PDF di Storia solo su Docsity! Mega riassunto Capitoli 18-20-1-2-3 di 1 20 Capitolo 18 Gli Stati Uniti e la Russia Schiavitù e servitù della gleba Grazie all’illuminismo si diffuse l’idea che la schiavitù e la servitù fossero delle pratiche incivili, dato che tutti gli uomini sono uguali. Così agli inizi del 1800 gli Stati Uniti l’Inghilterra e la Francia abolirono la tratta degli schiavi, la pratiche secondo la quale uomini donne e bambini africani venivano prelevati dai loro villaggi per essere venduti nel Sud-America come delle semplici merci di scambio. Nel momento in cui venivano venduti perdevano tutti i loro diritti in quanto uomini liberi e diventavano servi della gleba, ovvero parte del terreno che coltivano. La schiavitù e la servitù però non vennero abolite da tutti gli Stati, infatti gli Stati meridionali dell’America continuarono a sfruttare gli schiavi, poiché la loro economia era basata principalmente sull’agricoltura e pensavano che a dover coltivare quei terreni dovessero essere soltanto degli schiavi; e in Russia la servitù della gleba continuava ad essere un istituzione fondamentale. Gli Stati Uniti Nella prima metà del 1800 gli Stati Uniti subiscono una crescita demografica tale che fanno schizzare la popolazione da 5 milioni a 30 milioni costringendo gli americani ad espandersi nel continente. La loro intenzione iniziale era quella di andare verso nord, ma questo gli fu impedito poiché quei territori erano di proprietà degli inglesi e furono costretti ad espandersi di 2 20 L’inizio della segregazione La fine della guerra di secessione non indicò la fine del razzismo, infatti dopo appena 5 giorni il presidente Lincoln venne assassinato e il suo successore Johnson ripristinò le vecchie normative contro i neri tramite i black codes, ma il partito repubblicano si oppose e vennero approvati il 13° 14° e 15° emendamento, ovvero abolizione della schiavitù, diritto di cittadinanza e diritto di voto. L’approvazione degli emendamenti non bastò a cancellare il razzismo, poiché subito dopo l’approvazione vennero fondate delle associazioni terroristiche come il Ku Klux Klan che andavano a caccia di uomini di neri per ucciderli, e vennero emanate delle leggi razziali che accentuavano la netta separazione tra uomini bianchi e uomini neri andando a limitare le loro libertà politiche e civili. La Russia La Francia napoleonica non è l’unica che provava ad espandersi, anche la Russia di Alessandro I ci provò, riuscendo ad annettere alcuni territori sotto la Persia, la Finlandia e la Bessarabia e a resistere all’attacco della Grande Armata di Napoleone. Nicola I, figlio di Alessandro I, continuò il progetto espansionistico del padre andando verso ovest e cercando uno sbocco sul mar Nero con la Crimea, che non riuscì a conquistare a causa dell’intromissione delle potenze europee. L’espansione dell’impero, provocò un notevole aumento demografico ma non un rinnovamento dell’economia che continuava ad essere un’economia ‘Medievale’, cioè con dei grandi proprietari terrieri che facevano coltivare le loro terre ai servi della gleba. Nella seconda metà del 1800 la Russia si trovò ad essere molto povera, con una politica autocratica (potere di me stesso), in cui lo zar governa come un di 5 20 discendete di Dio e nomina dei consiglieri e senza la Moldavia e Valacchia perse dopo la sconfitta della guerra di Crimea. Alessandro II, successore di Nicola I, capì l’importanza di modernizzare la Russia tramite delle riforme: • Terreni pubblici, terreni di proprietà dello stato che venivano messi a disposizione del pascolo pubblico o venduti a dei privati. • Abolizione della servitù della gleba, i contadini non devono più obbedire ai signori. • Esercito, impose la leva obbligatoria in modo da avere un esercito più vasto. • Sistema giudiziario, territorio Russo diviso in province governate dai prefetti. Per contrastare lo strapotere dell’Austria che si era proclamata imperatrice del panslavismo, Alessandro II si propose come difensore di tutti i paesi slavi (Est-Europa). Nacque dunque il movimento panslavista secondo cui tutti i popoli slavi volevano unificarsi in un unico impero con a capo la Russia ed essere indipendenti dall’Austria. Tutti questi cambiamenti apportati nell’Impero Russo fecero si che tutta la popolazione, tranne gli intellettuali, si rivoltasse contro Alessandro II, per questo motivo durante il suo impero subì molti attentati l’ultimo dei quali finì per ucciderlo. A succedergli fu il figlio Alessandro III che ripristinò lo status quo, vanificando tutte le riforme del padre, che continuavano a vivere soltanto tra gli intellettuali, uno dei quali, Tolstoj, capì l’importanza della rivoluzione per il futuro del paese. Lui era un ricco nobile e aprì diverse scuole nei suoi territori a sue spese, obbligando i servi della gleba a mandare i loro figli (che saranno i protagonisti della rivoluzione Russa nel 1917), i quali non si opposero perché rispettavano l’autorità del loro padrone. di 6 20 Situazione austriaca Nel 1867 l’Ungheria si ribellò all’oppressione austriaca obbligando l’Austria a concedere l’indipendenza, ma non un indipendenza totale dato che l’Ungheria continuava a far parte dell’impero austriaco, ma adesso l’imperatore doveva gestire tutti gli affari dell’Ungheria nell’appena nato parlamento ungherese. Francesco Giuseppe, imperatore d’Austria fu costretto ad accettare queste condizioni perché non poteva permettersi di perdere altri territori. Germania e Francia L’intento di Bismarck dopo aver unificato la Germania non era quello di farla espandere territorialmente, bensì di farla diventare il fulcro dell’economia europea ed era in grado di farlo, perché in questo momento storico non c’erano potenze europee in grado di contrapporsi. La Francia dopo aver pagato istantaneamente i debiti di guerra alla Germania usando tutti i fondi dello stato si ritrovò ad essere in crisi, quindi inflazione, deficit pubblico, disoccupazione, tanto che venne adottata una politica nazionalista. Questa situazione però non conveniva all’Inghilterra, perché gli serviva aver una partner commerciale e il nazionalismo non avrebbe fatto altro che peggiorare la situazione con gli affari commerciali esteri. Dunque gli inglesi aiutarono i francesi a riprendere la politica coloniale acquisendo la Tunisia (sottratta all’Italia di Crispi). Per distrarre l’opinione pubblica dalla profonda crisi francese, venne data la colpa della sconfitta della guerra franco-prussiana a Dreyfus accusato di spionaggio per aver passato informazioni riguardanti le tattiche militari francesi ai tedeschi. Le accuse erano infondate ma di 7 20 Inghilterra si stavano iniziando a proporre per lo sviluppo dei territori dell’impero, soprattutto la Persia che essendo ricca di giacimenti e un territorio multi culturale era costantemente perseguitata dall’impero. La crisi fu più accentuata quando gli venne sottratto l’Egitto dagli inglesi e dai francesi che ottennero il controllo del canale di Suez. La Cina La Cina è come se si fosse bloccata nel tempo, continuavano ad adorare l’imperatore come una divinità e non aveva affari internazionali con nessuno eccetto che con l’Inghilterra Portogallo e Olanda alle quali concedevano dei porti (boxer) dalla validità di 100 anni. La crisi dell’Impero Cinese fu una conseguenza della sconfitta delle 2 guerre dell’oppio a causa delle quali perse il dominio di alcune isole (tra cui Hong-Kong che passò al dominio inglese), dovette aprirsi al commercio con altri stati europei, legalizzare l’oppio nel territorio, il libero accesso delle flotte europee nella rete fluviale cinese. La Cina si riprenderà nel 1910, quando verrà istaurato il potere nazionale che la renderà un paese moderno. Il Giappone Il Giappone ebbe gli ultimi contatti con l’Europa nel 1600, ovvero da quando ci fu un vero e proprio massacro di monaci cristiani andati in Giappone per professare il cristianesimo. Da all’ora, gli unici che continuavano a trattare con il Giappone erano gli olandesi, perché calvinisti, che potevano attraccare nei porti