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Bilancio e Conto Economico: Schema, Valori Finanziari, Free Cash Flow - Prof. Kunz, Appunti di Ragioneria

FinanzeContabilitàConto EconomicoBilancio

Il concetto di bilancio ordinario e i suoi componenti, inclusi lo schema pianificato (sp), il conti economici (ce), la nota integrativa e la relazione sulla gestione. Viene inoltre discusso il bilancio in forma abbreviata e quello per micro imprese, oltre agli schemi di bilancio internazionali come ias 1 e il one statement approach. Inoltre, viene introdotto il concetto di valore aggiunto, margine industriale lordo, ebitda e free cash flow.

Cosa imparerai

  • Che cosa includono i requisiti del bilancio in forma abbreviata?
  • Che cos'è il bilancio ordinario e come è strutturato?
  • Che cos'è il valore aggiunto e come è calcolato?

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 09/08/2022

angela-franchino
angela-franchino 🇮🇹

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Scarica Bilancio e Conto Economico: Schema, Valori Finanziari, Free Cash Flow - Prof. Kunz e più Appunti in PDF di Ragioneria solo su Docsity! IL BILANCIO Sintesi principali definizioni (domande d'esame) 1. Bilancio ordinario In Italia, lo schema di bilancio, prima del decreto del 2015 era composto da SP, CE, nota integrativa e, infine, era allegata la relazione sulla gestione. Dal 2015 è stato aggiunto anche il rendiconto finanziario. Lo SP dà l’idea dell’andamento patrimoniale dell’azienda; ha una struttura rigida, ovvero è imposto un ordine, quindi lo schema da seguire è fisso. Il CE dà l’idea dell’andamento reddituale dell’azienda; è a valore della produzione e prevede schemi fissi; i valori sono classificati per natura; è a sezioni contrapposte. La nota integrativa contiene schemi quantitativi (aspetti contabili) affiancati da informazioni di carattere qualitativo. Essa permette di capire i criteri di valutazione, i principi di bilancio, le movimentazioni delle voci di bilancio, l’andamento generale dell’economia dell’azienda e ulteriori info quali compensi dei soci, criteri partecipazioni, etc. La relazione sulla gestione deve descrivere l’ambito in cui si è operato, le condizioni, la geografia, etc. Ciò si chiama inquadramento generale, nel quale va specificato, poi, l’andamento dei settori produttivi specifici a vari livelli. Tale bilancio è obbligatorio per tutte le aziende, va approvato entro i 4 mesi successivi alla chiusura d’esercizio (30 aprile) e depositato presso la camera di commercio entro 30gg. 2. Bilancio in forma abbreviata e bilancio per micro imprese Oltre al bilancio ordinario, esistono anche il bilancio in forma abbreviata e quello per micro imprese. I requisiti del bilancio in forma abbreviata sono: 4,4 milioni di attivo, 8,8 milioni di ricavi e 50 dipendenti. Se non supero per 2 anni due di questi limiti allora posso redigere il bilancio abbreviato. Cosa comporta tale bilancio? Nota integrativa ridotta, si può evitare la relazione sulla gestione e non si fa il rendiconto finanziario (diventa parte della nota integrativa). Un’azienda, per essere considerata micro impresa e, quindi, poter redigere il bilancio adibito per tali tipi di imprese deve: avere un attivo che non supera i 150k; avere un totale di ricavi che non supera 300k e avere un numero massimo di dipendenti pari a 5. Queste aziende redigono solo SP, CE e nota integrativa. È stata emanata una norma per cui è diventato obbligatorio, per evitare crisi d’impresa, nominare un sindaco o un revisore per tutte le società che superano i limiti del bilancio in forma abbreviata. Tale sindaco dovrebbe controllare i conti e segnalare a degli organismi di controllo le eventuali problematiche pre-crisi aziendale. Ciò permetterebbe di evitare le crisi d’azienda ma l’effetto pratico di tale provvedimento, nel tessuto italiano, è un disastro poiché tale tessuto ha fisiologicamente debiti con lo stato. 