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IL 2 '900 POSTMODERNISMO E NEOREALISMO. ELSA MORANTE, ITALO CALVINO P. PASOLINI P. LEVI, Appunti di Italiano

In questi appunti dettagliati (6 pagine) troverete un'attenta analisi del cambiamento letterario del secondo novecento. Principalmente si parla di Neorealismo con le tematiche affrontate e le sue peculiarità. Vengono analizzate anche le principali figure letterarie di questo periodo: PRIMO LEVI con l'analisi di "SE QUESTO E' UN UOMO". Viene poi analizzato il postmodernismo con i suoi caratteri principali e le tematiche affrontate. Troverete anche l'analisi di alcuni autori: ELSA MORANTE, vita, poetica, PIERPAOLO PASOLINI con l'analisi di "SCRITTI CORSARI". ITALO CALVINO con l'analisi dell'opera "LE COSMICOMICHE"

Tipologia: Appunti

2022/2023

In vendita dal 23/07/2023

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Scarica IL 2 '900 POSTMODERNISMO E NEOREALISMO. ELSA MORANTE, ITALO CALVINO P. PASOLINI P. LEVI e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! IL SECONDO NOVECENTO La seconda guerra mondiale ha portato con sé un carico di esperienze drammatiche che ha modificato il rapporto tra lo scrittore e la realtà. Ad accomunare gli autori di questo periodo è la stessa profonda coscienza che l’io non può tenersi al di fuori della storia e che la letteratura deve fare i conti con il mondo reale. Questa coscienza si esprime in modi diversi: alcuni autori previlegiano il simbolo o la trasfigurazione del reale, altri scelgono la rappresentazione oggettiva della realtà. Alcuni autori sentono l’esigenza di tornare alla realtà ma la loro interpretazione del reale è liricizzata; altri invece sentono l’urgenza di raccontare in modo oggettivo e diretto la loro esperienza recente. E’ la fase del cosiddetto Neorealismo, una corrente che da più importanza al messaggio, al contenuto rispetto che alla forma. Il neorealismo è un termine con cui si indicano una serie di tendenze presenti nel campo artistico e letterari fin dagli anni 1920. In Italia il termine viene usato per la prima volta nel 1941 per definire un film di Luchino Visconti ma presto viene utilizzato anche per definire una corrente letteraria formata da giovani autori tutti cresciuti e formatisi sotto la dittatura fascista ma profondamente critici verso quel movimento politico Il Neorealismo matura come conseguenza del dopoguerra e si basa sull’idea dell’antifascismo. Il tema principale delle opere appartenenti a questo movimento è l’allontanamento dalle idee razziste e dittatoriali tipiche del regime fascista. Più in generale i temi sono: 1- La guerra partigiana, Calvino 2- Inquietudine e insicurezza durante e al termine del conflitto 3- C’è chi, come Primo Levi, è testimonianza dei campi di sterminio La gran parte della letteratura neorealista si compone di racconti memoriali in cui gli autori raccontano, spesso in prima persona, le esperienze vissute durante la guerra sul campo di battaglia, o della loro adesione alla Resistenza. Anche nel cinema si sviluppa il movimento culturale del Neorealismo. Il cinema è ora caratterizzato da storie ambientate tra i poveri e le classi dei lavoratori, sono rappresentazioni all’aperto ambientate spesso in città o in campagna e con attori non professionisti provenienti dallo stesso ambiente che si vuole rappresentare. I registri si vogliono confrontare con le difficoltà psicologiche ed economiche del secondo dopoguerra spesso illustrando scenari di povertà e ingiustizia utilizzando molti attori bambini nel ruolo di osservatori di una faticosa quotidianità. Questa tendenza inizia nel 1943 con il film “Ossessione” di Luchino Visconti. Grande nome di questo periodo è Primo Levi. E’ nato a Torino da una famiglia di origine ebraica, allo scoppio della guerra entra nella Resistenza piemontese. Viene catturato e mandato nel lager nazista di Auschwitz. Di questa sua terribile esperienza parla nel libro “Se questo è un uomo” in cui racconta le brutalità quotidiane del campo e la disperazione dei suoi prigionieri. Al di là del suo valore letterario, l’opera può essere letta come un’agghiacciante testimonianza alla follia razzista del nazismo. “Se questo è un uomo” narra la storia dell’autore ebreo e partigiano che viene catturato dai fascisti il 3 dicembre 1943, affronterà un viaggio di 15 giorni per arrivare ad una stazione ignota dove i deportati verranno divisi in due gruppi: coloro che sarebbero stati sfruttati per lavorare e coloro che non erano adatti a svolgere questa mansione che Primo Levi lascia intendere che verranno uccisi. Il gruppo destinato al lavoro viene portato nel campo di concentramento di Aushwitz. Nel campo di concentramento i deportati vengono rasati, lavati, gli viene fatta indossare la divisa a righe dei prigionieri e gli viene tatuato il numero iniziando così un processo di spersonalizzazione. Gli viene detto che si trovano in un campo di lavoro. Il narratore afferma che tutto gli sembra una presa di giro e che il loro destino sia in verità segnato fin dall’inizio. I deportati adesso incontrano gli altri prigionieri che tornano dal lavoro e un giovane ebreo polacco si ferma per parlare a Levi delle gerarchie interne al campo vigenti anche tra i prigionieri. Successivamente Levi nell’opera analizza i problemi derivanti dalla convivenza di tante perone nel campo: la mescolanza di tante lingue, la confusione nel momento dei pasti e i problemi igienici oltre che agli strazianti turni di lavoro. Primo Levi riuscirà grazie alla sua laurea in chimica ad ottenere, dopo un esame apposito, un impegno come chimico all’interno del campo. Nell’agosto del 1944 ci sono dei bombardamenti da parte degli alleati che interrompono il lavoro. In questa parte della descrizione Levi riporta le reazioni dei tedeschi di fronte a una possibile sconfitta. Con l’arrivo dell’inverno ritornano i problemi causati dal freddo che incrementano le uccisioni nei formi crematori. L’ultimo capitolo di “Se questo è u uomo” narra il ricovero di Levi colpito dalla scarlattina, un ricovero che lo salva dall’uccisione di massa dei prigionieri messa in atto dai tedeschi quando ormai si vedono accerchiati dalle truppe russe. La storia termina con la fuga dei tedeschi e l’arrivo delle truppe russe che liberano i prigionieri. LE COSMICOMICHE E’ un’opera in cui Italo Calvino unisce i suoi interessi scientifici a quelli letterari accomunati da un problema di fondo: il bisogno dell’uomo di conoscere e comprendere il mondo. Il titolo mostra la capacità dell’autore di sintetizzare due generi letterati affiancando il racconto fantascientifico alla prospettiva comica. Calvino in questa raccolta si interroga sulla realtà, sul senso dell’esistenza e sull’essere umano. Il punto di partenza dei racconti è sempre la breve esposizione di una teoria scientifica sull’universo posta in corsivo. Il protagonista di tutta la storia è Qfwfq, un nome impronunciabile e palindromo che richiama un essere bizzarro e misterioso che è perenne presenza nel cosmo e che partecipa a tutte le vicende del mondo: big bang come leggiamo in “Tutto in un punto”, ai dinosauri e all’estinzione di questa specie. Le cosmicomiche possono essere considerate come la storia dell’universo a partire dalla sua origine e percorrendo tutte le due modificazioni. Il tema centrale sono però i problemi quotidiani dell’uomo moderno che vengono umoristicamente calati in un universo immaginario e portati all’estremo, ad esempio viene affrontato il problema della comunicazione tra due galassie lontane nel testo “Gli anni-luce”, il racconto al tempo stesso diventa anche metafora dei rapporti interpersonali. I DANNI DI UNO SVILUPPO SENZA PROGRESSO USEPPE E LA MERAVIGLIOSA SCOPERTA DEL MONDO IL CANTO DI ULISSE TUTTO IN UN PUNTO
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