giapponesi, scaricare, riposare, ricaricare altre merci e poi dovevano andarsene, neanche gli olandesi avevano il permesso di entrare nelle città. Il Giappone a differenza della Cina capì che doveva stare al passo con i tempi, al passo con l’occidente. Se nel 19° secolo in Europa avveniva la di 10 20 seconda rivoluzione industriale, in Giappone venivano create delle industrie (principalmente tessili). Avevano capito l’importanza di concedere una Costituzione e di potenziare e riorganizzare l’esercito. A seguito di tutti questi cambiamenti il Giappone si trovò ad essere una potenza economica fortissima che nel giro di pochi anni invase la Cina rubando la cultura, l’alfabeto, la civiltà e la Corea, che seppur dichiarata indipendente dalla Cina era sottoposta all’influenza economica giapponese. Dopo la guerra vinta contro la Cina il sentimento nazionalista in Giappone aumentò a dismisura, tanto che quando la Russia avanzò delle pretese sulla Corea, il Giappone subito dichiarò guerra alla Russia e la sconfisse umiliandola, annettendo non solo la Corea (non più indipendente), ma anche la Manciuria diventando una potenza internazionale. di 11 20 CAP 1 Le origini della società di massa Società e partiti di massa Lo sviluppo delle scienze e delle tecniche dovute alla seconda rivoluzione industriale chiaramente immette nuove necessità alla popolazione. Popolazione che non è più formata di contadini, adesso è formata da operai con necessità completamente diverse. La seconda rivoluzione industriale induce alla creazione di due fenomeni importanti: la società di massa e i partiti di massa. La rivoluzione ha avuto un impatto notevole sulla società di massa facendo mutare le esigenze della società. Società che prima era formata da ex contadini che ora sono diventati operai delle fabbriche. Adesso la società ha bisogno di ampi spazi in cui riunirsi, nascono le grandi piazze i boulevard, luoghi di incontro per vedersi, il cinema che spopola. Spesso gli stati non sanno soddisfare le richieste della società di massa. I loro diritti non li difende nessuno, anzi non sanno neanche di doverli avere. Così nascono i partiti di massa: socialisti e i cattolici. I socialisti sono i seguaci della dottrina di Karl Marx, Marx dice che la società è cambiata, la forza produttiva adesso sono gli operai, che vivono nella miseria più assoluta, in condizioni pessime, a loro interessa solo avere il salario a fine mese, nessuno li ha mai informati di essere sfruttati e di cercare i loro diritti. Lo scopo del partito socialista è far capire e informare gli operai della loro forza lavorativa e ribellarsi per i propri diritti. I socialisti vogliono diventare i padroni delle fabbriche perché sono loro che ci lavorano, e vogliono una società senza classi sociali. di 12 20 Germania Muore Guglielmo I, suo figlio Federico Guglielmo rimarrà in carica solo per 100 giorni (morto per trombosi). Salirà al trono il kaiser Guglielmo II, tanto equilibrato suo nonno, quanto guerrafondaio lui. Guglielmo II sin da subito non va d’accordo con Bismarck, il tuo intento era quello di rendere la Germania uno stato forte ed esteso, voleva farla diventare il centro dell’Europa. Per realizzare il suo intento fa esautorare Bismarck, troppo moderato per lui, non nominando nessun cancelliere, governerà da solo. La sua prima mossa fu quella di potenziare le officine kurt (ARMI), in modo tale da essere pronto per un conflitto. Decise di attuare una politica coloniale nell’Africa centro meridionale, perché secondo lui la fortezza di uno stato dipende soprattutto dalla quantità di materie prime di cui esso è fornito. Avere delle colonie solo nell’Africa centro meridionale però era al quanto limitativo, quindi voleva espandersi nel mar Mediterraneo, che era già occupato da inglesi e francesi. L’unico territorio non occupato dalle potenze europee era il Marocco, con una posizione molto vantaggiosa, in gradi di coprire sia la parte del Mediterraneo sia dell’Atlantico. Tra il Marocco e la Spagna c’è lo stretto di Gibilterra