3. Other comprehensive income Lo IAS 1, principio contabile internazionale, ci definisce gli schemi di bilancio. Tale principio ci dice che che il bilancio è composto da Stato Patrimoniale, Conto Economico, Rendiconto Finanziario e prospetto delle movimentazioni del patrimonio netto. In particolare, quest’ultimo comprende sia le variazioni del CE classico (utile/perdite) sia le variazioni Other Comprehensive Income (OCI). L’OCI è uno schema di conto economico, diverso da quello classico basato su utile/perdite, poiché in esso confluiscono tutti quegli oneri e proventi non ancora realizzati. Questi ultimi, in particolare, sono collegati ai valori fair che incidono sul patrimonio netto ma non sul conto economico. 4. One statement approach (in relazione a other comprehensive income) È un approccio che comporta la redazione di un unico CE, che contiene sia le parti tradizionali, sia gli other comprehensive income. Gli OCI sono gli oneri e proventi non realizzati derivanti dai valori fair che incidono sul patrimonio netto ma non sul conto economico. Per lo IASB (principio internazionale) puoi decidere tu quale seguire tra one e two statement approach (che separa voci tradizionali di CE da OCI, redigendo due CE separati), mentre per il FASB/SFAS 30 (principio americano) puoi seguire solo il one statement approach. 5. Valore aggiunto È identificabile come l’entità complessiva di ricchezza prodotta (o distrutta se negativo) al netto dei fattori che hanno concorso alla sua realizzazione, ossia, in altre parole, è l’attitudine dell’azienda, attraverso l’attività di acquisto-produzione-vendita di “aggiungere valore” ai beni e ai servizi acquisiti presso terzi. Esso può essere considerato sia come somma algebrica dei valori posti al di sopra di esso (nella riclassificazione CE) = Produzione di valore aggiunto, sia come somma aritmetica dei componenti posti al di sotto di esso (nella riclassificazione CE) = distribuzione del valore aggiunto. 6. Cos’è il MIL (margine industriale lordo) La riclassificazione del CE secondo il criterio “Costi e Ricavi del Venduto” ti permette di evidenziare il margine industriale lordo, inteso come il risultato dell’attività industriale in senso stretto. Esso si calcola sottraendo ai ricavi della gestione caratteristica, i costi sostenuti a fronte del processo di trasformazione industriale (RICAVI NETTI DI VENDITA – COSTO PIENO INDUSTRIALE DEI PRODOTTI VENDUTI). Vengono dunque esclusi dal calcolo tutti gli altri costi non industriali (cioè amministrativi, commerciali). 7. MOL La riclassificazione del CE secondo il criterio “Valore e Costi della Produzione e Valore Aggiunto” ti permette di evidenziare il margine operativo lordo, ovvero il risultato economico della gestione caratteristica al lordo degli ammortamenti e degli accantonamenti. Esso si calcola sottraendo al Valore Aggiunto [a cui si arriva con PRODOTTO DI ESERCIZIO – (TOT. CONSUMO MATERIE + TOT. SPESE ESTERNE)] il totale dei costi del personale, e infatti si può definire come la parte di VA che residua dopo la remunerazione del costo del personale. 8. EBITDA EBITDA è l’acronimo di Earnings Before Interests Taxes Depreciation and Amortization. Esprime il reddito operativo prima di interessi, tasse e ammortamento di immobilizzazioni materiali e immateriali. È dunque un indicatore di redditività che evidenzia il reddito di un’azienda basato solo sulla sua gestione operativa. Esso è molto importante perché moltiplicato per determinati multipli (legati al settore) ti fa risalire al valore dell’azienda. L’EBITDA è importante inoltre perché, decurtato di vari valori economici, è vicinissimo ai valori finanziari (flusso capitale circolante netto). 9. Riclassificazione stato patrimoniale secondo la pertinenza gestionale La riclassificazione dello SP è un’operazione di predisposizione dei dati di bilancio per l’analisi della gestione. È necessaria in quanto il bilancio civilistico non è predisposto con criteri idonei ad effettuare tale analisi. Il criterio della pertinenza gestionale è in grado di fornire un quadro di riferimento di base per meglio considerare le conseguenze finanziarie delle decisioni aziendali, offrendo peraltro un immediato riscontro ai fini dell’analisi di efficienza e redditività.
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