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Frammenti autobiografici di Francesco Petrarca: tra latino e volgare - Prof. Baldassari, Appunti di Letteratura Italiana

Francesco PetrarcaLingue e letteratureLiteratura Italiana antica

Una panoramica della produzione letteraria di Francesco Petrarca, uno dei più grandi autori italiani, che tocca diversi generi e lingue. Petrarca è noto per aver lasciato una vasta autobiografia attraverso la sua opera, in particolare nel 'Rerum vulgarium fragmenta' (Canzoniere). la produzione di Petrarca in latino e volgare, le opere principali, il suo atteggiamento verso la fama e la critica di Agostino a Petrarca. Il testo include anche informazioni cronologiche e la relazione tra Petrarca e Dante.

Cosa imparerai

  • Che generi letterari tocca la produzione di Petrarca?
  • In quale lingua la maggior parte dell'opera di Petrarca è scritta?
  • In quale anno Petrarca inizia a scrivere il Canzoniere?
  • Come Petrarca viene criticato da Agostino?
  • Che opere in particolare sono menzionate nel documento?

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 27/01/2022

isabella.craveia
isabella.craveia 🇮🇹

4.3

(26)

33 documenti

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Scarica Frammenti autobiografici di Francesco Petrarca: tra latino e volgare - Prof. Baldassari e più Appunti in PDF di Letteratura Italiana solo su Docsity! Verso il canzoniere Per molti aspetti dobbiamo fare conto che Petrarca e il testimone di se stesso, quindi è l'unica fonte della sua autobiografia, e che può essere ideale. Parliamo di un autore la cui produzione è molto varia, che tocca vari generi e in gran parte in latino, infatti buona parte dell’opera Petrarchesca è in latino. La produzione in latino tocca uno straordinario ventaglio di ambiti e generi: ● Epica: come l’Africa ● Storiografia: De viris illustribus ● Poesia bucolica ● Epistole in versi ● Epistolografia: in cui sviluppa una pesante critica al papato avignonese. Familiares, Seniles, Sine nomine ● Invettiva ● Riflessione morale e religiosa: De vita solitaria, Secretum, De remediis utriusque fortune. "Il volgare e solo sede di esperienze assolute, la sua pluralità e curiosità Petrarca le sposta verso il latino" Gianfranco Contini. Petrarca è molto più attivo con la produzione Latina. In volgare troviamo: ● Rerum vulgarium fragmenta (canzoniere) 366 liriche ( 317 sonetti, 29 canzoni, 9 sestine, 7 ballate, 4 madrigali) divise in due parti: 1-263, 264-366. ● Triumphi: poemetto in terzine incatenate, articolato in sei visioni (di Amore, della Pudicizia, della Morte, della Fama, del Tempo e dell’Eternità), e in dodici capitoli, cominciato negli anni ‘50, poi ritoccato e rimaneggiato, fino a poco prima della morte. Queste sono le due uniche opere volgari di Petrarca, una lingua estremamente selettiva, è prettamente letteraria. Destinata ad un registro letterario alto, mentre il latino è riservato ad una pluralità di esperienze, inclusa la quotidianità, le epistole erano in latino, per comunicare usa il latino. Il fiorentino che utilizza è una lingua che va al di sopra dell'esperienza concreta e pratica, non è fatta per parlare della vita di tutti i giorni. ● Da vita a progetti molto ambiziosi. ● Atteggiamento caratterizzato da perfezionismo ed estremo scrupolo nel divulgare opere e testi, l'idea che i testi escano dal suo controllo diretto e circolino per il mondo essendo poi soggetti ad errori di trasmissione e modifiche. ● Opere soggette a ripensamenti, a cambiamenti profondi del progetto di partenza. ● Diacronia: fattore essenziale nello studio dell'opera petrarchesca. Lo sviluppo nel tempo, i testi vivono nel tempo e un fattore fondamentale, si evolvono, si sviluppano e cambiano nel corso del tempo. Grandi edifici autobiografici: ● Punto di svolta fondamentale tra la fine degli anni 40 e l'inizio degli anni 50. ● Vengono concepite le raccolte Rerum familiarium libri, delle Epystole e del Rerum vulgarium fragmenta. ● Prima Petrarca aveva concentrato i propri sforzi su opere molto ambiziose di carattere epico, storico, erudito: l'Africa, il De viris illustribus romano, i Rerum memorandarum libri. ● Gli epistolari in prosa e in versi e il Canzoniere riuniscono testi sparsi, autonomi o potenzialmente autonomi. ● Hanno per protagonista l'autore stesso. ➜Non sono solo raccolte autonome, ma sono testi che hanno una natura autobiografica, hanno per protagonista l'autore stesso, presente in tutte