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Il Biennio rosso e il Fascismo, Appunti di Storia

Il periodo storico del Biennio Rosso (1919-1920) in Italia, caratterizzato da agitazioni sociali e politiche, e l'ascesa del Fascismo culminata con la marcia su Roma nel 1922. Vengono descritte le principali agitazioni nelle campagne e nelle fabbriche, la questione di Fiume, la scissione del partito socialista, la nascita della Confindustria e il programma politico del Fascismo. Viene inoltre descritto l'assassinio del deputato socialista Giacomo Matteotti e la Secessione dell'Aventino.

Tipologia: Appunti

2021/2022

In vendita dal 12/09/2022

giuhiu
giuhiu 🇮🇹

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Scarica Il Biennio rosso e il Fascismo e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! Il biennio rosso (1919-1920) e l’ascesa del Fascismo Gli anni 1919 e 1920 furono caratterizzati da varie agitazioni e per questo vengono ricordati come Biennio rosso, questo periodo può essere anche esteso fino alla marcia su Roma (1922) ed è ricordato come Quadriennio eversivo.  agitazioni nelle campagne: i contadini si ribellano per le terre che erano state promesse e mai date e iniziano ad occupare terreni.  rivolte degli operai: gli operai iniziarono a scioperare, bloccando l’accesso alle fabbriche e quindi rallentando la produzione.  questione di Fiume: nel 1919 venne creato un gruppo di reduci di guerra guidati da D’annunzio che partì il 12 settembre da Ronchi per conquistare Fiume. Con il trattato di Rapallo la città venne dichiarata città libera. Il 25 dicembre 1920, il re manda la nave da guerra Andrea Doria e vengono lanciate cannonate contro i legionari (30 morti), quel giorno è ricordato come il Natale di sangue. Per gli accordi di Parigi, Fiume resta alla Jugoslavia.  scissione del partito socialista: Il partito comunista si divide tra comunisti (guidati da Antonio Gramsci) e socialisti. Giolitti fu felice di questo perché non era un’opposizione concreta. Alle elezioni del 1919 i liberali ottennero il 39% con Vittorio Emanuele Orlando e i socialisti il 32%. I socialisti erano guidati da Nicola Bombacci, amico storico di Mussolini che rimarrà sempre socialista e morirà con lui a Piazzale Loreto. Il partito popolare di Don Luigi Sturzo (democrazia cristiana) ottenne il 20,5%.  nasce la Confindustria: la Confindustria tutelava e rappresentava gli industriali, i quali erano stati penalizzati dalla numerose rivolte degli industriali. Il 23 marzo 1919 vengono distribuiti a Milano i primi volantini dei fasci di combattimento. Il programma di San Sepolcro venne presentato nel giornale “Popolo d’Italia”, diretto da Mussolini. Per il problema politico: a) Suffragio universale a scrutinio di lista regionale, con rappresentanza proporzionale, voto ed eleggibilità per le donne. b) Il minimo di età per gli elettori abbassato ai 18 anni; quello per i deputati abbassato ai 25 anni. c) L'abolizione del Senato. d) La convocazione di un'Assemblea Nazionale per la durata di tre anni, il cui primo compito sia quello di stabilire la forma di costituzione dello Stato. e) La formazione di Consigli Nazionali tecnici del lavoro, dell'industria, dei trasporti, dell'igiene sociale, delle comunicazioni, ecc. eletti dalle collettività professionali o di mestiere, con poteri legislativi, e diritto di eleggere un Commissario Generale con poteri di Ministro. Per il problema sociale: a) La sollecita promulgazione di una legge dello Stato che sancisca per tutti i lavori la giornata legale di otto ore di lavoro. b) I minimi di paga. c) La partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori al funzionamento tecnico dell'industria. d) L'affidamento alle stesse organizzazioni proletarie (che ne siano degne moralmente e tecnicamente) della gestione di industrie o servizi pubblici. e) La rapida e completa sistemazione dei ferrovieri e di tutte le industrie dei trasporti. f) Una necessaria modificazione del progetto di legge di assicurazione sulla invalidità e sulla vecchiaia abbassando il limite di età, proposto attualmente a 65 anni, a 55 anni (messo in atto nel 1927) Per il problema militare (politica imperialista): a) L'istituzione di una milizia nazionale con brevi servizi di istruzione e compito esclusivamente difensivo. b) La nazionalizzazione di tutte le fabbriche di armi e di esplosivi. c) Una politica estera nazionale intesa a valorizzare, nelle competizioni pacifiche della civiltà, la Nazione italiana nel mondo. Per il problema finanziario: a) Una forte imposta straordinaria sul capitale a carattere progressivo, che abbia la forma di vera espropriazione parziale di tutte le ricchezze. b) II sequestro di tutti i beni delle congregazioni religiose e l'abolizione di tutte le mense Vescovili che costituiscono una enorme passività per la Nazione e un privilegio di pochi. c) La revisione di tutti i contratti di forniture di guerra ed il sequestro dell' 85% dei profitti di guerra. In quel periodo iniziarono a circolare le camicie nere, squadre che agivano violentemente contro personalità scomode (giornali, sindacati, intellettuali). Per loro la violenza era l’unico modo di imporre il loro potere, infatti non la nascondevano perché fieri delle loro azioni. Di fatto le camicie nere non vennero mai punite, il ministro degli interni decideva sempre di lasciare correre. Il 28 ottobre 1922 le camicie nere si ritrovano a Roma e avviene la marcia su Roma. Mussolini non partecipa direttamente alla marcia perché se fosse fallita non voleva prendersi le colpe e arriva il giorno dopo. Vittorio Emanuele III in realtà decide di non agire di fronte alla marcia ed il 30 ottobre incarica Mussolini di formare un nuovo governo. Il re era convinto che Mussolini avrebbe potuto portare l’Italia al successo internazionale ed inoltre era l’unico che poteva tenere a bada le camicie nere. Le elezioni del 1924 si tennero secondo un sistema maggioritario (con la legge Acerbo non era più proporzionale) e la maggioranza viene raggiunta dal partito fascista. In seguito al risultato delle elezioni, il deputato socialista Giacomo Matteotti si ribellò e tenne una serie di discorsi in cui denunciava il clima violento ed intimidatorio in cui si erano svolte le elezioni. Nel giugno del 1924, mentre si recava a Montecitorio, viene rapito e ucciso in una Lancia dalle camicie nere. L’intenzione delle camicie nere era probabilmente quella di sequestrarlo, essendosi difeso viene pugnalato. Il 27 giugno avvenne la “Secessione dell’Aventino”. I deputati decidono di non presentarsi alla Camera perché si era compreso che Matteotti era stato assassinato, ma ancora non era stato ritrovato il cadavere. Lo scopo era quello di far sciogliere le camere al re e fargli nominare un nuovo presidente del consiglio. Il cadavere dell’onorevole Matteotti fu ritrovato per caso da un brigadiere in licenza che andava a passeggio con il cane nella macchia della Quartarella. Era il mattino del 16 agosto 1924. In parlamento scoppia il caso Matteotti, ed iniziano a circolare diverse ricostruzioni dei fatti che vedono proprio in Benito Mussolini il mandante del delitto. Il 3 gennaio 1925 Mussolini tiene un discorso in cui si prende tutte le responsabilità politiche, morali e storiche del delitto ma afferma di non volersi dimettere, ancora una volta il re non fa niente.
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