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Il Barocco- Montanari, Sintesi del corso di Storia dell'Arte Moderna

Barocco, 600, Caravaggio, Carracci, etc

Tipologia: Sintesi del corso

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Caricato il 04/10/2021

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Scarica Il Barocco- Montanari e più Sintesi del corso in PDF di Storia dell'Arte Moderna solo su Docsity! L’ASSUNTA O L’ASSUNZIONE DI MARIA DEL CARRACCI: del 1601 presso la cappella della Santa Maria del Popolo a Roma. Posta al di sotto della finestra, cosa che ha portato a dei problemi e a degli studi per gli effetti della luce per l’opera, risolti con la predisposizione della luce dietro la Madonna, cosa che pone un grando aspetto sacrale verso la stessa figura. Gestualità degli apostoli in basso per l'evento. La rappresentazione di queste carni rimandano a Raffaello e lo stile del colore a Tiziano. CARA VAGGIO CROCEFISSIONE DI SAN PIETRO E CONVERSIONE DI SAULO, 1601, cappella della Santa Maria del Popolo: sul lato sx la crocefissione, con gli esecutori silenziosi e immobili che eseguono l’atto come se nulla fosse, in questo ambiente buio e scuro tipico delle opere caravaggesche. A dx la conversione con Saulo investito da questa luce che proviene dall’alto, che è una visione non mostrata in quanto divina e privata. CARRACCI > a Roma nel 1595 era stato chiamato dal Cardinale. Sappiamo che aprì un accademia per studiare e riprendere alcune tematiche del 500, non era in accordo con l’arte del 1560, dunque del periodo tardomanieristico. Sviluppò la LINGUA PITTORICA ITALIANA, grazie ai suoi viaggi, creando un linguaggio nuovo nella pittura e nelle sue opere. , terminata nel 1600 commissionata dal Cardinal Farnese per un matrimonio, si denotano due spazi ovvero quello dell’Amor Celeste e quello dell’Amor Terreno, con libertà di espressione artistica che deriva dall'antichità e dunque dal Rinascimento. pala del Carracci con la rappresentazione del Cristo fra le nuvole, con la Madonna in basso fra i santi tra cui Odoardo omonimo del committente ovvero il cardinale Odoardo Farnese. Sullo sfondo si nota la San Pietro. Sarà centrale nell’arte del Carracci il paesaggio di suo studio, che diventerà pian piano tema sacro. , si denota un quadro nel quadro, con sfondo di finestra con un manichino di posa per le opere, ed inoltre la tela con l’autoritratto rappresenta lui in un modo malinconico e con capelli disordinati, come appare per conseguenza anche il suo studio. Vicino vediamo un cane e un gatto. Non sappiamo il significato originale o comunque non lo abbiamo recepito dell’opera. CARAVAGGIO a Roma dal 1592-3, non aprì un accademia come il Carracci, ma sappiamo che dopo la sua morte ci saranno i continuatori della sua arte i cosiddetti caravaggeschi, si è denotato che la sua pittura è buia, ma grazie alla luce riesce a dare tridimensionalità all’opera, ma anche un forte impatto visivo. Come il Carracci, si distacca dal Manierismo, ed inoltre secondo Vincenzo Giustiniani Caravaggio aveva esplicitato la questione della Libertà e dell’Autonomia artistica che ci doveva essere all’interno delle opere da parte del loro esecutore, la parte centrale è la qualità pittorica e non ciò che viene rappresentato. , 1595 conservato agli Uffizi di Firenze, si denota una ripresa al Bacco di Michelangelo, e si nota la rappresentazione dell’uomo su un triclino all’antica coperto da un lenzuolo, attorniato da foglie di vite, in manotiene il calice di vino. Davanti si nota una canestra di frutta, quale è una natura morta. Lo sguardo è dritto verso lo spettatore. Sembra che sia stata inscenata nel suo studio. , commissionata dal cardinale corrotto di Gregorio XIII. Figure con abiti contemporanei a mezzo busto, ambiente sembra nuovamente lo studio dell’artista. La luce entra dalla porta posta in cima alle scale, solo il Cristo e S. Pietro hanno abiti antichi. : è il momento più terribile della Passione, quando viene tolto dalla croce, in questo caso viene messo sulla pietra, sta per essere messo sopra questa specie di piedistallo marmoreo. È diventato pane per i suoi fedeli. Si ha una dimensione sacra e reale forte che coinvolge lo spettatore. RUBENS SANTA CROCE IN GERUSALEMME: , sembra caravaggesca per i toni scuri e l’immobiità dei personaggi, ma siamo in un contesto caotico con più personaggi, cosa di tendenza del Carracci. Cosa che si riscontra anche in Sant'Elena. , Galleria Borghese 1604: ispirata a quella di Tiziano, il Cristo tirato giù dalla croce. il braccio allungato e la fusione con la Madonna è un riferimento a Correggio. Fu îl Carracci a spiegare a Rubens come fondere gli stili dei suoi predecessori. , esagerando si potrebbe dire che è stata la prima opera barocca, per altro si riscontrano citazioni di Tiziano, Correggio, Caravaggio e Carracci, in alto la luce celeste che squarcia il buio sottostante dell’opera. È un forte impatto emotivo, di grande percezione per luci ed ombre. , 1606, Roma: nella parte di sx si ritrova la rappresentazione di Gregorio Magno fra due santi, con uno sfondo tipicamente Caravaggesco, mentre nella parte di sx, si trova la Santa Domitilla con i suoi schiavi con sfondo carraccesco. Al centro invece la Madonna col bambino circondata da angeli e putti, con forte riferimento al colore di Tiziano, sono 3 opere che dialogono tramite lo sguardo, creando un forte impatto visivo ed emotivo. BERNINI Arriva a Napoli nel 1598, inseguendo il padre che lavorava per il Vicerè. Inizierà subito ad interessarsi al mondo dell’arte, al periodo del Rinascimento e dell’antichità. Studierà ciò che faceva suo padre manierista, studiava i suoi contemporanei come Caravaggio, Carracci, ma soprattutto come introdotto l’antico. Sarà il primo che riuscirà a portare la scultura sopra la pittura, dopo amidi dibattiti sul paragone delle arti, la scultura in questo caso era privilegiata in quanto era veritiera, naturale, morbida, ciò che si rappresentava col marmo anche se fisso e fermo, grazie alle percezioni diventava vero, reale. La sua fama crebbe a dismisura e lavorò per vari cardinali, come il Barberini, Borghese e Montalto. Nelle sue prime opere si vedevano i riferimenti a Caravaggio e al Carracci, nel 1616 farà un opera col padre ovvero IL FAUNO MOLESTATO DAI CUPIDI. :commissionato dal cardinale Barberini, marmo l’uomo colpito dalle freccie è accascito su un tronco d'albero, sappiamo che poi arriveranno le cure di Sant’Irene, sembra un Cristo morente, ma diverso dalle pietà a livello emotivo, in quanto si vede che soffre e che è tra la vita e la morte, ma è la rappresentazione di un momento di mezzo, che crea suspance allo spettatore. 4 : commissionato dal Borghese, opera monumentale con la rappresentazione di 3 personaggi in fuga da Troia. Si notano i riferimenti all’arte del Carracci e di Rubens. , 1622, commissionato dai Borghese, si nota che Plutone ( identificato dalla corona)vuole portare via con se Proserpina ma lei tenta di scappare, da notare l’efferatezza tecnica di come rappresenta la mano di lui che stringe la coscia di lei, è assolutamente veritiero, è una dimensione reale sembra di vivere la scena, la scultura ti travolge e ti rende partecipe dell’evento, emotività che viene trasmessa anche dagli occhi degli stessi personaggi. Dopo Urbano VIII, arriva Innocenzo X, che ha delle idee diverso rispetto al suo predecessore per il Bernini in San Pietro, ma commissiona a lui e al Borromini, LA FONTANA DEI FIUMI a Roma del 1648-51, in cui vengono rappresentati dei giganti che sono i 4 continenti, e al centro un grande obelisco con sulla cima una colomba con in bocca un ramo di olivo. Si ha un senso estremamente naturalistico nella lavorazione della pietra, in quanto si rappresenta il finto muschio, erbacce. L'acqua che poi è posta nella fontana accentua tale caratteristica, e poi col tempo si avrà un unione fra muschio vero e muschio finto, ricreando proprio un rapporto tra finto e vero, fra ciò che è stato fatto e ciò che è natura. Ad un certo punto Innocenzo X commissiona ad Algardi di fare per la San Pietro la pala d'altare di San Leone Magno e LA FUGA DI ATTILA, 1646-53, si ha la rappresentazione del momento della fuga di Attile dagli angeli. È una diversa interpretazione e rappresentazione delle altre precedentemente fatte, in quanto gli angeli impugnano le armi pronti a colpire il fuggitivo. Si va inoltre a notare un tutto tondo in primo piano, fino a decellerare ad uno stiacciato di fondo. LA CATTEDRA DI SAN PIETRO, BERNINI, siamo sempre all’interno della San Pietro e in questo caso riscontriamo un trono in legno e avorio sorretto dai 4 padri della chiesa, in primo piano quelli dell'Occidente e sul retro quelli dell'Oriente. Questi poggiano su un piedistallo di marmo colorato. Il tutto attorniato da nuvole putti e angeli e da questi enormi raggi divini, fulcro dell’opera, in quanto ti vuole portare verso il paradiso, è una luce intensa che ti attira proprio a vedere quel punto dell’opera, ti rende partecipe. IL TRIONFO DEL NOME DI GESU” DI GAULLI, 1676-9, è chiara ripresa per questa grandissima centralità della luce alla cattedra di San Pietro del Bernini, le immagine che vanno sulle architetture, con questa maestosità di rappresentazione, le nuvole sotto in ombra creando un effetto di luci ed ombra con al centro questa luce che ti trasmette quasi serenità, in riferimento proprio al Paradiso. Il Bernini successivamente creerà 10 statue, che andranno poi predisposte sul cosiddetto PONTE DEGLI ANGELI, un ponte con queste statue che ti conducevano verso San Pietro, era un mod per dire ai fedeli che erano ben accolti anche se, lo stesso Bernini diceva che questo senso di abbraccio te lo infondeva lo stesso porticato con le colonne della S.Pietro. Successivamente ebbe la commissione di fare il MONUMENTO FUNEBRE AD ALESSANDRO VII, 1671-78, si ha anche in questo caso la rappresentazione della morte ma con la clessidre sotto a questo telo che lo va a coprire, un panneggio che va ad unire i vari personaggi rappresentati. Sulla dx la Giustizia e l’allegoria della Verità, mentre sulla sx la Prudenza e l’allegoria della Carità. Al di sopra si ritrova îl pontefice con le mani giunte in preghiera verso la tomba di Pietro. Il movimento coinvolge tutte le figure. REMBRANDT > stette per la maggior parte della sua vita presso Amsterdam, e riuscì a conoscere il Barocco grazie a delle influenze che gli arrivarono tramite pittori olandesi, che avevano per altro appreso varie tecniche anche di Caravaggio. Per altro in realtà si nota l’influenza di questo all’interno delle sue opere. Sarà sempre interessato al teatro, per inscenare meglio le sue opere d’arte, gesto e teatro centrali nell’accortezza della composizione, pertanto diceva ai suoi allievi di guardare anche delle recitazioni, delle scene di teatro, proprio per inscenare le opere come se l’ambiente fosse quello di un teatro. ARISTOTELE CHE CONTEMPLA IL BUSTO DI OMERO, gli fu richiesto da Ruffo di fare un’opera del genere e lui rappresenta la figura di Aristotele non nella sua totalità con abiti orientali, larghi e voluminosi con questa catena d’oro che lo va a decorare, e nel mentre tiene una mano sulla testa del busto di Omero. Forse il volto del filosofo è ripreso a Leonardo da Vinci, cosa che deriva dalla scuola di Atene di Raffaello. Ci sono riferimenti a Caravaggio, esattezza dei soggetti, il movimento non c’è, colori di sfondi piatti e scuri, e la luce che va a definire le volumetrie dei soggetti rappresentati. RITRATTO DI JAN SIX NELLO STUDIO 1647, si denota la rappresentazione del soggetto intento a leggere un testo appoggiato al muro con una finestra di spalle, dalla quale entra luce, una luce naturale che sembra quasi di scena, così come le tende poste ai suoi lati. Sembra proprio di essere su un palcoscenico. LA RONDA DI NOTTE 1642, è una scnea movimentata ci sono uomini armati e con tamburi, sembra di sentire il rumore degli spari o degli strumenti, c'è una diversità a livello sociale per le persone che sono qua poste. Ricca di riferimenti allegorici. VELAZQUEZ.> diversamente da Rembrandt, lui entrò in contatto con molti artisti italiani. Incontrò a Madrid Rubens, che lo indirizzò sulle lezioni di Tiziano per il colore. Dopo aver appreso delle basi, nel 1630 arriva a Roma dove entra în contatto con l’antico i maestri barocchi rinascimentali e caravaggio. Dopo aver appreso le tecniche del periodo ritorna in Spagna e per 20 anni lavora presso la corte di Carlo IV, e ovviamente faceva ritratti, non erano monotoni, in quanto faceva degli esperimenti. Provo tramite essi a parlare della mentalità umana e del come alla fine fare dei ritratti tutti diversi fra loro. MARTE IN RIPOSO, si nota che V. aveva davanti un modello , ma si vede che nella mente voleva proporre un qualcosa che contenesse del calssico, per altro predispone ‘un Marte con elmo e scudo in terra, ma ne esce fuori un marte triste imbronciato, crea un’opera anti- classica, è una novità del suo tempo. Abbiamo l’opera della VENERE ALLO SPECCHIO, che si data nel 1650, periodo in cui era sicuramente in Italia perché rappresenta un nudo di donna, e a corte i nudi non si potevano rappresentare. È Venere che si specchia, si vede il suo riflesso. Specchio tenuto da cupido. La storia narra che Venere abbia chiesto a Cupido di prendere uno specchio e lui prende quello più vicino che trova. È la rappresentazione di una donna sensuale, distesa, di ripresa ai suoi studi effettuati in Italia. Si pensa che derivi dall’opera dell’ermafrodita che era una scultura antica. RITRATTO DI INNOCENZO X, tale opera è stata di ripresa da Raffaello e da Tiziano, per come loro avevano rappresentato i papi. Riprende la loro idea di porre spazio vicino al papa per far si che lo spettatore si senta li dentro parte del quadro. Ma in realtà V. rivoluziona la cosa fa si che lo spettatore sia il pittore, cosa da anche dallo sguardo del papa. PERIODO RE SOLE fu il periodo in cui al potere di Francia si aveva Luigi XIV, e inizialmente c’erano forti legami con l’Italia a livello culturale, per altro richiese la presenza del Bernini a Corte. Il Bernini accettò la richiesta perché la Francia avanzò delle minacce di invasione allo stato ecclesiastico. Bernini fu trattato da signore, veniva visto come un uomo illustre dato le sue grandi capacità tecniche artistiche, ma nel momento in cui fece il ritratto del re tutto cambia. La sua opera non recò interesse e fu mandato via; ciò segnò il distacco della Francia dall’Italia per la cultura. La Francia creò l'accademia reale ed inoltre il re incaricò Chalers Le Brun, Perrault e Le Vau per: LA FACCIATA COLONNADA ì, dove posero delle colonne binate e giochi di luce e ovviamente dovevi essere a conoscenza del barocco per ciò. E Le Vau si occupò di Versailles dei giardini e dell’architettura, cambiandola nel così detto Rococò. Luigi nel mentre aveva capito che l’arte non sarebbe mai decaduta nel tempo anche se politica ed economia nel mentre si.
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