le opere. Macrotesti: sono concepite e costruite in modo tale che i singoli testi (microtesti) ricevano un senso ulteriore dal rapporto con gli altri microtesti (contigui e a distanza) che sono inseriti nello stesso spazio testuale. Il Secretum ( de secreto conflictu curarum mearum): opera cruciale per capire Petrarca e i suoi progetti autobiografici. Dialogo latino in cui i personaggi di Francesco e Agostino (Sant'Agostino di Ippona) 2. Se non fosse stato frenato dagli allettamenti della bellezza di lei, Francesco sarebbe stato un uomo migliore 3. Laura l’ha reso devoto solo a lei. 4. Anche la ricerca della fama a cui lei l’ha spinto è stata funesta. Petrarca sa che le opere che non vuole pubblicare verranno pubblicate dopo la sua morte, e si pensa che molti dei suoi grandi progetti siano pensati da lui per essere postumi. L’AMORE COME ERRORE L’amore per una creatura terrena comporta un’indebita inversione, secondo una prospettiva rigorosamente cristiana, tra il creatore e la creatura: si ama il Creatore per via della creatura, mentre si dovrebbe amare l’intero creata a causa del Creatore. L’AMORE COME ALIENAZIONE L’amore per Laura ha comportato la perdita del pieno possesso di sé. I comportamenti e gli stati d’animo di Francesco sono condizionati dall’altra persona. Francesco ha idolatrato Laura: ● si è fatto fare un ritratto di lei da portare sempre con sé (di Simone Martini). ● ha amato il lauro per amore di Laura. Agostino invita Francesco ad abbandonare l’amore per lei grazie a più alti pensieri. ➜C'è un ritorno ai temi che attraversano il primo libro, sull'importanza di tenere presente la propria mortalità, a cui si unisce la vanità che ha accompagnato questo amore. C'è una forte componente cristiana in Petrarca, l'amore come venerazione di un altro essere umano, il protagonista ha un ciclo vitale sconvolto dal sentimento amoroso, prova una passione totalizzante, non trova pace, perde il sonno. Perdita di se, non un semplice racconto di sofferenze amorose, uno stato individuale che viene considerato sbagliato. Qualcosa che rappresenta un insieme di valori a cui la vita dell'autore dovrebbe conformarsi, quanto Laura lo abbia distratto. Tocca già il tema delle opere di Petrarca (pag 180). ➜L'altra catena che tiene Francesco legato ai beni terreni, la sete di gloria, vuole la fa, la fama nella sua vita e il più funesto dei mali, critica la sua ricerca della fama tra i suoi contemporanei, il vento della fama è destinato a soffiare poi da un'altra parte. E ciò che faticherai a sopportare e che la fama dipende dal consenso degli uomini. Tu non odi nulla più della moltitudine, del volgo. Ti compiaci delle parole delle persone che alla fine disprezzi, detesti i loro modi e le loro azioni, una contraddizione nel pensiero di Petrarca. C'è molta sincerità, mette a nudo le proprie contraddizioni. ➜Ricerca della fama verso i posteri, è già proiettato verso il post della sua vita terrena, da qui ha origine la scrittura in generale. Petrarca è costantemente proiettato verso coloro che questo tempo chiameranno antico (Dante). A causa del desiderio di gloria, Francesco ha dato vita a opere ambiziose, il De vita, l'Africa, che l'hanno allontanato dalla riflessione su di sé. Secondo Agostino, Francesco deve abbandonare questi progetti , per riflettere in se stesso (p 181). L'Africa è citata molto spesso all'interno dell'opera come un filo rosso da seguire. Francesco spende tantissimo del suo tempo scrivendo delle vicende di altri, sacrificando e trascurando se stesso, la preoccupazione di ciò che è esterno lo spinge a dimenticare se stesso. Il Secretum attesta il momento di passaggio e di critica dei grandi progetti della giovinezza incentrati sulla grandezza di Roma, su opere di erudizione, ma adesso Agostino invita Francesco ad abbandonare questi progetti, anche se lui preferirebbe abbondare se stesso piuttosto che i suoi progetti. Fardelli= bagagli che appesantiscono, che devono essere abbandonati perché tengono ancorati al terreno e impediscono l'elevamento. Così Agostino definisce le opere con carattere storico di Francesco. Il finale dell'opera è aperto, Francesco non abbraccia ci P,età,e te i pensieri di Agostino, ma intende portare a termine le opere che ha iniziato, ma esprime la propria volontà che possiamo vedere come l'annuncio di un nuovo progetto letterario (paragrafo 41). Non riesce a compiere delle scelte radicali che gli impone il santo, però dichiara che proverà a intensificare la riflessione su di sé raccogliendo i frammenti della propria vita. Ricomponendo in unità la varietà delle esperienze e dei sentimenti. Sparsa anime fragmenta recolligam: raccoglierò gli sparsi frammenti della mia anima, rerum vulgarium fragmenta: frammenti di cose volgari, come se fossero pezzetti dell'anima dell'autore a cui viene dato un senso, il libro diventa il luogo di ricomposizione dell'io diviso. L'operazione di raccolta di testi sparsi e la loro organizzazione secondo un disegno unitario ha un significato etico molto forte, implica: ● Il riappropriarsi di testi sparsi ● La ricomposizione di ciò che era disperso ● Il passaggio della frammentazione Francisco Rico➜nota quanto sia presente nel canzoniere il fattore della dispersione, di qualcosa che non è unito. Questo analizzando il primo sonetto. Perché i pensieri che a lungo sono stati vaghi si fermi e trovino una stabilità, e dopo essere stata gettata per molte cos'è inutilmente che si convertano per una cosa buona. Secretum; Agostino: Prego Dio che ti accompagni, e faccio in modo che i tuoi passi benché erranti giungano al sicuro. Il libro canzoniere: sede della ricomposizione, ciò che consente di dare dignità alla poesia lirica, perché quei testi che di per sé sarebbero semplicemente i testimoni di un io in preda dalla passione amorosa, in ● prima silloge: 1342, la maniacalità gli fa scrivere anche l'ora del componimento, 21 agosto a mezzogiorno, da qui si deduce che Petrarca abbia iniziato a trascrivere i testi, e questo doveva essere il testo che apriva l'opera. ● La storia del canzoniere, che nasce dopo il 1348, come storia di una vita che ha come spartiacque fondamentale l'anno della morte di Laura, dividendo l'opera in due parti. Con questo disegno narrativo nasce solo dopo il 1348, prima abbiamo dei tentativi di raccolta dei propri testi. Rvf 34: racconta l'esperienza amorosa a qualcosa di passato, rimasto alla fase della giovinezza. Non c'è però nemmeno l'ombra del pentimento sul passato, si apre con un'invocazione ad Apollo, paragonata a quella di Dante nel paradiso. Si rivolge ad Apollo, il mito classico perché Apollo e il dio della poesia, è però anche il dio che si è innamorato di Dafne finché lei non si è sottratta alla conquista trasformandosi in alloro, grazie al padre Peneo, che si identifica nel fiume. ➜Da questo momento l'alloro diventa simbolo della poesia, grazie al simbolo che Apollo rappresenta. Laura in questo so orette viste le vesti di Dafne. Apollo se vive ancora in te il desiderio amoroso che ti infiammava presso le onde della Tessaglia e non hai già dimenticato l'amate chiome bionde di Dafne, anche se è un riferimento a Laura, con il trascorrere degli anni, proteggi ora la pianta sacra e onorata da te, alloro, dal gelo, ciò che blocca e produce immobilità, dal tempo astro, dal maltempo, che dura per tutto il tempo in cui il suo viso si nasconde, Apollo e anche associato al sole. Sia Apollo che Dafne sono associati ad altri elementi. E anche il dio della medicina, e viene invocato perché protegga Laura dalla malattia che la sta colpendo. E libera l'aria da queste impressioni, gli influssi del maltempo stesso, da queste nebbie, uno stato atmosferico negativo, in virtù della speranza amorosa che ti fu di sistemano quando conducesti nel tempo amaro della tua esistenza. Era stato esiliato dall'Olimpo. Vedremo entrambi la nostra donna (identificazione tra la donna amata da apollo e quella amata da Petrarca, assimilate dall'alloro). La donna dove fa alloro e le sue stesse braccia diventano rami, totale compenetrazione tra la creatura umana Laura, e l'alloro che diventa il suo simbolo. L'alloro fa da tramite tra la creatura terrena e la pianta. La storia vera e propria inizia dal 1348: quando Petrarca è a Milano. La redazione Correggio: non possediamo questa copia, è una sorta di fantasma negli studi petrarcheschi, perché ci sono dei confini nella versione definitiva del canzoniere. Una sorta di cattedrale in cui possiamo vedere le chiese preesistenti. ➜Il segno di un progetto differente da quello successivo. Concezione concettuale, oggetto a congetture, qualcosa di ricavato per congettura, sarebbe fatta da testi sia della prima parte che della seconda parte. Dipende dal fatto che il lavoro procede in parallelo su entrambe le parti, Petrarca aveva costituito una raccolta che presentava testi sia della prima che della seconda.
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