e gli unici che ne usufruiscono sono gli inglesi. L’impero Ottomano non aveva mai contrastato gli inglesi, perché loro pagavano gli ottomani per controllare lo stretto e agli ottomani andava bene così. Guglielmo II pensava che conquistando il Marocco, anche lo stretto si potesse legare a lui, non essendo più monopolio dell’Inghilterra, ma gli inglesi non glielo avrebbero concesso. La preoccupazione dell’Inghilterra non era chi avrebbe dominato il Marocco, perché erano in buoni rapporti con l’Impero Ottomano, ma loro non volevano i tedeschi in mezzo e non volevano neanche dichiarare loro guerra, perciò con l’Entente cordiale (intesa amichevole), accordo tra francesi e inglesi, lasciarono il Marocco all’influenza francese e i francesi lasciarono l’Egitto all’influenza inglese. Questo patto di 15 20 ovviamente mirava ad impedire a Guglielmo II di attaccare il Marocco, perché se l’avesse fatto avrebbe dovuto combattere una guerra su tre fronti (inglesi- francesi-ottomani). Le crisi marocchine La prima causa della prima guerra mondiale furono le crisi marocchine (1905 e 1907). La primi crisi fu provocata dalla visita del Kaiser al sultano del Marocco. Nell’incontro la Germania si dimostrava favorevole all’indipendenza del Marocco dall’influenza francese, determinata dall’entente cordiale, pensando così di poter allontanare i francesi dal Marocco, ma ciò causò l’effetto contrario, ovvero la Francia intensificò la sua posizione. Nella seconda, dato che la Francia aveva rafforzato la sua posizione in Marocco, la Germania provocò i francesi e gli inglesi facendo passare per lo stretto di Gibilterra, quindi davanti il Marocco, la cannoniera Panther, la nave tedesca più armata. La reazione che provocò fu l’instaurazione del protettorato francese in Marocco (sottoscritto da Inghilterra e Francia) e Guglielmo II fu costretto a ritirarsi. Questo causò il rafforzamento dei legami tra Francia e Inghilterra e la nascita di quelle che saranno le fazioni schiarate nella prima guerra mondiale. Le guerre balcaniche La seconda causa della prima guerra mondiale furono le guerre balcaniche, che furono un vero e proprio massacro (più di 800 mila morti). I Balcani fino a prima dell’inizio del 20° secolo erano dei territori controllati principalmente dall’Impero Ottomano. Ma come abbiamo già visto il processo di di 16 20 smembramento dell’impero era già iniziato con la perdita della Grecia, e nel 1908 si indebolì ulteriormente: 1. La Bulgaria si dichiara indipendente 2. Creta si unisce alla Grecia 3. L’impero austro-ungarico si annette la Bosnia-Erzegovina, perciò non è più un protettorato ma diventa un territorio austro-ungarico, riconosciuto da Guglielmo II. 4. L’italia conquista la Libia. Nel 1912 scoppia la prima guerra balcanica, che fu un successo. Tutti gli slavi si coalizzano contro l’Impero Ottomano, approfittando della crisi dovuta all’attacco dell’Italia in Libia, e lo sconfiggono conquistando la libertà. La seconda guerra balcanica del 1913, scoppia perché la Bulgaria a seguito della spartizioni dei territori della Macedonia non era rimasta soddisfatta. Fu una guerra civile che causò innumerevoli perdite. I Balcani vengono chiamati POLVERIERA D’EUROPA. Quando scoppiano le guerre balcaniche, Nicola II guarda con interessa la Serbia, ma non prende nessuna posizione. All’Austria non conveniva intromettersi perché aveva già annesso la Bosnia Erzegovina e di li a poco avrebbero annesso anche la Croazia. Russia Muore Alessandro III, sale al trono suo figlio Nicola II (1896) che vuole governare in maniera autocratica. Nel 1905 a seguito della sconfitta giapponese, scoppia la prima rivoluzione russa. La Russia a parte qualche intellettuale rimane un paese molto arretrato. Quando scoppiò la rivolta nel 1905, i rivoltosi, che erano degli studenti di Pietroburgo, non volevano destituire lo zar, quello che loro volevano era che lo zar facesse delle riforme per modernizzare il paese. I partiti coinvolti nella di 17 20
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved