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Il Barocco a Roma e nello stato pontificio fra XVII e XVIII secolo, Appunti di Storia Dell'architettura I

Appunti del corso di Storia dell'Architettura I, Prof. Togliani. Appunti chiari e dotati delle immagini più importanti. Appunti presi a lezione e risistemati tramite la bibliografia del corso "Storia dell'architettura occidentale" di David Watkin

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 24/07/2020

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chiara-bisti 🇮🇹

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Scarica Il Barocco a Roma e nello stato pontificio fra XVII e XVIII secolo e più Appunti in PDF di Storia Dell'architettura I solo su Docsity! giovedì 24 gennaio 2019 IL BAROCCO A ROMA E NELLO STATO PONTIFICIO FRA XVII E XVIII SECOLO GIANLORENZO BERNINI (1598-1680) Figlio dello scultore toscano Pietro, nasce a Napoli e segue le orme del padre. Trasferitosi a Roma sotto la protezione del cardinale Scipione Caffarelli Borghese, il futuro papa Paolo V, si fa subito notare per la sua maestria. Gli artisti di cui abbiamo parlato fin ora sono stati chiamati manieristi, proprio perché hanno modificato la maniera di fare arte e architettura, discostandosi dalle regole classiche. Bernini lavorerà con il padre alla Cappella Paolina in S.Maria Maggiore. Bernini era conosciuto come scultore, ma di fatto lui era un’artista a tutto tondo, quindi era anche architetto e pittore. Fu l’artista pontificio per eccellenza. Nasce appunto come scultore. Opere giovanili: gruppo di Enea e Anchise (1618-19) —> in queste sculture si può notare il movimento di torsione che già con michelangelo avevamo visto e anche la rappresentazione fedele dell’anatomia del corpo. Il movimento è un elemento tipico del barocco. Altro gruppo scultoreo: Ratto di Proserpina (1621-22) —> sculture monolitiche in marmo di Carrara. Temi dell’antico legati alla mitologia classica o alla storia biblica. David (1623-24)—> postura in movimento a differenza delle altre sculture del David. Ultimo dei 4 gruppi scultorei che resero famoso bernini: Apollo e Dafne (1624-25): dafne scappa da apollo e protetta da una divinità si trasforma in ulivo. Bernini comincia a fare architettura: 1623, chiesa di S.Bibiana (Roma)—> Bernini fa sia la statua della santa (con la foglia di palma dorata in mano, simbolo del martirio) sia la chiesa. Qui bernini crea la rottura della regola classica: la sovrapposizione degli ordini non è canonica ma rovesciata; il registro più alto ricorda il piano nobile di un palazzetto; balconata che fa sembrare questa architettura un palazzo civile piuttosto che una chiesa. 1624-33, Baldacchino di S.Pietro (roma)—> è di fatto un architettonica di bronzo, il bronzo viene preso dal pronao del Pantheon. È sviluppato su quattro colonne tortili lungo le quali si avvolgono racemi e motivi naturalistici rampicanti. Il bronzo patinato verde è messo in contrasto con la doratura che mette ancora più in evidenza il movimento. Il baldacchino è concepito come un telaio coperto da una scultura bronzea che ricorda un drappeggio, un tessuto, questi elementi non sono 1 giovedì 24 gennaio 2019 completamente verticali, ma è come se fossero mossi e spostati da un leggero soffio di vento. L’acerrimo nemico di Bernini fu Borromini, chiamato ad aiutare bernini per fare i disegni dei delfini sopra al baldacchino. Dietro al baldacchino, in fondo al coro, troviamo la Cattedra di S.Pietro (1658-65): la quale rappresenta un trono dove siede san Pietro in spirito, è idealmente un trono dove si andranno a sedere (sempre idealmente) i successori di Pietro, ovvero i papi. La cattedra è retta dai 4 Dottori della Chiesa, nella gloria della luce dello Spirito Santo (colomba sul vetro, dal quale entra la luce), contornata da nuvole e angeli. Escono dalle nuvole dei raggi d’oro che rappresentano i raggi del sole. Questo è un esempio di “Teatro Barocco”(usato molto da bernini), unione di scultura e architettura per avere un effetto più scenografico ed enfatizzare le funzioni. Sempre nell’ambito di san Pietro, Bernini interviene sul Sagrato. L’obelisco di S.Pietro all’inizio si trovava sul fianco sx della basilica e faceva parte delle rovine del circo di Nerone. Obelisco egizio. Nel 1586, viene fatto spostare dall’architetto Domenico Fontana, davanti a San Pietro. Questo spostamento dell’obelisco aggiunge un problema da risolvere per Bernini nel costruire lo spazio antistante alla Basilica. Bernini opta per la costruzione di una forma ellittica della piazza, rappresentando con il colonnato, le braccia della chiesa che accoglie e abbraccia i fedeli e gli infedeli (dato il periodo di controriforma, questa forma ha il significato simbolico di riportare verso la fede chi vi si era allontanato). La visione della cupola era ostacolata dal corpo di facciata di Carlo Maderno, quindi Bernini deve creare una prospettiva, dalla piazza, in grado di mostrare la cupola interamente. La volontà di Bernini era di arrivare alla piazza dalla spina del borgo in modo da avere un effetto sorpresa arrivati nella grande piazza. Man mano che ci si avvicina alla basilica, arrivando nel sagrato trapezio, la cupola non si vede più. Altro problema che doveva risolvere era quello del sagrato, data l’imponenza della facciata del Maderno. Inizialmente bernini viene chiamato per creare due torri campanarie ai lati della facciata per ridurre l’ampiezza centrale della facciata che risultava sproporzionata. Per il sagrato bernini usa la forma del trapezio, che riprende un cono prospettico al contrario, in modo da vedere idealmente la facciata più vicina di quello che in realtà è. Bernini abile nell’uso della prospettiva e della correzione ottica. Il colonnato è coperto (equivalente del quadriportico della basilica costantiniana), per il riparo dei pellegrini e per il passaggio trionfale del papa. Il colonnato è anche un podio dove vengono collocate sopra delle grandi statue di santi e papi. 2 giovedì 24 gennaio 2019 La chiesa è una sintesi di impianto centrale e longitudinale. La forma della pianta è riproposta nella trabeazione, ma sopra di questa il registro cambia forma: abbiamo dei pennacchi sferici sopra delle arcate, quindi essendoci due arcate con diametro maggiore e due con diametro minore, abbiamo una cupola ellittica, enfatizzata dalla luce e dai cassettoni. Non ci sono marmi, solo intonaco e stucchi. 1637-40, Oratorio dei Filippini—> la facciata anticipa la soluzione di san Carlo alle 4 fontane. La facciata di Borromini è addossata al fianco trasversale dell’oratorio. Alla facciata è attaccata la chiesa dei filippini. All’interno l’oratorio è fatto da due piani, sopra la biblioteca e sotto il vero e proprio oratorio. L’uso dei costoloni fanno pensare che il Borromini sia legato al gotico, ma in realtà lui è legato al classico, infatti scrive il ”opus architettonicum”. 1662-64, Collegio di Propaganda Fide (Roma)—> finestre ad edicola quasi come delle quinte scenografiche, con andamenti curvi. Utilizzo dell’ordine gigante. Concavità centrale. All’interno aula unica svettante verso l’alto. Costoloni che marcano il soffitto costituendo decorazione e marcando gli elementi strutturali. 1642-60, Sant’Ivo alla Sapienza (Roma)—> la pianta della chiesa è costituita da 2 triangoli equilateri sovrapposti che formano una stella a sei punte, simbolo della sapienza, con uno spazio centrale esagonale. Chiude la facciata con una concavità che si contrappone alla convessità della cupola. Le 6 punte della stella sono alternativamente concave e convesse. La facciata ospita una sorta di vestibolo, vengono ricavati a lato di essa delle cappelle. La cupola è parzialmente estradossata, per la maggior parte è intradossata nel tiburio. I contrafforti sono concavi, non sono retti, sono una sorta di contro-archi che sorreggono le spinte della cupola, la quale al contrario è convessa. A differenza di san Carlo, la cupola qui ha la stessa pianta della chiesa e parte direttamente dalla cornice. Tutto in laterizio, intonaco e stucchi, nulla di pregiato. La lanterna possiede un caratteristico movimento a spirale. 1644-55, Sant’Agnese in Agone (Roma) —> Borromini viene chiamato per costruire la chiesa in stremo dialogo con il palazzo Panphili che gli sta affianco. Borrominiana è la facciata e la concezione del movimento. Se si tolgono i campanili ricorda la facciata di san Pietro. Impianto centrale preceduto da una facciata bassa concava contrapposta alla convessità della cupola. I campanili interrompono l’andamento allungato e basso della facciata. La pianta non è una croce greca perfetta, poiché modificata in seguito da un altro architetto. Esterno in travertino. Interno tutt’altro che borrominiano, troviamo un barocco declinato all’iperdecorazione piuttosto che alle masse murarie. Difronte alla chiesa, Borromini costruisce la Fontana Dei Fiumi, 1648-51—> sull’asse del Circo di Domiziano Augusto eresse un obelisco egiziano. Innocenzo X, 5 giovedì 24 gennaio 2019 incarica Bernini di progettare una fontana, poi il progetto passerà a Borromini il progetto. PIETRO BERRETTINI DA CORTONA (1596-1669) Formatosi prevalentemente come pittore. Verso il 1635, Villa Sacchetti del Pigneto (roma)—> forma atipica, costituisce un a citazione della grande nicchia del Belvedere. All’esedra d’ingesso si accedeva mediante rampe e terrazze. 1634-69, Chiesa dei SS. Martina e Luca (Roma)—> chiesa commissionata dall’accademia di San Luca, assemblea di artisti/intellettuali che si riunivano in questa scuola per pochi eletti. La chiesa fu affidata a berrettini, poiché era anche lui un accademico di san luca. Durante il cantiere viene trovato il sarcofago di santa Martina (martire), così la chiesa venne dedicata ad entrambi i santi. La chiesa di santa Martina è posta sotto a quella di s.luca. la chiesa è collocata vicino al Foro Romano. La facciata è incurvata, quasi serrata fra le due testate estreme. Gli ordini architettonici in travertino vengono usati per accentuare il movimento. Semicolonne e lesene. Ritroviamo il movimento anche all’interno, dato ed enfatizzato dall’ordine architettonico. La chiesa di s.martina è sostanzialmente una cripta dove si trova la tomba. Le uniche porzioni decorate all’esterno sono la facciata e la cupola. Gli ordini architettonici della cupola sono arbitrari come anche la lanterna. 1656-59, Chiesa di S.Maria della Pace (roma)—> il berrettini viene chiamato per trasformare la facciata. È costituita da un protiro con colonne binate e sopra la facciata prende la forma di una sorta di una grande edicola con paraste e semicolonne che danno movimento. Ai lati aggiunge due quinte che vanno ad inquadrare i due vicoli a lato. Su queste quinte abbiamo delle aperture che creano un passaggio dalla piazzetta ai vicoli. Trabeazione curva. Dal 1658, Chiesa di S.Maria in via Lata (roma)—> deve essere messa in relazione con il palazzo affiancatogli quindi La facciata è un volume a se stante, infatti la chiesa dietro è più bassa. Nel registro più basso troviamo un vestibolo e in quello sopra una loggia a serliana. La facciata è un volume a se stante, infatti la chiesa dietro è più bassa. Ricorda un palco d’onore. BAROCCO ROMANO: ALESSANDRO SPECCHI, realizza il Porto di Ripetta, scalinata che scendeva sulla sponda del Tevere, particolare forma concavo convesso. SPECCHI E FRANCESCO DE SANCTIS (1693-1740) realizzano la scalinata di Piazza di Spagna-Trinità dei Monti (roma). Andamento sempre concavo convesso. 6 giovedì 24 gennaio 2019 FILIPPO RAGUZZINI realizza piazza S.Ignazio a Roma 1727-30, piccolo spazio sinuoso definito dalla scenografica della disposizione delle facciate ricurve e sinuosi vicoli. ALESSANDRO GALILEI, 1733-35, Facciata di S.Giovanni in Laterano, chiesa paleocristiana di cui l’interno viene rinnovato da Borromini. La facciata è realizzata da callidi con un doppio porticato uno sopra l’altro. FERDINANDO FUGA, facciata della chiesa di S.Maria maggiore 1741-43, (roma) NICCOLO’ SALVI (1697-1751), fontana di trevi (1732-62) —> scultura architettura, la facciata del palazzo fa da sfondo alla monumentale fontana. Fine barocco romano Carlo Francesco Dotti, Santuario della Madonna di San Luca (1723-57), Bologna, diventa una sorta di golgota, è un luogo di pellegrinaggio raggiungibile da un lungo portico. Arrivati in cima nella struttura si riprende il barocco romano del Borromini con le forme concave e convesse. La cupola è quasi interamente intradossata. BAROCCO VENEZIANO Baldassarre Longhena (1598-1682), Chiesa di santa Maria della Salute (dal 1630), Venezia—> sorta di ex voto dopo la peste del 1630. Longhena fu allievo di Scamozzi. La facciata è dominata dal motivo dell’arco trionfale. Laterizio ricoperto di pietra d’istria. Schema poligonale. La grande cupola viene contraffortata da volute concave. Pianta ottagonale. Scarsella con altare maggiore e due absidi. Longhena, dal 1600, Cà Bon-Rezzonico (venezia) —————————————————————————————————— GUARINO GUARINI (1624-83)—> nasce a Modena e si avviò alla carriera ecclesiastica come padre Teatino. Grande matematico, studia anche filosofia e teologia. Lui è l’equivalente di un grande strutturata. Il suo barocco è famoso per le sue strutture complesse. Egli ha fatto viaggi all’estero che hanno influito sulla sua formazione. Ad esempio a Lisbona costruisce S.Maria de la Divina Providencia—> chiesa importante perché qui appare la concezione architettonica di guarito guarini, l’edificio è impostato sulla forma ellittica in tutta la struttura. (chiesa andata distrutta nel terremoto del 1755). Il tutto è dominato da una cupola che sta su un incrocio di impianto circolare che precede il coro semicircolare. La facciata è concavo- 7
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